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Autore: nausicaa    14/09/2005    2 recensioni
Il settimo volume della saga secondo me...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Finito il dolce, George sentenziò: “Beh, ragazzi, direi proprio che sia ora di andare... i treni Babbani sono parecchio lenti e purtroppo la cara, vecchia, scassata e gloriosa Ford di papà ci ha lasciati da tempo immemorabile...”.

Allora si aggiunse Fred, assumendo un tono solenne: “Già, giace sola e abbandonata da qualche parte nella Foresta Proibita, in balia del fratello selvaggio di Hagrid e dei centauri...”

“... degli unicorni...”

“Che, come è risaputo, sono molto pericolosi, vero?” protestò Ron, sentendosi sotto accusa.

“Taci, fratello, e partecipa al nostro dolore...” lo zittì George, continuando la sua farsa. “Dicevamo, in balìa dei Lupi Mannari, dei ragni giganti...”

“... e tutto per colpa vostra!” terminarono in coro i due gemelli tra le risate.

“Avete finito, voi due?” esclamò Hermione. “Vostra madre ci aspetta per dare una mano per i preparativi del matrimonio”.

“Già, Fleur vuole fiori dappertutto” spiegò Ron. “D’altronde, un fiore in mezzo ai fiori...”

“Ron!!”. Hermione sembrava presa da uno di quegli attacchi di gelosia, pari quasi alla scenata per Lavanda.

“Ragazzi, adesso non comincerete mica con le vostre gelosie, no?” domandò Harry perplesso.

“È sempre così, Harry, dovrai abituartici. E, un consiglio per la tua incolumità... le parole Victor Krum, anche se vuoi parlare di Quiddicth, e Lavanda, anche se intendi il fiore, sono censurate” lo ammonì Fred.

Quando tutti furono usciti, Harry si ritrovò da solo con la signora Figg.

“Beh, signora... allora... grazie di cuore per tutto quello che ha fatto, anche per avermi permesso di mettere il naso nella sua soffitta. Spero di rivederla presto...”. Harry non sapeva che altro dire per esprimere la grande gratitudine che provava nei confronti della maganò.

“Muoviti, Harry! Vai, che i tuoi amici ti aspettano... odio i saluti, sono troppo sdolcinati per i miei gusti”. Ma aveva gli occhi lucidi. “Ci vediamo presto, caro... sei un bravo ragazzo e sono certa che, se davvero sei il predestinato, non ci deluderai. Addio!”.

La porta si richiuse dietro Harry. Il ragazzo rimase un attimo a fissare l’uscio serrato, poi, rendendosene conto, si scrollò leggermente imbarazzato e raggiunse trascinando il baule e la gabbia di Hedwige i gemelli, che lo attendevano all’angolo.

“Forza, Harry! Vorremmo arrivare a casa in tempo per Natale!” gli gridarono tra le risate Fred e George.

“Si può sapere cosa c’è tanto da ridere?” protestò arrancando. “Darmi una mano voi due no, eh?”. Poi si guardò intorno. “Ron ed Hermione dove sono finiti?”

I due gemelli ricominciarono a ridere.

“Allora?”

“Ok, scusa Harry, hai ragione... dai qua la valigia” lo aiutò George, sempre ridendo.

Fred aveva le lacrime agli occhi per le risate.

“Sveglia! Che caspita...”

Poi si voltò e anche lui non potè trattenere l’ilarità: Ron ed Hermione erano letteralmente ricoperti di prugne troppo mature ed avevano una forte somiglianza con due folletti acquatici che avessero subito un lavaggio con marmellata in lavatrice.

“Che vi è successo?” domandò sbalordito.

“I due piccioncini volevano imboscarsi... ma Ron è inciampato ed è andato a sbattere contro l’albero...” iniziò George.

“... che ha pensato bene di scaricarsi dei suoi frutti su di loro!” terminò la spiegazione Fred, sempre spanciandosi dalle risate.

“Siete veramente furbi, ragazzi” li prese in giro Harry.

“Grazie mille per l’aiuto” brontolò Hermione.

Puntò la bacchetta verso se stessa e mormorò: “Omnia Repulisco!”. Subito ritornò pulita, come se avesse appena fatto una doccia. Aveva persino un vago profumo di bagnoschiuma.

“E a me?” protestò Ron.

“Eh, no, caro... chi ha fatto il guaio? Sei maggiorenne ormai, a te l’onore di tornare fresco e pulito come un bebè!” lo schernì la ragazza.

“Herm, dai, piccola...” cercò di avvicinarsi a lei, ma appena un braccio cercò di cingerle la vita lei si allontanò con un balzo.

“Ron!! Non vorrai mica sporcarmi!”

“Se non mi vuoi aiutare, dovrai rassegnarti a sporcarti. Lo sai che quell’incantesimo non mi riesce mai... con tutte le volte che dovevo lavare i piatti e mi avrebbe fatto comodo...”

L’espressione di Hermione si addolcì. In compenso, diventarono più rumorose le risate dei gemelli.

“La volete piantare voi due?” si arrabbiò lei.

Puntò la bacchetta verso il fidanzato e pronunciò nuovamente la formula.

Anche Ron ora era pulito.

“Ahaa, finalmente...”.

“Si sta bene ad essere puliti, eh fratello? Non dev'essere una sensazione che provi spesso!” lo prese in giro Fred.

Ron allungò un bacio di sfuggita ad Hermione ignorando il fratello.

“Dai, muoviamoci ora” disse Hermione agli amici.

E tutti e cinque si avviarono verso la stazione.

  
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