Ad un passo da loro
Jonas fissava lo Stargate
senza vederlo. Era a casa. Era finalmente tornato a casa. E allora per quale
assurdo e stupido motivo non riusciva a sentirsi felice? Perché nel vedere
l'iride chiudersi davanti ai suoi occhi gli si era stretto il cuore? E perché
aveva provato una fitta d'invidia nei confronti del dottor Jackson?
Scosse la testa per cancellare quel pensiero dalla mente.
Era felice per lui. Sì, felice che fosse vivo e tornato sulla Terra dai suoi
amici. Felice di aver finalmente pagato il debito di vita che aveva con lui.
Era felice, eppure si sentiva come messo da parte. Certo, lui stesso aveva
scelto di rimanere sul suo pianeta natale invece di
restare sulla Terra. L'aveva fatto per senso del dovere. Perché sapeva che era
la cosa giusta da fare, che il suo popolo aveva bisogno di lui, delle sue
conoscenze e delle sue esperienze, di tutto ciò che aveva imparato mentre era
stato lontano.
Sì, però, cosa voleva veramente? Rimanere – tornare – sul
suo pianeta o seguire quelli che ormai considerava dei compagni e degli amici?
Si sistemò meglio la sacca sulla spalla e seguì
l'ambasciatore del suo paese per i corridoi di quella che si era divertito a
ribattezzare KSGC, lo Stargate Complex
di Kelowna. Certo, come nome non era un granché, ma
era il primo che gli fosse venuto in mente. Di sicuro se ne sarebbe trovato uno
migliore.
Tutto era rimasto lo stesso eppure in un anno erano
cambiate moltissime cose. Prima di tutto, lui era cambiato. E a
cambiarlo era stato Daniel: la sua eterna ricerca della verità, la sua bontà
d'animo, il suo senso di giustizia, il suo sapersi sacrificare per gli altri.
Le stesse qualità che aveva trovato negli altri membri del
SG-1, e che, ne era certo, quei quattro avevano risvegliato anche in lui. Aveva
imparato così tanto da loro che si stupiva di aver trascorso solo un anno al
loro fianco sulla Terra e sui mondi che avevano visitato.
Sapeva che loro non l'avevano mai propriamente accettato
come compagno, soprattutto il colonnello O'Neill.
Però era stato lui a volerlo nel SG-1. E Sam e Teal'c avevano iniziato ad apprezzarlo. Soprattutto Sam.
Era diventata una buona amica, anche se all'inizio i rapporti tra loro erano
stati un po' imbarazzati. Lei lo vedeva come se fosse lì per sostituire Daniel.
Ma non era così. Non era Daniel, lo sapeva benissimo, e non voleva essere il
suo sostituto. Voleva solo ricambiare il sacrificio che lui aveva fatto per un
paese e un popolo a cui non apparteneva. Voleva aiutare
Sorrise ripensando a quanto aveva passato con i suoi
compagni. Ancora lo imbarazzava chiamarli così. Si sentiva come il terzo
incomodo, tra loro e Daniel. Era anche per questo che se n'era andato. Non
aveva senso rimanere se non poteva restare nel SG-1.
Quell'onore spettava a Daniel. Gli aveva soltanto tenuto in caldo il posto. E
servire in un'altra squadra non aveva senso. Non sarebbe stata la stessa
cosa.
Il sorriso divenne amaro e rivolse gli occhi al suolo.
Aveva fatto la scelta giusta. Doveva aver fatto la scelta giusta.
Respirò a fondo e sollevò nuovamente lo sguardo. Non serviva a niente
rimpiangere la sua decisione. A Kelowna avevano
bisogno di lui. E poi vivere su due diversi pianeti non significava certo che
non li avrebbe più incontrati. Senza contare che attivando lo Stargate poteva visitare
Commento
dell'autrice
Dio, questa storia è rimasta incompiuta per mesi. È strano averla finita. Ricordo che cominciai a scriverla
quando ormai mancavo dalle scene di “Stargate” da
tantissimo tempo. Era da tanto che volevo scrivere qualcosa su Jonas. Amo quel personaggio, anche se in molti non lo
apprezzano. Tutti lo vedono come il sostituto di Daniel, e forse dal punto di
vista prettamente narrativo lui lo è, ma nel contesto della storia Jonas è Jonas. Che abbia le
qualità di Daniel è un altro discorso. Jonas non è
Daniel. E non mi stancherò mai di ripeterlo.
Comunque, ho sempre notato che il rapporto tra lui e gli
altri del SG-1 non è mai stato come quello tra loro e
Daniel. Certo, non si poteva certo dire “ok, Daniel è morto, ora lo sostituisce
Jonas e tutti gli vogliono bene come se fosse loro fratello e lo conoscessero da una vita”. Però nel
doppio episodio in cui Daniel torna tra i mortali, il suo ritorno sembra proprio
mettere da parte Jonas. Come se la luce di cui Daniel
risplende lo mettesse in ombra. Mi sono quasi sentita a disagio, perché anche
io sono stata felice del ritorno di Daniel. È un personaggio che amo, ma verso Jonas ho sempre provato un senso di tenerezza e orgoglio
che per Daniel e gli altri ho sentito, ma non nello stesso modo. Jonas - e personaggi come Martouf
o il tenente Elliot – essendo solo una comparsa nella
storia delle grandi gesta del SG-
Spero che la storia vi sia piaciuta e che il mio ritorno
sia stato gradito.
A presto, spero.
Chiara.
16 settembre 2009 – 20 giugno 2010
I ringraziamenti
Per “Stargate stories” e per le mie fanfiction
precedenti a “Come vennero decise le sorti di Alagaësia o Eragon e Murtagh al bar…” non ho mai ringraziato e risposto alle
recensioni. Ora so che è cosa gradita, per cui ora risponderò alle recensioni alla one-shot precedente a questa,
ossia “Pensieri di morte, pensieri di vita”. Se l'avevate recensita correte a
rileggere cosa avevate scritto!
domaris. Ti ringrazio per i
complimenti e mi spiace di averti fatto aspettare tanto per una nuova storia su
“Stargate”. Certo con Jolinar,
sotto il nome Le Gelatine Blu abbiamo pubblicato una storia, ma
scriverla in due è una cosa diversa, vero? Ormai siamo quasi giunti al mio
terzo anniversario di scrittrice di EFP. Spero di poter sempre continuare a
scrivere e che, se anche vi farò aspettare con i miei aggiornamenti dilatati
nel tempo, non smettiate mai di leggere le mie storie. In fin dei conti le
pubblico perché ci siete voi, no?
Noi due abbiamo ormai perso da tempo i
contatti. Spero non sia dovuto a qualcosa che ho fatto o
detto. A presto, spero.
Jolinar. La dedica era
obbligatoria, no? Ti ringrazio per i complimenti e rispondo alla tua domanda su
Sam e Jack: per esigenze di copione. XD Già, gli sceneggiatori sono crudeli!
La tua storia su “Stargate”
(“Infinite combinazioni”, ndk) è stata una bella
sorpresa. Una sorpresa che non aggiorni da tempo. Ma come posso io lamentarmi se il mio ultimo aggiornamento risale a più di
un anno fa e per giunta non a questo fandom, ma a
“Merlin”? Sperando che aggiornerai presto la tua storia, ti mando un abbraccio,
visto che è da un po' che non lo faccio.
Nahid. La mia sorellina preferita!
Tutti che odiano i Tok'ra.
Devo desumere che quando mi deciderò a completare la mia storia su di una di
loro (un nuovo personaggio) non la leggerà nessuno? Povera me!
Martouf...scriverò una storia su
di lui, un giorno. E una su Lantash e il tenente.
Perché mi piacciono sempre i personaggi che ci lasciano le penne? O che sono
dei poveri sfigati, o che rischiano la vita in continuazione? Vorrei proprio
leggere una tua nuova fanfiction. Ti ci vedrei a scrivere su “Merlin”.
Bacio!
Najara. Poche parole, ma
comunque apprezzate. Avevi altro per la testa all'epoca, vero, ragazza? Anche
tu manchi da un po' dalle scene di “Stargate”. Sei
comunque l'ultima del nostro gruppetto che ha aggiornato. Le tue storie hanno
sempre quel qualcosa che non riesco propriamente a identificare, ma che te le
fanno amare. Hai forse aggiornato con qualche storia su un altro fandom? A presto!
kloe2004. Claudia, Claudia,
Claudia. La mia prima fornitrice di fanfiction su “Stargate”. Come stai? Non ci sentiamo mai...un
vero peccato. Sono felice di averti evitato i soliti finali tristi su Sam e
Jack. Tu li odi. Ma io li adoro! Chissà che con questo mio aggiornamento si
aggiorni, come per magia, anche la tua storia.
Un abbraccio!
23jo. Accidenti, mi ero dimenticata di postare la risposta alla tua
recensione. Comunque eccomi qui a riparare al danno. Sono tornata, come hai
potuto vedere, anche se un anno e mezzo dopo la tua recensione. Lo sai che
l'hai postata il giorno del mio compleanno? Del ventesimo per l'esattezza...
In ogni caso, ti ringrazio per avermi ricordato che c'è
sempre qualcuno a cui devo rendere conto in questo mondo, e sei tu e i miei
lettori. A presto, spero.