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Autore: Kira Uchiha 87    21/06/2010    2 recensioni
Kira Uchiha è un Oc creato da me ed ha 2 anni meno dei nostri protagonisti, all'inizio della storia ha 15 anni mentre naruto & Co. hanno 17 anni. La storia inizialmente si divide tra pagine del diario di Kira e capitoli normali ^^
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 1

“Svegliati, Kira..”, il sole era alto nel cielo, non appena Itachi aprì le tende la stanza della finestra, la stanza della ragazza venne illuminata da una luce accecante che la costrinse a coprirsi gli occhi con la mano, “Nemmeno oggi vai a scuola?”, la mora rimase in silenzio e fratello sospirò sconsolato, “Non voglio costringerti ma non ti fa bene rimanere tutto il giorno rinchiusa in casa, potresti almeno andare fare una passeggiata al parco..”, il ragazzo si rese conto che Kira non aveva la minima intenzione di mettere piede fuori casa e guardava il pavimento con lo sguardo perso nel vuoto. L’Uchiha stava per uscire dalla porta e sulla soglia ricominciò a parlare anche si sembrava inutile, “Oggi non devo andare a lavorare quindi starò in casa, se hai bisogno di-”, “Io oggi.. devo uscire..”, la ragazza stringeva la coperta come se gli infondesse coraggio e dopo aver parlato fece un lungo sospiro come se si fosse tolta un grande peso dal cuore, Itachi rimase un po’ stranito da quella frase, ma si rilassò sapendo che non aveva nulla di cui preoccuparsi, la sua cara sorellina non avrebbe mai potuto fare nulla di pericoloso e sul suo viso si accennò un sorriso, “Va bene, ma mi raccomando.. se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi. Ah, la colazione è pronta se hai fame”, la sorella annuì appena alzandosi dal letto lentamente, infine si diresse verso la porta della sua cameretta per poi attraversare il piccolo disimpegno che separava le stanze da letto dalla cucina e il soggiorno. Sul tavolo che si trovava al centro della stanza c’era una tazza di caffèlatte fumante posata su una tovaglietta bianca decorata con fiori rosa, accanto c’erano alcune brioche e il contenitore dello zucchero al cui interno era adagiato il cucchiaino, Kira si sedette al tavolo seguita da suo fratello che era intento a sorseggiare una spremuta d’arancia, lentamente la ragazza mise lo zucchero iniziando poi a mescolare assorta nei suoi pensieri, “Credo che adesso lo zucchero si sia sciolto, non credi?”, Itachi fece capolino da dietro il giornale che aveva iniziato a leggere e la mora si bloccò, non si era accorta che si era nuovamente immersa nei suoi pensieri escludendo il mondo esterno e posò il cucchiaino, un morso alla brioche, un sorso di latte, poi si alzò dirigendosi nuovamente verso la sua stanza sotto lo sguardo preoccupato del fratello maggiore che la osservava appoggiato alla schienale della sedia, “Finirà mai questa storia?”.

DIN DON

Il campanello suonò e il ragazzo si apprestò ad aprire anche se sapeva chi avrebbe varcato quella soglia, “Itachi! Sei pronto?”, Deidara fece capolino dalla porta con il suo solito sorriso stampato sul volto, “Pronto per cosa?”, il moro lo guardava dubbioso senza capire di cosa stesse parlando, “Per andare a prendere Sasori all’aeroporto! Non dirmi che te ne eri dimenticato?!”, il biondo lo guardava con uno sguardo rassegnato, da quando Kira era in quelle condizioni Itachi era talmente preoccupato che si dimenticava qualunque cosa. Il biondo poi entrò in casa come se fosse di sua proprietà anche se in fondo lo era quasi visto che ci andava quasi ogni giorno della settimana, “Ho una sete tremenda..”, mente Deidara era intento a svaligiare il frigo degli Uchiha, Kira uscì dalla sua stanza indossando una felpa bordeaux con il cappuccio che le copriva la testa e un paio di jeans scuri, “Hey, Kira! Tutto bene?”, il biondo la salutò con la  mano, Kira lo fulminò con lo sguardo e lo avrebbe volentieri preso a calci, tutto bene? Come poteva fare una domanda del genere?! La mora continuò per la sua strada  facendo un cenno con la mano per salutare il biondo, “Vuoi un passaggio?”, Itachi le porse la giacca ma la ragazza declinò l’offerta, “No, tranquillo.. voglio fare una passeggiata”, poi uscì indossando la giacca a vento nera. Deidara si avvicinò all’Uchiha con sguardo interrogatorio mentre quest’ultimo chiudeva la porta d’ingresso, “Come mai mi ha fulminato con lo sguardo? Sta ancora aspettando il ritorno di quel tipo?”, “Non so quando imparerai a stare zitto..”, il moro lo guardava storto, “Non può continuare così, ci posso pensare io a farglielo dimenticare eheh..”, un’altra volta il biondo aveva detto qualcosa che faceva meglio a tenersi per se e per questo si meritò un pugno sulla testa dal moro.

Il freddo pungente di dicembre sembrava non colpire molto Kira che continuava con passo deciso a dirigersi verso casa Inuzuka sperando di trovare almeno qualche indizio per ritrovare il ragazzo scomparso nel nulla da un giorno all’altro. Dopo una lunga camminata giunse davanti alla porta dell’abitazione e il suo cuore sembrò fermarsi ma non poteva lasciarsi sopraffare dai ricordi proprio in quel momento, si apprestò a suonare il campanello decisa e attese qualcuno che le aprisse la porta. Non passò molto tempo, dei passi si avvicinavano velocemente alla porta che infine si aprì lasciando apparire una ragazza da capelli castani e lunghi che appena vide la mora rimase un po’ perplessa, “Kira..cosa ci fai qui?”, Hana, la sorella maggiore di Kiba, la guardava sorpresa, “Beh..vorrei farti delle domande se non ti dispiace..”, la mora si stava grattando la testa mentre guardava a terra, “Sei sempre la benvenuta qua..con questo freddo rischi di prenderti un raffreddore.”, la castana la fece accomodare sul divano e per poi dirigersi in cucina per prendere qualcosa da offrirle, nel frattempo Kira continuava a tenere lo sguardo basso, non voleva guardare quella casa, sarebbe finita per iniziare a piangere e quello non era il momento. Però quel divano di pelle bianca davanti al camino le faceva ricordare comunque quei momenti indimenticabili, fortunatamente la voce della castana la distolse dai quei tristi ricordi, “Ti vanno dei biscotti?”, la mora annuì timidamente e quasi accennò il gesto, Hana si mise a sedere accanto a lei restando in silenzio, anche per lei era una situazione alquanto imbarazzante e non sapeva proprio cosa dire, “Scusa se sono venuta senza preavviso ma avevo bisogno urgente di parlarti”, con le mani la mora stava torturando un piccolo braccialetto di perline nere, “Nessun problema..cosa vuoi chiedermi?”, la castana conosceva già la risposta ma aveva paura di iniziare il discorso su suo fratello, sapeva quanto era stato dolorosa per Kira la sua partenza improvvisa e non voleva essere la prima a riaprire vecchie ferite che affliggevano l’Uchiha, “Tu sai perché se ne è andato?”, Hana rimase un po’ disorientata dalla domanda, come mai adesso voleva sapere dove era andato? Cosa poteva cambiare? “Purtroppo.. non posso aiutarti..”, La mora immaginava una risposta del genere, si era già preparata mentre camminava, ma questo non l’avrebbe distolta dal suo obiettivo, “Se ne è andato di notte senza dirmi niente.. al mio risveglio ho trovato un biglietto dove mi aveva scritto che sarebbe partito per un viaggio e che lo faceva per una questione che non poteva dirmi..”, la mora si sentiva ancora più afflitta, “Capisco.. se solo riuscissi a trovare un indizio.. qualcosa che possa aiutarmi a capire da dove iniziare le ricerche..”, dopo aver capito le sue intenzioni la castana sorrise leggermente, “Quindi è questa la ragione per cui sei qui..”,la mora abbassò nuovamente lo sguardo, e adesso quale sarebbe stata la prossima mossa? Doveva avere almeno un piccolo indizio per poter iniziare le ricerche, non poteva iniziare a girare per ogni città sperando in un colpo di fortuna. Improvvisamente sentì qualcosa che le toccava la caviglia sinistra, guardando a terra vide il piccolo Akamaru che cercava di ottenere qualche attenzione da parte della ragazza, “Hey, piccolo..”, sul volto di Kira si accennò un piccolo sorriso, quel cucciolo dal folto pelo bianco riusciva ad alleviare un po’ il suo dolore, “Sembra che vedendoti si sia ripreso..”, anche lui aveva sentito molto l’improvvisa scomparsa di Kiba, alla ragazza tornò in mente il giorno in cui Akamaru era entrato nella loro vita senza preavviso..

   
 
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