Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: BloodyRoad    29/06/2010    5 recensioni
-Guarda un pò, principessa...-l'uomo attirò l'attenzione della compagna, mentre con una mano reggeva il suo bicchiere di Bloody Mary,non esattamente di qualità.-La tua sorellina ha già vinto.-La donna,invece,sorseggiava un Cointreaupolitan,e gettò un'occhiata disinteressata allo schermo.-Fortuna.-affermò,di getto,per poi tuffare le labbra dipinte di rosso nel suo drink.-Non abbiamo di meglio di cui parlare,Lee??
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Williams, Lee Chaolan, Nina Williams
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Something in My Mind


Something in My Mind





Steve Fox si rese conto, quel pomeriggio, che sua madre riservava più sorprese di quanto potesse pensare. Di Nina Williams si poteva dire tutto: che era fredda, spietata, sexy fino al limite, l'incarnazione dei desideri più proibiti di qualsiasi uomo. Ma nessuno avrebbe mai detto che era il tipo da mettersi il sabato sera, in accappatoio, stesa sul divano a sorbirsi ogni anime che la televisione passava. Sembrava che per lei quello stato fosse la beatitudine assoluta, e neppure gli sguardi sconcertati di Steve riuscirono a farle rivedere la sua posizione. Il ragazzo non l'aveva mai vista sotto questo aspetto "umano", ma d'altro canto, lo scopo di quella convivenza era appunto quello di avere una sorta di rapporto più intimo tra "madre" e "figlio".

E il luogo scelto per quella riunione era davvero spettacolare: una suite di un albergo poco distante dalla Mishima Zaibatsu, con 4 stanze, un bagno raffinatissimo con vasca ad idromassaggio, una cucina fornita di qualsiasi cosa, sogno di qualsiasi chef amatore, letti morbidissimi con lenzuola candide e televisore a schermo piatto in alta definizione, Per di più, un balcone completo di ombrellone e sdraio che dava una vista mozzafiato sulla città. La mammina non si faceva mancare proprio nulla.

-Ehm...mamma...- balbettò Steve, messo un pò in soggezione da quel lusso sfrenato. -Hai intenzione di rimanere così per tutta la serata?

-Sì.- ecco fatto, un'altra risposta secca e tagliente. Perchè diavolo l'aveva invitato in albergo con lui, se non aveva poi così tanta intenzione di frequentarlo? Steve sospirò.

-Almeno...- Nina riprese a parlare, alzandosi a fatica dal divano, e cercando di coprire quanto più poteva con quell'accappatoio non proprio largo. -..dimmi cosa vuoi per cena.

Steve arrossì forte: d'accordo che era sua madre, ma non l'aveva mai conosciuta fino a quel momento, avevano pressappoco la stessa età...e lui restava pur sempre un uomo. Richiamò tutto il suo autocontrollo per impedire ai suoi occhi di vagare nelle curve pericolose e proibite della donna.

-Qualsiasi cosa...ma non potresti andare a cambiarti?- disse, tutto d'un fiato, cercando di trattenere il nervosismo. Nina scosse la testa. Fissò il figlio con sguardo interrogativo. -Voglio vestirmi come mi pare. E' proibito, per caso?

-Mamma, dai...

Nina fece una risata di scherno. -Sarai anche mio figlio, ma resti sempre un uomo...- disse, quasi con disprezzo, per poi dileguarsi alla vista di Steve e chiudersi in camera, per accontentare le sue richieste e cambiarsi. Non era certo sua intenzione far venire i bollori al figlio! Soltanto, aveva sempre dato quasi per scontato che tra madre e figlio non potesse esistere tale sorta di imbarazzo. Almeno, credeva. Lei non era mai stata un'esperta di rapporti familiari. Era Anna la cocca della mammina....

Decise di non pensare troppo al suo passato, anche perchè ne aveva ricordi piuttosto frammentari.

Infilò un paio di pantaloncini di jeans che le arrivavano al ginocchio ed una canotta nera, poi ritornò di nuovo in soggiorno, dove trovò Steve che, senza nessuna ombra di imbarazzo, teneva in mano la cornetta del telefono parlando cortesemente con la reception.

-Sì, allora... ah, mamma, arrivi giusto in tempo: cosa vorresti ordinare?

Nina rimase spiazzata: da come lo aveva trattato prima, si sarebbe immaginata un'espressione offesa ed indignata sul volto del ragazzo. Invece era lì, raggiante, a chiederle con una gentilezza disarmante cosa volesse mangiare.

-F...fai un pò tu, per me è uguale.- affermò, un pò spiazzata, impossessandosi del telecomando e ritornando sul divano. Per lei quel ragazzo era davvero un mistero: si era intromesso nella sua vita, senza alcun preavviso, con l'intento di volerla conoscere meglio perchè "era sua madre". Lei non sentiva affatto tale sorta di sentimenti nei confronti di Steve: anzi, fino a poco prima era diventato addirittura uno dei suoi target da eliminare. Ricordava di come, seduta sul cornicione della finestra di un motel qualunque, qualche tempo prima, mirava a lui che usciva da una macchina, circondato da bodyguards... Però...però ebbe una ripresa di coscienza: alla fine, proprio quando stava per sparargli, non aveva avuto il coraggio di premere il grilletto...

E per di più, era stata salvata da lui, quando Lei Wulong aveva tentato di spararle.

Insomma, forse era stato per questi oscuri motivi che aveva accettato l'idea di convivere con quel misterioso figlio, che tutto d'un tratto le aveva sconvolto la psiche?

Forse, in fin dei conti, poteva capirlo. Di tanto in tanto, anche lei si era spesso chiesta come sarebbe stato vivere con una figura materna...

Scosse la testa, scacciando ancora una volta quei pensieri. Cosa le stava accadendo?

Doveva chiudere i ponti il prima possibile con quel ragazzo. Le stava davvero facendo il lavaggio del cervello, con tutti quegli ideali di affetto, famiglia e menate varie. Ideali che lei aveva sempre calpestato con dei tacchi a spillo ed una pistola.

Avrebbe accontentato quel bamboccio per un altro pò. Poi se ne sarebbe liberata completamente.

Fare la mammina buona e premurosa non faceva per lei. Non era il suo ruolo.




Un altro Hotel, un' altra stanza, ma sempre la stessa inquietudine.

Anna fissava il mondo al di là del vetro della sua stanza. Si sentiva agitata, senza un motivo particolare: in una mano, un bicchiere di cristallo che emanava un dolce aroma di vino, e nell'altra, una sigaretta che impregnava l'aria dell'odore del tabacco. La testa le girava, si sentiva confusa e stordita, ed era sicura che non fosse solo colpa di Bacco&Tabacco.

Lee Chaolan aveva iniziato a mostrare, senza alcuna delicatezza nei suoi confronti, un insano interesse per sua sorella: lui le garantiva che era per "questioni di lavoro", ma in realtà si rendeva ben conto che non era affatto come diceva lui. Ricordava quello sguardo assatanato che aveva avuto quello stesso pomeriggio, mentre in quello squallido bar osservava la figura di Nina che combatteva. Desiderio: ecco cosa aveva letto nei suoi occhi. Che considerasse Nina lo strumento per arrivare ai suoi scopi, o un nuovo trastullo per la mente, ad Anna non importava più di tanto. Si domandava piuttosto quale fosse il suo ruolo nella mente contorta di Lee: era la sua amante? La sua complice? O semplicemente una svampita con la quale passare il tempo?

Gettò per terra la sigaretta, con rabbia, fregandosene della cenere che sporcava la moquette e di cosa avrebbe detto Lee, che amava vedere quella stanza nel più totale splendore. Amava vedere il mondo attraverso una prospettiva tutta sua, ed andava in bestia se qualcosa non girava secondo i suoi piani.

Sollevò una bretella della sottoveste rossa, di pizzo, che copriva sensualmente il suo corpo, lasciando ben poco all'immaginazione. Agli occhi di Lee voleva apparire bella, desiderabile....voleva sentirsi importante, indispensabile, voleva appartenergli...ma anche possederlo...

O forse...voleva essere solo amata.

Difficile da capire. Anna non aveva mai provato amore nei confronti di nessun uomo. Da sempre considerava tutti i membri del genere maschile come dei giocattoli da sfruttare per ottenere tutto ciò che voleva.

Gli uomini non erano altro che il passepartout per i suoi desideri.

Ma perchè con Lee, allora, doveva essere diverso?

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della porta della stanza che si apriva: si parla del diavolo...

L'affascinante Lee comparve sulla soglia, in tutto il suo virile splendore, coperto da una vestaglia blu, come il cielo che faceva capolino tra i grattacieli di quella metropoli fin troppo affollata. Si avvicinò ad Anna, con un sorriso malizioso e lo sguardo eccitato, un pò per i fumi del vino, un pò per l'accattivante donna che sedeva sulla finestra.

-Principessa, mi hai tolto il respiro...con la luce della luna, sei una visione abbagliante...- disse, in modo un pò teatrale, che fece roteare gli occhi di Anna.

-Gira al largo, Chaolan, non è la serata adatta...- brontolò, mentre il suo cuore batteva un pò più veloce e le mani di Lee iniziavano ad avvolgerle le spalle.

-Come mai, tesoro? Cos'è che ti ha fatto innervosire?- Lee sapeva sempre come far sciogliere quel blocco di ghiaccio che inibiva le donne. Quel blocco prendeva il nome di "sentimenti", e anche se lui non sapeva ben comprenderli, conosceva senz'altro il modo per raggirarli. Le sollevò il viso, come suo solito, per fissarla negli espressivi occhi azzurri. Notò con piacere che le labbra di Anna si schiudevano, incerte, mentre un lieve rossore si impossessò della sua pelle lattea e soffice.

-Niente...solo che non ne ho voglia, tutto qui...- affermò la ragazza, quasi con un sussurro, mentre cercava invano di distogliere lo sguardo da quel volto che affollava le sue fantasie tutte le notti.

-Come, non ne hai voglia? Non ti va di vivere una serata magica?

-Per favore, Lee, quando parli mi fai cadere le braccia. Tutte queste smancerie...

Di tutta risposta, Chaolan si impossessò del corpo della giovane, stringendolo tra le sue braccia e sbattendolo, quasi con violenza, sul morbido materasso ricoperto da lenzuola candide.

-Così va meglio?- sussurrò, mentre le sue labbra iniziavano ad esplorare il decolletè della giovane, che sentiva tutto il suo autocontrollo andare in pasto ai cani: non ci riusciva...quel corpo perfetto..quella voce soave....era fin troppo eccitante...

-N..no Lee....aspetta....- balbettò, cercando, invano, di opporre resistenza. Aveva da sempre avuto la reputazione di ragazza facile, ma in realtà... anche lei era dotata di una coscienza propria, e le sue azioni non erano sempre dettate dal desiderio.

-Shh, silenzio principessa...- con tono soave, Lee placò del tutto l'inquietudine di Anna. In fondo, pensò, le donne sono proprio facili. Da' loro l'impressione di essere indispensabili... e ti daranno di tutto.

Chissà se questa tattica avrebbe funzionato con Nina. No, pensò, con lei ci sarebbero volute le maniere forti. Già immaginava quel corpo esile eppure forte che si opponeva al suo volere, già sentiva le sue parole di disprezzo...e già vedeva il suo volere piegarsi di fronte alla sua volontà...

La cosa lo eccitava da matti. Si lasciò sfuggire un ghigno, mentre rifletteva sul fatto che la povera Anna era inconsapevole che, mentre consumavano la loro passione, i suoi pensieri erano rivolti a Nina...

Se l'avesse saputo, cosa sarebbe potuto accadere?

Anche in un momento eccitante come quello, la sua mente iniziò ad elaborare qualche congettura che sicuramente gli sarebbe stata utile, in futuro...






Fine per ora! Capitolo un pò breve, ma devo andare avanti a questo ritmo, sennò ci metto anni per pubblicare ogni capitolo XD

Non voglio tirare la storia per le lunghe, ma vorrei comunque rendere un pò di giustizia ai personaggi, esplicitanto i loro stati d'animo prima dell'inizio vero e proprio della storia, che sarà nel prossimo capitolo :3

Rispondo alle recensioni ç,ç vi giuro che mi sono commossa! Non ho mai ricevuto recensioni così belle prima d'ora....



Nefari: non preoccuparti, come hai potuto vedere, sto iniziando a rendere un pò di giustizia ad Anna! Mi fa piacere che la storia ti appassioni...dimmi cosa ne pensi di questo capitolo =D Se c'è qualcosa che posso fare per rendere la storia più piacevole, dimmelo pure...


Evilcassy: Ma no, dai, addirittura i popcorn! Ne voglio un pò anche io ç.ç

Cooomunque mi fa piacere che anche a te piaccia questa storia! Xd Rimani sintonizzata....spero di non aver deluso le tue aspettative :3


Miss Trent:Toglimi una curiosità...il tuo Nick viene per caso dal Trent di Maya Fox? No perchè se è così ti stimo u.u Per di più abbiamo gli stessi gusti musicali, cioè... =D

Se non ti piace la storia, dimmelo mi raccomando u.u Ti avviso che tratterò un pò male la nostra beniamina Nina...quindi abbi pietà ç.ç




Grazie a tutti^^

Ah, dimenticavo! C'è qualche personaggio che vorreste vedere nella storia??

Inserirò sicuramente Leo e Lily, però non so...se volete qualcuno in particolare, ditelo pure...^^


Le canzoni che ho usato come "ispirazioni" per questo capitolo:

  1. What's my age again – Blink 182 (Scena di Nina-Steve).

  2. 30 minutes – Tatu (Scena Anna - Lee)



   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: BloodyRoad