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Autore: Shakta    23/06/2010    2 recensioni
questa è la storia di un barbaro, animato dal fuoco della vendetta e di un ladro, coinvolto in un intrigo più grande di lui. Dalle loro azioni dipenderà il futuro del Regno di Ellicav. In questa storia di decadenza e corruzione, bene e male vengono trasfigurati dal potere sino a diventare indiscernibili dalla violenza e dalla pace.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lord Dholu

Lord Dhoul



Nick era ormai giunto al terzo giorno di appostamento e tutto il suo entusiasmo per quell'incarico era totalmente svanito. Dopo aver salutato Ewan, si era subito procurato un cavallo e, avvertito Burrich che sarebbe rimasto fuori alcune notti, era partito al galoppo alla volta del maniero di Dhoul, arrivando proprio mentre il sole stava calando. Si era trovato un posto dove dormire e già dall'alba aveva iniziato a perlustrare la zona, ovviamente prestando la massima attenzione a non essere visto: aveva seguito le guardie, tra cui spiccavano due componenti del corpo speciale dei Corvi, truppa d'assalto dell'esercito reale, e aveva stilato una piantina dell'edificio, analizzandone punti deboli e ipotizzando vari modi per entrarvi. Soprattutto però aveva patito tantissimo freddo. La stagione stava volgendo verso l'inverno e lui non era certo abituato a dormire per terra, senza neanche un fuoco per riscaldarsi. Per tutte queste ragioni perciò gli sembrava fosse giunto il momento di ritirarsi e tornare a casa. Ma proprio mentre stava raccogliendo le proprie cose, vide una sagoma apparire all'orizzonte. Era ancora molto lontano e così decise di usare un marchingenio d'invenzione esotica, probabilmente Perlan, che permetteva di avvicinare le immagini all'occhio. Sfilò il cannocchiale dalla borsa e puntò verso la direzione desiderata. Subito apparve chiaro alla sua vista un uomo, abbigliato con nere vesti, che stava avanzando verso il maniero. Non riusciva però a scorgere se l'individuo fosse da solo o in compagnia, né chi potesse essere. Così cercò un punto di osservazione migliore, senza accorgersi però che ciò lo portava ad esporsi troppo.
Stai aspettando qualcuno?” trasalì sentendo una voce alle sue spalle.
Ehm no io...”
Non crederari che non avessimo notato la tua goffa presenza” intervenne un altro. Erano entrambi soldati, ma non le semplici guardie di Dhoul. Sui loro giachi di maglia era disegnato un corvo in procinto di afferrare una ipotetica preda. In questo caso lui stesso.
No io passavo di qua ed essendo un amante della natura mi sono fermato a contemplare questo meraviglioso spettacolo...” provò a mentire ma senza risultato. La sua mente era completamente paralizzata.
Risparmia la lingua per le orecchie di Lord Dhoul” consigliò divertito uno dei due.
Anche se si dice che non sia proprio tenero con i bugiardi. E ancora meno con i ladruncoli.” disse l'altro e sguainando la spada “Ora seguici di tua volontà, se non vuoi essere costretto da noi”
Nick non aveva scelta. Così si consegnò ai due soldati che lo portarono sino dentro al palazzo, dove venne preso in consegna da altre guardie.

Buona fortuna” lo salutarono ironici.
Molto simpatici” bofonchiò tra sé, mentre gli venivano messe delle manette ai polsi.


Aveva camminato per tre giorni interi per arrivare a destinazione, dormendo avvolto nel suo mantello sulla nuda terra. E non aveva provato neanche un briciolo di fatica mentre avanzava così, lento e inesorabile. Certo, avrebbe potuto rubare un cavallo e andare più veloce, ma aveva preferito gustare ogni passo che lo avvicinava alla sua vendetta, alla prima delle sue vendette, rivivendo tutti i soprusi e le violenze che era stato costretto a subire da quello schifoso di Dhoul: botte, frustate, stupri e quant'altro la mente malata di quel bastardo aveva potuto partorire. Ricordava vivide le bruciature sulle piante dei piedi o i tagli tra le dita delle mani. Ricordava quanti bambini meno robusti di lui erano morti per colpa di quell'uomo. Ricordava il giorno in cui era riuscito a scappare ed era poi sopravvissuto per settimane mangiando vermi ed escrementi, ma provando sollievo per l'agognata libertà. E ora lo aveva ritrovato ed era finalmente lì, a pochi istanti dal compimento del proprio destino. Nemmeno si accorse delle due guardie che gli si erano avvicinate.
Ehi tu!” lo chiamò una delle due. “Fermati immediamente!”
Ma lui continuò ad avanzare.

Ti ho detto di fermarti!” comandò ancora il soldato.
Sarevok rallentò giusto il tempo per aprire l'ampio mantello nero ed estrarre la piccola balestra. Immediamente fece partire il dardo che si conficcò nella gola della guardia che stramazzò al suolo.

Brutto bastardo!” urlò l'altro, brandendo la spada e caricandolo. Subito estrasse lo spadone che teneva dietro la schiena. Non era egli abituato alle schermaglie solite nei combattimenti. La sua lama era guidata dal suo furore e non dalla sua mente, e sebbene avesse una buona tecnica, essa era totalemente subordinata all'impeto con cui attaccava. Fu per questi motivi che il giovane soldato lo ferì a un braccio; ma fu per gli stessi motivi che, dopo averlo fatto, stramazzò al suolo, trafitto da parte a parte dalla pesante arma di Sarevok, il quale neanche si femrò ad accertarsi della morte dell'avversario e subito proseguì verso l'entrata del maniero, gocciolando sangue dalla ferita.

Lord Dhoul non era come ci si poteva aspettare fosse un nobile feudatario. Grasso e stempiato, non aveva nulla del prode cavaliere e anzi c'era da chiedersi come avrebbe potuto un cavallo trasportarlo in battaglia. Inoltre i suoi piccoli occhi erano pregni di una malsana cattiveria, una crudeltà pronta a scatenarsi su chi lo circondava. Nel corso degli anni aveva prosperato nella corruzione e nella violenza: aveva ottenuto i suoi migliori guadagni con l'illegale traffico di schiavi e di bambini, per la maggior parte Interrotti. Erano essi delle sfortunate creature che terminavano il loro processo di crescita in un'età oscillante tra i quattro ed i sette anni e vivevano così il resto della vita. Ignote erano le cause di perché ciò avvenisse, sebbene la credenza popolare le volesse legate a oscuri poteri e perciò vedesse queste nascite come sinonimi di sventura. Così era più facile per individui come Dhoul rapire gli Interrotti, poiché rari erano i casi in cui qualcuno venisse a reclamarli. Essi venivano poi usati come cavie per esperimenti di alchimia, come schiavi o, come nel caso del crudele nobile, per dar sfogo al proprio sadismo, per cui egli aveva ricavato una stanza intera piena di oggetti di tortura. E Nick ora era là, legato mani e piedi su un grosso tavolo di legno, in completa balia di quell'uomo.
Allora bel visino” sentì il suo alito caldo e nauseabondo sul volto, “cosa volevi fare nel mio maniero?”
Niente lo giuro!” rispose spaventato. “Non sapevo neanche che ci fosse il suo maniero in zona”
Ah ah ah. Bugia.” lo rimproverò stridulo. “Sei un bugiardo e sai cosa succede ai bugiardi?”
No vi prego lo giuro! Io non volevo niente!”
Risposta sbagliata” sussurrò eccitato e iniziò a girare una ruota collegata a delle catene a loro volta fissate alle manette che tenevano fermo Nick. Il giovane ladro sentì il corpo tendersi oltre il possibile e urlò di dolore.
Allora chi ti manda?” chiese alzando la voce sopra le sue grida. “Quei debosciati dei Theris che vogliono salvare qualche misero Interrotto?”
No vi prego. Vi prego” supplicava gemendo. “Non so di cosa stiate parlando”
Forse un po' di olio bollente ti farà tornare la memoria!” disse sadico. “Portatemelo presto!”
Il terrore di Nick crebbe ancora di più.

Dunque non sai chi sono gli Interrotti?” domandò il nobile.
Sì sì certo che lo so” rispose, sperando di calmarlo. “Sono i bambini che non crescono. Che rimangono per tutta la vita così. Segno di sventura”
Ah vedi che qualcosa sai? Allora confessa che eri qui per rubarmi i miei Interrotti!” esclamò improvvisamente girando ancora la ruota, provocandogli terribile dolore. “Confessa e forse ti lascerò andare”
Per un attimo Nick stava per rispondere di sì. Tutto per non dover più subire quella tortura. Ma le sue parole furono precedute da altre parole, pronunciate da una voce talmente carica di rabbia da far tremare persino le pareti del sotterraneo.

Dhoul!” chiamava con foga. “Dhoul!”
Il nobile smise di girare la ruota e rimase in ascolto, brandendo un'ascia bipenne. Ancora e ancora lo chiamò la voce, talmente profonda e roca da non sembrare quella di un umano.

Chi ti sei portato dietro?” chiese nervosamente a Nick, che però ebbe solo la forza di scuotere la testa.
Pochi attimi dopo apparve sulla soglia della stanza un'alta e nera figura. Brandiva un pesante spadone dalla lama insanguinata e sanguinava egli stesso da numerose ferite. Le pupille erano quasi completamente rovesciate e la bocca schiumava di bianca bava.

Dhoul” ripetè in un misto di rabbia e sollievo.
Il grasso uomo rimase interdetto a fissarlo, quasi cercando di capire.

Tu chi sei?” chiese arretrando.
Sono Sarevok, non ricordi?”
Il feudatario riflettè per istanti interminabili.

Ah ragazzo” esclamò infine mellifluo, “Quanto tempo! Vieni che ti offro qualcosa”
L'unica cosa per cui sono venuto è il tuo sangue” sentenziò prima di lanciarglisi addosso come una furia. Nick osservò disgustato, ma in qualche maniera anche affascinato, la scena dello straniero che uccideva Lord Dhoul a mani nude, strappandogli la carne a morsi, senza fermarsi neanche quando il corpo che aveva tra le mani era palesemente privo di vita. Quando infine si rialzò ansimante, si asciugò la bocca con un panno e si avvicinò lentamente all'uscita.
Ehi!” lo chiamò Nick. Aveva paura di quel tizio, ma non poteva rimanere lì. Sarevok si girò e fu come se lo vedesse per la prima volta.
Che vuoi?” domandò asciutto.
Potresti liberarmi? So di non essere proprio la classica principessa delle fiabe però...” si bloccò allo sguardo truce che gli riservò il guerriero, maledicendosi per quella battuta idiota. “Sai, gestisco una taverna in città e potrei ospitarti lì per qualche giorno” aggiunse cercando disperatamente di riparare. Era una follia, ma era la sua unica via di salvezza. Sarevok rimase a pensarci a lungo.
Ti serve un posto dove nasconderti dopo quello che hai combinato. Specialmente se hai fatto fuori anche i due Corvi all'entrata” aggiunse poi.
A sentire quelle parole l'alto uomo si illuminò.

Corvi hai detto?”
Sì facevano parte del gruppo di soldati scelti capitanati da Scott Flameny” spiegò. Senza che dovette aggiungere altro, il guerriero gli si avvicinò e lo liberò.
Portami nella tua taverna allora” gli disse.
Non ti potrò mai ringraziare abbastanza” rispose Nick dolorante ma felice.
Sono io che ringrazio te” ribatté Sarevok, la mente persa in oscuri ricordi.


  
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