La senza-patria tornerà per scoprire menzogne dal passato riesumate
Nella luce le tenebre saran consumate
Ma ogni cosa ha il suo prezzo
Dovrà sacrificare ciò che ha di più caro, pezzo per pezzo.
Goran (trecento anni prima degli eventi che dovranno venire)
“ Vorrei solo capire perché mi ha convocato!” sbottai sull’orlo della pazienza.
Mi aveva raccontato una storia di cui non poteva fregarmene di meno: di cuori, di luce e di principesse dai cuori di luce. Ma io non sono il genere di persona che ascolta a bocca aperta vaneggiamenti fantasiosi e poco plausibili. Non mi commuovo a pensare a quattro(dieci?non ero attenta) indifese fanciulle nelle mani di una strega frustrata dal tradimento più o meno voluto dei suoi alleati, non per niente è stata annientata.
Ecco cosa succede a credere ciecamente nelle favole.
Il topo inclinò la testa da un lato, per nulla infastidito della mia reazione.
O aveva una pazienza innata o era sordo nonostante le parabole che si ritrovava al posto delle orecchie.
Tamburellò le dita tozze sul legno chiaro dello scrittoio, fissandomi placido. Non dava alcun segno di volermi cacciare fuori a pedate, almeno questo mi avvantaggiava.
“ Siamo impazienti, signorina… ehm è imbarazzante. Non le ho nemmeno chiesto il suo nome”
Ecco. Eravamo messi bene.
“ Non posso fornire alcuna generalità” risposi gelida, piantando i miei occhi nei suoi per fargli capire che non avevo intenzione di perdere altro tempo in stupidaggini. E lui parve cogliere il bagliore omicida nelle mie iridi. Infatti distolse lo sguardo.
“ Molto bene, signorina. Ma vede, se non le spiego tutta la storia fin dall’inizio non potrà mai capire il perché della mia decisione”
“ Con tutto il rispetto, maestà, la cosa non mi interessa minimamente. Io agisco e basta, senza fermarmi a pensare chi sto uccidendo, ne il suo parere quando lo raggiungo. Nel caso non l’abbia ancora capito, sono un’assassina. Ed elimino i problemi che infastidiscono chi mi paga bene” e lo indicai col mento, trattenendomi dall’usare ancora quell’ironia pungente con cui avevo condito le ultime frasi. Volevo che capisse con chi aveva a che fare.
Un po’ di sano timore ricorda sempre che in caso di ritardo nei pagamenti la suddetta persona avrebbe richiesto i mie servigi per la sua morte. E sono capace di farlo quindi, se mi assoldate, tenete ben in mente i soldi che mi dovete.
Il topo posò entrambe le mani sullo scrittoio,continuando a tamburellare quella insistente cacofonia sul legno. Sorrise in maniera appena percettibile.
“ Non si pone domande? E se le chiedessero di uccidere una persona che forse non ha fatto nulla di male?”
“ Bene e male perdono la loro importanza, non posso,ne voglio definirli. Se mi chiedono di uccidere lo faccio. Diciamo che se devo scegliere una parte scelgo quella dell’offerente migliore, lì non si corre mai il rischio di rimanere a mani vuote”
“ Una vera macchina per uccidere” riflettè mesto, ed io annuì.
“ Sì, qualcosa del genere” mormorai lapidaria.
Scosse la testa, e io non capii se mi stava compatendo o disapprovando. Ad ogni modo mi irritò.
“ Peccato”
“ L’individuo è un detentore” dissi senza preavviso, cercando di ricondurre il discorso su binari a me più favorevoli “ Quindi eliminarlo non sarà una bazzecola. Voglio un anticipo e un supplemento di tredicimila munny alla ricompensa”
“ Non chiede poco. E non ho parlato esplicitamente di eliminare” possibile che fosse così tranquillo quando il mio comportamento rasentava la maleducazione assoluta? Pensavo che, come reale,avrebbe al minimo urlato lo scandalo. Un animale strano,davvero.
“ Maestà” ripresi, simulando una pazienza che non avevo “ Sono una cacciatrice” e glielo scandii bene, in modo che capisse una buona volta chi aveva davanti “ E non mi capacito di come lei abbia potuto assoldarmi senza avere l’intenzione di ammazzare fisicamente qualcuno”
“ In realtà l’avrei richiesto,se necessario. Ma per prima cosa ho bisogno di accertare i miei sospetti”
Feci una smorfia.
“ Per questo ci sono i watchers. I cacciatori non si occupano di spionaggi”
“ Lo so. Ma non sono affidabili”
“ Nemmeno i cacciatori lo sono. Se il nemico è oltre la loro portata hanno tutto il diritto di abbandonare la missione. Fa parte delle clausole del contratto” mi stavo mettendo nei casini a parlare male della categoria di cui facevo parte.
Ma proprio non riuscivo a stare zitta, sfogando la noia accumulata in quel discorso con parole spicce tese a farlo arrabbiare. Chissà cosa si metteva a fare? Squittiva diventando tutto rosso? O mi avrebbe morso. Probabile, ma l’unico rischio con quello era di beccarsi un’infezione. Roba che avrei curato in un attimo con una pozione.
“ Per questo vi fate pagare in anticipo?”
Strinsi i pugni, incenerendolo con uno sguardo.
“ Sì,esatto”
“ Però vi sforzate di risolvere la cosa con tutte le vostre forze”
Er…
Ripensai a quante volte me l’ero svignata prima di vedere l’ombra di un Heartless.
“ Certo” mentii “ Ma ripeto che non mi occupo di spionaggio”
“ Facciamo così” si sporse in avanti, salendo quasi sul sedile. Cos’era tutta sta’confidenza? Mi tirai leggermente indietro,facendo aderire la schiena al poggino.
“ Se tu terrai d’occhio Riku…” finalmente il primo nome! “ Ti aumenterò la ricompensa, molto più di quanto pattuito inizialmente”
Drizzai le orecchie, visibilmente allettata da quella proposta. Non era male come sommetta, e avrei potuto bivaccare per i prossimi due anni senza patire privazioni di alcun tipo.
Rimaneva la questione che io non tenevo d’occhio nessuno. Non mi sarei degradata a semplice osservatrice come una qualsiasi spia.
“ Dovrete sborsare parecchio” interloquii con un ghigno “ E non le assicuro di continuare l’osservazione se il soggetto mi scopre o mi prende noia. Comprate una scatola chiusa,signore”
Era mia dovere avvertirlo per tempo, così non si sarebbe lamentato dell’eventuale, più che probabile, fuga. Peggio per lui,poi. I soldi sarebbero stati miei comunque.
Niente ufficio reclami, solo avvertenze: “ Fa come vuoi ma non rompere le balle alla cacciatrice se non sei soddisfatto” e nel caso di un tizio particolarmente insistente.
Sfiorai inconsciamente l’elsa della spada appesa al fianco, saggiando la morbidezza del cuoio scuro.
Il re ghignò a sua volta “ Rischierò”
Un sorrisetto sfiorò le mie labbra, e le tesi la mano, desiderosa di mettere fine a quella chiacchierata delirante. L’unica cosa buona era che avevo scoperto che c’era qualcuno che divagava più di me sulle questioni importanti.
“ Andata?”
“ Andata”
Le dita soffici e tornite strinsero le mie. Le sentii calde nonostante portassi i guanti di pelle, la stretta gentile in confronto alla mia sbrigativa e rude, da vero mercenario.
“ Ci ritroveremo ancora,signorina” disse fissandomi intensamente “ Ma per il momento aggiungo solo più questo: se Riku mostra segni di squilibrio rispetto a quello che verrà, ha il mio permesso di contrastarlo. Nel peggiore dei casi” deglutì pronunciando la parola con riluttanza “ Ucciderlo. Si limiti ad osservarlo, intesi? I miei meccanici vi daranno le coordinate per raggiungere le Isole del Destino,state attenta! Non sarà facile”
“ Come sempre”
Ci alzammo.
Isole del destino…. Dove le avevo già sentite?
Mi congedai con un frettoloso inchino, dirigendomi verso la porta. Quando la aprii, poco ci mancò che travolgessi il papero di prima, che emise un’esclamazione stridula scostandosi sgraziatamente. Dallo sguardo stralunato mi ricordai che non mi aveva visto entrare. Si grattò la testa quando le passai di fianco, frustrato probabilmente dal fatto che avessi eluso la sua sorveglianza. Ma se fissava solo il suo bordone sarebbe passato anche un elefante che suonava la tromba.
Patetico… con un cappello altrettanto idiota.
“ Non è niente,Paperino” la voce del re mi giunse roca quando girai l’angolo per raggiungere il garage.
Camminai lentamente, sentendo le scosse che si erano calmate stando seduta tornarmi con maggiore intensità. Sentivo l’osso grattarmi con insistenza sulla pelle,costringendomi a far ruotare la gamba in un movimento ellittico.
Sbuffai, passando le dita dove sapevo che la ferita pulsava biancheggiante. Dopo tutto quel tempo ancora mi ricordava un pezzo della mia storia che cercavo disperatamente di cancellare.
Cancellare cosa?
Non si può cancellare qualcosa che non è mai successo se non nella mia mente…..
C’era sangue,freddo, una voce, forse un pianto….. il mio.
Avevo paura…. Ma di cosa?
O chi?
“Fadwa?”
Un viso avvolto dalla nebbia.
“ Signor Xeanorth?”
“ Vieni con me,Fadwa”
Quella persona non era mai esistita
Ok, ammetto che mi sono sorpresa. Non mi aspettavo che piacesse a qualcuno. Grazie ^_^
Allora la continuerò!!
Come vedete la protagonista è Fadwa, una ragazza dal passato che nemmeno lei riesce a rievocare. Deve sorvegliare ed,eventualmente, uccidere Riku. Ma perché? Spero che vi interessi!
Ho intenzione di inserire alcuni mondi di Kingdom Hearts e altri di mia invenzione, ma devo vedere bene.
Giulia_Chan
La prima recensione! Sì, Topolino forse è un po’ OOC ma era necessario per far partire il tutto. Si scoprirà perché più avanti. Sono felice che ti intrighi, questo è un capitolo di passaggio però…. E Riku lo adoro, mi piace il suo lato bastardo *_* proprio come te!
Ciao, e grazie!!!
Vul95
Ti piace Fadwa? Ah, non ti preoccupare. Si farà un mucchio di seghe mentali durante queste storia. Sono felice che ti piaccia, grazie del commento!!!
Kas93
Grassie!! Mi sa che fra qualche capitolo ti ricrederai XD quella lì sarà sempre in contrasto con Riku, ne vedremo delle belle, voleranno botte e Keyblade(scherzo……. Mha mica tanto) grazie del commento!!!
The one winged angel
You here?? O_O
Sono contentissima!!!! ^_____________^
Peccato che non conosci al storia di KH ma non importa. Riku apparirà nel prox chappy, e da subito si dimostrerà un bastardo (nell’ottica di Fadwa).
Spero di farti piacere questo gioco con la mia fic!!
Grazie del tuo sostegno!!
Non fatevi ingannare, sarò un po’ lenta ad aggiornare.
Ciaoooo!!!