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Autore: JeanLa357    26/06/2010    1 recensioni
"..D’un tratto la vide muoversi, leggermente, con un piccolo sussulto del corpo, per poi cominciare a respirare un po’ più regolarmente, anche se ancora in modo affaticato.Anche Neji tornò a respirare.." spoiler per chi non ha letto il cap. 437 prima NejiHina per inaugurare l'estate, sperando sia ricca di nuove storie ;) leggete e recensite!
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sfiorati dalla fortuna

 

 

 

 

 

 

“This is the closest thing to crazy 
I have ever been. 
Feeling twenty-two, acting seventeen. 
This is the nearest thing to crazy 
I have ever known. 
But I was never crazy on my own. 
And now I know 
That there's a link between the two, 
Being close to craziness, and being close to you” 

 

 

 

 

 

<< Hinata-sama… >>

Cercò di chiamare con voce flebile la figura che gli dava le spalle.

Non c’era da stupirsi che fosse rimasto senza fiato vedendola lì, nel cortile interamente coperto di neve.

Vi stava ferma, vestita di bianco, in perfetta sintonia con lo spettacolo del giardino gelato e immobile; come se anche lei fosse stata posta in quel luogo per adornare il paesaggio, al pari del meraviglioso ciliegio, ormai addormentato, che le stava accanto.

Ma nell’osservarla, Neji si disse che lei decisamente non era addormentata come quell’albero.

Anzi, era ciò di più vivo che avesse mai visto: i lunghi e lucenti capelli che seguivano ogni suo movimento, come in una danza lenta e sensuale; il petto che si alzava ed abbassava ritmicamente mentre le mani tremavano leggermente tastando l’aria fredda attorno a lei; il corpo perfetto di donna fasciato morbidamente dal candido kimono regalatole per quell’occasione; il respiro che si condensava non appena fuoriusciva dalle labbra (fin troppo) rosse e il lieve rossore sulle gote e sulla punta del naso.

E poi.. quegli occhi. Perlacei e sorprendentemente grandi. Erano uguali ai suoi, ma carichi di una brillantezza che apparteneva solo a lei, e che in certi momenti più che in altri, traspariva con forza inaspettata, la quale si appropriava, non solo degli occhi, ma dell’intero corpo e permeava tutto ciò che diceva o faceva.

Proprio come in quel momento, mentre, per una ragione sconosciuta a tutti tranne che a lei, stava nel bel mezzo del giardino, opponendo a quell’apparente morte la sua inequivocabile vitalità.

Forse nemmeno se ne rendeva conto, rifletté Neji. Forse stava semplicemente gustando un breve momento di pace prima di adempiere al proprio dovere di primogenita del clan Hyuuga all’ennesimo ricevimento organizzato dal padre. Forse cercava solo di essere sé stessa prima di dover indossare di nuovo la maschera di figlia perfetta e fare bella mostra di sé.

Neji ringraziò piano per aver ricevuto il dono di essere l’unico spettatore di quella scena.

Ma il dovere chiamava.

<< Hinata-sama >> ripeté, questa volta più forte.

Quasi si sentì triste nel doverla interrompere (qualsiasi cosa lei stesse facendo); ma il sentimento sgradevole scomparve non appena incontrò i suoi occhi, per poi vederli socchiudersi piano sotto le lunghe ciglia, mentre con un respiro profondo e le labbra leggermente dischiuse, gustava quell’ultimo momento di “libertà”.

L’aria pungente dell’inverno si riversò nei suoi polmoni dandogli la sensazione di tanti piccoli aghi gelati, mentre, quasi senza volerlo, compiva lo stesso gesto di lei. Era la sensazione più bella e al contempo più strana che avesse mai provato.

Quando riaprì gli occhi, con ancora impressa l’immagine del volto di lei, vide la ragazza fissarlo, prima con un po’ di stupore, poi sorridendogli dolcemente.

Neji si sentì improvvisamente le guance più calde e subito si voltò dandole le spalle per timore di essere visto arrossire. Non riusciva davvero più a controllarsi, pensò.

<< dentro vi stanno aspettando >> disse quasi immediatamente, per non creare sospetto con un silenzio troppo lungo. Fortunatamente il tono di voce non aveva subito alterazioni “pericolose”.

Pochi secondi dopo, quando fu sicuro di aver ripreso controllo del proprio colorito, si voltò per vedere se lei lo stesse seguendo, non riuscendo però a celare, negli occhi, la sua curiosità. La vide immobile che sorrideva ancora, però con una nota diversa nello sguardo: era palesemente divertita e Neji ebbe il vago sospetto che stesse trattenendo una risata.

Si voltò nuovamente facendo due passi in avanti e con il tono più scocciato che riuscì a simulare continuò:

<< se arrivate in ritardo vostro padre avrà di nuovo qualcosa da ridire sul vostro comportamento. È meglio che vi sbrighiate. >>

Silenzio.

Aspettò di sentire i primi passi sulla neve scricchiolante per continuare a camminare lentamente verso il porticato. Lei fece una piccola corsa per affiancarlo, portando poi le mani dietro la schiena, tenendole l’una nell’altra, come una bambina. Lui non poté non notare il fatto che lo stava guardando con una certa curiosità, e poiché quella situazione lo turbava leggermente (il grande Neji Hyuuga turbato!), esordì:

<< quest’oggi presenzieranno i maggiori esponenti dell’intero paese, e non solo.. sono stati invitati anche conti del paese del Vento e lo stesso kazekage >> e dopo una piccola pausa << ovviamente parteciperà anche l’ hokage.. >>

Diresse i propri occhi alla sua sinistra, dove lei si trovava, e vide che lo sguardo le si era acceso in maniera insolita: era luminoso, ma aveva anche una nota amara al suo interno.

Hinata sorrise riportando le mani davanti a sé, sempre tenendole allacciate.

<< grazie per avermelo ricordato, Neji; non riesco mai a memorizzare chi viene invitato a questi ricevimenti >> disse << ..diciamo pure che non ascolto quando mio padre elenca tutti quei nomi di conti e marchesi e di altre importanti cariche di governo >> rise.

Neji pensò che il suo nome non poteva non averlo percepito e ricordato.

Ma quel pensiero non gli sarebbe mai sfuggito di bocca.

<< già, dopotutto è quasi difficile anche per me tenere a mente così tanti nomi e attribuire ad ognuno il giusto titolo onorifico >> rispose << per esempio, il marchese Miura.. non mi ricordo mai se ha ricevuto il titolo di duca di neko* o se lo chiamano così perché ha molti gatti >> concluse con un sorriso divertito in volto.

Hinata al suo fianco si mise a ridere di gusto, e lui si fermò a guardarla e ad ascoltare quel suono cristallino, che troppo poco spesso si lasciava sfuggire. Si accorse in quel momento che provava uno strano piacere nel farla ridere.. veramente lo provava nel suscitare in lei qualsiasi reazione.

<< questo me lo domando anche io >> disse lei riprendendo a camminare anche se in modo esageratamente lento << però so dirti per certo che è la persona più noiosa con cui abbia mai parlato >> confessò abbassando un po’ il tono di voce.

Da un po’ di tempo a quella parte Hinata non si tratteneva, almeno con Neji, nel dire quello che pensava della gente alla quale veniva presentata dal padre e con la quale era costretta ad intrattenere conversazioni di vario genere. Ad uno degli incontri precedenti, gli aveva detto, era stata così audace da tentare di allargare un po’ il repertorio tematico affermando di adorare le cascate, cosa che aveva provocato nel suo interlocutore il commento “trovo che siano luoghi estremamente raffinati per la loro bellezza e che il suono dell’acqua scrosciante abbia la capacità di risvegliare lo spirito dell’uomo saggio ed elevarlo a più alti livelli di meditazione”; Hinata aveva concordato con lui, ma quando aveva spiegato che, più di questo, a lei interessavano quei luoghi perché immergersi sotto il getto della cascata era molto più divertente che fare il bagno in un semplice fiume, quello era rimasto alquanto sconcertato. Da quel momento non aveva più osato ribattere con commenti personali a certe affermazioni, e proporre argomenti di conversazione, attenendosi alle frasi di circostanza accordate col padre e, se si trattava di politica, seguendo le linee guida del pensiero del clan Hyuuga; linee guida che aveva imparato a sei anni.

<< raramente capita di trovare qualcuno capace di dire cose interessanti.. >> continuò quasi tristemente

<< questa volta ci saranno il kazekage e l’hokage però.. scommetto che loro avranno argomenti su cui discorrere che siano più di vostro gradimento.. >> intervenne con un accenno di risentimento nel tono della voce. Era strano che fosse sempre lui a tirare fuori l’argomento?

Lei si fermò nuovamente, ormai a ridosso del porticato, con un’espressione perplessa dipinta sul volto.

Dopo qualche secondo di imbarazzato silenzio << non sono sicura che avrò molto di cui parlare con il kazekage.. Gaara mi è sempre sembrato un tipo piuttosto freddo >> sorrise incerta << e poi credo che Naruto sarà troppo occupato a conoscere gli invitati per poter parlare con me.. >>

Neji serrò le mascelle sentendo quelle parole. Lui sapeva benissimo che, anche se si fossero ritrovati soli nella stanza, Hinata avrebbe avuto non poche difficoltà a parlare con Naruto. Non a causa della sua timidezza, che peraltro l’aveva abbandonata in gran parte quando era riuscita a dichiararsi, ma piuttosto perché dopo il coraggiosissimo gesto da lei compiuto, lui non aveva avuto modo di risponderle..per un intero anno; la situazione alla fine si era chiarita da sé, quando aveva avuto la conferma che le continue occhiate lanciate a Sakura e lo strano comportamento di lei quando si faceva il nome del ragazzo, nascondevano il loro interesse reciproco.

Una notte però, al ritorno da una missione assegnata alle loro squadre, lei e Naruto erano rimasti svegli davanti al fuoco più a lungo degli altri e lui, dopo una conversazione abbastanza sostenuta, di punto in bianco le aveva detto “grazie”..ed il modo in cui l’aveva guardata le aveva fatto capire in modo inequivocabile a che cosa si riferisse. Ma questo non lo aveva detto a Neji.

Per il resto del tempo che avevano trascorso insieme comunque, lei aveva quasi sempre  messo su una specie di recinto fatto di distacco e buone maniere, giusto per ricordare (più a sé stessa che ad altri) il confine; però questo recinto era nuovamente mutato in un muro.. specialmente dopo il matrimonio..

Neji cercò di evitare in tutti i modi di farvi riferimento quando rispose  << invece sono sicuro che troverà un po’ di tempo.. anche se voi cercate ancora di evitarlo.. >>

La vide sussultare appena a quelle parole.

<< i-io… tu… >> balbettò, più sorpresa che imbarazzata. << c-come..? >>

Come faceva a capirla sempre così bene? si domandò.

Neji sentì il forte istinto di provocarla per farla parlare, una volta tanto, ma si trattenne continuando a fissarla negli occhi, immobile. Ormai tutti e due sembravano non avere il minimo interesse a ritornare dentro casa.

Poiché lei non sembrava voler aggiungere altro prese nuovamente la parola:  << voi siete sorprendentemente facile da leggere, basta solo saper stuzzicare il vostro carattere >> confessò << ed io… io sono semplicemente un buon osservatore. >> concluse con nonchalance. In realtà avrebbe voluto dirle che passava gran parte del suo tempo ad  osservarla e a pensarla e a immaginare come sarebbe stato se..

Lei spostò in fretta lo sguardo dagli occhi del cugino, che erano diventati improvvisamente troppo penetranti per essere osservati  << dunque basta veramente  poco per capire quello che mi passa per la mente.. non che voglia sminuire le tue capacità di stuzzicarmi, ovviamente. >> rispose con un sorriso triste e le gote ancora più arrossate a causa dell’ormai palese imbarazzo.

“Com’è bella..”

Neji, in quel momento trovava che questo pensiero fosse più vero che mai.  

Così fragile.. gli si apriva totalmente mostrandogli ogni sua debolezza; e questo non era di certo l’atteggiamento che ci si aspettava da loro due, pensò, ma decise che non gliene importava poi granché.

Si concentrò invece sul fatto che in quel preciso istante gli sembrava la stessa Hinata che sorrideva di fronte al bacio che Naruto e Sakura si erano dati durante la cerimonia del loro matrimonio, quella Hinata che sorrideva a lui, Neji, per la sua promozione a jonin con un incarico speciale nella squadra Anbu, mentre suo padre si congratulava con lui. Un sorriso che nascondeva il desiderio di essere al posto di un'altra persona, di non essere più lei, che però veniva captato dagli occhi attenti di Neji. E non perché avesse un particolare potere oculare..

Quando lei, preoccupata  del fatto di non sentire la sua risposta alzò nuovamente lo sguardo su di lui, Neji si era fatto improvvisamente più vicino e non aveva smesso di fissarla un solo istante.

Non lo aveva mai visto da quella distanza, e notò con stupore una nota diversa nel suo sguardo: era come una strana dolcezza, un senso di familiarità e di calore che mai prima di allora aveva visto in quegli occhi.

Rapita da quello sguardo, senza minimamente pensare a quello che diceva, esordì quasi in un sussurro << se...se tu.. durante il ricevimento venissi a parlare con me… io, ecco.. sarei davvero felice. >> il tono di voce si fece ancora più lieve -erano così vicini che poteva bisbigliare e lui l’avrebbe sentita perfettamente-  << se tu vuoi.. insomma.. mi salveresti. >> una leggera brezza li accarezzò entrambi, portando con sé i primi fiocchi di una nuova nevicata.

<< sono nato per questo. >> soffiò dopo un attimo che era parso durare secoli.

E così, veloce così come era stato quel pensiero a formarsi nella sua mente, Neji l’aveva abbracciata, tenendola stretta con la stessa delicata forza con la quale quelle quattro parole l’avevano colpita.

Gli occhi spalancati osservavano con stupore la neve che iniziava a cadere sul terreno, mentre constatava con sorpresa quanto la sensazione che la stava lentamente riempiendo fosse piacevole. Non avrebbe mai pensato che le spalle di Neji fossero così larghe, né che i suoi capelli fossero così morbidi al tatto; e di certo non avrebbe mai lontanamente immaginato che stare fra le sue braccia potesse farla sentire così protetta e al sicuro.

Mentre faceva questi ragionamenti -o almeno ci provava, poiché il cervello stava cedendo grande spazio ai sensi- quasi non si accorse dell’urgenza con la quale aveva risposto all’abbraccio quasi aggrappandosi alla schiena di lui, all’altezza delle scapole.

Neji, nel frattempo, stava giocando con lunghi capelli si lei, lisciandoli con una mano lungo la schiena, mentre l’altra le cingeva le spalle. Nemmeno lui riusciva ormai ad articolare un pensiero che non fosse “come sono morbidi i suoi capelli” o “com’è buono il suo profumo”.

Finalmente Neji Hyuuga si era lasciato trascinare dall’istinto, anche se solo per un attimo, poiché anche in quel momento che rappresentava il fregarsene di tutte le regole imposte dalla famiglia e dal destino,l’unica cellula coscienziosa del suo corpo lo costringeva a non spingersi oltre un limite ancora più proibito di quello appena superato.

Che cosa strana e irrazionale pareva adesso quel destino che entrambi avevano temuto per tutta la vita. Così stretti, sembrava loro di essere immersi in una dimensione diversa, più bella, dove la vita dipendeva esclusivamente da loro, e dai loro sentimenti.

Erano in un mondo nel quale il destino li sfiorava appena.

I due non si accorsero di quanto tempo avessero passato a stringersi, cullandosi in quel nuovo mondo tutto loro, per poi ritrovarsi a guardarsi negli occhi, entrambi spaventati da quella nuova sensazione, entrambi sorpresi ed emozionati, accarezzandosi i visi a vicenda, febbrilmente, come per imprimere nella memoria tattile ogni minimo particolare; senza però baciarsi.. a quello non potevano cedere - non ancora -.

Semplicemente si fissavano, come non lo avevano mai fatto. Si guardavano senza paura di sbagliare, senza nascondere niente dell’uno all’altra, stranamente liberi.

<< Hinata.. >>

Un soffio sulla pelle del suo viso che si perdeva in mille significati.

Nessun suffisso onorifico, né la solita nota severa nella voce.

Solo il suo nome, quello che la descriveva veramente, pronunciato con gioia, dolcezza, ma anche con timore e turbamento, quasi come una preghiera.

E quel qualcosa che Neji aveva lasciato in sospeso sussurrando il suo nome, era la supplica che leggeva negli occhi di lui, una richiesta silenziosa che le domandava di rimanere lì, assieme a lui, di restare in quel loro mondo ancora per un po’.

attendeva soltanto una sua risposta ed Hinata, segretamente, la sentì affiorare.

“ si.”

<< Hinataaa! >>

Entrambi spalancarono gli occhi, incapaci di emettere alcun tipo di suono.

Lentamente ripresero coscienza del mondo attorno a loro e si separarono senza però interrompere il contatto dei loro occhi, mentre la voce di Hanabi continuava a chiamare.

<< Hinataa! >>

Quando la porta che dava sul cortile si spalancò, si voltarono entrambi ad osservare la figura della ragazza che guardò prima lei, poi lui, mutando espressione da annoiata ad attenta e quasi allegra.

<< vi aspettano nel salone.. da almeno un quarto d’ora. >> disse, rivolta esclusivamente al cugino, non degnando più la sorella della sua attenzione.

Dopodiché si voltò e riprese la strada che aveva appena percorso, trovando un po’ irritante il fatto che i due fossero così vicini l’uno accanto all’altra.

Neji e Hinata, senza voltarsi per scrutare il viso dell’altro, s’incamminarono lungo il porticato.

L’unico suono che si sentiva era quello dei loro passi e il battito ancora accelerato del proprio cuore. Non osarono dirsi niente finché non furono rientrati in casa.

E mentre Neji cercava di mascherare la preoccupazione e il desiderio di scoprire cosa sarebbe successo se non fossero stati richiamati, voltandosi vide Hinata sorridergli, con gli occhi che brillavano ancora di meravigliata bellezza, e sentì la mano di lei sfiorare la sua.

Per la prima volta nella sua vita Neji Hyuuga era felice di aver dato spazio alle proprie emozioni, scoprendo così un nuovo mondo dove la fortuna, con quello sfiorasi di mani e di sguardi, lo possedeva interamente.

La seguì nel salone gremito di persone, pronto ad adempiere in modo un po’ diverso al ruolo che il destino gli aveva assegnato.

 

 

 

 

Fine

 

 

-

 

 

 

*neko: in giapponese significa “gatto”. Ovviamente qua ho fatto finta che esista anche un territorio così denominato

Innanzi tutto un Grazie gigante a chi ha recensito lo scorso capitolo. Mi fa molto piacere sapere che lo avete apprezzato anche non essendo fan della coppia :) a volte sono proprio i commenti di chi non la pensa come te che fanno più piacere.

 

Bene, e questo è quanto.. devo dire che mi è piaciuto scrivere questa fic, anche se non è un granché.. è interessante entrare nella testa di Neji ogni tanto e sconvolgerlo :D è uno dei pochi personaggi secondari che mi piacciano veramente, anch più di Hinata se devo essere sincera. Ora, riguardo a questo capitolo, spero non si sia discostato totalmente da quello precedente..anche se non si nota il filo conduttore c’è XD sono passati un po’ di anni dall’episodio di Pain, non so quanti esattamente; quella specie di flash-back con Naruto durante la missione potevo anche tralasciarlo, ma il fatto che la faccenda non fosse stata chiarita mi lasciava alquanto perplessa, quindi ho dovuto inserirlo. Io sono fermamente convinta che Naru continuerà ad amare Sakura, ma il fatto che veda Hinata con Neji non è per darle una “consolazione”, e anche se nel manga si dovesse realizzare la coppia Naruto-Hinata, io sosterrò sempre lo Hyuugacest, così come rimarrò sempre fedele al NaruSaku u.u

La canzone citata all’inizio del capitolo è “the closest thing to crazy” di Katie Melua. Per chi la volesse ascoltare, ecco il link: http://www.youtube.com/watch?v=5DCacIEbAlM

Ringrazio chi ha letto, apprezzato e chi vorrà lasciare un commento. E ricordo che le critiche sono sempre gradite, anzi graditissime! ;)

Un saluto a tutti.

 

Simona.

  
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