Cap 14:
Lottare
Ormai le carte erano in tavola e tutti i dubbi finalmente
sanati, forse non era successo proprio come entrambi se
l’aspettavano, ma per fortuna era successo! Hinata aveva
ormai perso la speranza che quel giorno sarebbe mai arrivato, mentre
Naruto ne aveva acquistata un’altra: la speranza
che lei non lo lasciasse mai.
Il piccolo Naruhiko era in fibrillazione e non smetteva di
gongolare per la buona azione che aveva compiuto, finalmente la mamma e
il papà stavano insieme e per come la vedeva lui,
il merito era rigorosamente suo e adesso si che quella si poteva
definire un’allegra famigliola “hey Naruto a quando
le nozze?” i nostri tre eroi si stavano incamminando verso
l’ospedale ed era più che evidente, per una
persona di intelligenza superiore come Shikamaru e dagli sguardi e
dalle attenzioni che i due si riservavano, che erano ufficialmente una
coppia “in… in che senso le nozze?”
chiese rintronato il biondo senza nascondere un leggero imbarazzo
“ma si quand’è che vi sposate, tanto il
danno ormai è fatto” disse chinandosi davanti al
piccoletto e accarezzandone giocosamente il capo
“Shi-Shikamaru ma cosa dici lui…”-
“si lo so non preoccuparti Hinata”
puntualizzò ridendo leggermente “e ho anche notato
che non balbetti più come prima si vede che stare con Naruto
ti fa bene” disse tornando in posizione eretta
“bè ci vediamo in giro ragazzi”
continuò tornando per la sua direzione e scomparendo tra la
folla “mamma mamma, posso chiamare quel signore zio
Shika?” chiese il piccolo quando fu certo che lo
“zio Shika” fosse abbastanza lontano, quasi come se
provasse imbarazzo o timore nel sapere come l’avrebbe presa
se avesse sentito chiamarsi in quel modo “bè
già che ci sei chiama quella signora affacciata al balcone
Nonna e siamo apposto” rispose Naruto prima di Hinata
puntando col dito la così detta nonna intenta a prendere gli
ultimi raggi di sole della giornata appoggiata alla ringhiera , facendo
corrucciare così il piccolo visino del piccolo
“guarda che l’ho chiesto alla mamma e poi la Nonna
Tsunade mi basta già”.
Ed era proprio da lei che stavano andando o meglio,
all’ospedale per trovare la vera madre del bambino e cercare
di avere il maggior numero di informazioni sulla salute della donna e
perché no pregare anche per lei affinché si
salvasse e potesse abbracciare di nuovo suo figlio, Hinata solo da poco
aveva appreso quanto una madre possa essere affezionata al proprio
figlio e non poteva immaginare come quella donna anche se incosciente
stesse soffrendo “NONNA TSUNADEEEE” Naruto con il
suo solito garbo chiamò la donna in fondo al corridoio
intenta a parlare con un’infermiera proprio in
prossimità della camera della madre naturale del piccolo
“Naruto! Come ti salta in mente di gridare in un
ospedale!?” disse l’hokaghe raggiungendolo
velocemente senza lasciarsi scappare un pugno sulla testa del biondino
che ovviamente non gradì il gesto “uffa nonna
Tsunade! Non capisco perché sei sempre così
scontrosa” la donna alla risposta del ragazzo trattenne per
miracolo i fumi di rabbia proprio perché era la massima
autorità dell’ospedale e doveva mantenere per
quanto possibile un certo contegno, ma l’avrebbe come minimo
strangolato ben volentieri se avesse potuto, allora rivolse lo sguardo
alla piccola Hinata cercando di concentrarsi solo sulla sua esile e
gentile figura facendosi passare l’imminente arrabbiatura
“siete venuti qui per sua madre?” la risposta era
più che ovvia per chi se no e senza dire altro la donna li
accompagnò nella stanza desiderata lasciandoli soli con
colei che stava lottando per continuare a vivere.
“vi dirò la verità ragazzi,
le condizione della madre naturale del piccolo non sono certo delle
migliori” Tsunade qualche minuto dopo prese in disparte i due
ragazzi lasciando Naruhiko con la madre pensando che fosse giusto far
rimanere il piccolo un po’ solo con lei, ma soprattutto per
mettere al corrente i due giovani di ciò che più
temeva “noi stiamo facendo tutto ciò che possiamo
per darle le migliori cure, ma lei sembra non reagire più di
tanto come se si stesse lasciando andare” i ragazzi
apprendevano la notizia con grande dispiacere e si anche paura che il
piccolo avrebbe potuto soffrire così tanto, se fosse
successo l’irreparabile, che loro non sarebbero stati in
grado di aiutarlo, ma di sicuro non l’avrebbero mai
abbandonato qualunque cosa sia successa “Tsunade se non
dovesse farcela, cosa succederebbe al bambino?” Naruto prese
le redini della situazione parlando con un tono fintamente autoritario,
aveva terribilmente paura che l’avrebbero portato
via per sempre visto che loro legalmente non erano nessuno
per il bambino e a giudicare da come Hinata aveva cominciato a tremare
avrebbe preferito non sapere la risposta “ragazzi…
probabilmente verrà affidato ad assistenti sociali che
cercheranno di trovargli una famiglia, voi siete troppo giovani non
credo che vi darebbero mai la custodia, senza contare che potrebbe
avere dei parenti prossimi che si potrebbero prendere cura di
lui” i due ragazzi non sapevano neanche come, ma riuscirono a
trattenere le lacrime o per lo meno Naruto che cercava di consolare la
sua amata che piangeva sommessamente appoggiata sulla sua spalla
“non preoccuparti Hinata tutto si sistemerà al
meglio”.
Forse l’inguaribile positività del
giovane aveva fatto la sua comparsa troppo presto o magari neanche lui
ci credeva veramente, passarono solamente un’altra manciata
di secondi quando il cuore della giovane donna distesa sul letto
d’ospedale smise di battere e ne passarono altri pochi prima
che una cerchia di medici e di infermieri cercarono di salvarle la vita
come anni e anni di corsi e specializzazioni gli avevano insegnato di
fare, sul volto del piccolo bambino rigato dalle lacrime si poteva
benissimo leggere il dolore che trapelava dai suoi occhi mentre veniva
portato fuori dalla stanza da Naruto che quasi non riusciva a
trattenerlo dall'agitazione.
La sua mamma stava morendo, era abbastanza in gamba per
capirlo e capiva anche che non era in grado di fare nulla per salvarla
nonostante il suo desiderio di farlo fosse grande, tra qualche istante
sarebbe finito tutto e lui non ricordava neanche la sua voce, oh quanto
desiderava poterla sentire di nuovo solo per sapere come risuonasse il
suo nome pronunciato dalle sue labbra, sarebbe davvero andata
così? Davvero quel cuore non avrebbe più avuto la
forza di battere?
“ora del decesso… 18 e 45”
si purtroppo era vero, la donna aveva smesso di lottare e a
nulla sarebbe servito il pianto di un povero bambino cui unico
desiderio era solo quello di dirle addio
--------------------------------
Spazio dell'autrice:
Scusate, scusate e scusate ancora l'imbarazzante ritardo
nell'aggiornamento, ma vi garantisco che il cap era pronto da un sacco
di tempo il problema è affidarsi a questi congegni
elettronoci chiamati computer che sempre più volentieri ti
si ritorcono contro (soprattutto il mio) e soprattutto avevo dei dubbi
sul fatto che il cap avesse potuto piacervi e quindi il fatto che la
madre del bimbo sia morta non rispecchi i vostri gusti. Ho notato che
giustamente alcuni di voi mi hanno abbandonato, avete ragionissima
bè se io fossi stata al vostro posto probabilmente avrei
fatto lo stesso. Purtroppo vado di fretta e non mi dilungo troppo
quindi vi ringrazio semplicemente tutti di cuore, spero che il cap vi
sia piaciuto e soprattutto che il prossimo non vi deluta come spero non
l'abbia fatto questo ciao ciao. Ps: oggi ho fatto la prima prova
d'esameeeeee!! mamma mia che fifa!!!! domani la seconda, speriamo in
bene.