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Autore: VeganWanderingWolf    02/07/2010    0 recensioni
c'è una canzone di Joan Baez, si chiama Prison Trilogy, ma è anche conosciuta come 'Billy Rose'. Potrebbe sembrare che non c'entri niente con questo. Ma c'entra. Ci sono certe persone che ogni tanto si prendono il tempo e la volontà di darsi appuntamento sotto al carcere. Quando sono là accendono la musica, interrotta ogni tanto da parole gridate e saluti. Potrebbe sembrare un qualsiasi passatempo, ma non credo lo sia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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TO THE GROUND

 

 

ti ricordi quel giorno fatto di freddo e di neve?

avevo iniziato la giornata con una pizza e una birra (colazione dei campioni)

non  c'era niente di particolare da fare (a parte le solite cose)

noi non smaniavamo per nessun tipo di incarico, in ogni caso

 

avevi un modo di camminare

avevo un modo di parlare

e in un certo senso avevamo un nostro modo

di andare chissà dove non importa come da qualche parte con una birra due soldi in tasca un banchetto e una sporta troppo pesante sulle spalle e qualche scherzo sulla bocca e troppe idee nella testa

 

sto qui a chiamare tutti gli spiriti che conosco

sto qui a raccogliere tutti gli auguri che conosco

sto qui a collezionare parole buone da far mangiare alla carta

sto qui a ripensare a questi giorni già andati

per mandarti un messaggio

per mandarti un pensiero

 

vorrei capire come ti senti adesso

a non stare più quasi sempre per le strade

a non poter più scegliere dove andare (quello che sappiamo fare meglio)

a non poterci più provare con una bella ragazza incontrata un giorno

e qui io a ballare con una ragazza e un branco che non smette di chiamarti richiamarti e pensarti e cercarti ancora e ancora senza posa attraverso i vuoti della tua profonda assenza

 

e stiamo qui a dedicarti le tue canzoni preferite

e stiamo qui a conservare le tue cose per quando torni

e stiamo qui in sogni da sbronza dove apri la porta ed entri

e stiamo qui a collezionare le cose più stupide per tenerti sotto spirito la coscienza

per mandarti un segnale

per mandarti un saluto

 

e spero che ti ricordi di quel giorno

da qualche parte in una qualche città come un'altra

a litigare con un branco di poliziotti e a discutere anche tra di noi

e poi installando banchetti abusivi nelle pieghe delle strade affollate

quando arrivò lei a voltarci la faccia della giornata

aveva un po' di birra nuova e un'aria incedibilmente piena di fiducia

lei andava a studiare come se fosse una brava persona come mille inutili altre

e noi restavamo a prenderci in giro da soli, noi e tutte le facciate comunicative delle nostre battaglie e le persone qualsiasi cosa qualsiasi cosa era davvero uno spasso dalla giusta prospettiva

 

e stavamo lì a dire stupidaggini a profusione

e stavamo lì a prenderci gioco dei poliziotti che non ci trovavano

e stavamo lì a non curarci delle folle che comunque ci ignoravano

e stavamo lì a pensare che se lei andava in biblioteca a studiare il mondo aveva ancora un che di meravigliosamente semplice e pulito

per passare qualche buona ora

per passare qualche brutta sensazione, e mandarla via ancora

 

e stavamo lì a scavarci la nostra nicchia per noi nel traffico di tutti e di nessuno

e stavamo lì a parlare di come si prendono le cose gratis, senza avidità

e stavamo lì a raccontare di certi banchetti che parvero rivoluzioni improvvisate

e stavamo lì a digerire un lauto pranzo scroccato e a bearci dei sorrisi a lei rubati

e stavamo lì a fregare elastici colorati dai cassetti incustoditi di uffici pubblici,

a rischiare grane dalle guardie per prendere le difese di chi nemmeno le voleva,

a raccogliere croste di pizza e paste da terra e dalle pattumiere

a improvvisare discorsi senza senso sulla natura dei peli e dei capelli

per navigare al di sopra della solita spazzatura

per trovare un ritmo giusto a cui far battere il sangue

 

ma ti ricordi di quella sera particolare

da qualche parte in qualche c.s. tra tanti altri

non era la migliore volta per stare allegri, non un buon posto

in ogni caso c'è chi riesce ad esserlo ovunque, non è vero?

 

avevi un modo di aggirarti senza posa

avevo un modo di fare la guardia alle nostre bottiglie

lei aveva un modo di allacciare relazione con le persone interessate

lui aveva un modo di essere assolutamente calmo e segretamente divertito

lui smaltiva una sbronza come se fosse un breve contrattempo

lui si procurava una sbronza e sorrideva come se fosse finito dritto in paradiso

e noi là potevamo sembrare assai lontano dai nostri soliti territori eppure eccoci là a starci vicino come se fosse scontato essere sensibilmente connessi come in quel modo ma credo non sia stato qualcosa da dimenticare no

 

e stavamo lì a smezzarci cicchetti per non diventare particolarmente impresentabili

e stavamo lì a confrontarci tra noi come isola nel mare indifferente

e stavamo lì a mischiare pasta con verdure e liquori con birra e caffè

e stavamo lì a chinarci dietro banconi come contrabbandieri del proibizionismo

e stavamo lì a raccontarci vecchie storie alcooliche e storiacce proprio stupide

e stavamo lì a farci beccare così da chi ci aveva preparato tisane per la nostra salute (ops)

aveva un che di buon sapore

aveva un che di temporaneamente speciale

 

qui spero che gli spiriti migliori siano con te

che ti accompagnino attraverso i giorni lunghi

che ti raccontino di noi nelle notti innaturalmente silenziose

che ti ricordino le belle storie quando racconti barzellette al muro

che ti portino la memoria su tutto ciò che hai visto di bello e ancora c'è, o c'è stato

che ti tocchino spalla a spalla quando ti sentirai da solo davanti a troppo

che ti facciano ridere quando troppe noie ti staranno alla gola

che ti offrano una comprensione spontanea quando ti sentirai troppo stanco

che trovino alternative quando la conclusione è una sola, e brutta

che facciano tutto quello che faremmo noi, meglio di come faremmo noi

che con noi, con noi non vedranno alcuna giustizia il giorno del giudizio

se dovessero chiedere a me un opinione di te...

se dovessero chiedere a noi un giudizio di te...

 

 

 

 

 

 

 

[And we're gonna raze, raze the prisons

To the ground

Help us raze, raze the prisons

To the ground

-

(from 'Prison Trilogy', Joan Baez)]

  
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