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Autore: KikiWhiteFly    25/06/2010    2 recensioni
[Completa]
“... Shikamaru, sarebbe stato un ottimo psicologo” rise tra sé e sé. Di nuovo quell'espressione di chi la sapeva lunga. La trovava irritante e al contempo eccitante. Incredibile, vero?. “Lo sono già. Credimi Ino. Sono l'ascoltatore imperterrito dei fatti della gente, anche senza volerlo le mie orecchie ascoltano i loro problemi, lamentele, giudizi... In effetti stare in un taxi ha quasi la stessa valenza di un casco da parrucchiera”
“E cosa hanno i due di diverso?” “Saresti davvero in grado di far finta di non sentire nulla sotto un casco da parrucchiera?” Ci pensò un po'su. Mise un dito sotto il mento e poi negò immediatamente col capo. Lui ghignò sommessamente, poi, dopo un tacito accordo di sguardi, aggiunse “Appunto”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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VI – Per un quarto di cervello






Quella mattina era entrata alle dieci, per via di una riunione. Ino aveva deciso di estraniarsi da tutti i taxi della zona da allora, per la sola paura di poterlo incontrare; ebbene sì, una donna in carriera come lei aveva preso l'autobus, veicolo locale meno comodo ma molto più sicuro.

I passi che la dividevano dall'edificio erano pochi, riusciva già a vedere l'immenso grattacielo da quella prospettiva. Poi, guardò l'orologio da polso: erano le nove e quaranta, piuttosto in anticipo.

Riguardò ancora una volta gli ultimi appunti, prese uno specchietto dalla borsa e iniziò ad aggiustarsi i capelli, con fare maniacale.


Credi di poterti nascondere ancora per molto?”

Si voltò, riconoscendo il timbro di voce. Cercò di mantenere un tono autoritario, tuttavia l'angoscia e l'emozione che la premevano dentro non erano facilmente gestibili.

Il lavoro...”

Smettila, Yamanaka. È una settimana che ti cerco”

Shikamaru le prese il polso; quel gesto la infastidì, lo trovò di poco gusto.

Non voglio vederti, evidentemente”

Indietreggiò, pronta a liquidarlo il più in fretta possibile. Non voleva sentire la sua risposta, così ignorò di propria iniziativa ogni sua parola.

Quando fu abbastanza lontana, si voltò nuovamente... Lui era sparito. D'altronde, non gliene importava nulla, Shikamaru era stato l'avventura di una notte e si era rivelato l'ennesimo passo falso.

Sospirò languidamente, poi si recò all'interno dell'edificio.





Era tutto il giorno che Sakura Haruno si dava della fotocopiatrice mentalmente, per ricordarsi la teoria di Ino. Meglio dimenticarlo, piuttosto che cadere in tentazione.

Quella mattinata, si prospettava alquanto frettolosa: gli impiegati correvano avanti e indietro, le segretarie tardavano ad arrivare – immaginare la ragione di una di loro, non le risultava poi così difficile – il telefono squillava ripetutamente e anche Sasuke Uchiha sembrava irritato. Ah no, giusto: quella era l'unica costante.

Stupidamente, era arrivata verso le nove: ragion per cui, si ritrovò tutto sulle spalle. Ora, oltre che svolgere le proprie mansioni, doveva trovarsi a fare i conti con un caffè espresso, servito su un vassoio di argento. Ovviamente, il destinatario di tutto ciò era l'Uchiha, senza il suo caffè mattutino – non poteva scendere al bar a prenderselo da solo, no – non poteva iniziare bene la giornata.

Bene, stava sviluppando una forma di odio – un vero e proprio disprezzo, invero – verso quel villano: il primo passo verso la totale indifferenza era quello, d'altronde.

Ecco a lei”

Mugugnò a denti stretti, poggiando il vassoio sul tavolo. Il ragazzo le fece un cenno d'assenso con il capo, non degnandola neppure di uno sguardo.

Indifferenza. Indifferenza.

Si ripeté una seconda volta, per supplire alla voglia di sbattergli quella tazzina di coccio in faccia.

Haruno, aspetta” mormorò.

Sakura allora si voltò, convinta di aver fatto qualcosa di sbagliato – e sarebbe stata una cosa davvero ironica, dal momento che quello non era nemmeno il suo lavoro.

Dimmi... Cosa pensi di me?”

La ragazza sbatté un paio di volte le palpebre, trattenendo a stento una risata liberatoria e isterica.

Beh... Vede...”

Le sembrava indelicato chiedere il motivo di tale onore, quindi cercò d'impastare qualche parola, cercando di trovargli almeno un pregio. Pensò al suo ruolo in quell'azienda, al fatto che quel che guadagnava le consentiva di avere un tenore di vita piuttosto alto e... Sì, insomma, fece mente locale.

Non sono il tuo capo, in questo momento”

Chiosò il ragazzo, fissandola negli occhi. Sakura si sentì quasi inghiottita dalle tenebre, poi si lasciò cadere indietro sulla sedia, come se l'Uchiha l'avesse travolta con lo sguardo.

Tutte i pensieri di prima furono sistematicamente cancellati, l'unica cosa che le premeva dentro era... la vendetta.

Beh, vede... Trovo che lei sia un ricco di figlio di papà, arricchitosi per meriti non propri e idolatrato da giovani fanciulle solo per il fatto che lei è il capo. Questo le fa onore da una parte ma, dall'altra, fa di lei un quarto di ciò che dovrebbe essere un uomo. E con un quarto non ho contato il cervello, ma tutt'altra zona”

Sorrise in modo diabolico, inclinando il capo di lato.

Sasuke sembrava spiazzato, tuttavia si lasciò cadere indietro sulla poltrona girevole. La donna lo guardava in modo astioso, quasi gli serbasse rancore.

Devo continuare?”

I suoi occhi lampeggiarono, il suo tono di voce era vagamente inviperito.

No, va benissimo così.”

Sakura si alzò, augurandogli una buona giornata.

Il ragazzo allora prese il caffè, sorseggiando: fece una smorfia piuttosto disgustata, quando s'accorse che quest'ultimo era amaro... che l'avesse fatto di proposito?






Da tutt'altra parte dell'edificio, nei bassifondi dell'Uchiha Corporation, si stava facendo colazione in un'altra maniera: erano ormai diverse settimane che Suigetsu e Karin andavano avanti così e la cosa più terribile era che non potevano far nulla per fermare tutto ciò. Quando si promettevano di parlare, uno dei due prendeva l'iniziativa in modo del tutto impulsivo e i discorsi andavano vanificandosi.

Allora hai scoperto... Cosa successe nella precedente azienda”

Mormorò Suigestu, provando a stabilire un contatto umano – che non implicasse quello fisico – e distanziandosi da lei.

Ahimè, temo che sarò l'ennesima donna infelice. Tutto speravo, fuorché avessi la fama da donnaiolo incallito... o, meglio, in calore

Suigetsu sorrise per quella battuta, poi volle quasi avvicinarsi: “E' questo che pensi?”

Karin si sentì quasi scossa, le mani di Suigestu sfioravano il suo profilo e le sue labbra tendevano verso di lei.

Penso che sei un uomo... E che ragioni di apparato riproduttore”

Concluse, guadagnandosi un'occhiata piuttosto discutibile.

Ti dispiace se lo chiedo al tuo?”

E come redimersi da tale richiesta?

Karin biascicò qualcosa d'incomprensibile ma Suigetsu la ignorò totalmente. Quest'ultimo si abbassò di qualche centimetro, poi infilò una mano sotto la gonna, per trovare l'elastico delle calze e sfilargliele. Per quel semplice gesto, Karin già venne meno. Fu quando sentì le dita gelate di Suigestu tra le sue gambe, a voler gridare pietà; si morse le labbra con veemenza, chiedendo all'autocontrollo di collaborare.

A quanto pare, però, quest'ultimo era andato momentaneamente in stand-by, così come il suo cervello: le labbra di Karin lanciarono in aria un grido di piacere, quelle di Suigestu sorrisero malvagiamente.

Come pensavo”

Stavolta aveva vinto lui, ma la prossima volta lei avrebbe avuto la meglio – tutto ciò per non ammettere che il suo ragionamento era alla pari di quello di un uomo e che, ad entrambi, andava benissimo in quella maniera.




Vi ho convocati qui oggi...”

Iniziò a ciarlare l'Uchiha, davanti ad una rappresentanza piuttosto numerosa. Le prime file ascoltavano il discorso, mentre le ultime – sembrava quasi di esser tornati a scuola – si divertivano in tutt'altri modi, magari chiacchierando tra loro.

Ino, ligia allieva qual'era, si era seduta in fondo. Sakura, arrivando all'ultimo minuto – dopo aver goduto davanti la faccia inebetita di Sasuke Uchiha – si era messa a sedere accanto l'amica che, d'altro canto, le aveva tenuto il posto.

Inutile dire che Sakura le spiattellò il discorso in faccia, alla prima occasione disponibile. Il bisogno irrefrenabile di dirlo a qualcuno non era una cosa che poteva ignorare. Osservò l'espressione esterrefatta dell'amica, poi esordì: “Alla faccia di tutte le fotocopiatrici del mondo, sorella!”

Cercò di mantenere un tono che non rasentasse lo sgradevole; un guizzo negli occhi di Ino, una fiamma che stava a confermare il suo orgoglio per quell'opportunità che a lei, purtroppo, non le era stata data – e anche un po' d'invidia, sotto quest'aspetto.

Anche se avrei insistito maggiormente su quel quarto di carne allo spiedo...”

Sospirò languidamente, quasi rivangando vecchi ricordi.

Sakura le diede una gomitata, quasi per risvegliarla da quello stato di estasi. Ino ridacchiò alcuni secondi, finché l'amica non intervenne a pungerla nel vivo: “Non mi dire che hai già dimenticato il nostro taximan... Ino-pig, non sei credibile”

Esalò Sakura, osservando il rossore che poco a poco s'impadroniva delle sue guance.

E' un capitolo chiuso, Sakura” disse, chinando il capo.

Per lui, forse. Ma non per te”

Ammise per lei Sakura, trovandosi a fare i conti con una Ino più innamorata del previsto. Certo era che di un'avventura non si era trattata, per farle abbassare così tanto la cresta.

Tacquero alcuni secondi, gli stessi nei quali Sasuke Uchiha intervenne con voce più pungente del solito:

Stamattina, mi sono state dette tante cose. Ho voluto fare un esperimento”

L'Haruno scattò, così a sua volta anche l'amica.

Bene. Essere un ricco figlio di papà, arricchitomi per meriti non miei, idolatrato da giovani fanciulle solo per il fatto che io sono effettivamente il capo... Beh, trovo che queste siano state le parole più adatte a me”

In quel momento, la ragazza sperò vivamente che lo sguardo dell'Uchiha non cercasse il proprio; non poteva credere che stava riportando le parole che gli aveva rivolto argutamente quella mattinata, dimenticando per un attimo di essere in un luogo di lavoro. Ino, accanto a lei, era rimasta con la bocca a mezz'aria, scettica quanto Sakura.

Tuttavia, un quarto di me sente che questo non è il mio posto”

Si elevarono una serie di repliche da parte di tutti: in primis dei dipendenti – alcuni fingendosi rammaricati, altri realmente confusi – per poi passare alle cariche più alte, fino ad arrivare al ramo Uchiha. Il signor Uchiha stava ammonendo il figlio con il sol sguardo, mentre suo fratello si limitava ad annuire tacitamente.

E, per informazione, il quarto con cui sto ragionando è il mio cervello”

Ino si trattenne dallo scoppiare in una fragorosa risata, ma doveva ammettere che in quel caso aveva seriamente invidiato Sakura.

Fronte spaziosa, io ti sono devota” le prese le mani Ino, tutta eccitata. “Sei riuscita a far dimettere Sasuke Uchiha. Il tuo disprezzo è... insuperabile, ecco!”

Esclamò.

Sakura fissò inebetita la postazione che l'Uchiha aveva precedentemente detenuto e che ora aveva lasciato. Lo seguì fin dove era possibile arrivare con lo sguardo, poi sentì un groviglio dentro, un nodo nello stomaco.

Non sei contenta?”

Domandò Ino, con un timbro di voce piuttosto austero. Mentre gli altri dipendenti accanto a lei discutevano animatamente – chiedendosi l'un l'altro chi avesse avuto il coraggio di parlare così direttamente con l'ormai ex-capo – Sakura se ne restava ferma, immobile, stranamente insofferente.

Insomma, doveva essere felice: lei detestava l'Uchiha, no?

Eppure, nel suo sguardo c'era solo un gran vuoto. Un vuoto negativo, perché fino a quel momento si accorse di aver preso una gigantesca cantonata per l'Uchiha, solo perché era il capo e quindi l'ammirava così com'era, arrivando poi a disprezzarlo. E, ora che non poteva esercitare più nessun potere su di lei, si accorse che negli ultimi tempi era cresciuto in lei qualcosa di più grande della semplice ammirazione. Sì, perché arrivando a disprezzarlo aveva capito di amarlo veramente.








Diamine Haruno, sei stata grande”

Si complimentò Ino, all'uscita dell'Uchiha Corporation.

Ino, ti prego, evita di dirlo in giro”

Supplicò allora Sakura, conoscendo il bisogno dell'amica di elargire notizie scioccanti.

Ma a chi vuoi che lo di--”

In un attimo, la vide cambiare direzione e rientrare all'interno dell'azienda. Sakura avvistò l'obbiettivo – troppo tardi, l'aveva già vista – e capì tutto in un decimillesimo di secondo: il tassista stava venendo proprio verso di loro, sarebbe stato del tutto inutile nascondersi, se non per collezionare l'ennesima magra figura.


Yamanaka, ti ho già vista”

Ino grugnì, poi uscì allo scoperto. Fu in quel momento che l'amica si aggrappò al suo braccio, quasi avesse bisogno di essere sorretta.

Bene, vi lascio soli. Ho un conto in sospeso da chiarire”

Farfugliò, pregando affinché si staccasse dal suo avambraccio. Poi le bisbigliò sottovoce: “Prima o poi ci dovrai parlare, Ino-pig”

Di tutta risposta, digrignò i denti. Tuttavia, Sakura si defilò, lasciandoli ragionare da adulti per una volta.


Pensavi di evitarmi in eterno?”

Domandò il ragazzo, calpestando la sigaretta a terra. Ino scrollò con indifferenza le spalle, studiando le numerose scappatoie.

Avanti, vieni con me”

La invitò il ragazzo. Ino non fece nemmeno in tempo a controbattere che si trovò trascinata per un braccio verso il suo taxi, ma di certo non poteva arrendersi così.

Nara...” borbottò, quando lui le aprì la portiera. “Tre parole”

Il ragazzo sgranò gli occhi, pronto ad udire cose che non si era nemmeno sognato; invece, di tutta risposta, gli arrivò un allegro ammonimento: “Te lo scordi”

Prima che potesse accorgersene, Ino aveva abbandonato la propria postazione e ora stava attraversando la strada, intenzionata a restare sulla difensiva.

Dove diavolo stai andando?”

A cercare un taxi, problemi?”

Farfugliò, agitando la mano in alto nel bel mezzo della strada.

Senti, Yamanaka... Non so come sei abituata tu, ma hai un taxi proprio davanti a te”

Ah, complimenti per l'intuito”

Sbuffò la ragazza, oltrepassando la strada.

Cosa--” stava forse scappando – nuovamente – da lui? “Stai fuggendo, Ino?”

Shikamaru guardò le proprie chiavi, poi alzò lo sguardo verso la ragazza. Per colpa sua stava sfruttando il suo discreto quoziente intellettivo in maniera davvero beota, ora la doveva persino rincorrere, quasi fosse stata una fuggiasca.

Si può sapere cosa diavolo vuoi?”

Gridò lei, precedendolo di passo. Mossa assai falsa, in quanto il ragazzo aveva dalla sua parte delle comode scarpe da ginnastica, mentre lei indossava un paio di tacchi da dodici centimetri altamente sconsigliati per le fughe in stile se scappi ti sposo.

Voglio che entri in quel maledetto taxi, dannazione”

Iniziò a perdere la pazienza il ragazzo. Lei, invece, annuiva compostamente, ignorandolo quanto bastava – s'intendeva: quanto bastava per farlo andare su tutte le furie.

Portaci la tua ragazza. Te ne sarà riconoscente, magari!”

Ecco, quella era la risposta che aspettava di dargli da tempo.

Se non l'avessi lasciata!”

Sbraitò il ragazzo, fermandosi. D'un tratto, anche le facoltà motorie di Ino vennero meno e, alla luce di quei fatti, si voltò dalla parte di Shikamaru.

Il suo viso quasi si tinse di nuovo rossore, nel momento stesso in cui udì quelle parole; aveva quasi paura di ammetterlo, ma ne era felice. Sì, perché qualcosa in fondo le diceva che lei ne era stata la causa, in larga parte.

E perché non me l'hai detto prima?”

Riuscì solamente ad articolare, guadagnandosi un'occhiata losca da parte del ragazzo. Tuttavia, vedendolo riprendere ancora fiato dopo quella corsa, decise di passare oltre.

Oh. Cancella di ultimi dieci secondi di conversazione”

Dibatté, avvicinandosi a lui. Poco a poco, il ragazzo si riprese e anche lei, che fino ad allora aveva avuto il fiatone, iniziò a respirare regolarmente.

Sei proprio seccante”

Mormorò, quando le labbra di Ino gli supplicarono di essere sfiorate. Qualcosa gli diceva che presto si sarebbe sottomesso al suo volere, con o senza il suo consenso.

Shika”

Mh?”

Mugugnò.

Mi si è rotto il tacco. Non è che...”

Non finì nemmeno la frase, che Ino gli caracollò letteralmente addosso.

Ribadisco: sei proprio seccante”

Ino sorrise sbarazzina, massaggiandosi indolenzita le caviglie. “Sei tu che mi hai rincorsa”

E aveva ragione, dannatamente.






Tuttavia, nonostante quella giornata si fosse preannunciata piena di sorprese, Sakura aveva da chiarire una cosa. Sapeva bene di poter trovare Sasuke Uchiha al terzo piano – una delle superfici meno frequentate dai dipendenti, quivi si conservavano solo vecchi articoli – ribattezzato proprio da lui, in quanto in quel posto esercitava il suo potere. Potere in senso figurato, naturalmente.

Lo trovò seduto a terra, la schiena appoggiata alla parete. Sakura quasi ebbe timore di avvicinarsi, il suo sguardo fissava il vuoto e incuteva una certa soggezione.

Uhm, Haruno”

Grugnì sprezzante. Sakura, non sapendo bene cosa fare o dire, si sedette davanti a lui.

Comunque... Se i miei commenti, in qualche modo...”

Ti hanno ferito?

Ci vuole ben altro, Haruno. Me ne sono andato perché volevo andarmene”

Il tono con cui aveva detto quelle parole quasi voleva dichiarare chiuso il discorso; tuttavia, non poteva negare di sentirsi almeno un po' in colpa:

Bene, volevo chiarire. S-Sì, insomma, spero che se la passi bene allora...” iniziò a ciarlare nervosamente, biascicando una serie di cose sconnesse tra di loro.

Ci si vede in giro, ecco”

Si diede mentalmente della stupida, si sentiva una liceale al primo appuntamento. Pregò solamente che l'Uchiha avesse ignorato quel turbine di parole; in quel momento, voleva solo correre nella sua abitazione e fiondarsi sotto il getto rilassante della doccia, perlomeno si sarebbe distratta dalla questione Uchiha, che ormai era diventata irrisolvibile.

Haruno”

La bloccò. Quella voce... dannatamente profonda, roca, con un ché di sarcastico nel tono. “Non ci si vede in giro”

Si sentì schernita, richiamò tutta la forza di volontà di cui era capace per restare indifferente a quelle parole.

A stasera” dichiarò, alzandosi in piedi. Non poteva crederci – se solo lo avesse sentito Ino! – Sasuke Uchiha le stava dando un appuntamento e, soprattutto, non stava sognando.

E questo cosa...”

Quella quarta parte... Beh, ti informo che è nel mio cervello”

Disse, lasciandola di stucco.

Sakura sentì il sangue affluire alle guance, il cervello andare in poltiglia e le ginocchia diventare mollicce... Eppure, nonostante tutto, poteva dirsi felice.

Almeno per un quarto.






Fine.





Bon, è finita.

Lo ShikaIno me lo sono visto così – anche se inizialmente me li figuravo molto più litiganti, ma ho tagliato un po' la scena in stile “se scappi ti sposo” appunto XD – il SasuSaku è lasciato all'immaginazione del lettore, sì. Però come vedete il nostro Uchiha è interessato eccome a Sakura. E il SuiKa... Beh, loro sono proprio lemon XD

Ragion per cui, immaginatevi il loro rapporto così: odio/amore *_*.

Ah sì: Suigetsu era stato “cacciato” dalla precedente azienda per la sua fama da donnaiolo incallito o, come dice Karin, in calore XD.


Vi avviso che volevo fare un epilogo di tutto ciò: poi, ho pensato che sarebbe stato molto più conveniente scrivere delle Spin Off *-*. Indi per cui, presto mi vedrete scrivere Spin Off SasuSaku, SuiKa, ShikaIno e... ShinoKiba. Li farò entrare in qualche modo, sì XD. Anche perché tutta questa idea diabolica delle spin off è stata pensata per la mia sfida personale (con la partecipazione di due guest star XD... Quali la twin e la sorella *cuore*) delle cinquanta drabbles per tutta l'estate <3 (vedere la tabella nel mio profilo per i dettagli).

Quindi, in pratica, chi non muore si rivede XD.

Intanto, ringrazio la sorella, Red, per aver commentato... Perché è una commentatrice favolosa, oltre che una sorella e un'amica eccezionale <3

*Love*

Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.

Grazie davvero, *_*. Stesso ringraziamento per i lettori silenziosi <3

Devo dire che mi mancherà molto questa storia, è stata la mia prima e unica commedia e mi sono divertita tanto a scriverla <3.

Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta, davvero.

Credits:

© Se scappi ti sposo

Dato che ho citato il film, mi sembrava giusto inserire i credits.

Ci vediamo presto gente *_*

Baci, KikiWhiteFly


   
 
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