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Autore: Lally30    22/06/2010    8 recensioni
Naruto mentre passeggia per il villaggio fa la conoscenza di un bambino, ma la cosa strana è che questo bambino è convinto che Naruto sia suo padre.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap 14: Lottare
Ormai le carte erano in tavola e tutti i dubbi finalmente sanati, forse non era successo proprio come entrambi se l’aspettavano, ma per fortuna era successo! Hinata aveva ormai perso la speranza che quel giorno sarebbe mai arrivato, mentre Naruto ne aveva  acquistata un’altra: la speranza che lei non lo lasciasse mai.
Il piccolo Naruhiko era in fibrillazione e non smetteva di gongolare per la buona azione che aveva compiuto, finalmente la mamma e il papà stavano  insieme e per come la vedeva lui, il merito era rigorosamente suo e adesso si che quella si poteva definire un’allegra famigliola “hey Naruto a quando le nozze?” i nostri tre eroi si stavano incamminando verso l’ospedale ed era più che evidente, per una persona di intelligenza superiore come Shikamaru e dagli sguardi e dalle attenzioni che i due si riservavano, che erano ufficialmente una coppia “in… in che senso le nozze?” chiese rintronato il biondo senza nascondere un leggero imbarazzo “ma si quand’è che vi sposate, tanto il danno ormai è fatto” disse chinandosi davanti al piccoletto e accarezzandone giocosamente il capo “Shi-Shikamaru ma cosa dici lui…”- “si lo so non preoccuparti Hinata” puntualizzò ridendo leggermente “e ho anche notato che non balbetti più come prima si vede che stare con Naruto ti fa bene” disse tornando in posizione eretta  “bè ci vediamo in giro ragazzi” continuò tornando per la sua direzione e scomparendo tra la folla “mamma mamma, posso chiamare quel signore zio Shika?” chiese il piccolo quando fu certo che lo “zio Shika” fosse abbastanza lontano, quasi come se provasse imbarazzo o timore nel sapere come l’avrebbe presa se avesse sentito chiamarsi in quel modo “bè già che ci sei chiama quella signora affacciata al balcone Nonna e siamo apposto” rispose Naruto prima di Hinata puntando col dito la così detta nonna intenta a prendere gli ultimi raggi di sole della giornata appoggiata alla ringhiera , facendo corrucciare così il piccolo visino del piccolo “guarda che l’ho chiesto alla mamma e poi la Nonna Tsunade mi basta già”.
Ed era proprio da lei che stavano andando o meglio, all’ospedale per trovare la vera madre del bambino e cercare di avere il maggior numero di informazioni sulla salute della donna e perché no pregare anche per lei affinché si salvasse e potesse abbracciare di nuovo suo figlio, Hinata solo da poco aveva appreso quanto una madre possa essere affezionata al proprio figlio e non poteva immaginare come quella donna anche se incosciente stesse soffrendo “NONNA TSUNADEEEE” Naruto con il suo solito garbo chiamò la donna in fondo al corridoio intenta a parlare con un’infermiera proprio in prossimità della camera della madre naturale del piccolo “Naruto! Come ti salta in mente di gridare in un ospedale!?” disse l’hokaghe raggiungendolo velocemente senza lasciarsi scappare un pugno sulla testa del biondino che ovviamente non gradì il gesto “uffa nonna Tsunade! Non capisco perché sei sempre così scontrosa” la donna alla risposta del ragazzo trattenne per miracolo i fumi di rabbia proprio perché era la massima autorità dell’ospedale e doveva mantenere per quanto possibile un certo contegno, ma l’avrebbe come minimo strangolato ben volentieri se avesse potuto, allora rivolse lo sguardo alla piccola Hinata cercando di concentrarsi solo sulla sua esile e gentile figura facendosi passare l’imminente arrabbiatura “siete venuti qui per sua madre?” la risposta era più che ovvia per chi se no e senza dire altro la donna li accompagnò nella stanza desiderata lasciandoli soli con colei che stava lottando per continuare a vivere.
“vi dirò la verità ragazzi, le condizione della madre naturale del piccolo non sono certo delle migliori” Tsunade qualche minuto dopo prese in disparte i due ragazzi lasciando Naruhiko con la madre pensando che fosse giusto far rimanere il piccolo un po’ solo con lei, ma soprattutto per mettere al corrente i due giovani di ciò che più temeva “noi stiamo facendo tutto ciò che possiamo per darle le migliori cure, ma lei sembra non reagire più di tanto come se si stesse lasciando andare” i ragazzi apprendevano la notizia con grande dispiacere e si anche paura che il piccolo avrebbe potuto soffrire così tanto, se fosse successo l’irreparabile, che loro non sarebbero stati in grado di aiutarlo, ma di sicuro non l’avrebbero mai abbandonato qualunque cosa sia successa “Tsunade se non dovesse farcela, cosa succederebbe al bambino?” Naruto prese le redini della situazione parlando con un tono fintamente autoritario, aveva terribilmente paura che l’avrebbero portato via  per sempre visto che loro legalmente non erano nessuno per il bambino e a giudicare da come Hinata aveva cominciato a tremare avrebbe preferito non sapere la risposta “ragazzi… probabilmente verrà affidato ad assistenti sociali che cercheranno di trovargli una famiglia, voi siete troppo giovani non credo che vi darebbero mai la custodia, senza contare che potrebbe avere dei parenti prossimi che si potrebbero prendere cura di lui” i due ragazzi non sapevano neanche come, ma riuscirono a trattenere le lacrime o per lo meno Naruto che cercava di consolare la sua amata che piangeva sommessamente appoggiata sulla sua spalla “non preoccuparti Hinata tutto si sistemerà al meglio”.
Forse l’inguaribile positività del giovane aveva fatto la sua comparsa troppo presto o magari neanche lui ci credeva veramente, passarono solamente un’altra manciata di secondi quando il cuore della giovane donna distesa sul letto d’ospedale smise di battere e ne passarono altri pochi prima che una cerchia di medici e di infermieri cercarono di salvarle la vita come anni e anni di corsi e specializzazioni gli avevano insegnato di fare, sul volto del piccolo bambino rigato dalle lacrime si poteva benissimo leggere il dolore che trapelava dai suoi occhi mentre veniva portato fuori dalla stanza da Naruto che quasi non riusciva a trattenerlo dall'agitazione.
La sua mamma stava morendo, era abbastanza in gamba per capirlo e capiva anche che non era in grado di fare nulla per salvarla nonostante il suo desiderio di farlo fosse grande, tra qualche istante sarebbe finito tutto e lui non ricordava neanche la sua voce, oh quanto desiderava poterla sentire di nuovo solo per sapere come risuonasse il suo nome pronunciato dalle sue labbra, sarebbe davvero andata così? Davvero quel cuore non avrebbe più avuto la forza di battere?
“ora del decesso… 18 e 45”
si purtroppo era vero, la donna aveva smesso di lottare e a nulla sarebbe servito il pianto di un povero bambino cui unico desiderio era solo quello di dirle addio
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Spazio dell'autrice:
Scusate, scusate e scusate ancora l'imbarazzante ritardo nell'aggiornamento, ma vi garantisco che il cap era pronto da un sacco di tempo il problema è affidarsi a questi congegni elettronoci chiamati computer che sempre più volentieri ti si ritorcono contro (soprattutto il mio) e soprattutto avevo dei dubbi sul fatto che il cap avesse potuto piacervi e quindi il fatto che la madre del bimbo sia morta non rispecchi i vostri gusti. Ho notato che giustamente alcuni di voi mi hanno abbandonato, avete ragionissima bè se io fossi stata al vostro posto probabilmente avrei fatto lo stesso. Purtroppo vado di fretta e non mi dilungo troppo quindi vi ringrazio semplicemente tutti di cuore, spero che il cap vi sia piaciuto e soprattutto che il prossimo non vi deluta come spero non l'abbia fatto questo ciao ciao. Ps: oggi ho fatto la prima prova d'esameeeeee!! mamma mia che fifa!!!! domani la seconda, speriamo in bene.
  
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