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Autore: Andrea Sofia    24/06/2010    5 recensioni
Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se il Marimo si fosse ammalato...bene ora lo so. "Stava già per incamminarsi quando perse di nuovo l'equilibrio e sarebbe sicuramente finito sul pavimento un'altra volta se il biondo non l'avesse prontamente afferrato."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E dopo infiniti problemi di connessione del mio pc ecco il terzo capitolo! Chiedo scusa per il ritardo...spero che vi piaccia :)

Iniziai ad odiare quella stupida infermeria. Non che prima mi piacesse, sia ben chiaro. Non ce la facevo più a stare in quel letto immobile come una statua: avevo un disperato bisogno d'aria fresca.

Dopo un paio di giorni riuscii finalmente a stare in piedi decentemente, così decisi di uscire sul pontile per assaporare l'odore del mare. Mi accorsi che la nave era ferma in un porto. In giro non si vedeva nessuno, dovevano essere scesi tutti a terra. Perfetto, nessun rompiscatole folle in giro. Mi diressi subito verso la cucina, in cerca di un po' di sakè. Nonostante avessi trovato la mia bevanda preferita rimasi deluso...il Cuocastro non c'era. Incredibile a dirsi, ma non vedevo l'ora di riappacificarmi con lui, o meglio, di tornare a lottare, brontolare e insultarci come ai "vecchi tempi". Tutti quei giorni passati a letto mi avevano fatto capire una cosa: avevo bisogno di quell'essere donnaiolo e pervertito per sentirmi bene. Che cosa stupida. Non era da me, era da deboli. Io non sono un debole.

Stavo per tornare nella stanzetta infernale quando lo vidi stracarico di borse della spesa e con l'immancabile sigaretta in bocca.

Barcollando sotto il peso del cibo, che sicuramente sarebbe stato fatto fuori da Rufy in meno di tre giorni, si diresse verso la cucina. Non mi aveva visto o aveva fatto finta di non vedermi. Avrei dovuto alzare i tacchi e andarmene, invece lo seguii come un cagnolino. Stupido. Non riuscivo a smettere di ripetermelo. Scossi la testa con forza, come se potessi svuotarla. Uff. Al diavolo l'orgoglio e tutto il resto, dovevo assolutamente sapere, capire. Dovevo parlargli insomma.

-Hey-

Posò il suo sguardo di ghiaccio su di me per pochi secondi, poi continuò a sistemare la spesa ignorandomi, di nuovo. Iniziavo a perdere la pazienza.

-Senti, Sa, uhm...Cuoco, si può sapere perché ce l'hai tanto con me?-

Adesso sì che stavo toccando il fondo. Continuò a fare tranquillamente il suo lavoro.

-Allora?!-

Se sperava ch'io mi mettessi a supplicare si sbagliava di grosso.

-Insomma vuoi almeno guardarmi?!-

Sbuffò sonoramente continuando a fissare la spesa. Basta, aveva proprio superato il limite. Con una mano gli strinsi i polsi mentre con l'altra lo presi per il mento costringendolo a guardarmi negli occhi. Potevo sentire il suo respiro che accarezzava la mia pelle e i suoi capelli che mi facevano il solletico sulla faccia. Parlai lentamente, scandendo bene le parole.

-Vuoi dirmi cosa ho fatto di così sbagliato per meritarmi tutto questa indifferenza da parte tua?-

Non rispose. Stetti lì in silenzio a guardarlo negli occhi per lunghissimi istanti prima di fare la più grossa stupidaggine della mia vita, forse l'unica di cui non mi sono mai pentito. Mi avvicinai a lui lentamente e lo baciai. Ovviamente fece resistenza, ma poi si lasciò andare. Quando mi staccai per riprendere fiato non mi sembrò nè stupito nè arrabbiato come se avessi appena fatto la cosa più naturale del mondo. Il mio mondo era appena stato sconvolto e lui era là tranquillo. Bah.

Iniziò a girarmi la testa e dovetti tenermi al bancone per non cadere per terra. Mi riportò in infermeria e mi fece sdraiare sul letto. Prima di andarsene mi sussurrò:

-Stavolta vedi di non dimenticartelo- e mi sfiorò le labbra con un tocco leggero. Piombai in un sonno ristoratore.

Mi svegliai il giorno dopo in forma e pieno di energie. Appena aprii gli occhi la porta dell'infermeria si chiuse. Capii chi era appena uscito solo quando vidi un vassoio pieno di cibi di ogni tipo accanto a me e mi resi conto che le mie labbra sapevano di tabacco. Decisi di mangiare e di restare a letto per tutta la mattina.

Dovevo pensare e certamente lì non mi avrebbe disturbato nessuno. (L'interesse per la mia salute era andato scemando e, a parte Chopper, ormai nessuno veniva più a farmi visita.)

Non avevo idea di cosa fare e di come comportarmi. Non ero pentito del bacio del giorno prima, proprio per niente, ma volevo capire meglio cosa avevo combinato durante il mio delirio per riuscire a comprendere meglio la situazione. Nonostante le immagini del bacio mi rimbombassero nella testa, pian piano mi tornò la memoria.

 

Il Cuoco mi sta accompagnando in infermeria. Sento caldo, molto caldo. Il suo corpo è vicino al mio, le sue mani sono fresche. Mi depone delicatamente sul letto e si gira per andarsene. No, non voglio che se ne vada. Gli afferro la mano e glielo dico, mi guarda stupito. Sono stupito anch'io. Le pareti mi girano intorno, tutto brucia. E' colpa della febbre se arrossisco appena mi accorgo di avergli preso la mano. Si siede accanto a me. Inizia a sfottermi quel dannato stupido sigaretto-mane. Mi sorride, forse ha fatto una battuta divertente. Non riesco a sentirlo, tutti i suoni mi arrivano ovattati. Deve essersene accorto perché mi fissa senza dire una parola.-Sanji...- sussurro il suo nome. Si avvicina per sentire meglio. -Sanji- continuo -credo di essermi innamorato di te...no ti amo, ne sono sicuro-. Sono forse impazzito? Che mi è saltato in mente? Non ci penso e avvicino le mie labbra alle sue. Sono così fresche e io sento così caldo. Continuo a ripetermi che è colpa della febbre, ma ormai non ci credo più. All'improvviso tutto si fa scuro, l'ultima cosa che vedo è la sua espressione incredula e stupita. Poi più nulla.

 

 

 

Vorrei fare una precisazione. In realtà  non sono passati così tanti giorni, ma Zoro, stando tutto il tempo a letto e a dormire, ha una percezione dilatata del tempo così gli sembra che sia passato un secolo.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Mi piacerebbe davvero molto rispondere a tutte le recensioni, ma non ho davvero tempo, scusatemi!

L'unica cosa che posso fare è ringraziarvi e mandarvi un caloroso abbraccio virtuale!! A presto!!

  
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