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Autore: Nyappy    01/07/2010    6 recensioni
Cambiare: una parola semplice. Otto lettere.
Cambiare: una cosa difficile. Mille ripensamenti, mille dubbi e incertezze.
Può un demone in terra diventare un angelo, può il suo destino mutare a tal punto da portarlo in paradiso, invece che all'inferno?
[Dal capitolo 1]
-Arte è eternità. Ad Iwa hai detto... esplosione, sublimazione della mia arte. Tu non potrai mai essere arte, morirai con quel nome.
Io, eterno, immutabile e perfetto, ti resisterò, dimostrerò con la mia esistenza cos'è la vera arte.-, era un discorso appassionato pronunciato con
voce monocorde, ed irritò molto Deidara.
-Sai una cosa? Mi piace il tuo modo di pensare, anche se sei totalmente fuori strada.-
-Sai una cosa? Ti sta cadendo l'asciugamano.-, Sasori si voltò dall'altra parte per riprendere ad esaminare Hiruko.
-Grazie, danna!-, Deidara si sistemò l'asciugamano, andando alla ricerca di qualche vestito pulito nel fondo del suo zaino.
[L'ultimo capitolo contiene un omake demenziale. Spero vi piaccia :D]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Akatsuki, Deidara | Coppie: Sasori/Deidara
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kommen Sie zur Hőlle [Giunga all'Inferno]
Täuschung [Illusione]
Il covo di Sasori era sorprendentemente confortevole. Deidara si aspettava una grotta buia e stretta stipata di marionette, ed invece era un complesso di stanze scavate nella
roccia, spaziose e a misura d'uomo. Dato che ci vivevano i sottoposti del danna, doveva immaginarsi che non fosse un buco, dopotutto...
-C'è una stanza anche per me?-, finalmente un letto vero!!
-Seconda porta a sinistra-, fu l'asciutta risposta. La coda di Hiruko indicava un corridoio alla destra di Deidara, che il ninja imboccò quasi correndo.
Aprì la porta di scatto, per trovarsi in una stanza spaziosa con una grande finestra. Il letto di legno era addossato ad una parete vicino ad un armadio ed una scrivania.
Diverse mensole riempivano le pareti, spruzzate con un po' di polvere. Doveva essere una stanza speciale...
-Ehi! Grazie danna!-, gli urlò sporgendo la testa dal corridoio.
Mensole! Finalmente poteva dedicarsi appieno alla sua arte e rendere la sua stanza un museo, il cuore pulsante della sua arte!
Svuotò subito il suo sacchetto di argilla sulla scrivania, entusiasta.

Deidara venne svegliato da qualcuno che bussava alla porta.
-Chi è?-, bofonchiò stirando le braccia.
-Maestro Deidara, stiamo mangiando.-, era uno degli uomini del danna. Giusto, loro mangiavano!
-Aspettami, non so come arrivarci...-, perdersi e finire nel magazzino degli organi di Sasori non rientrava nei suoi piani.
La colazione era semplice ed essenziale -riso, un barattolo di piccoli polipi in salamoia, frattaglie in una busta. Si vedeva che erano tutti uomini...
-Um. Qual è la città più vicina?-, chiese Deidara a bocca piena. Il cibo era finito, e anche la sua argilla.
-Se va a nordest in venti minuti circa arriva in un piccolo paesino, che funge da snodo commerciale. Lì si trova di tutto.-, era fantastico tutto il rispetto che gli mostravano.

Quel paese era davvero piccolo. Il nucleo centrale era costituito da una grande piazza piena di bancarelle, e delle viuzze che la circondavano. Le case erano poche, i mercanti
molti. Si vedeva che era un posto in cui la legalità non faceva da padrona.
Per prima cosa Deidara andò in cerca di argilla di buona qualità. la trovò con un po' di difficoltà, ma alla fine riuscì a farsi fare anche un buon prezzo -merito della cappa dell'
Akatsuki che indossava?
Decise di prendere un po' di cibo decente: uno scatolone di cibi pronti, vari e abbastanza costosi. Dopotutto, i sottoposti di Sasori gli stavano simpatici. Lo chiamavano maestro!
Nessuno più anziano di lui gli aveva mai mostrato rispetto. Due scatoloni...
Si era seduto su una panchina appena fuori dalla piazza principale per mangiare qualcosa. Gli scatoloni si trovavano in robusti sacchi che il biondo teneva sempre sott'occhio
-dove i mercanti  abbondavano, c'erano più ladri che persone perbene.
-Oh, guarda un po'! Ehi Deidara, che ci fai qui?-, Deidara sussultò. Quel vocione apparteneva a... Kisame?
Il nukenin della nebbia si stava avvicinando con un sorriso cameratesco, seguito a breve distanza da Itachi, che nascondeva il volto con il sugegasa dell'Akatsuki.
-Um. Ciao Kisame. Sto facendo un po' di spese, sai com'è... il danna non mangia mai, mi fa morire di fame, e anche i suoi uomini sono all'affamo. E voi?-, Kisame era
simpatico. Ci si poteva parlare facilmente, a differenza dell'Uchiha...
-Siamo di passaggio, dovevamo far fuori un mercante un po' impiccione.-, il suo sorriso allegro era reso spaventoso dai denti aguzzi.
-Kisame, andiamo.-, Itachi li superò ignorando Deidara.
Kisame lo salutò, dicendogli qualcosa riguardo a Kakuzu e Hidan in zona e poi seguì Itachi.
Deidara odiava essere ignorato. E quello lì l'aveva appena fatto. Non lo aveva nemmeno degnato di uno sguardo, e ciò lo faceva andare in bestia.
Solo perchè non era bravo con le illusioni si permetteva di trattarlo da essere inferiore? Lui era un artista! Le illusioni erano inutili, a lui importava solo l'attimo,
quell'incredibile attimo dove il tempo sembrava fermarsi, raccogliersi  prima di esplodere... quello! Quello non poteva ignorare!
Si alzò di scatto, tirando fuori dalla confezione un po' di argilla fresca e impastandola con le mani. Ci fece fluire del chakra e la modellò come un volatile lungo e sinuoso,
dalla grande bocca.
Appena fuori dal paesino, fece ingrandire la scultura e mise tutte le spese nella bocca, montandoci sopra.

-Danna!-, Deidara irruppe nella stanza di Sasori urlando.
-Cosa. Vuoi.-, la voce del danna era sepolcrale. Ok, si era incazzato.
-Um. Mi chiedevo se potessi aiutarmi.-, Deidara cercò di dare alla voce un tono amichevole ed accattivante.
Sasori  tornò ad occuparsi di una marionetta attaccata al soffitto, incidendone con una lama strana il polpaccio.
-Sai, per le illusioni.-, Deidara non era più tanto convinto. -Ad Iwa c'era un solo clan che possedeva quelle tecniche ed, um, l'ho fatto fuori.-
E si sentiva tanto, tanto stupido.
-Non sai le arti illusorie?-, sembrava aver attirato l'attenzione di Sasori, che continuava a tracciare strani ghirigori sulla rotula del burattino.
-Um. Le basi non le ho seguite molto bene. E ad Iwa insegnavano solo quelle.-, si sentiva tanto, tanto cretino.
-E a cosa ti servirebbero le arti illusorie?-, Sasori aveva cambiato lama, ed osservava con attenzione la mano del burattino.
-A sconfiggere Itachi Uchiha! Ma lo hai visto? Quegli occhi... non lo sopporto!-, Deidara aveva capito che con il danna bisognava andare dritti al sodo.
-Capisco. Deidara, dietro di te.-, il ninja si voltò di scatto, per trovarsi davanti Sasori.
-Ma cosa...?-, il Sasori che aveva davanti si stava lentamente muovendo verso di lui. Gli mostrò il palmo di una mano, da cui fuoriuscì una lama.
-Danna!-, una lama che si conficcò nel suo torace.
-Ehi, non fa male!-, Deidara abbassò la testa per osservare meglio la lama. Era entrata per metà nel suo corpo, eppure non sentiva alcun male.
-Non hai davvero nemmeno le basi.-, il Sasori davanti a lui e la lama sparirono.
-Era un'illusione?-, ecco perchè non faceva male...
-No, guarda, erano i residui della cena di due giorni fa.-, Deidara a volte era proprio tonto, lo faceva irritare in una maniera...
-Um. hai visto? Allora, mi aiuti?-
-Non credo di avere molte scelte.-, fu la risposta.

In quell'ultimo periodo le missioni scarseggiavano, e quelle di livello D e C Sasori le faceva sbrigare ai suoi sottoposti, che si potevano tenere parte del guadagno.
Così, avevano un mucchio di tempo per esercitarsi.
Deidara ci teneva molto a sconfiggere Itachi, e apprese le basi in men che non si dica. Ma Itachi usava delle illusioni di livello avanzato, dovevano aumentare l'intensità
dell'allenamento.
-Ehi danna, ma si consuma un sacco di chakra!-, la cosa che sapeva fare meglio Deidara? Lamentarsi.
-Perchè non sai come dosarlo, tendi sempre a strafare. Concentralo in un unico punto del corpo e fai partire il jutsu da lì.-, gli suggerì Sasori.
-Avevo in mente l'occhio sinistro!-
-Teoricamente non dovresti urlarlo al mondo intero.-, Sasori sembrava leggermente demoralizzato.

Più i giorni passavano più il livello delle illusioni aumentava. A volte erano più strati di jutsu sovrapposti, altre volte illusioni speciali che paralizzavano o lo facevano addormentare.
Pian piano Deidara stava perfezionando la tecnica. Concentrare tutto il chakra in un solo punto e far partire il jutsu che scioglieva l'illusione era decisamente meno stancante che
rilasciare chakra con tutto il corpo.
I ritmi di Sasori erano massacranti come al solito, ma almeno i progressi si notavano velocemente.
Sasori era pronto per sottoporlo all'illusione più avanzata che conosceva. Era una delle torture che usavano quelli della Sabbia per mettere sotto pressione i prigionieri.
Era sempre stimolante vedere all'opera quel jutsu...

Deidara si aspettava una nuova illusione. Erano di nuovo serpenti? O forse una sua copia che imitava tutti i suoi movimenti? Non lo sapeva, doveva aspettarsi di tutto...
Guardingo, continuava a guardarsi attorno. Il danna era sempre lì, immobile. la stanza sempre quella. Nulla di strano... ma aveva imparato a dubitare delle sensazioni più
immediate. Concentrò un po' di chakra e notò subito diversi strati di jutsu.
Si mise a scioglierli con facilità. Ma come, erano quasi alla fine e Sasori tornava a quel livello?
E poi, mentre tentava di sciogliere l'ultimo livello dell'illusione, si sentì stirare.
Era una sensazione strana, era come se qualcuno lo stesse sbatacchiando di qua e di là, eppure non si muoveva.
Cercò di concentrarsi e unì le mani, ma...
Quelle non erano le sue mani. Erano piccole e paffute, e non c'erano le sue bocche. Si girò di scatto. Anche i capelli erano più corti, gli arrivavano alle spalle.
Era, era tornato bambino! Che razza di illusione era? Stava quasi per mettersi a ridere, quando sentì delle forti braccia che lo afferravano.
-Vieni qua piccolino...-
Quella voce...
-Vedrai, non ti farà male...-, e quell'altra...
Venne bloccato su un tavolo. I suoi occhi erano colpiti da una luce fortissima, e non riusciva a muoversi.
-WAAAARGH!-, sentì un dolore lancinante alle mani. Le sue mani...
-Passami l'ago...-, quelle voci le conosceva.
Quel tavolo, il suo corpo lo conosceva già.
-Non ha perso tanto sangue, è il dolore.-
-Che strano, sembra ancora cosciente...-
Sapeva già cosa sarebbe successo.
Aveva già vissuto quella scena.
Gli occhi socchiusi erano ancora abbagliati da quella forte luce. Era tutto confuso. Era tutto così reale. Era esattamente come quindici anni prima.
Un dolore ancora più forte gli percorse il petto. Sembrava che gli stessero estraendo le viscere, ma non urlò. Emise un breve rantolo prima di svenire.
Era tutto così reale...

Riprese subito coscienza. Gli faceva male il petto, gli facevano male le mani... era seduto all'ombra di un albero, nella sua città.
Anche quest'immagine gli era familiare. Adesso sarebbero venuti i suoi compagni di accademia...
-Wah!-, un sasso lo colpì forte alla testa.
-Oh, guardate! C'è Deidara il mostro! Bleeeeah!-, quel vociare acuto...
-E' vero che hai venduto l'anima al gigante della montagna?-, quelle prese in giro...
-Allora ti ha mangiato il cuore! Come un demone!-, conosceva tutto troppo bene.

Ed ora, dov'era? Non riusciva a vedere nulla tra il fumo scuro. Era un dojo? Si, sembrava un dojo... si sentiva più alto, i capelli bruciacchiati gli coprivano già
l'occhio sinistro, e i suoi vestiti erano pieni di cenere.
Aveva già vissuto anche quello.
-Attivatevi.-, bisbigliò come un automa. La violenza delle esplosioni che aveva innescato quasi lo face schiantare al suolo.

Sasori osservava tutto questo da spettatore, osservando questi brevi flash.
Ora Deidara si trovava seduto ad un tavolo vicino ad una donna, dimostrava una cinquantina d'anni. Lei gli fece vedere il palmo della mano, uguale a quelli
del biondo.
Un altro flash: gli stava mostrando un libro d'arte, pieno di immagini pop e colmo di biografie.
Ed ora? Deidara era nascosto dietro un aporta aperta. La donna stava litigando con un uomo dalla voce stridula.
Sasori vide un giovane Deidara spingere la porta per osservare la scena, finchè la testa della donna non gli rotolò ai piedi.
Ritenne di aver visto abbastanza. Deidara non era riuscito a sciogliere l'illusione e stava lì passivo a subire tutti i suoi ricordi, era meglio interrompere il jutsu prima di farlo
impazzire.
Tornarono nella stanza scura dove si allenavano.
Deidara era conciato proprio male: era madido di sudore, gli occhi erano vitrei e la bocca spalancata in un silenzioso urlo. Ansimava, ed era crollato in ginocchio.
Sasori aspettava che si rialzasse in piedi, ma realizzò presto che aveva esagerato un pochino.
Si avvicinò cautamente al compagno, che nel frattempo aveva iniziato a stringersi freneticamente il petto.
-Ho esagerato.-, commentò Sasori preoccupandosi un po'. Deidara sembrava fuori di se, aveva bisogno di calmarsi.
Sasori si voltò per andare a chiamare uno dei suoi uomini, Hasune conosceva bene le arti mediche, avrebbe saputo cosa fare.
Era quasi arrivato alla porta quando sentì un rumore strano provenire dal ninja biondo. Sembrava una specie di grugnito...
Si girò per verificare. Deidara aveva smesso di stringersi, e sembrava dolorante. All'altezza del petto la canotta che indossava era bagnata, e Sasori poteva vedere come
si fosse appiccicata alla grande bocca supplementare sul cuore.
-Decisamente esagerato.-

Deidara venne svegliato da un discreto dolore al petto ed una voce profonda che si lamentava.
-Ma guarda che roba...-, era Kakuzu.
-Aah!-
-E non ti muovere.-, gli ordinò brusco. -Ecco, ora puoi alzarti.-
Deidara si mise a sedere sul letto. Si trovava nella sua camera, e l'alta figura di Kakuzu lo sovrastava.
-Che mi hai fatto?-, gli chiese toccandosi con circospezione.
-Ho sistemato quella bocca che avevi lì. Ora non dovrebbe più darti fastidio.-, in effetti sembrava cucita da spesse fibre nere che tiravano un po'.
-Um. Grazie.-
-Prego. Certo che, mi trattate tutti da medico, dovrei iniziare a farmi pagare. VERO HIDAN?-, aggiunse urlando.
-VAFFANCULO!-, la voce di Hidan echeggiò nei corridoi. Deidara era sicuro che non avesse sentito altro che l'ultima domanda.
Kakuzu uscì dalla sua stanza borbottando.
-Danna, che è successo?-, Deidara aveva appena intravisto Sasori, che osservava con una smorfia le sculture sulle mensole.
-Ho usato un'illusione piuttosto avanzata e sei crollato. Kakuzu e Hidan sono arrivati ieri sera.-
-Perfetto.-, Deidara si alzò dal letto con un balzo. -Adesso riprendiamo, vero danna?-
-Come vuoi.-, l'energia del biondo quasi gli strappò un sorriso.

Ciao :D allora... Sasori ha dei sottoposti, quindi come Orochimaru deve avere una base, no? Il sugegasa è il cappello a cono di paglia tipico dei contadini asiatici :) quello dell'Akatsuki ricorda proprio uno di questi, con addobbi da fricchettone tipici di Kishi <3 *addobbi che amaH* volevo metterci un capitolo dove si allenavano insieme e Sasori mostrava
tutto il suo lato sadico (*ç*) la parte finale con il jutsu di tortura è un po' contorto. Diciamo che mi sono basata sulla frase che Deidy dice a Naruto quando si fa rincorrere, nel tankobon 39.
Sembra quasi che gli dia del mostro perchè lo comprende. Quindi ho vagamente recuperato l'infanzia di Gaara: lo rapiscono e gli fanno un'operazione per mettergli quelle bocche extra.
Gli altri bambini gli danno del mostro, fa fuori un po' di gente, incontra una donna che gli vuole bene e la ammazzano davanti ai suoi occhi... poi collassa e la bocca sul petto sclera.
Kakuzu lo ricucisce (beato lui *ç*) e ciò spiega anche le fibre nere che Deidy strappa durante il combattimento con Sasuchecca. Sto cercando di far incastrare tra loro la maggior
parte degli elementi :) la battuta finale di Sasori e il suo quasi sorriso... me lo immagino terribilmente sadico, Sasori. Un po' perchè con le marionette toglie organi e roba varia,
un po' perchè mi ricorda Okita Sogo di Gintama, il re dei sadici xD
-Sarhita: grazie (*-*) ho anch'io l'impressione che Deidy lo sottovalutino tutti, sarà per il suo aspetto bamboleggiante xD spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, baci!
-alala: grazie mille! :D sai, sono tornata a controllare. "Incontro" è anche das Treffen, ma quando è un incontro per la prima volta è Bebegnung :) un po' come kennen, conoscere, e
kennen lernen, fare la conoscenza per la prima volta xD Ah, 'sti tedeschi! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, baci! :D
-Vaius: grazie :D brr, davvero inquietanti quei due! Sanno quello che fanno e sanno come ottenere ciò che vogliono...  Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci! :D
-Lotti: grazie! :D e l'IC, qui? Non sono molto convinta in questo capitolo :/ spero che ti sia piaciuto anche questo! Deidy non compare nudo, ma bello bagnato. Di saliva.
In quanto perversione è anche peggio x° baci!
Ringrazio chi recensirà, aggiungerà la storia alle varie categorie disponibili o leggerà e basta! Grazie! :D
Nyappy
   
 
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