Disperazione.
Era comparsa davanti alla staccionata bianca.
Aveva attraversato lentamente il giardino, notando come i fiori di sua madre avessero resistito alle intemperie, all'incuria e alla guerra.
Con un mal di stomaco camminò, cercando di non pestare nulla e non riuscì a trattenere le lacrime.
Perchè tutto a lei?
Perchè a soli sedici anni si era ritrovata sola?
Nessuno le avrebbe regalato un libro sulla Storia della Magia a Natale.
Nessuno l'avrebbe più guardata con quello sguardo fiero e gentile che solo la sua famiglia aveva.
Si morse le labbre e si fermò di fronte alle scale che portavano alla porta.
Poteva chiaramente vedere dalle piccole finestre sventrate come tutto lì dentro fosse stato distrutto.
Niente era stato risparmiato.
Nemmeno la collezione di piatti animati di sua nonna, nè la raccolta di pesanti volumi sugli Incatesimi di sua madre.
Nulla era stato risparmiato.
Nulla se non lei.
Si accasciò a terra, tremando ed abbraciandosi, cullando il suo dolore.
Lei non era morta, eppure il gelo del suo petto affermava il contrario.
Non ci sarebbe riuscita.
Attraversare quella porta, aprirla e vedere il suo mondo rovesciato, le sarebbe costato troppo.
Preferì lasciarsi andare in un pianto disperato e solitario.
Fissò fra le lacrime quella targhetta di bronzo: "Famiglia Bones".
Rise.
Una risata falsa, rude.
Si alzò da terra e presa da una rabbia incontenibile staccò la targa e la gettò a terra. Prese la bacchetta.
-Bombarda!- gridò, qualche secondo dopo la targa esplose, disperdendo centinaia di pezzi intorno a sè.
Tutta la sua vita era stata distrutta.
Nulla sarebbe tornato come prima.
Ora, c'era solo lei.
Susan Bones.
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Piccola storia su Susan Bones, un personaggio completamente ignorato nelle FF di Hp.
Spero che sia arrivata la disperazione di una ragazzina che ha perso quasi tutti i familiari in guerra.
Un bacio a tutti quelli che leggeranno,
Vostra, Iside91.