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Autore: thefung    19/06/2010    3 recensioni
“Occupatene tu, Felix”, disse Jane assonnata, accennando a me. “Voglio andare a casa.”
“Non guardare”, sussurrò il rosso che leggeva nel pensiero.
Chiusi gli occhi.
E se invece, dopo queste fatidiche frasi, Bree fosse lasciata in vita da Jane e gli altri?
Cosa ne sarebbe della vita di Bree...Cullen??
E se anche Diego fosse riuscito a scappare, in fin di vita, da Rylei? E...chi sceglierà Bree, che adesso ha tutto quel che si può desiderare, tra Diego e il misterioso Fred?
Spero di avervi incuriosito
SOSPESA
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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E che palle!!! Direte voi. Ha appena aggiunto una storia e già inizia a rompere!
Ebbene sì, cari miei, non riuscirete a liberarvi di me tanto facilmente! XD
Spero davvero che questo primo capitolo vi piaccia e che sia anche solo un millesimo degno della meraviglia scritta dalla Zia Steph!
Grazie a tutti della pazienza e del grandissimo coraggio che avete oh voi poveri stranieri nell'imbattervi in questa disgrazia di fan fiction! XD
Un bacioneee e vi prego RECENSITEEE
Ele

Sє¢σи∂ Cнαи¢є 

Capitolo 1: New Beginning
So I'm alone again
Trying to find a ticket to the next train - to the next train
I'm on my own again

 
 
“Occupatene tu, Felix”, disse Jane assonnata, accennando a me. “Voglio andare a casa.”
“Non guardare”, sussurrò il rosso che leggeva nel pensiero.
Chiusi gli occhi.
Eccola, la mia fine.
O meglio, la mia seconda fine. Il termine di una seconda vita breve, intensa e…dolorosa, soprattutto dolorosa.
Diego…era morto. Era stato ucciso da quello schifoso bugiardo di Rylei.
Fred invece stava tentando di farsi una vita, cosa estremamente difficile vista la nostra natura. Ma glielo auguravo volentieri. Il suo dono gli avrebbe permesso di nascondersi e forse di essere felice, in qualche modo.
L’ultima cosa a cui pensai fu il viso di Diego. Volevo fosse lui il mio ultimo pensiero.
Sentivo che la morte si avvicinava, implacabile.
Fa’ che faccia in fretta ,speravo a denti stretti.
Un fremito improvviso mi convinse ad aprire gli occhi di colpo.
“Aspettate!”, urlò quello che leggeva nel pensiero facendosi avanti.
“Edward”, lo richiamò l’umana allungando il braccio verso di lui, come sperasse di riportarlo indietro.
Potevo sentire di nuovo il suo profumo…così maledettamente invitante.
“Non potremmo…darle una seconda possibilità?”, chiesi in un sussurro rivolgendosi a Jane.
“Edward…davvero, non potremmo mai macchiare in questo modo così…squallido la nostra reputazione. Dobbiamo attenerci alla legge”, rispose con finto tono amichevole e severo allo stesso tempo.
“Ma quali leggi!”, sbottò improvvisamente Edward facendosi ancora più vicino ignorando completamente gli avvertimenti dei suoi familiari.
“Lo sappiamo benissimo entrambi che per voi non ci sono mai state vere e proprie regole. O vogliamo per caso tirare in ballo la faccenda di Victoria – nel pronunciare questo nome la sua espressione divenne schifata – o dei cinque giorni che avete concesso a lei e al suo amico per farci fuori? Eh?”
Era proprio incazzato. Mi piaceva parecchio come tipo, dovevo ammetterlo.
Oltre per il fatto che aveva ammazzato Rylei, altro punto a suo favore.
Adesso anche Carlisle si stava avvicinando al figlio, ormai a due centimetri dalla faccia sarcastica di Jane. Gli posò una mano sulla spalla, tentando di farlo tornare indietro.
“Attento a quel che dici, figliolo.”, sussurrò, ma prima che potesse terminare la frase Jane alzò una mano per interromperlo.
“Ripensandoci…”, sussurrò come se niente fosse, “potremmo anche riprendere in questione il fatto che a questa – e puntò per l’ennesima volta i suoi occhi assassini su di me – possa essere data un’opportunità…”
E certo, aveva bisogno del ricatto! Non gliene sarebbe fregato niente di me se non fosse che qualcosa avrebbe potuto compromettere la sua reputazione di ‘polizia dei vampiri’.
“Alquanto giusto, mia cara Jane. Ma…credo che dovremmo chiedere a lei cosa pensa a riguardo”, sussurrò Carlisle, amichevole come al solito, puntando l’attenzione su di me.
“Bree, pensi di riuscire a civilizzarti e resistere agli impulsi più letali della tua, della nostra natura? Pensi di poter resistere al sangue umano e di poter condurre una vera vita?”, chiese Carlisle guardandomi intensamente.
No. Non ce la potevo fare.
Se solo pensavo a quanto potesse essere bello affondare i denti in un collo caldo, morbido umano ed attendere impaziente lo scorrere di quel nettare rosso così dolce…no, non ce la potevo fare.
Ma se questo sarebbe servito per sopravvivere…
“So che ce la puoi fare. Fallo per Diego…”, mormorò Edward rivolto a me.
Diego?
Come faceva lui…?
“Cosa sai di D-Diego?”, chiesi balbettando.
 Lui mi sorrise teneramente.
“È ancora vivo”, sussurrò.
“Co-cosa? C-come fai a saperlo?”, chiesi scioccata alzandomi in piedi dalla pietra su cui mi ero letteralmente buttata.
In tutta risposta, Jasper, rimasto sempre abbastanza vicino per tenermi d’occhio, ringhiò attento.
“L’ho letto nella mente di Rylei. È riuscito a scappare, in punto di morte. Rylei non ce la faceva ad uccidere ‘un amico’ ”.
Non riuscivo a crederci.
Diego…Diego era vivo!!!!
La felicità mi colse davvero impreparata, così sicura di morire com’ero.
E…e se mi stesse mentendo?
Guardai in direzione di Edward, ma lui scuoteva la testa apertamente, mentre tutti guardavano la nostra conversazione silenziosa muti.
“No, non ti sto mentendo.”
Allora…allora forse avrei potuto tentare.
Avrei potuto provare a ritrovare quell’umanità repressa da poco più di tre mesi, dalla mia rinascita. Avrei potuto imparare a resistere al richiamo del sangue umano, a qualsiasi impulso distruttivo…sarei nata per la terza volta consecutiva.
Ma quella che mi si proponeva, era una seconda possibilità?
“Sì, Bree. È questa, la tua seconda possibilità. Sfruttala al meglio”
Edward aveva davvero un carisma irresistibile.
In un attimo mi sentii desiderosa di imparare…di sfruttare questa nuova vita che mi era stata offerta e ritrovare Diego, Fred…vivere con loro.
“Perciò ti senti pronta ad affrontare questo cambiamento e vivere rispettando le nostre regole?”, chiese una seconda volta Carlisle.
“Sì. Voglio imparare da voi.”, risposi sicura.
Adesso che ci pensavo l’odore dell’umana non era più così forte come prima, non era più così insopportabile, non era più così dolce…meglio non concentrar mici troppo. Va bene che mi ero promessa cambiamenti, ma avevo pur sempre dei punti deboli.
A questo punto gli altri mantelli scuri si rivolsero a Jane, per la prima volta.
“La lasciamo andare allora, sorella? Non sarebbe meglio chiedere ad Aro?”, chiese quello bassino con i capelli scuri.
“No, non c’è bisogno di disturbarlo a questo punto. Il nostro dovere è compiuto, se così si può dire…possiamo ritornare a Volterra.”, esclamò solenne.
“E vedete di rispettare le leggi, da ora in poi. La prossima volta non faremo strappi alle regole, ricordate.”, concluse socchiudendo gli occhi con un’aria vagamente minacciosa.
“Certamente, Jane…vedete di porgere ad Aro i nostri più sinceri saluti”, rispose Carlisle.
“Ma certo, Carlisle. Devo dire che Aro aveva ragione…riguardo alla tua descrizione”, sorrise falsamente la ‘ragazzina’.
Sicuramente era un sorriso falso, il suo. Prima aveva desiderato con tutta sé stessa che i Cullen venissero annientati, come poteva adesso essere felice di lasciarli qui sereni e soprattutto vivi?
“Grazie. A presto!”
“Sicuramente…se non farete i bravi…”, ghignò quello grosso come un armadio a tre ante. Dovevo ammettere che un po’, con quel suo vocione e la corporatura immensa, mi faceva paura.
Il più grosso dei Cullen – che come ‘stazza’ era assolutamente degno dell’armadio – rise in risposta ed esclamò allegro: “Sicuro!”
“Ok…se adesso avete finito i vostri giochetti, andremmo, vero Felix?”, domandò Jane fulminando l’armadio, Felix, a quanto avevo capito.
Jane però non aspettò una risposta, si voltò con il suo cappuccio nero svolazzante e si diresse a grandi passi verso la parte più scura della foresta dove presto scomparve insieme ai suoi seguaci.
Non appena se ne furono andati, Edward si voltò verso la ragazza umana e in meno di un nano secondo la raggiunse abbracciandola stretta a sé.
Chissà, forse aveva avuto timore di perderla.
“Bree”, mi chiamò Carlisle avvicinandosi.
Io scesi completamente dalla roccia, guardando Jasper negli occhi per fargli capire le mie intenzioni.
Mi avvicinai a loro completamente, attentissima a non guardare l’umana, ancora abbracciata al rosso, e a non respirare.
“Grazie, grazie davvero di cuore.”, sussurrai con la voce carica di emozione.
Insomma, mi avevano appena salvata da morte certa offrendomi una nuova vita, una seconda occasione!
Mi girai completamente verso Edward – e quindi l’umana, per mia sfortuna – e sussurrai un ‘grazie’ più completo, più intenso.
Perché era stato soprattutto per merito di Edward che mi trovavo ancora lì…viva.
Lui si sciolse piano dal groviglio delle braccia dell’umana, ma la tenne ancora stretta a sé e mi sorrise.
“Be’, per amore un qualche strappo alla regola bisogna pur farlo.”, rispose lui, rivolgendosi più alla ragazza che a me, sorridendole dolcemente. In una maniera che mi ricordava tanto Diego, per chissà quale motivo.
“Non ti preoccupare, Bree. Avrai presto occasione di rincontrarlo, come Fred, d’altronde. La tua seconda vita è appena cominciata.”
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Spero vi sia piaciuto!!! Fatemi sapereeeee!!
Bacini, morsetti e kissoni vampirosi
ele *,..,*
   
 
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