Solo tu nei miei pensieri
Capitolo 12 – Una mano tesa sull’orlo del precipizio
Solo tu nei miei pensieri
Capitolo 12 – Una mano tesa
sull’orlo del precipizio
Vahly
Harry
rientrò nella sua stanza a notte inoltrata.
Aveva trascorso tutto il pomeriggio
con Hermione, che aveva cercato di trovare un modo
per consolarlo o per lo meno di farlo star meglio. Inutilmente,
com’era ovvio.
La sera però aveva preferito restare
da solo.
Hermione
era andata a parlare con i professori con cui avevano lezione quel giorno nel
tentativo di trovare una scusa abbastanza convincente per la loro assenza,
mentre Harry si era recato nella stanza delle
necessità nella speranza di trovare con la solitudine un po’ di pace.
Alla fine però era riuscito solo a
pensare a Draco tutto il tempo, e così verso l’una di
notte aveva deciso che era inutile restare lì a crivellarsi il cervello per
cercare qualche pensiero che avrebbe potuto sostituirlo: non l’avrebbe trovato comunque.
Cercando di fare il più piano
possibile, entrò nella stanza e silenziosamente si cambiò. Gli sembrava che
dormissero tutti, perciò non poté fare a meno di sentirsi stupito quando vide
una luce accendersi e qualcuno avvicinarsi a lui.
La sorpresa aumentò, se possibile,
ancora di più quando si rese conto di CHI si era avvicinato.
= RON?! =
Il rosso annuì.
<< Sei tornato tardi, stasera…
>>
= Non credo che la cosa ti riguardi.
= rispose Harry freddamente. Probabilmente Ron si era preoccupato per lui, ma dopo come si era
comportato, non si meritava una risposta migliore.
Ron
sospirò. Poi, abbassando leggermente lo sguardo, disse a voce più bassa di
prima e di quanto non avrebbe voluto.
<< Hai ragione. Me lo merito.
>>
= Già il fatto che te ne accorga è un passo avanti. =
Disse Harry
cercando di apparire calmo. In realtà aveva da una parte il forte istinto di
prenderlo a pugni, dall’altro quello di abbracciarlo e dirgli che potevano
lasciar perdere l’ultimo periodo, di tornare amici come prima.
<< Mi spiace Harry. Per tutto… io ho sbagliato,
perdonami. >>
Alla fine il sentimento di amicizia vinse, ma Harry stava
ancora male per Draco.
Ripensò che forse in fondo Ron aveva avuto ragione, ma non
per questo aveva il diritto di trattarlo a quel modo.
= Meglio tardi che mai, no? =
<< Sì, io… ci ho pensato
molto. Non potrò mai essere amico di Malfoy, ma… per
te potrei anche accettarlo. >>
Harry
sentì come una pugnalata al cuore.
Già, il parlare di Draco gli faceva troppo male…
= Arrivi tardi. =
<< Come? >>
= Mi ha mollato. Forse avevi ragione
tu, dopotutto. Dovresti esserne contento. =
Ron
lo guardò stupito. Sapeva che Draco era uno stronzo, ma alla fine in un qualche modo che neppure lui
sapeva, era riuscito ad autoconvincermi che se Harry
aveva scelto di stare con lui, forse sotto sotto
aveva qualcosa di buono. Evidentemente aveva sbagliato.
<< Mi dispiace, Harry… non avrei voluto che
succedesse. >>
A quel punto Harry
sentì la rabbia montargli dentro.
= SÌ CHE LO VOLEVI, INVECE! LO HAI
DETTO TU, NO? “MALFOY TI FARÀ SOFFRIRE…” ED ECCO CHE È SUCCESSO. DOVRESTI
RITENERTI SODDISFATTO DI TE STESSO, SAI? BRAVO. AVEVI
RAGIONE ED IO TORTO. SEI CONTENTO ORA? =
<< No, Harry…
ti sbagli. Ho sbagliato e lo ammetto, ma non mi augurerei mai la sofferenza di
un amico solo per sentirmi dire che avevo ragione >>
= Senti, non mi va
di discuterne ora. Domani ne riparliamo, ok? Buonanotte. =
Ron
alla fine si rassegnò. In fondo se l’era meritato. Davvero.
<< ‘notte
Harry >>
E
le luci si spensero in quella stanza come in quasi tutto il castello, mentre
tutti due dormivano.
O meglio, quasi tutti: mancavano
all’appello un serpeverde che non riusciva a non
tormentarsi per l’aver lasciato la presona che amava,
ed una ragazza che ora giaceva tra le braccia di Tom Riddle, il cui letto ad Hogwarts era vuoto…
La mattina dopo Harry,
per quanto praticamente non avesse dormito, si alzò di
buon ora.
Arrivò primo alle lezioni, e cercò
di non pensare a Draco.
“Chi non mi vuole non mi merita”, continuava a
ripetersi mentalmente.
Notò che il biondino ancora mancava
all’appello, probabilmente era ancora in infermeria.
Ma poi si impose
di distogliere i suoi pensieri da quel lurido bastardo che lo stava facendo
soffrire deliberatamente.
Sì, far incanalare la sua sofferenza
nel sentimento di rabbia sembrava funzionare, e lo fece andare piuttosto bene
anche in incantesimi e trasfigurazione, dove fu quasi più bravo di Hermione.
Dopo le lezioni doveva
vedersi con Piton per quella faccenda del fiore.
Prima, però, decise di sistemare le
cose con Ron.
Dopo pranzo gli
chiese di vederlo, ed i due si incontrarono in un aula vuota, dopo
averla sigillata con un incantesimo.
<<
Harry, io… >>
= No, Ron. Fammi
parlare. =
Lo interruppe il moretto.
<< Va bene >>
Acconsentì il
rosso. Era l’unica cosa che poteva fare, dopotutto.
= Bene. = cominciò
Harry = Allora, prima di tutto voglio dirti
una cosa. In quest’ultimo perido ti sei comportato
veramente da stronzo. Sul serio. Voglio dire, capisco
tutto, è ovvio che il fatto che mi piacesse Malfoy ti
stupisca, ed avrei accettato anche un po’ di fastidio
da parte tua, ma sempre nei limiti dell’accettabili, in quento
è la mia vita e credo di avere il diritto di condurla come meglio credo. Ed un comportamento simile dal mio migliore amico, non me lo
sarei mai aspettato. =
Ron
stava per aprire nuovamente la bocca, forse per scusarsi ancora. Ma Harry non gliene diede modo.
= Ciononostante, è anche vero che in
fondo ti sei preoccupato per me. E non credo tu l’abbia fatto
con cattiveria. In senso lato, naturalmente, visto che non sei
stato esattamente uno zuccherino. Però sei stato uno dei
miei primi veri amici, e mi sei mancato. =
Ron sorrise.
Harry
gli tese la mano.
= Amici? =
Ron
la strinse, con le lacrime agli occhi. Quando Harry fece per allontanarsi, il rosso gli si avvicinò per
abbracciarlo.
<< Mi dispiace, Harry. Spero che tu e Malf… Draco, riusciate a tornare assieme… >>
= Non so se sarà possibile. Comunque grazie. =
Harry
sembrava aver ritrovato un minimo di serenità dopo la riappacificazione con Ron. Non avrebbe mai creduto che parlare di nuovo con lui
gli avrebbe fatto così bene.
Dopo aver chiarito, gli aveva
raccontato cosa era successo tra lui e Draco Malfoy nell’ultimo periodo, e Ron
gli aveva promesso che lo avrebbe aiutato.
Per una qualche strana ragione, il
rosso grifondoro sembrava non credere alle parole
cattive che il biondo aveva rivolto ad Harry.
Così rassicurò l’amico e questo
sembrò aiutare molto Harry.
Il quale, poco dopo, si recò da Piton per aiutarlo col fiore, in quanto
era stato proprio lui, assieme a Draco, a trovarlo.
Alla fine il professor Piton scoprì che quello non era il fiore che lui aveva
detto loro di cercare, ma che , sebbene fosse uguale
nell’aspetto, ad un esame chimico risultava assai diverso. E cosa ancora più
strana, nonostante il passare del tempo, non dava alcun segno di appassimento ed anzi sembrava sempre più vitale.
Il prof aveva anche chiesto se Draco in quel periodo si era
comportato stranamente.
Ad
Harry l’unica cosa che venne in mente era che il
biondino aveva parlato nel sonno, ma non gli sembrava di ricordare null’altro,
e così alla fine i due si separarono con un nulla di fatto.
A quanto pare
il professore riceveva degli aggiornamenti continui da Madama Chgips, e questo insospettì molto il grifondoro.
Certo, Draco
era stato poco bene, ma in fondo incidenti magici capitavano praticamente
tutti i giorni, ed ogni studente in quella scuola era dovuto andare in
infermeria almeno una volta nell’arco della sua carriera scolastica.
E
allora perché tanta preoccupazione?
I giorni che seguirono Harry e Piton non fecero alcun
passo avanti, apparentemente.
Milene
continuava a chiacchierare con loro, oramai la consideravano un’amica, e Ginny si dimostrò molto felice che Harry
e Ron avessero fatto pace, quando suo fratello la
informò della cosa. Un paio di volte ad Harry fece leggermente male la cicatrice, ma nessuno voleva
dare peso alla cosa, tanto oramai era considerato normale.
Il grifondoro
passò le lezioni a fissare la sedia vuota del ragazzo, e a sforzarsi senza
alcun risultato di non pensare a lui.
Ed una mattina della settimana seguente
poco mancò che ad Harry
prendesse un infarto tornando in classe.
Draco
era di nuovo lì, poggiato ad una parete in attesa
dell’arrivo della professoressa McGrannit, che rideva
e scherzava con alcuni tra i suoi compagni di casa.
Quando
entrò Draco si voltò un attimo, ma sembrò non dar
peso alla cosa e velocemente tornò a parlare con i suoi compagni come se nulla
fosse.
Ad
Harry parve di scorgere un velo di tristezza nel suo
sguardo, ma poi pensò di essersi sbagliato.
Ma ad Hermione non fuggì l’evidente arrossamento di quegli stessi
occhi e l’aspetto trascurato del ragazzo.
Soffriva anche lui.
Al termine delle lezioni ne parlò
con Harry, ma il ragazzo non sembrava convinto della
sua tesi.
+ Eppure, se non sbaglio, prima di
stare con te era parecchio più loquace e spavaldo,
sai? +
= dimentichi che è stato male. Forse
non si è ancora ripreso. =
+ Forse. O
forse no. Sai che raramente mi sbaglio… +
= Evviva la
modestia! =
+ Ma è
vero. Ora smettila di piangerti addosso e fai qualcosa, se lo rivuoi… +
= Certo che lo rivoglio.
Non riesco a dimenticarlo… ma il problema è che non credo che la cosa sia
reciproca. =
+ E se ti
avesse lasciato per un altro motivo? E se fosse a
conoscenza di qualcosa che non sappiamo, e volesse tentare di proteggerti? +
= Avrebbe potuto… proteggermi, come
dici tu, anche standomi accanto. E lo sa. =
+ Ma supponiamo che fosse così. +
= Allora a maggior ragione non vorrà
tornare con me. =
<< Scusami tanto, Harry, ma perché invece di stare qui a perdere tempo a
parlare di lui, non agisci? Fai qualcosa, qualunque cosa, e vedi
come reagisce! >>
+ Oh, ciao amore! + sorrisse Hermione al ragazzo
sbucato alle loro spalle.
<< Ciao… >> Ron diede un veloce bacio sulle labbra alla sua ragazza
prima di tornare a parlare con Hary.
<< Quindi
dati una mossa, capito?! >>
Il moretto annuì.
Tanto sapeva che non l’avrebbe mai
fatto…
Almeno, così credeva.
***Continua…***
Domani torno a scuola… non ci posso pensare!!!
Quest’estate è trascorsa velocissima,
sembra ieri che ho salutato tutti i compagni e ho
cominciato a svegliarmi a mezzogiorno, andare a letto all’una, passare le mie
giornate come volevo senza pensare allo studio e ai compiti (non ho nemmeno
fatto quelli per le vacanze… :-P)… da una parte sono felice di ricominciare, ma
dall’altra non credo sarà facile ricominciare a prendere l’auto alle 7 quando
di solito a quell’ora sono beatamente addormentata, sig…
Quindi
ora aggiorno per consolarmi.
Nel prox
capitolo rispondo ai vostri commenti.
Un paio di cose, però, vorrei chiedervi:
1 – sono indecisa sul finale. Se Harry o Draco
dovessero fare una brutta fine, ve la prendereste?
Questa è solo
un’ipotesi, ma fatemi sapere se preferite un finale alla “e vissero tutti
felici e contenti”, o se anche qualcosina di triste
può andar bene…
2 – che ne pensate della
riappacificazione tra Harryuccio tesoro bello e Ron?
Salutoni!
Un buon ritorno a scuola a chi
inizia in questi giorni ^^
-Vahly-