Si mordicchiava nervosamente il
labbro inferiore, mentre le sue agili dita continuavano ad attorcigliare una
ciocca di capelli ramati come se cercasse un modo qualsiasi per non guardare
negli occhi il ragazzo che, di fronte a lei, la osservava in silenzio, con uno
strano ghigno dipinto sul volto ed uno sguardo che avrebbe intimidito ed
attratto perfino la più innocente della ragazze. Lei non sapeva per quale
ragione avesse deciso di scendere nei sotterranei alla ricerca di Lui, eppure
lo aveva fatto: era corsa fuori dall’Aula di Antiche Rune subito dopo essere
entrata, fingendo un fortissimo dolore all’addome ed invece di recarsi da Madama
Chips come aveva detto di fare aveva imboccato tutt’altro percorso che l’aveva
condotta fino ai sotterranei. Lì aveva incontrato un divertito Blaise Zabini
che le aveva indicato dove aspettare il biondo e poi il ragazzo era andato via,
accompagnato da un’ esageratamente bella Greengrass. Hermione non sapeva per
quale ragione Zabini non le avesse detto di andarsene, non sapeva neanche come
faceva a sapere che lei stava aspettando proprio Malfoy, ma sembrava che in
quella scuola nessuno riuscisse ad avere segreti, il che non era sempre un male
come le era appena stato dimostrato.
-
L’altro
giorno in biblioteca hai dimenticato questo.
Esordì uno stranamente gentile
Draco, estraendo dal cassetto proprio dietro di lui il libro di Romeo e
Giulietta che tanto l’aveva affascinato. Un’espressione di stupore si dipinse
sul volto della Grifondoro che non avrebbe mai creduto di rivedere
quell’amatissimo libro cercato così a lungo da aver perso ogni speranza. Si
chiedeva come mai l’avesse trovato proprio Malfoy, ma in quel momento non le
sembrava certo la domanda più opportuna da fare; diciamo che più che altro non
aveva proprio idea di cosa dire, ma non le sembrava il caso di mostrare quella
sua debolezza di fronte al Serpeverde.
Prese il libro con mani tremanti,
mentre un sorriso di ringraziamento le colorò il volto. Naturalmente al ragazzo
non sfuggì lo strano tremore che aveva animato le dita della Granger e,
sorpreso per quello strano atteggiamento rimase in silenzio, quasi in
contemplazione: nessuna ragazza che era stata con lui in una camera da letto
aveva mai avuto paura, anzi. Spesso molte ragazze cercavano di mostrarsi sicure
e decise, convinte che fosse questo ciò che Malfoy desiderava.. lo pensava
anche lui, almeno fino a quando non si trovò di fronte ad uno spettacolo tanto
innocente quanto i comportamenti della Mezzosangue.
-
Tranquilla,
non mordo.
-
Mi hanno
sempre riferito il contrario.
Lo strano lampo d’orgoglio che
illuminò gli occhi color nocciola della ragazza sorprese incredibilmente il
giovane rampollo, che trovava la Grifa ogni secondo più interessante. A dire il
vero neanche lui aveva la minima idea del perché provasse un simile interesse
verso di lei, sapeva soltanto che non riusciva a distogliere lo sguardo.
-
Coraggiosa,
Granger; non a caso sei una Grifondoro.
-
Amabile,
Malfoy; non a caso sei un Serpeverde.
Lui rise, chiedendosi per quale
ragione la ragazza sembrasse acquisire ogni istante di più una sicurezza di cui
non era a conoscenza: l’aveva sempre vista in compagnia di quegli idioti di
Sfregiato e Lenticchia ed era sempre
stato portato a credere che anche lei fosse come loro. Eppure adesso era quasi
certo che quella ragazza dalla bellezza talmente naturale da spiazzarlo
nascondesse un carattere forte, focoso, che non si sarebbe voluto perdere per
nessuna ragione al mondo.
-
Io...devo
andare. È tardi ed Harry e Ron mi aspettano… devo studiare.
Asserì confusamente la ragazza
che sembrava aver intuito i pensieri di Draco. In realtà non aveva un vero
motivo per andarsene, ma aveva paura di cadere in qualche stupida trappola e
non aveva tempo da perdere, lei. Draco alzò il sopracciglio destro.
-
Vuoi dirmi
che davvero ti piace passare il tuo
tempo in compagnia di quegli sfigati?
-
Si dà il caso che quegli sfigati, come li chiami tu, siano i miei migliori amici.
Il ragazzo scosse appena la
testa, leggermente divertito da quella situazione.
-
Non
preferiresti rimanere qui, con me?
Chissà per quale ragione le
parole appena pronunciate dal Serpeverde apparivano più come un’affermazione
che come una domanda, quale avrebbe dovuto essere. Confusa, forse con la mente
leggermente annebbiata, Hermione puntò le sue iridi scure in quelle del
ragazzo, cercando di capire cosa davvero volesse da lei.
Draco poggiò delicatamente la
mano destra sul volto della ragazza che quasi immediatamente avvampò; le lasciò
una leggere carezza sulla guancia, senza proferire alcuna parola, poi aprì la
porta e lasciò che lei uscisse dalla stanza, senza domandarle altro.
Non appena si trovò da solo si
chiese cosa diamine gli stesse accadendo: lui non aveva mai accarezzato una
ragazza in vita sua e di certo non aveva mai permesso a nessuno di lasciare la
camera senza avere una piccola ricompensa. Sentiva uno strano fastidio,
provocato dal suo stesso comportamento; si era forse dimenticato di essere
Draco Malfoy? Dio, perché quella ragazza lo confondeva così.
Poggiò la testa al muro,
socchiudendo appena gli occhi, cercando di riprendere possesso di se stesso e
soprattutto del suo solito comportamento che, diciamocelo, era ben diverso da
quello adottato fino a pochi istanti prima. Non sapeva cosa fare, qualsiasi
mossa gli sembrava sbagliata.
Qualcosa catturò d’improvviso la
sua attenzione: sul letto, un libro aperto sembrava quasi aspettarlo. Che la
Granger se ne fosse dimenticata di nuovo?
Si avvicinò e, sottolineata, v’era
una frase che convinse definitivamente il caro Draco Malfoy.
Oh
Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O,
se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una
Capuleti.