*Non ci crederete ma sta per
arrivare il nuovo capitolo. Il secondo di tre. Tutto dalla parte di Rufy. Volevo
specificare che l’ho scritto di getto e sicuramente essendomi immedesimata
troppo in Rufy sarà incasinato, ma spontaneo, spero. A me piace come è venuto,
spero non siano troppo gli errori.
Specifico che sin dall’inizio ho detto che era leggermente yaoi,
ZoroXRufy, per cui nessuno si stupisca. Alla fine si tratta solo di pensieri
tendenti verso quell’aspetto. Ringrazio molto tutti i commentatori di EFP che
sono stati più di quello che pensavo: Siz, Poppy, Kia84 e Sorellla, e quelli
del mio fedele Neurone Scrittore: Mikako, Parsifal, Sawadee, Saya. Nonché
quelli di Yaoi Fanfic che però non mi sono appuntata i nomi…scusate sono una pessima scrittrice sotto quell’aspetto…Ora vi auguro buona lettura! Baci
Akane *
CAPITOLO
2:
RUFY
IL CAPITANO
-
Che cosa vuoi?-
-
diventare il più forte…-
È
questa la forse che cattura interamente la mia attenzione.
È
serio.
Ma
non è solo serio. Quando lo dice lo fa nello stesso modo in cui io dico che
diventerò il re dei pirati. Determinato.
Ci
crede.
E
solo per questo è veramente degno di essere il mio primo compagno.
Intorno
c’è caos e la gente borbotta stupita, non mi interessa!
Ora
solo una cosa importa.
Il
combattimento fra quell’uomo
e Zoro.
Occhi
di falco parla, sembra freddo e sprezzante e già la sua prima frase mi dà sui
nervi, ma la risposta di Zoro lascia anche me senza parole, non servirà il mio
intervento.
Ho
fiducia in lui. Lui è all’altezza.
-
Deriva dalla mia ambizione e dalla promessa fatta a una persona molto
importante per me…-
Esattamente.
Solo
una promessa permette le persone di andare avanti senza mai fermarsi e
arrendersi…e poi di ottenere quello che
desiderano.
Io
non ne capisco nulla si spade e samurai, ma so cosa significa fare una promessa
per la quale si da la vita.
Avrà
sempre tutto il mio appoggio finchè combatterà in nome di qualcosa di più
grande di lui.
Ogni
volta che sfodererà la sua spada sarà per questo e una persona simile merita
tutto il rispetto possibile.
E
quello che quel tipo gli sta negando.
Se
potessi andrei là a dargli una lezione io, non può trattarlo in quel modo, del
resto, però, io non c’entro. Se la deve vedere totalmente
lui da solo.
Non
lo lascerò comunque.
È
il mio compagno.
È
il nostro patto.
L’uno accanto all’altro
per arrivare allo scopo finale.
Solo
il più forte del mondo può essere il vero compagno, l vera spalla, del re dei
pirati.
E
così sarà.
Tuttavia
quello che dice lo spadaccino mi colpisce:
-
sei come una rana nel pozzo…devi
conoscere la grandezza del mondo…-
Mi
piacerebbe capirla questa frase, ma non sempre le persone parlano con linguaggi
semplici e diretti.
Di
primo impatto non mi piace quell’uomo,
si dà troppe arie e tratta male Zoro, eppure bisogna ammetterlo. Sa il fatto
suo.
Ciò
che fa mi lascia stupito.
Ferma
il colpo a tre spade di Zoro con un solo piccolo pugnale.
Ma
forse fa finta…
-
Zoro?-
Vorrei
accertarmi che sia vera la scena ma devo rimanere buono qua.
Vedo
che riattacca, è una furia, si sta arrabbiando, vedo palpabile la sua ira. I
colpi nemmeno si vedono a occhio nudo eppure vengono tutti prati con facilità
impressionante…cavolo, mi basterebbe solo capirne
di più di combattimenti con le spade.
Mi
lascia perplesso quello che dice occhi di falco.
-
Che cos’hai dentro? Che cosa desideri oltre
la forza?-
Mi
prende sempre più e lui che continua e va avanti.
-
debole…Zoro debole? Ma come si permette?-
-
te lo insegno io! Lui è…-
Sono
Yosaku e Johnny che scatenati sfoderano le loro spade e fanno per intervenire
furibondo.
Li
prendo al volo schiacciandoli a terra.
-
Yosaku, Johnny! Smettetela…non
dite niente!-
Eppure
vorrei intervenire anche io, mi fa rabbia, mi sembra che il sentimento che si
muove dentro sia incontenibile, ma non è la nostra storia. È sua, se la deve vedere
lui.
Però
quanto vorrei poterlo aiutare.
Mi
trattengo a forza, tremo dalla rabbia.
Ok,
non so come funzionano le spade e queste cose, ma so come funzionano i
combattimenti per il valore e le promesse. Ogni volta che si affronta qualcuno
è un crescita, non si deve mai intervenire in quello di qualcun altro a meno
che non sia l’altro a chiederlo espressamente o
sarà finito.
Non
si può.
Si
chiama onore.
-
abbiate pazienza…-
Già…io che parlo così…forse
fra un milioni di anni luce, ma lo posso aiutare solo così. Dannazione, è
giusto ma terribile.
Vederlo
a terra in quel modo, non ha nemmeno toccato l’avversario.
Non dovrebbe andare così. Non dovrebbe. Non deve.
Sembra fortissimo, emana un aura quasi
spaventosa, diversa dall’avversario.
Non può perdere.
Ha fatto una promessa, lui è il mio
compagno, lui è Zoro, il migliore spadaccino del mondo.
Mi rendo conto di essere esageratamente
preso dalla sfida, mi trattengo e non so come ci riesco, il sudore che mi
imperla la pelle ne è testimone, il respiro l’ho dimenticato per strada. Gli
altri urlano e parlano, io semplicemente non ci riesco nemmeno anche se vorrei
dirgli che non deve perdere. Non voglio concentrarlo, lui sa cosa sta facendo.
Io ho fiducia in lui ma mi prude tutto, fremo dalla voglia di scendere in campo
al suo fianco, ma per aiutarlo devo stare qua. Lo so lo so, dannazione, ma è
una sofferenza anche per me.
Scontro decisivo e quel che accado mi
lascia di stucco, me e tutti quanti. Come se il tempo si fermasse una prima
volta. Concentrati su quel punto del corpo di Zoro, il punto in cui il pugnale
dell’uomo è entrato nel petto del mio amico facendo sgorgare del sangue. È un
pugnale piccolo, non lo fermerà mai…ma un millimetro e avrebbe squarciato il
cuore.
Ed è chiaro come il sole.
Sento lucidamente il mio mancare ad un
battito, spalanco gli occhi esterrefatto e non oso nemmeno fare ipotesi, non le
ho mai fatte non inizierò ora.
Lui. Solo lui.
Ascoltare cosa dice, cosa fa, la sua
reazione, il suo sguardo.
Non arrenderti. Non puoi ancora. Non
ancora. Non gli hai fatto vedere chi sei veramente.
Parlano, cioè è anche occhi di falco a
parlare ma non capisco cosa dice…penso che gli stia chiedendo se vuole che lo
finisca.
Non mi importa di quel tipo.
Zoro. Parla. Non rimanertene zitto.
Respira e parla, fammi sentire la tua voce, fammi capire cosa vuoi, cosa puoi,
a che punto sei.
-
chissà..non so bene…ma se mi ritiro…mi sembra di rovinare tutto, sia la
promessa che il giuramento…e non potrò più tornare in questo posto…-
fa fatica
ma non è finito, lo sento. Ho capito.
Zoro è
grande. Zoro ce la farà. Io ci credo in lui.
-
esatto…questa è la sconfitta…-
- allora
non posso ancora tirarmi indietro…-
non
l’avrebbe mai fatto.
- anche se
morirai?-
e lo
diciamo nello stesso istante, io mentalmente e lui a voce.
- non ho
paura di morire…-
sapevo che
avrebbe detto così.
L’ho scelto
per questo.
Perché non
sembra ma lui è come me.
Lui ha un
sogno e una promessa da mantenere e farà di tutto per arrivare in cima. La
morte non lo spaventa. Esattamente come me.
Passando
anche per l’inferno, con mille possibilità di tornare indietro. Non ci si può
ritirare.
Lui non si
sarebbe mai arreso, e non lo farà ancora.
Piuttosto
la morte.
Ma non lo
fa perché è un uomo d’onore.
E si può
morire per questo.
Sarebbe una
bella morte tutto sommato.
Ma non è
giunta la sua ora.
Non ancora.
Zoro,
sentimi, ascoltami.
Non gli
tolgo gli occhi di dosso un attimo, ma vorrei essergli più d’aiuto, parlargli.
Non posso
deconcentrarlo.
Ogni sua
fibra, energia, molecola è protesa per quello che sta per succedere.
L’azione
finale.
- sono
Rolonoa Zoro…-
il tempo
scorre piano ancora, sta per fermarsi mentre tutti e due si posizionano e occhi
di falco tira fuori la sua spada. Zoro usa quella sua tecnica speciale e lo fa
con ogni forza possibile, come se non fosse ferito, come se stesse bene.
E la
tensione di tutti gli arriva, in quell’azione, in quell’attimo. Parlano, io non
sento, non capisco, non importano i
dettagli, i perché e i per come.
Ora sono
lui e l’altro.
E le loro
spade.
Ecco che
cominciano. Alcuni gridano di smettere, che è una pazzia, altri stanno in
silenzio ma nessuno capisce. Nessuno.
Io vorrei
solo essere lì. E teso come se stessi combattendo a mia volta con lui, lo si
può notare dalla mia espressione contratta, vorrei solo dirgli di andare e di non
fermarsi ora.
Ma lo sa
che io sono con lui.
Sempre.
Ma è ora
che me ne rendo conto.
Se andasse
male…cosa farei poi?
È lui che
mi è indispensabile, altrimenti non avrei fatto di tutto per averlo con me.
Non può
lasciarmi.
Zoro,
abbattilo.
Battiti
veloci, respiri veloci, istanti e istanti di una vita che corre all’impazzata e
il tempo che aveva preso come un fole a correre si torna a fermare di colpo.
Come si spezzano le due spade di Zoro. Come il sangue gli esce da nuove
profonde ferite. Come lui rinfodera la sua spada bianca.
E come si
gira verso il suo avversario che l’ha vinto.
Zoro ha
perso e non ho tempo per non capacitarmene.
Vorrei
poter dire che non capisco quel che fa, perché tiene le braccia
aperte…perché…ha quell’espressione risoluta, perché non si prende un istante in
più per pensare…io lo so che lui ha ragione, che al suo posto farei uguale,
forse.
Io so
tutto, io capisco perché è lui a farlo se fosse un'altra persona rimarrei in
dubbio, ma su di lui non ne ho.
Però…però
ugualmente dinnanzi alla concreta possibilità di perderlo mi viene il panico e
la rabbia si ingigantisce.
Quell’uomo
non può portarmi via Zoro.
- la ferita
sulla schiena è una vergogna per uno spadaccino…-
come se non
lo sapevo.
Ma non può
farlo.
Non può.
Mi aveva
promesso.
Io ho
bisogno di lui.
No no no
nononono!!!!
- ZORO!-
Lo so che
non è giusto da parte mia volere che rimanga in vita dopo una sconfitta così
pesante per lui, lo so…ma l’urlo che lancio è istinto e ira e va di pari passo
al gesto di occhi di falco e della ferita finale che gli infligge.
È troppo
presto.
No.
È panico,
rabbia cieca, dolore e tutto l’universo che ho trattenuto che ora esplode con
questo mio secondo grido e le lacrime che dannate vorrebbero uscirmi, il sudore
mi brucia gli occhi, già.
L’idea che
lui mi lasci. Lui mi ha lasciato, non è un ipotesi.
Uno
sconosciuto me l’ha strappato senza conoscerlo.
E lui cade.
(Strappato
così.)
In mare.
(Dalla
vita.)
Priva di
vita.
(da me.)
non ce la
faccio più.
Dio, non ci
riesco.
Il non
controllo è totale, mollo Yosaku e Johnny che avevo trattenuto, era una
questione fra Zoro e il suo avversario, ma ora non più.
È una
questione fra l’uomo che ha ucciso Zoro e il suo capitano. Il suo amico, il suo
compagno.
-MALEDETTO!-
non voglio
sapere nulla.
In un lampo
mi trovo da occhi di falco.
Furibondo.
Fuori di
me.
Ora senza
pensare, senza sapere, senza riflettere.
Quel che so
mi basta.
E mi hanno tolto una persona essenziale,
ormai, per me.
Non mi va
giù.
Non doveva
andare così.
Lui non ne
aveva il diritto.
Non ancora.
Non serviva.
Non andava.
Dopo
essermi incastrato e aver fatto un notevole casino sento la sua voce calma e
fredda che mi parla:
- stà pur
tranquillo…non l’ho ancora ammazzato…-
stupore
mentre il sangue torna a circolare normalmente.
Devo
verificare, di questo tipo non posso ancora fidarmi.
- Zoro!
Zoro! Rispondi! Zoro?!-
grido e lo
chiamo per assicurarmene. Lui è in acqua nel chiamarlo agitato ancora
arrabbiato lo vedo uscire dalla superficie trascinato dai suoi due amici.
Prende un
profondo respiro.
È in condizioni
pietose e l’acqua salata non può fargli bene.
- ZORO!-
ansia.
È vivo.
Un battito
che scappa sostituendosi alla calma che lenta e a fatica torna.
Rimango
seduto a terra e attendo che si riprenda meglio, che il respiro torni più
normale e mi guardi…e mi parli. A me.
- il mio
nome è Drakul Mihawk. Per te non è ancora arrivata l’ora di morire! Devi
conoscere te stesso.-
Bene, se lo
chiedevi a me te lo dicevo io che non era arrivata la sua ora, io lo sapevo e
gli risparmiavi un po’ di dolore.
Anche se
poi col senno del dopo so benissimo che tutto questo era necessario, ma mi da
fastidio. Crescere è così dura a volte. Tutti i sacrifici e le energie che si
spendono. Ci si impiega una vita intera per arrivare al momento tanto atteso e
poi la delusione che ti ammazza l’anima. Non ce la fai e perdi. E per di più
rimani in vita. Questo è ciò a cui un uomo d’onore non sopravvive.
Sospiro.
Eppure egoisticamente mi basta che ora sia vivo. Ha altro tempo per prendersi
ciò che desidera e mantenere la sua promessa.
Ma il caos
che ho provato, come mi sono sentito…nessuna frase al mondo potrà ridarmi i 100
anni di vita persi.
Un attimo
dopo e sarei partito in quinta, come mio solito, senza riflettere che non
andava fatto.
- e devi
conoscere il mondo.-
lui
continua a parlare con Zoro, credo lo senta. Ha una voce chiara e controllata,
ma si sente che è diverso dall’inizio, è stato colpito dalla volontà e dalla
forza d’animo di Zoro, la stessa che ha colpito me la prima volta.
Quando una
persona è speciale lo è per ognuno che incontra sulla propria strada.
- dovrai
diventare ancora più forte, Rolonoa! Ti aspetterò ancora molti anni…sul trono
del più forte del mondo…-
si, è
diverso quest’uomo.
Non so,
come se fosse scosso.
Come se ora
incontrando Zoro sarebbe lui a sfidarlo e non il contrario come oggi.
Infatti non
parla più piano, ad alta voce, dice:
- PROVA A
SUPERARE QUESTA SPADA CON LA TUA FORZA MENTALE! PROVA A SUPERARE ME, ROLONOA!-
penso di
aver cambiato totalmente la mia opinione su di lui.
Lui cercava
come tutti qualcosa. Solo che noi l’obiettivo l’avevamo già, il suo è arrivato
solo ora.
Il vuoto
che aveva dentro, ora si è riempito, ha trovato una ragione.
Ora che so
come stanno le cose sono tranquillo.
Ora si
rivolge a me:
-
ragazzino, tu che cosa vuoi?-
- diventare
il re dei pirati!-
è lo stesso
tono che ha usato Zoro prima, lo stesso che uso sempre. Sicurezza, certezza,
determinazione. Non la sparo, lo dico perché so che sarà così.
Non mi va
ancora del tutto a genio, specie perché pensa di essere più di Zoro, più di me
e più di chiunque altro. Non mi sta bene.
Ma ci sono
di peggio.
- è una
strada molto difficile, sai? Più complicata di quella di superare me…-
e questa
sua frase da so tutto io proprio poteva risparmiarsela, mi prende per un
moccioso che gioca a fare il pirata?
Di risposta
gli mostro la lingua contrariato e effettivamente da moccioso ribatto:
- Lo so
bene…e mi sto già dando da fare!-
poi decido
di lasciarlo perdere. Zoro è più importante, ora. Chissenefrega degli altri…
- USPO,
ZORO è SALVO?-
- è VIVO, è
SOLTANTO SVENUTO!-
se potevo
prendere un respiro di sollievo alla notizia, la spada che si alza sopra il
corpo steso e ansimante di Zoro me lo fa ritirare di nuovo.
Attesa.
Tensione
nuova.
Ogni senso
proteso ad ascoltare quel che dice e fa.
Parlami.
Come stai?
Io lo so.
Cosa farai
ora?
Dillo.
Rimani con
me.
Rafforzati.
Andiamo
avanti ancora insieme al nostro obiettivo.
- Zoro?-
- Rufy…mi
senti?-
è
affaticato e la voce flebile gli trema. Però ci sono cose nella vita, come ho
già detto. Che si devono fare.
- si-
io sono
fermo e il silenzio cala improvviso. Tutti ascoltano attenti.
- ti sei
preoccupato vero?-
respira
affannato e per poco non si capisce quel che dice. Ma a me sembra chiaro.
Certo che
mi sono preoccupato, dannazione. Sono uscito di testa per un attimo…come mio
solito, diresti tu!
- perché se
non divento lo spadaccino più forte del mondo…ti metto nei guai, vero?-
ha un
attacco di tosse in cui sputa del sangue e lento si riprende ignorando gli
ordini di non parlare e riposarsi.
Non ci
credo a quel che dice.
Come può?
Conoscendolo
bene è ovvio che pensava a questo. Io avrei pensato alla stessa cosa,
probabilmente.
Ma mi
stupisce.
In fin di
vita si è ricordato di quella frase che ho detto, mentre parlavo fiero di lui.
Rimango
imbambolato a bocca aperta.
- NON
PERDERO’…MAI Più!-
si…
- NON
PERDERò Più…E UN GIORNO LO BATTERò…E DIVENTERò IL Più GRANDE SPADACCINO CHE SIA
MAI ESISTITO!-
io sorrido,
occhi di falco sorride…soddisfatto e fiero. Rilassato. Tranquillo. So che sarà
così.
Io lo
sapevo e sentirtelo dire fra le lacrime è un sollievo immenso.
Ora posso
dire addirittura di provare felicità.
- re dei
pirati…hai qualcosa da ridire?-
cerca un
tono ironico, ma la voce torna a tremare e i singhiozzi che frena a forza gli
provocano altra tosse, ma è pazzesco come abbia tenuto il braccio teso e fermo
nonostante il suo stato fisico.
È unico,
sapevo che ci avevo visto giusto.
-
eheheh…niente!-
Diamine,
meglio di così! È perfetto!
E anche lui
sta meglio. Sorrido sincero come so fare, l’unico tipo di sorriso che riesco a
mostrare.
- bella
squadra…vorrei incontrarvi di nuovo, un giorno…-
certo anche
lui mi stupisce. Occhi di falco si gira dopo averci ascoltato attentamente.
Poi se ne
va così come è arrivato.
Una bella
squadra…merito delle belle persone che ne fanno parte!
No, quel
tipo non mi va ancora a genio, è l’ossessione di Zoro e il suo obiettivo, ma
gli obiettivi di enorme portata si raggiungono insieme. Per cui mi sollevo e
sorrido come sempre.
Tutto andrà
per il meglio.
Ve bene
così.
Da oggi
sarà da divertirsi ancor di più.
Forse è la
consapevolezza che lui ha resistito e non si è lasciato andare mollando tutto,
proprio per me, per quelle parole che gli ho detto quella volta e per il motivo
per cui si è unito a me.
Io ho
bisogno di lui e me ne sono reso conto.
Potrei
lasciar andare tutti, ma lui no.
Solo
insieme potremo arrivare al nostro trono.
È perfetto
così.
Non ci
arrenderemo mai.
Anche
perché so che lui manterrà il suo giuramento.
Lo so.
FINE
CAPITOLO 2