Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: DolceRosellina    18/06/2010    6 recensioni
"Hai solamente tre sorsi a disposizione. Stà bene attento a ciò che fai...„
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 7

 

 

Avrebbe potuto urlare con tutto il fiato che i suoi polmoni gli concedevano, avrebbe potuto divincolarsi fino a quando i suoi stessi muscoli non avessero iniziato a chiedere pietà, avrebbe potuto persino tentare di contrattaccare ma nulla, nulla in quel momento avrebbe potuto impedire ai maledetti soldati della Regina Rossa di afferrare il Cappellaio per le braccia, impedendogli ogni movimento. Il dimenarsi dell’uomo fece cadere a terra il suo amato cappello, che rotolò in un fitto cespuglio di more selvatiche.

 

  -Sta fermo!-

 

  -Il mio cappello!-

 

  -Ho detto sta fermo, bastardo!-

 

Il bastone della lancia sbattuto contro lo stomaco del Cappellaio gli provocò violenti conati di vomito, mentre ogni sorta di suono gli moriva lentamente in gola; non poteva neanche portarsi le braccia alla pancia per tentare di alleviare il dolore.

 

  Cosa ne sarà di me…?

 

Un solo pensiero, una sola parola, un solo nome, nella mente del Cappellaio, prima d’abbandonarsi a un sonno etereo che non sapeva quanto sarebbe durato. Frammenti di voci confondevano le orecchie stanche dell’uomo. E all’improvviso, gli ritornò in mente. Doveva essere davvero uscito di senno per aver dimenticato una cosa tanto essenziale!

 

  “Hai solamente un tre sorsi a disposizione. Stà bene attento a ciò che fai…”

 

***

 

  -Oh, Margherita, se sai qualcosa, ti prego di dirmela!-

 

Il fiorellino bianco zittì Alice con un gesto, chiuse gli occhi e si portò le mani (o le foglie?) alle tempie. La fanciulla fu lì per lì sull’orlo di strapparsi ad uno ad uno i capelli, disperata dalla situazione troppo ridicola per il problema serio che si stava affrontando. E ad Alice non piaceva scherzare sulle disgrazie altrui.

 

  -Ebbene?!-

 

  -Sai che a Tarrant piaceva molto il thé che gli fornivo io?-

 

Questo era troppo. Alice si alzò in piedi, la rabbia che gli scorreva nel corpo come veleno bollente. Fece cenno a Bayard di seguirla, voltò le spalle ai fiori e si allontanò dal praticello rigoglioso.

 

  -Non ho niente da fare qui, non posso perdere tempo…-

 

  -Alice…stai piangendo.-

 

L’affermazione di Bayard fece portare automaticamente le dita di Alice agli occhi, per poter constatare che, effettivamente, erano impregnati di lacrime.

  -Non posso sopportare questa superficialità, possibile che in questo mondo ci siano persone così egoiste, Bayard?-

 

  -Tesoro, non è necessario piangere.-

 

  -Oh, lo so bene!  Hai ragione…ma ho una sensazione terribile…-

 

  -Di cosa ti preoccupi? Tarrant sa badare bene a sé stesso. E poi non possiamo procedere oltre, mia cara.-

 

  -Come sarebbe a dire?-

 

  -Alice, oggi è il giorno Gioiglorioso.-

 

Quei sottilissimi fili che ancora reggevano la fragilità emotiva di Alice parvero spezzarsi come rametti al vento. Il giorno Gioiglorioso. In quel giorno, avrebbe dovuto sconfiggere il Ciciarampa, come predetto dall’Oraculum. Avrebbe dovuto salvare il suo tanto amato paese delle Meraviglie dalla perfida Regina Rossa...

 

  -ALICE!-

 

Il segugio e la fanciulla si voltarono di scatto, volgendo lo sguardo a un grazioso ghiro vestito di rosa, che freneticamente correva verso di loro.

 

  -Mallymkun! In nome del cielo, che è successo?-

 

  -Una…puff…una cosa terribile…puff…-

 

  -Riprendi fiato, Mally…-

 

Alice s’inginocchiò sull’erba, prese tra le mani il Ghiro e lo fece comodamente sistemare tra la pelliccia soffice di Bayard. Mallymkun riprese fiato per qualche minuto, doveva aver corso per diversi chilometri.

 

  -Alice…è successa una cosa orribile!-

 

  -Cosa, Mally?-

 

  -Il Cappellaio…-

 

Bastò una parola a far scattare la mente, il respiro e il cuore di Alice. Che Mallymkun sapesse qualcosa? Era forse vero il brutto presentimento che aveva avuto?

 

  -Cosa gli è successo, Mallymkun!?-

 

  -L’hanno preso, Alice…di nuovo…lo giustizieranno tra qualche ora…-

 

La voce del Ghiro era spezzata, mentre quella di Alice morì prima ancora di arrivare alla gola. Lo avrebbero giustiziato. No, no. Qualcosa non stava quadrando, mallymkun non poteva davvero aver detto la parola “giustiziato”. Giustiziato. Undici lettere, ciascuna una coltellata dritta nello stomaco. Si portò la mano sul braccio, pizzicandosi la pelle. E pregò Alice. Pregò di svegliarsi, pregò per l’ennesima volta di aprire finalmente gli occhi e trovarsi a casa, sul suo letto morbido e con una bella tazza di latte fumante sul comodino, magari. Poi, Alice vide un cielo coperto da una fitta schiera di nuvole poco promettenti. Vide un cappuccio nero, accompagnato da una gigantesca lama d’acciaio splendente come il buio più abissale che lentamente s’innalzava verso il cielo. E vide il cappello rotolare a terra, lentamente, accompagnato da un’ombra fatta di vivo sangue…

 

Stavo riflettendo sulle parole che inziano con la lettera M…

 

“Perché proprio con la lettera M, Cappellaio? Perché con la M e non con la A…? Ci sono parole più belle che iniziano con la lettera A…„

 

Parole che iniziano con la lettera M…

 

“Amicizia, per esempio! Amicizia inizia con la A. E’ una cosa bellissima, l’amicizia, non trovi…?„

 

Miserabile…

 

“No, ti prego! Non continuare…sono cose brutte, quelle, Cappellaio…A…A…Affetto! L’affetto! Non è una cosa meravigliosa, Cappellaio? Le parole con la A! Rifletti su    quelle, mio Dio!„

 

Malcontento…

 

“Se continui a pensare alle parole con la lettera M, non troverai che tristezza… Cappellaio… fermati, ti prego…A…Amore…non ti dice niente, questa parola, mio Cappellaio…? Ti…prego…„

 

Morte.

 

 

  -Alice…-

 

Il Ghiro s’arrampicò delicatamente sulla spalla della fanciulla, immobile come una statua di argilla. Le asciugò le goccie salate che impercettibili le attraversavano gli zigomi, giù, fino alla punta del mento, per poi cadere e morire sulla sua veste da notte azzurra di broccato.

 

  -Alice, dispiace tanto a tutti noi…-

 

  -No, Mallymkun. Noi…noi andiamo a salvarlo. Ora.-

 

 Bayard abbassò il capo e lo scosse, dissentendo.

 

  -Impossibile, Alice. Devi prepararti ad affrontare il Ciciaram…-

 

  -Non m’importa, Bayard.-

 

  -Ma Alice…!-

 

  -No, Mallymkun!-

 

La ragazza scattò in piedi, i pugni chiusi, i capelli appiccicati sulla fronte per il sudore freddo, le lacrime a fare la loro buona parte per inumidire ancora di più il suo volto.

 

  -Se non salvo il Cappellaio…non salvo Sottomondo…perché lui...lui è parte essenziale di esso, come lo siete tutti voi. E…-

 

Ripensò al grazioso cappellino distrutto. Ripensò a quella lettera, quella dannata lettera, quelle parole malsane, folli, improbabili.

 

“Amica mia puoi dirmi se posso restare accanto a te?„

 

Quanto le avevano fatto male le parole su quel foglio leggermente accartocciato, in bella calligrafia! Quelle parole impazzite uscite da una testa insana che tra poco tempo sarebbe caduta, assieme al cuore in pezzi di Alice e di chiunque gli volesse bene!

 

  -Va bene, Alice. Io sono con te.-

 

  -Grazie, Bayard, sapevo che non mi avresti abbandonata…Mally…?-

 

Il piccolo Ghiro contorceva le mani nervoso, i suoi occhi di perla nera inumiditi da lacrime che lottavano per uscire, combattendo contro l’orgoglio. Alice s’abbassò, per poter osservare il Ghiro negli occhi.

 

  -Mallymkun…sei con me?-

 

  -Alice…-

 

I goccioloni riuscirono finalmente ad invadere il candido pelo latteo del Ghiro, continuando a scendere uno dopo l’altro.

 

  -Promettimi…che si salverà…-

 

Erano attimi, ma erano secoli. Due anime, quelle di Mallymkun e di Alice, che s’infrangevano l’una con l’altra, incontrando gli stessi identici desideri, le stesse speranze. E la stessa paura di perdere qualcosa d’importante. Alice accarezzò con un dito la testolina del Ghiro.

 

  -Te lo prometto, Mally.-

 

***

 

Doveva solamente attendere. Tutto qui. Doveva attendere e lo Stregatto sarebbe giunto a salvarlo, avrebbe preso il suo posto e, al momento giusto, avrebbe dato una bella lavata di capo alla Mapocciona Caledetta. Attendere. Aspettare. Avere pazienza. E ancora attendere.

 

“Quando in volo te ne vai,

pipistrello cosa fai…

hai portato insieme a te,

la teiera ed il thé…„

 

Secondi. Minuti. Ore. Non che il Cappellaio li stesse contando, ovviamente, non ne era capace. Di una cosa era certo, però: qualcosa non andava. Era la cinquantaquattresima volta che canterellava tra sé e sé quella canzoncina ma, dello Stregatto, neanche un pelo. Eppure, stava per essere giustiziato. E ricordava bene che, a quel punto, come da copione, sarebbe dovuto entrare in scena lo Stregatto per portarlo al sicuro. E il problema cominciava a diventare abbastanza serio dato che, se il gatto non si presentava, poteva dire ciao alla zucca!

 

  -Tarrant Hightopp…-

 

  -Uh, oh, sono io!-

 

Il Cappellaio sorrise sghembo al Soldato Rosso che aveva pronunciato il suo nome. L’uomo s’alò in piedi di scatto, senza distogliere lo sguardo dalla Carta.

 

  -Coraggio, muoviti. Il boia ti aspetta.-

 

  -Ehm…credo che ci sia stato un errore, io non dovrei essere io, cioè, teoricamente dovrei, ma non lo dovrei essere, perché se lo fossi non lo sarei e…-

 

  -Smettila! E cammina, la Regina non ama aspettare.-

 

Il Cappellaio si rassegnò e uscì dalla cella, il capo chinato, avendo compreso cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Oh, se solo avesse avuto quella palla di lardo e pelo sotto le mani! E adesso..? Camminò lungo tunnel sotterranei dalle mura indistingubili, nella penombra, scorgendo celle di povere creature che avrebbero fatto, di lì a poco, la sua stessa fine. Il Cappellaio accennò a toccare il suo taschino, dove conservava ancora la pozione opalina che aveva causato tutte quelle disgrazie. La maledì, anche se si rendeva conto che sarebbe stata lei la sola speranza di poter sopravvivere. Ma le sue mani erano congiunte da catene di ferro, dietro la schiena. Anche se avesse voluto, non sarebbe ruscito neanche ad odorare il fluido magico. E non sarebbe stato fortunato come l’ultima volta, quando non si era mai sentito così vicino alla morte. Eppure, il Cappellaio comprese che era quello il vero momento in cui sentiva a un passo il sonno eterno…

 

  -Amo le esecuzioni mattutine, voi no?-

 

  -Sì, vostra Maestà!-

 

Falsità. Menzogna. Bugia. Doppiogioco. Sinonimi mescolati tutti insieme in un calderone d’ipocrisia. Questo era il veleno che circondava la Regina Rossa, che le infettava la mente, che l’ammalava di malvagità e puro desiderio di vendetta contro qualsiasi cosa che non le andasse genio. Lentamente, il Cappellaio fece capolino dalla porta d’accesso alla piccola arena dove avvenivano le esecuzioni. Al centro di essa, una grande botola dove sarebbe dovuta rotolare giù la sua testa, e il boia con l’ascia affilata, pronto ad accompagnarlo verso un viaggio che sarebbe stato infinito. Il tempo di inginocchiarsi accanto al carnefice, di poggiare la gola sull’incavo della trave di legno, l’ordine di morte appena accennato dalla Regina Rossa…

 

  -Fermi!-

 

La folla si voltò in perfetto coordinamento verso la voce che s’era sparsa nell’aria di colpo, come un tuono nel pieno di una notte serena. Alice comparve sulla soglia del portone da dove era entrato anche il Cappellaio, seguita dal fedele Bayard e dalla piccola Mallymkun. Lo sguardo di Alice finì inevitabilmente con l’incrociare quello della Regina che, sbigottita da quella inaspettata comparsa, aveva fatto cadere il suo scettro d’oro e rubini: la sua mente era annebbiata da qualcosa di indefinibile, probabilmente dalla tossina d’odio che continuava imperterrita a produrre la sua mente malata. Alice. Quella Alice.

 

  -Tu…COME OSI PRESENTARTI QUI?-

 

 Alice sussultò alle parole di disprezzo e ira della sovrana. Il Ghiro s’avvicinò alla fanciulla, l’aria turbata e il codino tremante come una foglia d’autunno.

 

  -H-ha-hai un piano, n-non è vero?-

 

  -No, Mally…-

 

  -Oh, benissimo…-

 

  -Alice…!-

 

Il Cappellaio non poté far altro che mangiare con gli occhi la figura della sua Alice, sussurrando il suo nome come se fosse aria fresca da respirare. Era venuta a salvarlo…?

 

  Ma come, Tarrant? Già ti sei dimenticato di tutto quello che ha detto di Sottomondo?

 

  -Oh, stà zitta!-

 

Ammutolì quella dannata voce che gli ronzava nella testa nei suoi momenti peggiori, concentrando la sua attenzione verso la bionda fanciulla. Si guardò un attimo attorno, studiando la situazione con cautela. Alice era disarmata. Mally, con uno spillo per spada, avrebbe potuto fare poco. Pinco Panco e Panco Pinco, che per tutta la scena non avevano fatto altro che chiudersi gli occhi, non avevano un’arma neanche loro. Ma allora…cosa diavolo aveva intenzione di fare, Alice?

 

  -Maestà…lasci andare il Cappellaio e…e io sarò dispostissima a prendere il suo posto.-

 

 

FINE CAPITOLO

 

 

 

 

Aaaaaaaaaaccidenti!!!! ç_____ç Altro megaritardo!!!! Volevo far finire prima la scuola, avevo così tanto da studiare per le ultime interrogazioni! Mi dispiace di avervi annoiato con l’attesa, spero di non avervi deluso, mi dispiace tantissimo! Ma ora sono iniziate le vacanze! Ora sarà tutto di verso, ve lo prometto! Datemi un’ultima chance … T_T Ci tengo così tanto a voi..! Spero come minimo che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e che possa risparmiarmi un’ascia dritta sul collo… chiedo ancora scusa! Dite la verità, sono stata un po’ bastarda…alla fine del capitolo precedente, sembrava che la margherita chissà cosa volesse fare…e invece!! xD Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto! Attendo le vostre recensioni, soprattutto critiche, per poter migliorare sempre di più! Mando un bacio a tutti voi! A prestissimo!!!

 

DolceRosellina

 

 

X SEVICHAN

 

Sevichan!!! Mi dispiace soprattutto d’aver fatto aspettare te, gemellina mia! T.T E più che chiedere di nuovo scusa, non lo so, davvero! Uh! *_* Potrei impiccarmi *-* E’ una buona idea! =D Oh, no, poi è peggio, perché non potrei continuare a scrivere ù.ù Spero di non averti delusa con questo capitolo! Cosa ne pensi? =D Un bacio grande grande! ^^  PS: che ne diresti di scambiarci l’indirizzo msn? =)

X 881

 

O, mamma! Spero di aver interrotto quelle visioni terribilmente infelici! xD Anche a te, le mie personali scuse per il ritardo, davvero. Sono mortificata! Spero che come minimo questo nuovo chap abbia addolcito la voglia di vendetta su di me che sono convinta che abbiano tutti quelli che stanno seguendo questa storia! >.< E tu? Che ne pensi dunque di queso nuovo svolgimento? Ti ha incuriosita? E’ ben reso secondo te? Bacioniiiiii!!!!!

 

X RAINBOWFAIRY

 

E tu, che mi hai così supplicato per aggiornare presto!! Che senso di colpa che ho! T.T Spero che anche tu possa perdonarmi e che per questo non smetterai di seguire la storia! Mi è piaciuta molto la tua recensione, mi ha fatto ridere quando hai detto che Alice finalmente ha tirato fuori le palle xD Era esattamente l’idea che volevo rendere! Basta andare di qua e dillà a piagnucolare sul “Chi sono, dove sono, è un sogno, non so sconfiggere nessuno…” e robaccia smielata simile! Insomma, ti prometto solennemente un capitolo al più presto! Anzi, mi metto a scrivere ora. *-* Un abbraccio forte forte!!! >w<

 

X SAKURA2480

 

Che gioia ricevere una tua recensione, dopo aver letto la tua bella, bellissima fic (della quale esigo un aggiornamento, perché non sto nella pelle xD) !!! Fortuna che tu l’hai letta da poco, quindi spero che non ti sia annoiata ad aspettare come gli altri poveri miei lettori! ^^ Cosa ne pensi di questo nuovo aggiornamento? Spero che continuerai a seguire, cosa che sarà reciproca per la tua fic!! Un bacione!! =DD

 

 

  
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