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Autore: Valerie_Laichettes    24/06/2010    10 recensioni
Daruma Ashura è nata nella famiglia sbagliata.
Daruma Ashura fa parte di un clan al servizio della demone più potente del mondo.
E come molti altri, Daruma Ashura è solo una marionetta nelle mani di altri demoni, che l'addestrano a uccidere.
Nella sua vita e in quella di suo fratello Hidari esiste solo questo. Ma forse non è troppo tardi per ribellarsi...
[Questa è la mia prima storia, è una songfic. Spero che possa piacervi!]
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4



I have fallen to my knees
As I sing a lullaby of pain
I'm feeling broken in my melody
As I sing to help the tears go away

Then I remember the pledge you made to me...


Il sole non era ancora tramontato, quando arrivai nella piccola radura.
Hidari era già lì. Non potei fare a meno di sorridere, appena lo vidi.
Era disteso sull'erba, le mani dietro la nuca, a guardare il cielo. Intorno a lui si estendeva un modesto prato, ampio neanche una trentina di metri quadrati. Qua e là c'era anche qualche fiore.
Dietro di lui, invece, si ergeva un grande salice piangente. A parer mio, era l'albero più bello di tutta la foresta.
Hidari non si era ancora accorto del mio arrivo: sembrava particolarmente assorto nei suoi pensieri. Così lo osservai per un minuto, mentre stavo in piedi, immobile sul confine tra il boschetto e la radura.
Era come se un frammento di Paradiso fosse appena apparso lì, davanti a me.
Mio fratello pareva un angelo tranquillo e sereno, che si rilassava in un prato inondato dai raggi del sole.
Hidari sembrava davvero calmo e felice.
Sentivo che il cuore mi si riempiva di gioia, spazzando via il dolore che perseguitava così tanto le nostre vite.
Ringraziavo il Cielo perché ogni giorno, salvo rare eccezioni, potevo passare quell'oretta con mio fratello.
Solo in quei momenti vivevo davvero. Sentivo che quella gioia, quella contentezza che provavo in quella radura erano i veri sentimenti che la vita riservava.
E sapevo che i demoni di Arashi non erano riusciti a privarmi del tutto della mia esistenza. Sapevo che, almeno per un'ora al giorno, potevo essere me stessa e riappropriarmi della mia anima.
Riuscivo persino a dimenticarmi di Eris. I lividi sul braccio e quelli che mi ero fatta la mattina non mi facevano più tanto male. O meglio, non ci badavo.
Perché il mio cuore era talmente felice, che non volevo preoccuparmi di nulla.
Tra tutto quel buio, finalmente ora c'era un po' di luce.

Avrei voluto restare lì e non abbandonare mai più quel momento della giornata. Ma non potevo.
Sapevo che Hidari, in realtà, non era tranquillo e sereno. Sapevo che guardava il cielo perché voleva fare come gli uccelli, e volare via insieme a me.
Eppure, non sapevo come aiutarlo a realizzare quel suo desiderio. Ma volevo consolarlo, volevo stargli vicina e fargli capire che, durante quella prigionia, io non l'avrei abbandonato.

 I know you're always there
To hear my every prayer inside

Mi avvicinai lentamente a lui, e Hidari si voltò verso di me.
- Hime! - esclamò, con un grande sorriso - Sei già arrivata!
Mio fratello si mise a sedere, aspettando che io facessi lo stesso.
- Ciao, fratellone! - gli risposi, piena di felicità. Subito mi sedetti e lo abbracciai più forte che potevo. Hidari ricambiò, accarezzandomi la testa.
- Aspettavi da tanto? - gli chiesi.
Mio fratello scosse la testa.
- Non preoccuparti, sono qui solo da cinque minuti. Com'è andato l'allenamento, piccola? Quel rifiuto di demone ti ha fatto qualcos'altro?
Stavo per rispondergli, ma il mio sguardo si posò su un oggetto. Non l'avevo notato prima, perché era dietro a mio fratello, poggiato sull'erba.
Hito no Shi, la katana di Hidari.
Era dentro il suo fodero, nero e lucente.
Non sapevo bene da dove provenisse quell'arma. Probabilmente mio padre se l'era procurata da qualche parte a Moon, ma poi si era accorto di non usarla praticamente mai. Quando mio fratello, ancora piccolo, aveva iniziato ad allenarsi con le spade, gliel'aveva regalata, non sapendo che altro farsene.
Hidari l'aveva usata per parecchi anni, finché non iniziò a partecipare alle missioni. Da quel momento in poi fu obbligato a usare le pistole.

I'm clinging to the promise of a lifetime

In genere, odiavo le armi: ero costretta a usarle ogni giorno e prima o poi, con una di quelle, avrei dovuto uccidere. Ma Hito no Shi era diversa. Con quella katana, il mio adorato fratello non aveva mai fatto del male a nessuno. L'aveva utilizzata solo ed esclusivamente durante gli allenamenti.
Forse era proprio per quello che amavo così tanto quell'arma.
Era quasi sacra per me, perché appena la guardavo, subito mi veniva in mente Hidari. Solo lui l'aveva usata, io non l'avevo mai neppure toccata.

- Hai... hai portato qui Hito no Shi? - balbettai, sorpresa.
Hidari mi sorrise compiaciuto.
- Indovinato. - si limitò a rispondermi, senza smettere di sorridere.
Da quando Eris e gli altri demoni avevano obbligato Hidari ad adoperare solo le pistole, mio fratello - seppur con amarezza - aveva abbandonato la sua katana in camera nostra, e non l'aveva più ripresa in mano. Fino ad ora, almeno.
- Ma... perché?
Hidari mi accarezzò la testa, dolcemente.
- Vedi Hime, era da tanto che non mi allenavo con questa katana.
Sgranai gli occhi.
- Come? - chiesi, incredula - L'hai ripresa per allenarti anche durante quest'ora di riposo?
- Bé, forse... non so perché l'ho ripresa, Hime.
Era raro che mio fratello rispondesse in modo così vago, specialmente a me.
Abbassai lo sguardo e guardai la katana. Perché mai Hidari avrebbe dovuto continuare ad allenarsi anche quando potevamo evitarlo? Odiava combattere, non c'era dubbio. Ma non riuscivo a spiegarmi quel suo gesto.
- Perché hai quello sguardo triste, piccola?
Hidari sapeva che cosa mi stavo chiedendo in quel momento. Mi conosceva troppo bene. Così, non aspettò la mia risposta, e aggiunse:
- Non voglio esercitarmi per essere più abile negli allenamenti, sorellina. Ma dopo l'episodio di ieri ho capito una cosa.
Il mio amato fratello s'incupì. Dietro la frangia spettinata intravidi i suoi occhi infelici.
- Cos'hai capito, Hidari? - sussurrai.
- Sono troppo debole. Questo ho capito. - mormorò, in modo che solo io lo potessi sentire - E in compenso Eris è troppo forte. Se continuiamo così, non potremo mai ribellarci. Non potremo mai scappare.
Mio fratello stringeva i pugni, quasi facesse fatica a pronunciare quelle ultime frasi. Provai un grande dolore al cuore, nel vederlo così amareggiato.
- Non dire così. Sei forte, fratellone. Sei potentissimo, credimi...
Non potevo consolarlo. Non c'erano parole per provargli che, forse, saremo potuti fuggire.
Hidari non mi credeva. Non credeva nemmeno a una parola.
Scosse la testa, deluso. Eppure io pensavo sul serio ciò che gli avevo appena detto.
Ma, nel contempo, sapevo che i demoni erano molto, molto più potenti di lui.
- Hime, ieri ho visto quanto Eris è diventata potente. Non sono nemmeno riuscito a torcerle un capello. Come speriamo di fuggire, in queste condizioni?
Le parole di mio fratello erano impregnate di delusione. Ma nonostante quello, sentivo che non si sarebbe arreso. Non volevo nemmeno pensarlo.
Non saremmo rimasti per sempre lì, ad obbedire al Male.

I hear the words you say
To never walk away from me and leave behind

Guardai mio fratello, senza riuscire a rispondergli. Anche quella volta, lui mi lesse nel pensiero.
- Non temere, piccola. Non per questo mi tirerò indietro.
Si voltò verso Hito no Shi e la estrasse dal fodero.
La katana era affilata e splendente, quasi ci si poteva specchiare con la lama. Sembrava appena forgiata. Era l'arma più bella che io avessi mai visto.
- Voglio allenarmi con questa, per diventare più forte. Non c'è altro modo.
Hidari sussurrava, per evitare che qualcuno potesse sentirci. Ma io potevo cogliere, nel suo tono di voce, una certa sicurezza e fiducia verso quella katana.
Gli sorrisi. Mio fratello possedeva un enorme coraggio. Non avevo mai incontrato, e mai incontrerò, qualcuno più determinato di lui.

The promise of a lifetime...

- Grazie, fratellone. - gli sussurrai.
Mio fratello si alzò, con la katana in mano. Mi rivolse uno sguardo interrogativo.
- Perché mi ringrazi?
- Bé, perché senza di te non avrei alcuna speranza di scappare. Sei la mia salvezza...
Stavo arrossendo e me ne rendevo conto, ma volevo far capire a mio fratello quando lo amassi.
Hidari mi baciò la testa. Sapeva di essere fondamentale, per me.
- E ora ti salverò, Hime. Ci salveremo.
Mio fratello teneva stretta Hito no Shi con la sinistra. Anche lui era mancino.
- Allora, vuoi vedere come mi alleno? - mi chiese, riacquistando il sorriso.
Mi alzai ed annuii.
Per la prima volta, mentre si esercitava, Hidari mi mostrò come combattere con una katana. Mi svelò ogni trucco che conosceva e mi spiegò come sorprendere l'avversario.
Ignoravo il fatto che la maggior parte di quello che mio fratello sapeva gli era stato insegnato da Eris o da altri demoni. Ciò che mi importava, in quel momento, era vederlo così abile e forte.
Era molto migliorato da quando ci allenavamo insieme. La sua potenza non era assolutamente comparabile alla mia. Mi sentivo debole, ma non m'interessava.

Will you help me fall apart
Pick me up, take me in your arms

Hidari si allenò da solo per una quarantina di minuti, mentre io lo guardavo, ammirata. Non rinunciò a illustrarmi ogni sua mossa, in ogni momento.
Era di gran lunga più abile di un comune essere umano. Il modo in cui teneva la katana, il modo in cui simulava gli attacchi... non c'era dubbio che fosse un professionista.
Inutile dire che il tempo volò via molto in fretta.
Ma alla fine dell'allenamento, mio fratello riuscì davvero a sorprendermi.
- Hime, vuoi provare anche tu a usarla? - mi chiese, con un grande sorriso stampato in volto.
Mi si illuminarono gli occhi. Per la prima volta in assoluto potevo usare Hito no Shi, la katana destinata solo ed esclusivamente al mio amato fratello.
Annuii, ancora incredula, e mi avvicinai a Hidari.
- Tieni. - mi sussurrò con dolcezza.
Finalmente, presi in mano la katana. Sarà stata solo una mia impressione, ma quell'arma mi trasmetteva una sensazione di sicurezza, di potenza.
Hidari mi allenò per dieci minuti, con pazienza e delicatezza. Non mi sottopose ad alcun esercizio e io non faticai nemmeno per un secondo. Né il torace, né la pancia o i lividi mi facevano male.
Mio fratello si limitò unicamente a farmi provare alcune mosse che aveva imparato.
Quell'allenamento fu di certo il migliore a cui mi sottoposi.

Find my way back from the storm
And you show me how to grow
Through the change

Dopo i dieci minuti, consapevoli che a momenti saremmo dovuti tornare in palestra, ci sedemmo sull'erba a riposarci.
- Brava, piccola. Ti sei allenata davvero bene.
Hidari mi accarezzò la testa. Sembrava davvero fiero di me.
Io arrossii e lo abbracciai. Mi sentivo davvero in Paradiso.
Ma mio fratello rimaneva comunque triste, e non poteva nasconderlo.
- Sai Hime, stasera ho un'altra missione a Moon...
D'un tratto, quel Paradiso si trasformò in Inferno, e ritornammo alla realtà.
- Mi dispiace... - mormorai. Non riuscivo ad aggiungere altro.
Odiavo vedere mio fratello così infelice, ma detestavo ancora di più non poterlo consolare.

I still remember the pledge you made to me

- Sai che cos'è successo, qualche giorno fa? - mi chiese, con un fil di voce.
Scossi la testa, in attesa di una risposta.
- Durante una missione - proseguì mio fratello - nostro padre e alcuni demoni hanno trovato un barbone per strada.
Deglutii.
- Stavamo andando a una riunione con un altro clan, non ricordo nemmeno quale. So solo che nostro padre e tutti gli altri erano particolarmente agitati, quella notte. E quando hanno visto quel barbone si sono scatenati.
Mio fratello fece una smorfia, disgustato.
- Quel poveraccio non aveva nemmeno un tetto su cui riposare. - continuò - Era piuttosto vecchio, debole e particolarmente impaurito. Non immagini come ci ha guardato, appena si è accorto di noi. Si è messo a urlare, cercando di scappare. Ma ovviamente gli altri lo hanno preso.
Strinsi involontariamente i pugni, sentendo le parole di Hidari. Sapevo come si sarebbe concluso il suo racconto. Non era una novità.
- Ricordo ancora la sua espressione terrorizzata. Ci implorava di lasciarlo libero. E invece gli altri hanno iniziato a picchiarlo. Ridevano, felici. Erano cinque contro uno, di cui quattro demoni. Anzi, non sono riusciti a ucciderlo subito. Credimi, non sapevo cosa fare. Stavo lì davanti, impalato, mentre chiamavo gli altri e cercavo di convincerli a smettere. Dicevo loro che saremmo arrivati in ritardo alla riunione, che uccidere quel barbone non ci avrebbe cambiato la vita. Ma non mi ha risposto nessuno. Erano troppo concentrati a picchiare quel poveretto.
Hidari si toccò la fronte con una mano. Io stavo in silenzio, incapace di interromperlo.
- Alla fine non mi sono più trattenuto. Ho preso il braccio di nostro padre e l'ho fermato, chiedendogli di lasciare stare quel barbone. Sai, ho sbagliato di grosso ad agire in quel modo. Davanti al mio gesto, anche i demoni hanno smesso di picchiarlo. Ma in compenso, mi hanno ordinato di sparargli.
Sentii un tuffo al cuore, nonostante mi aspettassi quella frase.
- Mi sono rifiutato. Ma, come sai, è inutile opporsi in questi casi. Dopo vari minuti, un demone mi ha puntato una pistola addosso. Mi ha ordinato nuovamente di ucciderlo. Anche quella volta mi sono rifiutato, ma nostro padre mi si è avvicinato e mi ha urlato di eseguire i comandi. Sono rimasto impassibile. Ma poi un altro demone ha sfoderato la sua spada, minacciandomi. Non ci crederai, ma alla fine anche il barbone mi ha implorato di ucciderlo. Era talmente pieno di botte e dolorante, che voleva smettere di soffrire.
Mi morsi il labbro inferiore.
- Sai Hime, quel poveraccio non aveva una casa, una famiglia e in quel momento non era neppure in grado di camminare. Lo capisco, se voleva morire. Ma mi ci è voluto qualche altro minuto per prendere in mano la pistola. Lo guardavo, rannicchiato sul marciapiede e dolorante. Continuava a chiedermi di sparargli.
Il mio amato fratello abbassò lo sguardo. Grazie al Cielo la sua frangia mi impediva di vedere i suoi occhi.
- L'ho ucciso. Mi è bastata una pallottola. - sussurrò, con la voce rotta.
Avevo gli occhi lucidi, ma non volevo piangere. Non volevo peggiorare la situazione.
Stavolta Hidari posò entrambe le mani sulla fronte. Sapevo che in quel momento stava rivedendo, nella sua mente, il volto di quel povero barbone.
Sì, eravamo davvero ritornati nell'Inferno.

Tremavo pensando che anche io ero destinata a subire tutto quello. E mi si spezzava il cuore vedendo quanto soffriva il mio amato fratello. Non ribellarsi significava continuare a vivere in quel modo.
Soffrendo. E facendo soffrire gli innocenti.

Non sapevo cosa dire. Mi limitai ad abbracciare Hidari, più forte che potevo. Lui ricambiò.
Rimanemmo in quel modo per un paio di minuti, immobili.
Quell'abbraccio bastò a consolare entrambi. Mentre stringevo mio fratello, sentivo che lui era lì, vicino a me, sempre pronto ad aiutarmi e a sostenermi. E speravo che anche Hidari, abbracciandomi, si rendesse conto che io sarei rimasta sempre con lui, e che ancora avevamo una ragione per vivere ed andare avanti.

I am holding on to the hope I have inside...
With you I will stay through every day
Putting my understanding aside

- Ti voglio bene, Hidari. - fu tutto quello che riuscii a mormorare.
- Anche io ti voglio bene, piccola Hime.

Looking back at me
I know that you can see my heart
is holding to the promise of a lifetime




*** Spazio dell'autrice ***

Rieccomi col quarto capitolo! ^^ Mi auguro che non sia troppo noioso, perché è in gran parte costituito da dialoghi... Ma almeno, leggendo la parte finale, spero che abbiate capito cosa si fa in alcune missioni a Moon... <.<** Vi dico subito che non è facile per me descrivere la morte di qualcuno X.x
Stavolta la canzone che ho usato è "Promise of a lifetime" dei Kutless, perché ha una melodia più dolce e lenta e penso che ci stia meglio con l'atmosfera dell'inizio del capitolo XD
Dedico questo capitolo al mio ragazzo, che anche se vive a 1200 km di distanza da me, mi dà sempre ottimi consigli per questa storia! :D
Ah, tranquilli: dal prossimo capitolo iniziano a succedere alcune cose! :)

Ringrazio tantissimo coloro che hanno letto la mia storia e che l'hanno recensita, mi fate davvero un grande piacere!! :D :D

hope52: grazie anche a te della recensione, sono contenta che la storia ti piaccia! =D Grazie anche per averla aggiunta tra le seguite! ;) Tranquilla, commenta con calma e spero che continuerai a leggerla volentieri, anche se magari alcuni capitoli sono un po' lunghi e pesanti O.o XD Grazie ancora!! :D
raukath: grazie mille anche a te! ^^ Sono felice che ti siano piaciuti Hidari e la scena di combattimento. Spero che ti piaccia anche questo capitolo, nonostante non ci sia molta azione! ^^''' Eheh, tranquillo, prima o poi Eris avrà quello che merita, e qualcuno la prenderà davvero a calci!! ;) ;)
Chandrajak: grazie anche a te Kei!! ^^ Ehh lo so che ti piace quel particolare ;) Anche se me l'ha suggerito francy XD A parte questo, spero che ti piaccia anche questo capitolo e vedi di andare avanti anche tu con la tua storia!! E grazie di aver scritto quella spin off coi miei personaggi ;)
Thoas Pensiero: sono felice che Eris ti stia antipatica ;) ;) vedrai che se la prende, la bastonata! E non preoccuparti, prima o poi Daruma starà meglio, vedrai :) E non avrà più la minestra fredda ;) Spero che ti piaccia anche questo capitolo, cercherò di alternare azione e dialoghi come hai detto tu!! ^^ e grazie delle recensioni!! ;)
pillo: ehh, a te e a Kei ho già risposto a voce ;) Ma comunque sì, hai ragione: Eris è un'elefanta ;) Bè, se vuoi lo facciamo santo Hidari!! E non preoccuparti, che ora stai scrivendo una nuova storia e non dovrai fare alcun ritardo!! Mi raccomando ;)
Iolyna92: grazie mille anche a te!! :D Sono felice che ti piacciano questi tre capitoli ;) Spero che ti piaccia anche questo =) E spero anche che più avanti la storia non ti deluderà!! ^^ Per i nomi inveceee...sono in gran parte giapponesi, a parte qualcuno ^^'' Il motivo è che a me piace molto la lingua giapponese, così molti dei miei personaggi hanno nomi di questa lingua ;) Ah, non preoccuparti, Eris avrà quel che si merita ;)

Al prossimo capitolo! :)

Valerie
  
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