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Autore: Hi Ban    24/06/2010    8 recensioni
[La prima flash fic di questa raccolta si è classificata ottava al Flash Contest - Il contest in cui la parola "Flash" è d'obbligo!, indetto da Domi_chan]
Sakura si era innamorata di un caso patologicamente instabile, con manie tendenzialmente drastiche, che l’aveva portata a compiere le più grandi pazzie della sua vita.
Era arrivata quasi al punto di ucciderlo, poi le cose erano leggermente degenerate e stava per rimetterci le penne lei, ma niente di così irreparabile.
In fondo non si fa tutto per amore?
In un modo o nell’altro, comunque, quelle piccole ‘divergenze’, se così le vogliamo definire – c’è chi le definirebbe più catastrofi fatali, ma erano punti di vista – si erano appianate e Sakura aveva raggiunto ciò che tanto aveva agognato, che in termini spicci altro non era che Sasuke Uchiha.
Sakura aveva immaginato in mille modi diversi, quando era ancora una dodicenne spensierata e che non sapeva cosa realmente era la vita di un Ninja, come sarebbe potuto essere il suo risveglio al fianco del ragazzo che aveva anelato per anni.

Sasuke/Sakura
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Etchù! – A dying mouse


Sakura si era innamorata di un caso patologicamente instabile, con manie tendenzialmente drastiche, che l’aveva portata a compiere le più grandi pazzie della sua vita.
Era arrivata quasi al punto di tentare di ucciderlo, poi le cose erano leggermente degenerate e stava per rimetterci le penne lei, ma niente di così irreparabile. In fondo non si fa tutto per amore?
In un modo o nell’altro, comunque, quelle piccole ‘divergenze’, se così le vogliamo definire – c’è chi le definirebbe più catastrofi fatali, ma erano punti di vista – si erano appianate e Sakura aveva raggiunto ciò che tanto aveva agognato, che in termini spicci altro non era che Sasuke Uchiha.
Sakura aveva immaginato in mille modi diversi, quando era ancora una dodicenne spensierata e che non sapeva cosa realmente era la vita di un Ninja, come sarebbe potuto essere il suo risveglio al fianco del ragazzo che aveva anelato per anni. Tutte le ipotesi erano state sciocche e una meno probabile dell’altra, non si sarebbero avverate neanche nel momento in cui i Kami avessero deciso di mettere piede in terra, glorificando la terra che calpestavano.
All’età in cui aveva concepito quei sogni, però, di meglio non ci si poteva aspettare.
All’età di vent’anni suonati, Sakura Haruno non riteneva possibile che Sasuke Uchiha la svegliasse con delle carezze, il fatto che ragionava in maniera reale glielo confermava. Il massimo che si poteva aspettare era che il ragazzo decidesse che quella mattina aveva dormito troppo e, armato di una voglia sfrenata di sbatterla fuori dal letto, vedendo che non accennava ad alzarsi dal letto, l’avrebbe presa a sberle.
Anche quello, in effetti, le suonava vagamente irreale: Sasuke era un ragazzo pratico.
Semplicemente, avrebbe tirato via il futon, facendola rimanere con il sedere sul pavimento. Sakura, comunque, rimaneva la Sakura di sempre, solo un po’ più matura, ma ciò che non impediva di immaginare un suo risveglio al fianco dell’Uchiha che fosse vagamente romantico.
Fervida immaginazione o masochismo Made in Haruno che fosse, lo aveva immaginato in tutti i modi possibili e immaginabili.
Nelle settimane precedenti, era tanto il lavoro da fare per il villaggio che si svegliava e non aveva tempo per farci caso o, spesso, Sasuke si alzava addirittura prima di lei per andare ad aiutare.
Non di sua spontanea volontà, da chiarire, ma di certo non poteva tornare al Villaggio e far finta di niente.
Quella domenica mattina era attesa da entrambi, con pari intensità, perché era da molto che non potevano godersi una dormita senza il peso della consapevolezza che il mattino dopo si sarebbero dovuti alzare presto.
E, ovviamente, Sakura si aspettava un risveglio completamente diverso da quello che la accolse nel mondo reale quella mattina, rischiando di traumatizzarla a vita.
Dal suo ovattato mondo dei sogni il rumore che la svegliò le era apparso come uno squittio soffocato e forse a farle aprire gli occhi era stata proprio la preoccupazione che nel letto con lei ci fosse un topo. Non che le facessero paura o altro, ma non gradiva esattamente la cosa.
Con le membra ancora assonnate, aveva aperto gli occhi e teso le orecchie, ritrovandosi catapultata, senza preavviso, lontano dal mondo dei sogni.
E quello che l’era parso uno squittio soffocato in realtà non lo era, smentendo la poco desiderata possibilità che nel letto ci fosse un topo agonizzante, che soffocava.
Si volto piano su un fianco, dove dormiva il ragazzo e ciò che si trovò davanti la sconvolse, deterrente da non sottovalutare il fatto che fino a un minuto prima dormiva beatamente.
Un ammasso informe di coperto si trovava al posto del suo fidanzato e, per un attimo, ancora stordita dalla sonnolenza, Sakura temette che fosse stato rapito e che l’ammasso di coperte era solo per depistarla.
La parte che realmente la convinse che era sveglia e che la sconvolse più dell’ammasso bianco fu che questo, ritenuto privo di vita poiché solo stoffa, si mosse.
Sussultò per meglio dire, quasi fosse in preda ad attacchi di singhiozzo. E squittiva. Quello era un punto che aveva lascato Sakura perplessa e più propensa all’ipotesi che lì sotto non ci fosse nulla di umano.
Rimase completamente immobile, sperando di aver visto male.
L’idea che forse lì sotto c’era Sasuke le attraversò la mente di sfuggita, per poi essere sostituita dalla mirabolante ipotesi che sotto quelle coperte c’era un mostro.
Senza pensarci, chiuse gli occhi e, in un gesto fulmineo, portò il cuscino davanti alla faccia, prendendo a tirare calci a ciò che si trovava davanti a lei.
Non si era neanche accorta che aveva iniziato a tirare piccoli gridolini sconnessi e che muoveva le gambe senza la reale intenzione di colpire, ma solo poiché in preda ad una crisi in grande stile.
“Ehi, Sak-! Vuoi darc- Sakura!”
I tentativi di Sasuke erano vani perché la ragazza non aveva sentito neanche una parola, ma continuava a tirare calci alla cieca.
Ebbene sì, sotto le coperte c’era Sasuke, ma Sakura quel concetto non lo aveva ancora afferrato.
L’Uchiha aveva sempre ritenuto che le sue facoltà mentali non fossero piuttosto dubbie e ciò da quando aveva proposto di farsi un viaggetto con lui da Orochimaru, ma non credeva che negli anni la situazione sarebbe potuta degenerata a tal punto.
Solo quando lui riuscì ad afferrarle le caviglie e a tenerla ferma, lei tolse il cuscino da davanti alla faccia, ma solo in favore di una nuova sistemazione: la faccia di Sasuke.
“Sakura, vuoi smetterla?” Il tono non tentava neanche di celare l’esasperazione del ragazzo, che stava facendo i salti mortali per tenerla ferma, dato che l’Haruno aveva ripreso a dimenarsi come un’anguilla.
Lei si fermò di colpo e guardò chi le stava davanti, spalancando gli occhi verdi e osservandolo ancora più sconvolta.
Fece saettare lo sguardo da Sasuke al futon che, durante quella specie di lotta che avevano ingaggiato, avevano abbandonato, finendo entrambi sul pavimento.
“M-ma tu...” Non completò neanche la frase, Sakura, non sapendo nemmeno lei cosa volesse dire. Era stata fermamente convinta, fino a poco prima, che al posto del ragazzo ci fosse un mostro che squittiva e sussultava e poi si ritrovava davanti Sasuke.
Che avesse sognato tutto?
Compreso il topo che squittiva?
Erano completamente in silenzio, Sakura sorpresa come poche volte in vita sua, Sasuke che ancora la teneva per le caviglie, incerto sul da farsi.
Poi accadde l’inimmaginabile, che portò Sakura a chiedersi se non si fosse svegliata nella casa sbagliata.
“Etchù!”
A starnutire era stato Sasuke, che si era provvidenzialmente voltato dall’altro lato e aveva tentato anche di minimizzare lo starnuto, rendendolo molto simile allo squittio che aveva sentito Sakura. Questa aveva sgranato gli occhi, sconvolta ancor più di prima, quando l’Uchiha era stato ‘rapito’ da chissà chi ed era stato rimpiazzato con un ammasso bianco singhiozzante.
Che stesse sognando anche quello?
Sakura Haruno quella mattina non sapeva più a cosa credere, visto che il susseguirsi degli eventi aveva portato più domande che risposte, perciò decise di attenersi alle maniere drastiche dello stesso ragazzo con cui condivideva la casa.
Si tirò uno schiaffo sulla guancia, per vedere se era sveglia e, a giudicare dal dolore che provò, era sveglia, eccome se lo era.
Sasuke si era voltato nuovamente dalla sua parte, nel frattempo, e la osservava con un sopracciglio alzato, stranito dal suo comportamento.
Prima prendeva a calci lui, poi si prendeva a schiaffi da sola.
Poi Sakura, senza preavviso, aveva iniziato a ridere, cercando di controllarsi alla bene e meglio, ma i tentativi erano vani.
“E-eri tu!” Aveva solo detto, per poi sdraiarsi completamente per terra e continuare a ridere, portandosi la mani all'addome che gli faceva quasi male, tante erano le risate. Sasuke s’indispettì non poco, tentando di trattenere un altro starnuto, ma rischiando più che altro di mordersi la lingua.
“Sakura.” Aveva quasi ringhiato Sasuke, poco incline a farsi ridere in faccia.
Le risate cessarono gradualmente, con somma gioia dell’Uchiha, e lei si rimise seduta, tentando di non scoppiare a ridere di nuovo.
Sarà stata l’aria del mattino, il sonno che ancora le appesantiva le membra, ipotizzò sakura per dare una spiegazione ala faccenda. Tutte quelle considerazioni e ipotesi andarono a farsi benedire quando Sasuke starnutì nuovamente, questa volta senza tentare di nasconderlo.
Lei si morse il labbro inferiore per trattenersi e, con sua sorpresa, ci riuscì.
Solo allora Sakura si poté rendere conto delle condizioni in cui versava Sasuke, che aveva il naso un po’ arrossato, così come le guance e gli occhi marcati da profonde occhiaie.
Sasuke aveva l’influenza.
Sakura si fece prendere dal suo spirito di Ninja medico e, sporgendosi verso Sasuke con suo grande stupore, gli posò una mano sulla fronte e osservò gli occhi, che erano arrossati anch’essi.
Lui schioccò la lingua contrariato, ma dopo un’occhiata severa di Sakura la lasciò fare.
“Hai la febbre.” Mormorò lei più rivolta a se stessa che a Sasuke, che intanto la osservava alzarsi e dirigersi verso il bagno.
“Tu, rimettiti nel futon!” Aveva poi ordinato in tono perentorio, lasciando Sasuke interdetto.
“Sakura cos–” Iniziò, sorpreso dal repentino cambiamento di Sakura.
Quella mattina era iniziata decisamente in modo strano.
“Nel futon, Sasuke.” Aveva semplicemente ordinato, ma il tono era imperativo.
Sasuke si ritrovò così a dover sottostare agli ordini di Sakura intanto si era portata in bagno e stava trafficando lì dentro.
Poi era andata in cucina, cambiando nuovamente e rivolgendo a Sasuke un sorriso dolce.
“Sakura, che diavolo stai facendo?” Si era deciso a chiedere lui, spazientito dalla situazione che si era venuta a creare.
Prima gli dava ordini poi scompariva solo lei sapeva dove.
L’Haruno ricomparve dalla cucina e teneva in mano una ciotola, che poi porse a Sasuke.
Notando lo sguardo prima sorpreso, poi schifato – l’odore non era dei migliori –, Sakura si accinse a spiegare.
“Hai la febbre, perciò ti ho preparato un rimedio.” Disse semplicemente.
“Non sto così male.” Aveva risposto burbero lui, che odiava essere ritenuto tanto debole da non poter sopportare qualche linea di febbre.
Si ritrovò anche ad imprecare contro Naruto, perché, ovviamente, era colpa sua: lo aveva inviato in missione nei pressi di una montagna, dove il clima si era rivelato ben più rigido di quello che aveva assicurato lui.
Si trattenne dal pronunciare un ‘bastardo’ a voce, ma Sakura si accorse che aveva digrignato i denti. Per amor di pace, decise di non indagare.
Quasi a farlo apposta, uno starnuto lo colse, rischiando di far cadere la ciotola, se Sakura non gliel’avesse presa di mano.
“Meglio prevenire che curare!” Aveva aggiunto solerte per poi passare ciotola e cucchiaio a Sasuke, con un’occhiata più che eloquente.
Da bravo Uchiha qual era, tentò di non farsi vedere disgustato da quella cosa, nonostante l’impulso iniziale sarebbe stato quello di non toccarla neanche. Non si sarebbe mostrato come un bambino, il suo orgoglio ne avrebbe risentito troppo.
E ingoiò con una faccia inespressiva, non dando segni né di apprezzamento, né di totale disgusto, sebbene fosse molto mirato sulla seconda.
“So che non ha un buon sapore, Sasuke, puoi anche smettere di fare la statua.” Aggiunse Sakura, che conosceva Sasuke come le sue tasche.
Infatti, quello era più un ‘siamo solo noi, puoi anche mostrarti disgustato’. Sapeva quanto la faccenda dell’orgoglio fosse un deterrente per la loquacità e affini del ragazzo.
Sasuke, istintivamente, arricciò il naso disgustato, facendo ridere Sakura di gusto.
Tra uno starnuto e l’altro, l’Uchiha mangiava quella specie di pappetta dal sapere, odore e apparenza disgustosi.
Se c’era, però, una cosa che odiava era essere osservato mentre mangiava e, sfortunatamente per lui, era esattamente quello che stava facendo la ragazza.
Decise perciò di sviare l’attenzione da lui su qualcos’altro.
“Perché prima hai deciso di prendermi a calci?” Chiese, suo malgrado, brusco, non avendo per nulla gradito il modo in cui se n'era uscita la ragazza. Era sicuro che qualche livido quella pazza fosse riuscita a procurarglielo.
“Oh!” Esclamò solo arrossendo un po’, rendendosi conto dell’idiozia della faccenda.
Era stata fermamente convinta che quello sotto le coperte fosse un mostro o qualcosa del genere e, come attenuante, aveva soltanto il fatto che fosse ancora stordita dal sonno, ma non poteva discolparsi completamente affermando che stava dormendo.
Un’occhiata eloquente del ragazzo la spinse a continuare. Lui intanto aveva finito di mangiare ciò che c’era nella ciotola e, secondo le sue proprietà curative, Sakura ne decretò che il mattino dopo sarebbe già stato meglio.
“Beh... non sapevo che ci fossi tu lì sotto!”
“Chi ti aspettavi di trovare se non me?” Chiese piccato lui.
“Io ho solo sentito qualcosa che squittiva e ho visto l’ammasso sussultare, cos’avrei dovuto pensare?” Chiese lei acida, infastidita dal suo tono.
“Avresti dovuto pensare che lì sotto c’ero io, prima di prendermi a calci come un sacco di patate.” Aveva ribattuto altezzoso lui, con la solita inespressività.
“La prossima volta me ne ricorderò!” Sbraitò lei, alzandosi e facendo per uscire.
Poi però la curiosità prese il sopravvento e si fermò di botto, voltandosi verso di lui.
“Perché squittivi?” Chiese di colpo, prendendo Sasuke alla sprovvista, che infatti non poté trattenersi dallo spalancare leggermente gli occhi.
“Io non squittivo, Sakura.” Commentò freddo.
Gli Uchiha non squittivano, no.
Lei mosse qualche passo verso di lui, fino ad arrivare nuovamente accanto al futon.
“Beh, non squittivi proprio, ma qualcosa del genere.” Disse lei pensierosa e curiosa di scoprire la verità e svelare il mistero del topo che squittiva agonizzante.
Lui capì a cosa si riferisse e soppesò la risposta che, in ogni caso, gli sarebbe costato dover mettere da parte l’orgoglio. Cosa che, ormai, faceva quando era con Sakura e con Naruto, perché con quei due era impossibile fare il contrario. Ogni tanto ci provava, per amor proprio, ma era davvero impossibile. Anche quella mattina non era andato a buon fine il suo tentativo.
“Non volevo svegliarti.” Disse lentamente ed evitando accuratamente di osservare Sakura negli occhi.
Starnutendo l’avrebbe di certo svegliata, perciò si era rannicchiato sotto le coperte, cercando di attutire il suono degli starnuti.
Il risultato era stato quello di far credere a Sakura di dormire nello stesso letto di un ratto moribondo, perciò non aveva concluso granché in fin dei conti.
“Oh.” Disse solo, colpita dalla semplice spiegazione del ragazzo.
Non se lo era aspettata, no.
Era completamente senza parole e pensare che solo tre sue parole erano riuscite a seccarle la gola e mandarla in uno stato di catatonia.
“Perciò anche...” E lasciò che la frase cadesse, sicura che Sasuke sapesse a cosa si riferiva.
“Sì.” Disse semplicemente, posando finalmente lo sguardo su Sakura e trovandola completamente imbambolata e in balia di tante emozioni insieme.
Non si trattenne dallo sbuffare a quella che, secondo lui, era una reazione esagerata e in un gesto repentino la prese per un braccio e la fece stendere accanto a lui.
Lei, dapprima stupita, si accoccolò subito sul suo petto e lui la strinse a sé, guardando rigorosamente un punto fisso del soffitto.
Aveva messo completamente da parte l’orgoglio a favore di qualcosa decisamente più piacevole, sì, Sakura, invece, arrivò alla conclusione che tutti i risvegli che aveva avuto l’ardire di ipotizzare al fianco di Sasuke, sia da dodicenne che da inguaribile ventenne romantica, potevano essere romantici, certo, ma non erano minimamente paragonabili a quello.
Era stato romantico nella sua stranezza e non poté non sperare che non fosse l’ultimo. Magari senza influenza e senza topi moribondi.
“Etchù!”
“Salute!”
“Mh.”


Salve!^^ Sono tornata!*____*
È... è ... una scarpa quella?? Oh, suvvia, sono solo un po’ in ritardo, che volete che sia?^^’
Perché la scarpa è diventata un pianoforte?
Ok, parliamo di cose serie, dopodiché potrete anche uccidermi, ma prima ascoltate qui: allora, vi avevo detto che questo aggiornamento sarebbe stato l’ultimo di Awakening... e invece no!
Mi sono accorta che mancava una SasuSaku all’appello e che c’era una NaruHina in più! In effetti, sono partita con una NaruHina e logicamente dovrei finire con una SasuSaku per essere in pari con i conti.
Perciò il prossimo aggiornamento sarà l’ultimo, ma non questo.
Felici?:)
Perché il pianoforte è diventato un mattone che sembra essere molto pesante e potenzialmente doloroso?°°
Ok, che dire di questa one shot?
Se vi dico che è SasuSaku mi picchiate, vero?ç_ç
Povero Sasuke, ha anche il raffreddore!xD Passatemi il titolo che non sono nel pieno delle mie facoltà mentali!xD
Il futon è una specie di letto giapponese.
Vi chiedo immensamente perdono per il ritardo, ma non ho proprio avuto tempo per scrivere e per postare!:(
Vi ringrazio immensamente tutti, sia chi legge, chi recensisce e chi ha messo la storia tra seguiti/preferiti/da ricordare: sapere che è apprezzata mi rende davvero felice!:) Non mi aspettavo di certo di arrivare a 45 recensione, perciò il fatto che, invece, ci sono arrivata, non può che avermi fatto gongolare, lo ammetto!xD
Spero di farmi perdonare con questa storia anche se la vedo dura: non è un granché!^^’
Uhm, perdonate eventuali errori, l’ho riletta un bel po’ di volte, ma è sera, sono post morbillo e la mia beta è sotto esame (come pararsi il culo in dieci facili mosse, yu-hu!xD)! Chiedo venia!(_ _)


_BlackRose_: Naruto resterà sempre il solito, non ci possiamo fare niente!_-_ Sono felice che ti piaccia ciò che scrivo e che ti sia piaciuta la precedente storia: non ne ero granché convinta, non per l’idea, ma per come l’ho scritta. Sapere che ti piace ciò che scrivo mi rende davvero felice!*.* Salutami gli omini con la camicia!xD Grazie per la recensione!^__^
Lawrlia: hai cambiato nick!** Bello questo! Anche se mi piaceva anche l’altro. Nelle note d’autore avevi scritto che un giorno avresti spiegato del mistero del perché ti chiamavi Mizukage e ora cambi nick?? Io lo volevo sapere!ç__ç Ok, la smetto di fare la cretina, va!xD Sì, Naruto è un caso problematico, ma Hinata sa come prenderlo! Mi dispiace, so che attendevil’ultimo capitolo e io invece ti propino un’altra SasuSaku! Chiedo venia!*si inchina* Oh, non sai quanto ti ringrazio per il fatto che mi segui sempre!** Io adoro letteralmente le tue recensioni e mi fa piacere sapere che posso contare sul tuo parere! Perciò, Grazie di cuore!=)
Pain Hatake 94: *__* Grazie! Non pensavo che quella storia potesse piacere tanto! Non hai idea di quanto mi faccia piacere sapere che ti è piaciuta! Oh! L’altra volta hai dimenticato Hiashi! Tieni! *glielo lancia* Non dimenticarlo, so che poi ti dispiace non avere ‘sto idiota tra le scatole!xD Ringrazia Jashin, è grazie a lui che so che lo avevi dimenticato e che ti mancava tanto tanto!xD Grazie per la recensione!=3
luminum10: ciao! Sì, Naruto sapeva che Hinata era incinta, infatti le diceva di non affaticarsi troppo!^^ Oddio, figurati, con me i complimenti valgono sempre, ovvio!>///< Grazie per la recensione!^__^
kry333: sono da frustare, lo so!>_< Avevo detto che questo capitolo era l’ultimo e invece c’è ancora una SasuSaku! Sono scema, chiedo pietà!çOç Felicissima che la NaruHina ti sia piaciuta!^^ Sì, in effetti la SasuSaku mi era uscita meglio, ma spero di aver fatto meglio con questa!^^ Chiedo scusa anche per il ritardo, ma tra scuola, morbillo e pigrizia è passato un po’ di tempo!^^’ Beh, tra l’altro ti ringrazio anche perché è dall’inizio che mi segui e mi ha fatto davvero molto piacere!=)
Hina93: sono davvero felice che ti sia piaciuta la NaruHina!^^ Sì, Naruto è sempre il solito, ma noi lo teniamo così!8D *le passa bomba al plutonio* mi dispiace, i bazuka li abbiamo finiti, ma c’è questa bomba che ha degli effetti anche molto... distruttivi!xD Siamo attrezzati perché il nemico da combattere è arduo!ù_ù Spero che anche questa SasuSaku ti piaccia!^^
  
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