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Autore: Vahly    13/09/2005    1 recensioni
Quando non c’eri, era come se mancasse l’aria, e mi sentivo soffocare… Ti cercavo incessantemente, tu non te ne sei mai reso conto, ma la tua sola presenza mi illuminava… Ti amavo così tanto da sembrarmi quasi impossibile… Anche se da fuori potevo sembrare il solito ragazzino viziato e prepotente, dentro soffrivo tantissimo, tanto che più di una volta ho desiderato morire per porre fine a questa tortura. Ma quando vedevo il tuo viso, tutto il dolore spariva, lasciando posto solo a questo sentimento così forte che provo per te…
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Ginny Weasley, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 - una mano tesa sull'orlo del precipizio

Solo tu nei miei pensieri

Capitolo 12 – Una mano tesa sull’orlo del precipizio

 

 

 

 

Solo tu nei miei pensieri

Capitolo 12 – Una mano tesa sull’orlo del precipizio   

Vahly

 

 

 

Harry rientrò nella sua stanza a notte inoltrata.

Aveva trascorso tutto il pomeriggio con Hermione, che aveva cercato di trovare un modo per consolarlo o per lo meno di farlo star meglio. Inutilmente, com’era ovvio.

La sera però aveva preferito restare da solo.

Hermione era andata a parlare con i professori con cui avevano lezione quel giorno nel tentativo di trovare una scusa abbastanza convincente per la loro assenza, mentre Harry si era recato nella stanza delle necessità nella speranza di trovare con la solitudine un po’ di pace.

Alla fine però era riuscito solo a pensare a Draco tutto il tempo, e così verso l’una di notte aveva deciso che era inutile restare lì a crivellarsi il cervello per cercare qualche pensiero che avrebbe potuto sostituirlo: non l’avrebbe trovato comunque.

Cercando di fare il più piano possibile, entrò nella stanza e silenziosamente si cambiò. Gli sembrava che dormissero tutti, perciò non poté fare a meno di sentirsi stupito quando vide una luce accendersi e qualcuno avvicinarsi a lui.

La sorpresa aumentò, se possibile, ancora di più quando si rese conto di CHI si era avvicinato.

= RON?! =

Il rosso annuì.

<< Sei tornato tardi, stasera… >>

= Non credo che la cosa ti riguardi. = rispose Harry freddamente. Probabilmente Ron si era preoccupato per lui, ma dopo come si era comportato, non si meritava una risposta migliore.

Ron sospirò. Poi, abbassando leggermente lo sguardo, disse a voce più bassa di prima e di quanto non avrebbe voluto.

<< Hai ragione. Me lo merito. >>

= Già il fatto che te ne accorga è un passo avanti. =

Disse Harry cercando di apparire calmo. In realtà aveva da una parte il forte istinto di prenderlo a pugni, dall’altro quello di abbracciarlo e dirgli che potevano lasciar perdere l’ultimo periodo, di tornare amici come prima.

<< Mi spiace Harry. Per tutto… io ho sbagliato, perdonami. >>

Alla fine il sentimento di amicizia vinse, ma Harry stava ancora male per Draco.

Ripensò che forse in fondo Ron aveva avuto ragione, ma non per questo aveva il diritto di trattarlo a quel modo.

= Meglio tardi che mai, no? =

<< Sì, io… ci ho pensato molto. Non potrò mai essere amico di Malfoy, ma… per te potrei anche accettarlo. >>

Harry sentì come una pugnalata al cuore.

Già, il parlare di Draco gli faceva troppo male…

= Arrivi tardi. =

<< Come? >>

= Mi ha mollato. Forse avevi ragione tu, dopotutto. Dovresti esserne contento. =

Ron lo guardò stupito. Sapeva che Draco era uno stronzo, ma alla fine in un qualche modo che neppure lui sapeva, era riuscito ad autoconvincermi che se Harry aveva scelto di stare con lui, forse sotto sotto aveva qualcosa di buono. Evidentemente aveva sbagliato.

<< Mi dispiace, Harry… non avrei voluto che succedesse. >>

A quel punto Harry sentì la rabbia montargli dentro.

= SÌ CHE LO VOLEVI, INVECE! LO HAI DETTO TU, NO? “MALFOY TI FARÀ SOFFRIRE…” ED ECCO CHE È SUCCESSO. DOVRESTI RITENERTI SODDISFATTO DI TE STESSO, SAI? BRAVO. AVEVI RAGIONE ED IO TORTO. SEI CONTENTO ORA? =

<< No, Harry… ti sbagli. Ho sbagliato e lo ammetto, ma non mi augurerei mai la sofferenza di un amico solo per sentirmi dire che avevo ragione >>

= Senti, non mi va di discuterne ora. Domani ne riparliamo, ok? Buonanotte. =

Ron alla fine si rassegnò. In fondo se l’era meritato. Davvero.

<<notte Harry >>

E le luci si spensero in quella stanza come in quasi tutto il castello, mentre tutti due dormivano.

O meglio, quasi tutti: mancavano all’appello un serpeverde che non riusciva a non tormentarsi per l’aver lasciato la presona che amava, ed una ragazza che ora giaceva tra le braccia di Tom Riddle, il cui letto ad Hogwarts era vuoto…

 

 

La mattina dopo Harry, per quanto praticamente non avesse dormito, si alzò di buon ora.

Arrivò primo alle lezioni, e cercò di non pensare a Draco.

“Chi non  mi vuole non mi merita”, continuava a ripetersi mentalmente.

Notò che il biondino ancora mancava all’appello, probabilmente era ancora in infermeria.

Ma poi si impose di distogliere i suoi pensieri da quel lurido bastardo che lo stava facendo soffrire deliberatamente.

Sì, far incanalare la sua sofferenza nel sentimento di rabbia sembrava funzionare, e lo fece andare piuttosto bene anche in incantesimi e trasfigurazione, dove fu quasi più bravo di Hermione.

Dopo le lezioni doveva vedersi con Piton per quella faccenda del fiore.

Prima, però, decise di sistemare le cose con Ron.

Dopo pranzo gli chiese di vederlo, ed i due si incontrarono in un aula vuota, dopo averla sigillata con un incantesimo.

<< Harry, io… >>

= No, Ron. Fammi parlare. =

Lo interruppe il moretto.

<< Va bene >>

Acconsentì il rosso. Era l’unica cosa che poteva fare, dopotutto.

= Bene. = cominciò Harry = Allora, prima di tutto voglio dirti una cosa. In quest’ultimo perido ti sei comportato veramente da stronzo. Sul serio. Voglio dire, capisco tutto, è ovvio che il fatto che mi piacesse Malfoy ti stupisca, ed avrei accettato anche un po’ di fastidio da parte tua, ma sempre nei limiti dell’accettabili, in quento è la mia vita e credo di avere il diritto di condurla come meglio credo. Ed un comportamento simile dal mio migliore amico, non me lo sarei mai aspettato. =

Ron stava per aprire nuovamente la bocca, forse per scusarsi ancora. Ma Harry non gliene diede modo.

= Ciononostante, è anche vero che in fondo ti sei preoccupato per me. E non credo tu l’abbia fatto con cattiveria. In senso lato, naturalmente, visto che non sei stato esattamente uno zuccherino. Però sei stato uno dei miei primi veri amici, e mi sei mancato. =

Ron sorrise.

Harry gli tese la mano.

= Amici? =

Ron la strinse, con le lacrime agli occhi. Quando Harry fece per allontanarsi, il rosso gli si avvicinò per abbracciarlo.

<< Mi dispiace, Harry. Spero che tu e MalfDraco, riusciate a tornare assieme… >>

= Non so se sarà possibile. Comunque grazie. =

 

 

Harry sembrava aver ritrovato un minimo di serenità dopo la riappacificazione con Ron. Non avrebbe mai creduto che parlare di nuovo con lui gli avrebbe fatto così bene.

Dopo aver chiarito, gli aveva raccontato cosa era successo tra lui e Draco Malfoy nell’ultimo periodo, e Ron gli aveva promesso che lo avrebbe aiutato.

Per una qualche strana ragione, il rosso grifondoro sembrava non credere alle parole cattive che il biondo aveva rivolto ad Harry.

Così rassicurò l’amico e questo sembrò aiutare molto Harry.

Il quale, poco dopo, si recò da Piton per aiutarlo col fiore, in quanto era stato proprio lui, assieme a Draco, a trovarlo.

Alla fine il professor Piton scoprì che quello non era il fiore che lui aveva detto loro di cercare, ma che , sebbene fosse uguale nell’aspetto, ad un esame chimico risultava assai diverso. E cosa ancora più strana, nonostante il passare del tempo, non dava alcun segno di appassimento ed anzi sembrava sempre più vitale.

Il prof aveva anche chiesto se Draco in quel periodo si era comportato stranamente.

Ad Harry l’unica cosa che venne in mente era che il biondino aveva parlato nel sonno, ma non gli sembrava di ricordare null’altro, e così alla fine i due si separarono con un nulla di fatto.

A quanto pare il professore riceveva degli aggiornamenti continui da Madama Chgips, e questo insospettì molto il grifondoro.

Certo, Draco era stato poco bene, ma in fondo incidenti magici capitavano praticamente tutti i giorni, ed ogni studente in quella scuola era dovuto andare in infermeria almeno una volta nell’arco della sua carriera scolastica.

E allora perché tanta preoccupazione?

 

 

I giorni che seguirono Harry e Piton non fecero alcun passo avanti, apparentemente.

Milene continuava a chiacchierare con loro, oramai la consideravano un’amica, e Ginny si dimostrò molto felice che Harry e Ron avessero fatto pace, quando suo fratello la informò della cosa. Un paio di volte ad Harry fece leggermente male la cicatrice, ma nessuno voleva dare peso alla cosa, tanto oramai era considerato normale.

Il grifondoro passò le lezioni a fissare la sedia vuota del ragazzo, e a sforzarsi senza alcun risultato di non pensare a lui.

Ed una mattina della settimana seguente poco mancò che ad Harry prendesse un infarto tornando in classe.

Draco era di nuovo lì, poggiato ad una parete in attesa dell’arrivo della professoressa McGrannit, che rideva e scherzava con alcuni tra i suoi compagni di casa.

Quando entrò Draco si voltò un attimo, ma sembrò non dar peso alla cosa e velocemente tornò a parlare con i suoi compagni come se nulla fosse.

Ad Harry parve di scorgere un velo di tristezza nel suo sguardo, ma poi pensò di essersi sbagliato.

Ma ad Hermione non fuggì l’evidente arrossamento di quegli stessi occhi e l’aspetto trascurato del ragazzo.

Soffriva anche lui.

Al termine delle lezioni ne parlò con Harry, ma il ragazzo non sembrava convinto della sua tesi.

+ Eppure, se non sbaglio, prima di stare con te era parecchio più loquace e spavaldo, sai? +

= dimentichi che è stato male. Forse non si è ancora ripreso. =

+ Forse. O forse no. Sai che raramente mi sbaglio… +

= Evviva la modestia! =

+ Ma è vero. Ora smettila di piangerti addosso e fai qualcosa, se lo rivuoi… +

= Certo che lo rivoglio. Non riesco a dimenticarlo… ma il problema è che non credo che la cosa sia reciproca. =

+ E se ti avesse lasciato per un altro motivo? E se fosse a conoscenza di qualcosa che non sappiamo, e volesse tentare di proteggerti? +

= Avrebbe potuto… proteggermi, come dici tu, anche standomi accanto. E lo sa. =

+ Ma supponiamo che fosse così. +

= Allora a maggior ragione non vorrà tornare con me. =

<< Scusami tanto, Harry, ma perché invece di stare qui a perdere tempo a parlare di lui, non agisci? Fai qualcosa, qualunque cosa, e vedi come reagisce! >>

+ Oh, ciao amore! + sorrisse Hermione al ragazzo sbucato alle loro spalle.

<< Ciao… >> Ron diede un veloce bacio sulle labbra alla sua ragazza prima di tornare a parlare con Hary.

<< Quindi dati una mossa, capito?! >>

Il moretto annuì.

Tanto sapeva che non l’avrebbe mai fatto…

Almeno, così credeva.

 

 

***Continua…***

 

Domani torno a scuola… non ci posso pensare!!!

Quest’estate è trascorsa velocissima, sembra ieri che ho salutato tutti i compagni e ho cominciato a svegliarmi a mezzogiorno, andare a letto all’una, passare le mie giornate come volevo senza pensare allo studio e ai compiti (non ho nemmeno fatto quelli per le vacanze… :-P)… da una parte sono felice di ricominciare, ma dall’altra non credo sarà facile ricominciare a prendere l’auto alle 7 quando di solito a quell’ora sono beatamente addormentata, sig…

Quindi ora aggiorno per consolarmi.

Nel prox capitolo rispondo ai vostri commenti.

 

Un paio di cose, però, vorrei chiedervi:

1 – sono indecisa sul finale. Se Harry o Draco dovessero fare una brutta fine, ve la prendereste?

Questa è solo un’ipotesi, ma fatemi sapere se preferite un finale alla “e vissero tutti felici e contenti”, o se anche qualcosina di triste può andar bene…

2 – che ne pensate della riappacificazione tra Harryuccio tesoro bello e Ron?

 

Salutoni!

 

Un buon ritorno a scuola a chi inizia in questi giorni ^^

 

-Vahly-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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