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Autore: Zils    27/06/2010    3 recensioni
Si sente riempire dentro da un calore appagante, come se avesse appena ingurgitato un bicchiere di Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal meraviglioso piacere di umiliare il suo nemico di sempre.
Classificatasi nona al contest "Emozioni" indetto da nefene sul forum di EFP.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il dolce piacere di umiliarti Il dolce piacere di umiliarti



Autore:
SiL1694
Titolo:
Il dolce piacere di umiliarti
Personaggi:
Severus Piton, James Potter
Rating:
Verde
Genere:
Generale, Triste
Emozione scelta:
Umiliazione
Categoria di partecipazione:
One shot
Sommario:
Si sente riempire dentro da un calore appagante, come se avesse appena ingurgitato un bicchiere di Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal meraviglioso piacere di umiliare il suo nemico di sempre.

 

La storia ha partecipato al contest "Emozioni" indetto da Nefene sul forum di EFP, classificandosi nona e vincendo il premio Originalità. :)
Sotto è presente la prima versione della storia, che ho poi leggermente modificato per il contest.
Ringrazio la giudicia e le altre partecipanti, a cui faccio i miei complimenti. E grazie ovviamente anche a chi legge! ^^

 

 

 

 

La luna è alta nel cielo notturno. Si tratta solamente di una sottile arcata luminosa, ma è sufficiente a inondare di luce i giardini circostanti al dormiente castello di Hogwarts.
All'ombra di un grosso albero due scure figure si fronteggiano, occultate dalla folta chioma dell’arbusto.
Una delle due è snella, alta, fiera.
L'altra più bassa, scheletrica, leggermente ricurva sulla schiena.
Quella più in ombra è palesemente pietrificata. I pugni son stretti e il corpo è innaturalmente rigido. Non avviene neanche un minimo battito di ciglia.
L'altra osserva la sua vittima, impassibile. É consapevole del rischio che corre: non farsi trovare a letto a quell'ora tarda implicherebbe una sanzione, ma il desiderio di vedere quelle iridi castane tanto odiate ribollire di umiliazione per mano sua è tanto forte da spazzare via come foglie al vento ogni minima preoccupazione.
«Levicorpus».
Un lieve colpo di bacchetta e il suo amico si ritrova sospeso a mezz'aria, a testa in giù. Qualcosa cade sul prato, provocando un rumore quasi impercettibile.
Il ragazzo ripone la bacchetta nella tasca dei pantaloni e fissa gli occhi dell'altro. Sogghigna nel vedere impresso su di essi un misto di rabbia cieca e odio, e quel sentimento tanto ricambiato è in quel momento cibo per il suo cuore. Si sente riempire dentro da un calore appagante, come se avesse appena ingurgitato un bicchiere di Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal meraviglioso piacere di umiliare il suo nemico di sempre.
«Spero che trascorra una buona notte, Potter» biascica a denti stretti, gli occhi neri come la pece illuminati da un inconsueto luccichio. Troppe volte ha assistito a quella stessa scena, ma al rovescio. Troppe volte ha avvertito su di sé gli sguardi sprezzanti o canzonatori di coloro che assistevano, ma soprattutto il suo sguardo, quello in cui ora può specchiarsi senza provare l’irresistibile desiderio di abbassare il proprio a terra per la vergogna. Legge chiaramente in quegli occhi solitamente beffardi che in quel momento Potter sente, per la prima volta, l’umiliazione investirlo in pieno, acuta e cocente come fiamme di un fuoco col tempo sempre più inestinguibile.
Un ultimo sorriso tirato al suo indirizzo, dopodiché Severus si incammina verso il castello, i capelli unti e appiccicaticci miracolosamente mossi dalla lieve brezza notturna, premurandosi, prima, di calpestare con forza gli occhiali tondi caduti a terra.
«Ehi, Mocciosus! Svegliati!».
Una voce fin troppo conosciuta penetra nelle sue orecchie e si amplifica nella sua testa. Le palpebre si spalancano all'improvviso e il suo campo visivo è occupato proprio da lui.
«La lezione è finita da un pezzo, Mocciosus. Non credi che sia ora di abbandonare questo banco? Ancora qualche minuto e si ritroverà pieno di olio. Non voglio proprio immaginare le condizioni del tuo cuscino, rischierei di vomitare all'istante».
Piton prende a radunare le sue cose sparse sul banco e le dispone ordinatamente nella borsa, sforzandosi di continuare a tacere.
Ma James continua imperterrito. «Sognavi qualcosa di bello, Mocciosus? Stavi sorridendo, sai? Vorrei tanto arrivare a turbare anche i tuoi sogni, ma purtroppo non mi è concesso. Perciò tieniteli stretti, Mocciosus, dato che nella realtà non ti darò pace». Potter si allontana ridendo, visibilmente soddisfatto.
Invece Severus rimane seduto, gli occhi serrati con forza, nel vano tentativo di frenare l'ira che quelle parole hanno provocato in lui.
Sono maledettamente vere. Di sereno gli rimangono esclusivamente i sogni, oramai.




GRAMMATICA: 10/10
STILE: 8,5/10
CARATTERIZZAZIONE: 9/10
SVILUPPO TRAMA: 10/10
EMOZIONE: 6,5/10
ORIGINALITA': 9/10
GRADIMENTO PERSONALE: 8,5/10
TOTALE: 61,5/70


È normale che mi sia ritrovata a metà lettura ghignante... e che poi il mio sorriso si sia congelato su viso?
Immagino di sì. Beh, sei riuscita nel tuo scopo immagino. Riuscire a far immedesimare il lettore talmente tanto in Severus, da godere lui stesso di quel piacere della vendetta.
Una storia breve, ma adoro quando vengono mostrati i punti di vista diversi, quando si entra nella mente di personaggi ambigui o defilati rispetto ai principali. Sei riuscita in poche parole a creare una scena coinvolgente, al contempo amara e divertente – di un divertimento un po' cattivo, di rivalsa sottile e crudele.
Ho trovato una storia costruita in modo eccellente, una trama semplice, ma ben strutturata e ben sviluppata. La grammatica è perfetta, e il tuo stile è molto gradevole alla lettura.
Severus è mostrato nella sua adolescenza... e ovviamente nel suo subconscio scivolano desideri più profondi. Il desiderio di vendetta, anche violento, è normale e realistico. Come è realistico il tuo James bullo e strafottente dell'ultimo paragrafo. Mi ha convinta pochissimo, invece, il fatto che Severus studente modello e sempre pronto a mantenersi lontano dai riflettori si sia addormentato a lezione. Questo mi pare alquanto impossibile, francamente.
L'emozione da te scelta temo sia stata fraintesa. Di umiliazione qui c'è solo alla fine, un accenno. L'emozione predominante e trasmessa al lettore è piuttosto quella della lucida e fredda vendetta.
Non per forza il punto di vista doveva essere dell'umiliato, ma comunque doveva essere descritta e ben presente tale emozione, che purtroppo nel tuo testo è quasi assente.
Peccato, perché per il resto è senza dubbio una storia meritevole e un'ottima lettura!
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La luna è alta nel cielo notturno.

La mezzaluna argentea inonda di luce i giardini di Hogwarts.
All'ombra di un albero due scure figure si fronteggiano.
Una snella, alta, fiera.
L'altra più bassa, scheletrica, leggermente ricurva sulla schiena.
Una delle due, quella più in ombra, è palesemente pietrificata. I pugni son stretti, e il corpo è innaturalmente rigido. Non avviene neanche un minimo battito di ciglia.
L'altra fissa negli occhi la sua vittima, impassibile. E' consapevole del rischio che corre: non farsi trovare a letto a quell'ora implicherebbe una sanzione, ma il desiderio di vedere quegli occhi castani tanto odiati ribollire di umiliazione per mano sua è tanto grande da spazzare via come foglie al vento ogni minima preoccupazione.
« Levicorpus ».
Un lieve colpo di bacchetta e il suo amico si ritrova sospeso a mezz'aria, a testa in giù. Qualcosa cade sul prato, provocando un rumore quasi impercettibile.
Il ragazzo ripone la bacchetta nella tasca dei pantaloni, e fissa gli occhi dell'altro. Sogghigna nel vedere impresso su di essi un misto di rabbia cieca e odio, e quel sentimento tanto ricambiato è il quel momento cibo per il suo cuore. Si sente riempire dentro da un calore appagante, come se avesse appena ingurgitato un bicchiere di Whisky Incendiario, e si lascia cullare dal meraviglioso piacere di umiliare il suo nemico di sempre.
« Spero che trascorra una buona notte, Potter » biascica a denti stretti, gli occhi neri come la pece illuminati da un inconsueto luccichio.
Quindi si incammina verso il castello, i capelli unti e appiccicaticci miracolosamente mossi dalla lieve brezza notturna, premurandosi, prima, di calpestare con forza gli occhiali tondi caduti a terra.
« Ehi, Mocciosus! Svegliati! »
Una voce fin troppo conosciuta. Le palpebre si spalancano all'improvviso e il suo campo visivo è occupato proprio da lui.
« La lezione è finita da un pezzo, Mocciosus. Non credi che sia ora di abbandonare questo banco? Ancora qualche minuto e si ritroverà pieno di olio. Non voglio proprio immaginare le condizioni del tuo cuscino, rischierei di vomitare all'istante ».
Piton prende a radunare le sue cose sparse sul banco e le dispone ordinatamente nella borsa, sforzandosi di continuare a tacere.
Ma James continua imperterrito. « Sognavi qualcosa di bello, Mocciosus? Stavi sorridendo, sai? Vorrei tanto arrivare a turbare anche i tuoi sogni, ma purtroppo non mi è permesso. Quindi tieniteli stretti, Mocciosus, perchè nella realtà non ti darò pace ». Potter si allontana ridendo, visibilmente soddisfatto.
Invece Severus rimane seduto, gli occhi serrati, nel tentativo di frenare l'ira che quelle parole hanno provocato in lui.
Sono maledettamente vere. Di sereno gli rimangono solamente i sogni, ormai.


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Da brava fan di Severus, ci tenevo a permettergli di effettuare la sua piccola rivincita sul suo torturatore psicologico. Mi sono però resa conto che una simile scena poteva avvenire solo nei suoi sogni. Povero Sev! Y.Y
Ora sto sprizzando rabbia da tutti i pori per le parole che io stessa ho fatto pronunciare a quell'odioso di James. >.< Lo so, non è normale. .-.
Grazie a chi leggerà e a chi recensirà, bye!
  
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