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Autore: Chamomile    26/06/2010    9 recensioni
"Non rifletto il volto ma il cuore" disse piano avvicinandosi allo Specchio. Spalancò gli occhi, sorpresa. Lo Specchio mostrava quello che si desiderava di più al mondo..lei non desiderava mica Ron! Almeno credeva. Che idiozie, lei non desiderava Ron. Assolutamente no. Era da escludere. {Storia Restaurata}
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Quando diversi minuti dopo Ron si decise a risalire in camera di Ginny per chiedere a Hermione se aveva bisogno di qualcosa, la trovò sdraiata su un fianco, rivolta verso la finestra.
Fuori il sole stava tramontando, e i raggi arancioni e dorati illuminavano la stanzetta e la ragazza addormentata.
Raggomitolata sul letto, con le mani chiuse a pungo come quelle di una bambina, Hermione sembrava un'altra: i capelli sparsi sul cuscino, le ciglia che tremavano leggere e il respiro regolare che usciva dalle labbra semiaperte.
Ron non poteva certo immaginare che la ragazza sempre seria e impegnata potesse apparire, nel sonno, tanto dolce.
Incantato e stupito rimase lì, sulla porta, a contemplare in silenzio quel quadro magico e perfetto.
Ma l'incanto non durò in eterno. Il sole era appena svanito all'orizzonte quando il ragazzo avvistò un gufo che volava verso la Tana.
Facendo attenzione a non svegliare la ragazza, Ron attraversò in punta di piedi la stanza e aprì la finestra per permettere al volatile di entrare.
Ma il gufo grigio aveva l'aria di essere troppo impegnato per perdersi in convenevoli, così gli porse con il becco una busta e si allontanò con un frullare d'ali.
Dopo aver chiuso la finestra Ron aprì la lettera, distinguendo subito la grafia di sua madre.
In una pagina piena di domande sulla salute sua e di Hermione e di timori su quali tragedia avessero dovuto affrontare ('Mamma, per favore!' esclamò Ron) la signora Weasley informava il figlio che tutta la famiglia sarebbe stata di ritorno alle otto in punto di quella sera, ovvero non appena la Gara fosse finita e ai partecipanti fosse stato concesso il permesso di Smaterializzarsi.
Arrivato in fondo alla pagina, Ron non pensò neanche per un momento di rispondere alla lettera (sempre per lo stesso motivo: Errol) ma decise invece di svegliare Hermione.
Erano le otto meno cinque, tra poco sarebbero arrivati gli altri ed essere svegliata dalle urla di Fred e George e dalle chiacchere della madre non era una bella cosa.
Così, con l'impressione di stare commettendo un mezzo sacrilegio rovinando quel quadretto pacifico, Ron si avvicinò al letto di Ginny e scosse delicatamente l'amica per un braccio 'Hermione' chiamò 'sveglia! sono quasi le otto, stanno arrivando gli altri'
Infastidita, Hermione si girò dall'altra parte e continuò a dormire.
'Hermione Jean Granger!' esclamò Ron continuando a scuoterla 'svegliati, tra poco è ora di cena!'
'Mmmh' fece Hermione cominciando a stiracchiarsi e sbattendo le palpebre 'che c'è?'
'C'è che tra circa tre minuti la mia famiglia e Harry saranno di sotto a fare casino, e quindi ho pensato di svegliarti prima io'
A quella notizia Hermione si riscosse 'Tre minuti? Di sotto? Stanno tornando?' chiese con tono fattosi all'improvviso febbrile.
Ron la guardò stupito 'Si, mamma mi ha appena mandato una lettera per avvisare, che c'è di strano?'
La ragazza non rispose, si limitò a fissarlo con lo sguardo di chi si trova di fronte ad una scelta difficile e che nel frattempo ha dei leoni alle calcagna.
Nella sua testa si affollavano un centinaio di pensieri.
Stavano tornando, la giornata tanto temuta quando era cominciata era volata via e lei aveva sprecato l'unica occasione che aveva di stare da sola con Ron.
Al rientro della famiglia una cosa del genere non sarebbe più ricapitata: Ron avrebbe trascorso le giornate a giocare a Quidditch con Harry e i gemelli, lei sarebbe stata sempre con Ginny e la casa sarebbe stata affollata e chiassosa come al solito.
Si sentì investita da un sentimento di fatalità: mancavano una manciata di minuti alla fine di tutto, e lei se ne stava lì sdraiata a fissare Ron senza aprire bocca.
Sapeva bene cosa  fare ma nello stesso tempo aveva paura di farlo.
Era così che doveva finire quella giornata, in un modo così stupido?
Si stava lasciando sfuggire quel momento per la troppa paura di esporsi?
'Ron' Hermione si alzò a sedere e alzò lo sguardo a fissare l'amico . Aveva cambiato espressione: adesso appariva risoluta e stranamente animata, come se i leoni stessero per raggiungerla.
E in effetti aveva perso già troppo tempo.
Ora o mai più, Hermione.
'Sì, che c'è?' domandò lui.
Hermione chiuse gli occhi, trasse un respiro profondo e si costrinse a fissarlo di nuovo 'Dubito che tu lo sappia, ma fino ad adesso tutto quello che ho sempre fatto si è basato su una vecchia sentenza Babbana' si fermò, come indecisa sul continuare o meno.
Ron la guardò interrogativo: che cosa stava cercando di dirgli?
Hermione proseguì 'E questa sentenza dice di vivere come desidereremmo aver vissuto a ottant'anni. In questo modo si evita di commettere un gran numero di idiozie e azioni sventate, come puoi capire'
Ron annuì, chiedendosi ancora dove volesse andare a parere la ragazza.
'Il punto è' riprese Hermione 'che io sono stata sempre soddisfatta del mio modo di agire, e ho sempre creduto in questo evitare di essere avventati. Ma' e quì tentennò 'ma un minuto fa mi è venuto in mente un proverbio Babbano nel quale non ho mai creduto un gran che. Dice che è meglio fare e pentirsi che pentirsi di non avere fatto, e l'ho sempre creduto un inno al fare sciocchezze'
'Capisco' disse Ron, che in realtà era sempre più confuso.
'Ho sempre pensato che fare una sciocchezza e poi pentirsene era la cosa peggiore che potesse capitare' continuò Hermione animatamente 'ma adesso sento che se non faccio una cosa me ne pentirò per chissà quanto tempo. Questa cosa è una grande scemenza, e mi pentirò di averla fatta in meno di tre secondi, ma la devo fare, Ron'
Ron non rispose e la guardò sempre più stupito e confuso 'Hermione' tentò di cominciare 'cosa stai cercando di..?'
Ma non completò la frase, perchè Hermione  era scesa dal letto e, alzatasi in punta di piedi, l'aveva baciato.
Un attimo dopo si era allontanata, guardandolo interrogativa e spaventata.
Oh no - pensò - che cosa ho fatto? Adesso mi darà della squilibrata e non potrò neanche dargli torto.
Ma Ron sembrava troppo sconvolto per dire qualsiasi cosa. Il volto pietrificato dallo stupore, pallido come un cencio, era arretrato fino alla scrivania di Ginny e si era appoggiato lì come se avesse temuto di cadere a terra.
'Ron' disse Hermione con voce tremante 'ti prego, non fare così. Non volevo, te l'ho detto che mi sarei pentita e in effetti mi sto pentendo'
'Hermione'
Sta parlando!
Con l'espressione di chi non sa bene dove si trovi e perchè Ron chiese 'come hai detto che faceva quel tuo proverbio?'
Lei lo guardò interrogativa 'Quale dei due? la storia degli ottant'anni o l'altro?'
'L'altro'
'Meglio fare e pentirsi che pentirsi di non avere fatto' ripeté, e aggiunse incerta 'Perchè me lo chiedi?'
'Perchè è uno strano proverbio' rispose Ron con un'alzata di spalle.
'Credi che io sia pazza, allora?' chiese Hermione.
'No'  Ron la guardò finalmente in faccia 'La cosa degli ottant'anni è ragionevole e senza dubbio ti impedisce di fare scemenze, ma per quanto strano e dalle conseguenze imprevedibili il secondo mi piace molto di più'
'Allora..' disse Hermione, cercando di giungere a una conclusione chiara.
'Allora credo di avere il diritto di fare anch'io un po' di sciocchezze' la interruppe Ron, e mentre dal giardino cominciavano a giungere le voci dei Weasley e di Harry che si fiondavano in casa gridando 'Li abbiamo battuti! Li abbiamo battuti!', la baciò.

 

 

 

                                                                                THE END

 

 

 


Innanzitutto chiedo perdono per il mostruoso ritardo, ma sono stata colta dal blocco dello scrittore e per quasi un mese l'idea di trovare una conclusione alla storia mi ha gettata in un abisso di panico. Due giorni fa avevo cominciato a buttare giù qualcosa, ma al momento di salvare il documento ho cliccato sul tasto sbagliato e si è perso un pomeriggio di lavoro. Va be' So che un bacio da parte di Ron sarebbe stato più romantico, ma secondo me ad aspettare che uno come lui si desse una mossa avrei dovuto scrivere cinquecento capitoli XD
 
Grazie mille a tutti coloro che hanno seguito, commentato e letto silenziosamente questa storia.
Grazie per l'aiuto e l'incoraggiamento, davvero.
Adesso, con le lacrime agli occhi chiudo questa storia. Spero di avervi divertiti =)

 

 

  
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