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Autore: kae    20/06/2010    6 recensioni
Una raccolta di fanfiction sull'universo di "Stargate".
Il nuovo capitolo
"Ad un passo da loro". Jonas è tornato sul suo pianeta natale dopo il ritorno di Daniel. Ma ne è davvero felice? È stata la scelta giusta?
I vecchi capitoli
"Addio". Jack incontra sam prima del suo matrimonio. Che cosa le dirà?
"Sola nel buio, con te nella luce". Sam viene investita da un'auto e Jack si precipita ad andare a trovarla.
"Perché è così difficile amarti?". Sam crede che Jack non abbia fiducia in lei e questo la fa infuriare. Come si giustificherà il generale O'Neill? E cosa accadrà dopo?
"Pensieri di morte, pensieri di vita". Gli ultimi istanti di vita di Jolinar di Malkshur, la Tok'ra che entrò nel corpo del capitano Samantha Carter per sfuggire al Goa'uld che era stato inviato ad ucciderla.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ad un passo da loro

Ad un passo da loro

 

Jonas fissava lo Stargate senza vederlo. Era a casa. Era finalmente tornato a casa. E allora per quale assurdo e stupido motivo non riusciva a sentirsi felice? Perché nel vedere l'iride chiudersi davanti ai suoi occhi gli si era stretto il cuore? E perché aveva provato una fitta d'invidia nei confronti del dottor Jackson?

Scosse la testa per cancellare quel pensiero dalla mente. Era felice per lui. Sì, felice che fosse vivo e tornato sulla Terra dai suoi amici. Felice di aver finalmente pagato il debito di vita che aveva con lui. Era felice, eppure si sentiva come messo da parte. Certo, lui stesso aveva scelto di rimanere sul suo pianeta natale invece di restare sulla Terra. L'aveva fatto per senso del dovere. Perché sapeva che era la cosa giusta da fare, che il suo popolo aveva bisogno di lui, delle sue conoscenze e delle sue esperienze, di tutto ciò che aveva imparato mentre era stato lontano.

Sì, però, cosa voleva veramente? Rimanere – tornare – sul suo pianeta o seguire quelli che ormai considerava dei compagni e degli amici?

Si sistemò meglio la sacca sulla spalla e seguì l'ambasciatore del suo paese per i corridoi di quella che si era divertito a ribattezzare KSGC, lo Stargate Complex di Kelowna. Certo, come nome non era un granché, ma era il primo che gli fosse venuto in mente. Di sicuro se ne sarebbe trovato uno migliore.

Tutto era rimasto lo stesso eppure in un anno erano cambiate moltissime cose. Prima di tutto, lui era cambiato. E a cambiarlo era stato Daniel: la sua eterna ricerca della verità, la sua bontà d'animo, il suo senso di giustizia, il suo sapersi sacrificare per gli altri. Le stesse qualità che aveva trovato negli altri membri del SG-1, e che, ne era certo, quei quattro avevano risvegliato anche in lui. Aveva imparato così tanto da loro che si stupiva di aver trascorso solo un anno al loro fianco sulla Terra e sui mondi che avevano visitato.

Sapeva che loro non l'avevano mai propriamente accettato come compagno, soprattutto il colonnello O'Neill. Però era stato lui a volerlo nel SG-1. E Sam e Teal'c avevano iniziato ad apprezzarlo. Soprattutto Sam. Era diventata una buona amica, anche se all'inizio i rapporti tra loro erano stati un po' imbarazzati. Lei lo vedeva come se fosse lì per sostituire Daniel. Ma non era così. Non era Daniel, lo sapeva benissimo, e non voleva essere il suo sostituto. Voleva solo ricambiare il sacrificio che lui aveva fatto per un paese e un popolo a cui non apparteneva. Voleva aiutare la Terra e i suoi abitanti. Salvarli a discapito della sua vita se fosse stato necessario. Anche se, in realtà, non aveva così tanta fretta di morire. C'erano un sacco di cose che avrebbe voluto fare. Ma nonostante questo non aveva esitato a mettere a repentaglio la propria vita. E non solo per Daniel.

Sorrise ripensando a quanto aveva passato con i suoi compagni. Ancora lo imbarazzava chiamarli così. Si sentiva come il terzo incomodo, tra loro e Daniel. Era anche per questo che se n'era andato. Non aveva senso rimanere se non poteva restare nel SG-1. Quell'onore spettava a Daniel. Gli aveva soltanto tenuto in caldo il posto. E servire in un'altra squadra non aveva senso. Non sarebbe stata la stessa cosa.

Il sorriso divenne amaro e rivolse gli occhi al suolo. Aveva fatto la scelta giusta. Doveva aver fatto la scelta giusta. Respirò a fondo e sollevò nuovamente lo sguardo. Non serviva a niente rimpiangere la sua decisione. A Kelowna avevano bisogno di lui. E poi vivere su due diversi pianeti non significava certo che non li avrebbe più incontrati. Senza contare che attivando lo Stargate poteva visitare la Terra ogni volta che voleva. Era come se fossero in due diverse stanze della stessa casa. Finché sarebbe esistito lo Stargate, la Terra sarebbe stata ad un passo da lui. Loro, tutti loro, sarebbero stati ad un passo da lui. L'universo era di fronte a lui e aveva la possibilità di cambiare le cose. A cominciare dal suo pianeta. Doveva – voleva – dimostrare che non era stato un errore salvarli, che il sacrificio che Daniel aveva compiuto un anno prima non era stato vano. Voleva essere fiero di se stesso e lo sarebbe stato. E lo sarebbero stati anche loro.

 

 

 

Commento dell'autrice

Dio, questa storia è rimasta incompiuta per mesi. È strano averla finita. Ricordo che cominciai a scriverla quando ormai mancavo dalle scene di “Stargate” da tantissimo tempo. Era da tanto che volevo scrivere qualcosa su Jonas. Amo quel personaggio, anche se in molti non lo apprezzano. Tutti lo vedono come il sostituto di Daniel, e forse dal punto di vista prettamente narrativo lui lo è, ma nel contesto della storia Jonas è Jonas. Che abbia le qualità di Daniel è un altro discorso. Jonas non è Daniel. E non mi stancherò mai di ripeterlo.

Comunque, ho sempre notato che il rapporto tra lui e gli altri del SG-1 non è mai stato come quello tra loro e Daniel. Certo, non si poteva certo dire “ok, Daniel è morto, ora lo sostituisce Jonas e tutti gli vogliono bene come se fosse loro fratello e lo conoscessero da una vita”. Però nel doppio episodio in cui Daniel torna tra i mortali, il suo ritorno sembra proprio mettere da parte Jonas. Come se la luce di cui Daniel risplende lo mettesse in ombra. Mi sono quasi sentita a disagio, perché anche io sono stata felice del ritorno di Daniel. È un personaggio che amo, ma verso Jonas ho sempre provato un senso di tenerezza e orgoglio che per Daniel e gli altri ho sentito, ma non nello stesso modo. Jonas - e personaggi come Martouf o il tenente Elliot – essendo solo una comparsa nella storia delle grandi gesta del SG-1, mi ha sempre attratta di più degli stessi protagonisti.

Spero che la storia vi sia piaciuta e che il mio ritorno sia stato gradito.

A presto, spero.

Chiara.

16 settembre 2009 – 20 giugno 2010

 

 

I ringraziamenti

Per “Stargate stories” e per le mie fanfiction precedenti a “Come vennero decise le sorti di Alagaësia o Eragon e Murtagh al bar…” non ho mai ringraziato e risposto alle recensioni. Ora so che è cosa gradita, per cui ora risponderò alle recensioni alla one-shot precedente a questa, ossia “Pensieri di morte, pensieri di vita”. Se l'avevate recensita correte a rileggere cosa avevate scritto!

 

domaris. Ti ringrazio per i complimenti e mi spiace di averti fatto aspettare tanto per una nuova storia su “Stargate”. Certo con Jolinar, sotto il nome Le Gelatine Blu abbiamo pubblicato una storia, ma scriverla in due è una cosa diversa, vero? Ormai siamo quasi giunti al mio terzo anniversario di scrittrice di EFP. Spero di poter sempre continuare a scrivere e che, se anche vi farò aspettare con i miei aggiornamenti dilatati nel tempo, non smettiate mai di leggere le mie storie. In fin dei conti le pubblico perché ci siete voi, no?

Noi due abbiamo ormai perso da tempo i contatti. Spero non sia dovuto a qualcosa che ho fatto o detto. A presto, spero.

 

Jolinar. La dedica era obbligatoria, no? Ti ringrazio per i complimenti e rispondo alla tua domanda su Sam e Jack: per esigenze di copione. XD Già, gli sceneggiatori sono crudeli!

La tua storia su “Stargate” (“Infinite combinazioni”, ndk) è stata una bella sorpresa. Una sorpresa che non aggiorni da tempo. Ma come posso io lamentarmi se il mio ultimo aggiornamento risale a più di un anno fa e per giunta non a questo fandom, ma a “Merlin”? Sperando che aggiornerai presto la tua storia, ti mando un abbraccio, visto che è da un po' che non lo faccio.

 

Nahid. La mia sorellina preferita! Tutti che odiano i Tok'ra. Devo desumere che quando mi deciderò a completare la mia storia su di una di loro (un nuovo personaggio) non la leggerà nessuno? Povera me!

Martouf...scriverò una storia su di lui, un giorno. E una su Lantash e il tenente. Perché mi piacciono sempre i personaggi che ci lasciano le penne? O che sono dei poveri sfigati, o che rischiano la vita in continuazione? Vorrei proprio leggere una tua nuova fanfiction. Ti ci vedrei a scrivere su “Merlin”.

Bacio!

 

Najara. Poche parole, ma comunque apprezzate. Avevi altro per la testa all'epoca, vero, ragazza? Anche tu manchi da un po' dalle scene di “Stargate”. Sei comunque l'ultima del nostro gruppetto che ha aggiornato. Le tue storie hanno sempre quel qualcosa che non riesco propriamente a identificare, ma che te le fanno amare. Hai forse aggiornato con qualche storia su un altro fandom? A presto!

 

kloe2004. Claudia, Claudia, Claudia. La mia prima fornitrice di fanfiction su “Stargate”. Come stai? Non ci sentiamo mai...un vero peccato. Sono felice di averti evitato i soliti finali tristi su Sam e Jack. Tu li odi. Ma io li adoro! Chissà che con questo mio aggiornamento si aggiorni, come per magia, anche la tua storia.

Un abbraccio!

 

23jo. Accidenti, mi ero dimenticata di postare la risposta alla tua recensione. Comunque eccomi qui a riparare al danno. Sono tornata, come hai potuto vedere, anche se un anno e mezzo dopo la tua recensione. Lo sai che l'hai postata il giorno del mio compleanno? Del ventesimo per l'esattezza...

In ogni caso, ti ringrazio per avermi ricordato che c'è sempre qualcuno a cui devo rendere conto in questo mondo, e sei tu e i miei lettori. A presto, spero.

 

   
 
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