TO THE GROUND
ti ricordi quel giorno fatto
di freddo e di neve?
avevo iniziato la giornata
con una pizza e una birra (colazione dei campioni)
non c'era niente di particolare da fare (a parte
le solite cose)
noi non smaniavamo per nessun
tipo di incarico, in ogni caso
avevi un modo di camminare
avevo un modo di parlare
e in un certo senso avevamo
un nostro modo
di andare chissà dove non
importa come da qualche parte con una birra due soldi in tasca un banchetto e
una sporta troppo pesante sulle spalle e qualche scherzo sulla bocca e troppe
idee nella testa
sto qui a chiamare tutti gli
spiriti che conosco
sto qui a raccogliere tutti
gli auguri che conosco
sto qui a collezionare parole
buone da far mangiare alla carta
sto qui a ripensare a questi
giorni già andati
per mandarti un messaggio
per mandarti un pensiero
vorrei capire come ti senti
adesso
a non stare più quasi sempre
per le strade
a non poter più scegliere
dove andare (quello che sappiamo fare meglio)
a non poterci più provare con
una bella ragazza incontrata un giorno
e qui io a ballare con una
ragazza e un branco che non smette di chiamarti richiamarti e pensarti e
cercarti ancora e ancora senza posa attraverso i vuoti della tua profonda
assenza
e stiamo qui a dedicarti le
tue canzoni preferite
e stiamo qui a conservare le
tue cose per quando torni
e stiamo qui in sogni da
sbronza dove apri la porta ed entri
e stiamo qui a collezionare
le cose più stupide per tenerti sotto spirito la coscienza
per mandarti un segnale
per mandarti un saluto
e spero che ti ricordi di
quel giorno
da qualche parte in una
qualche città come un'altra
a litigare con un branco di
poliziotti e a discutere anche tra di noi
e poi installando banchetti
abusivi nelle pieghe delle strade affollate
quando arrivò lei a voltarci
la faccia della giornata
aveva un po' di birra nuova e
un'aria incedibilmente piena di fiducia
lei andava a studiare come se
fosse una brava persona come mille inutili altre
e noi restavamo a prenderci
in giro da soli, noi e tutte le facciate comunicative delle nostre battaglie e
le persone qualsiasi cosa qualsiasi cosa era davvero uno spasso dalla giusta
prospettiva
e stavamo lì a dire
stupidaggini a profusione
e stavamo lì a prenderci
gioco dei poliziotti che non ci trovavano
e stavamo lì a non curarci
delle folle che comunque ci ignoravano
e stavamo lì a pensare che se
lei andava in biblioteca a studiare il mondo aveva ancora un che di
meravigliosamente semplice e pulito
per passare qualche buona ora
per passare qualche brutta
sensazione, e mandarla via ancora
e stavamo lì a scavarci la
nostra nicchia per noi nel traffico di tutti e di nessuno
e stavamo lì a parlare di
come si prendono le cose gratis, senza avidità
e stavamo lì a raccontare di
certi banchetti che parvero rivoluzioni improvvisate
e stavamo lì a digerire un
lauto pranzo scroccato e a bearci dei sorrisi a lei rubati
e stavamo lì a fregare
elastici colorati dai cassetti incustoditi di uffici pubblici,
a rischiare grane dalle
guardie per prendere le difese di chi nemmeno le voleva,
a raccogliere croste di pizza
e paste da terra e dalle pattumiere
a improvvisare discorsi senza
senso sulla natura dei peli e dei capelli
per navigare al di sopra
della solita spazzatura
per trovare un ritmo giusto a
cui far battere il sangue
ma ti ricordi di quella sera
particolare
da qualche parte in qualche
c.s. tra tanti altri
non era la migliore volta per
stare allegri, non un buon posto
in ogni caso c'è chi riesce
ad esserlo ovunque, non è vero?
avevi un modo di aggirarti
senza posa
avevo un modo di fare la
guardia alle nostre bottiglie
lei aveva un modo di
allacciare relazione con le persone interessate
lui aveva un modo di essere
assolutamente calmo e segretamente divertito
lui smaltiva una sbronza come
se fosse un breve contrattempo
lui si procurava una sbronza
e sorrideva come se fosse finito dritto in paradiso
e noi là potevamo sembrare
assai lontano dai nostri soliti territori eppure eccoci là a starci vicino come
se fosse scontato essere sensibilmente connessi come in quel modo ma credo non
sia stato qualcosa da dimenticare no
e stavamo lì a smezzarci
cicchetti per non diventare particolarmente impresentabili
e stavamo lì a confrontarci
tra noi come isola nel mare indifferente
e stavamo lì a mischiare
pasta con verdure e liquori con birra e caffè
e stavamo lì a chinarci
dietro banconi come contrabbandieri del proibizionismo
e stavamo lì a raccontarci
vecchie storie alcooliche e storiacce proprio stupide
e stavamo lì a farci beccare
così da chi ci aveva preparato tisane per la nostra salute (ops)
aveva un che di buon sapore
aveva un che di
temporaneamente speciale
qui spero che gli spiriti
migliori siano con te
che ti accompagnino
attraverso i giorni lunghi
che ti raccontino di noi
nelle notti innaturalmente silenziose
che ti ricordino le belle
storie quando racconti barzellette al muro
che ti portino la memoria su
tutto ciò che hai visto di bello e ancora c'è, o c'è stato
che ti tocchino spalla a
spalla quando ti sentirai da solo davanti a troppo
che ti facciano ridere quando
troppe noie ti staranno alla gola
che ti offrano una
comprensione spontanea quando ti sentirai troppo stanco
che trovino alternative
quando la conclusione è una sola, e brutta
che facciano tutto quello che
faremmo noi, meglio di come faremmo noi
che con noi, con noi non
vedranno alcuna giustizia il giorno del giudizio
se dovessero chiedere a me un
opinione di te...
se dovessero chiedere a noi
un giudizio di te...
[And we're gonna raze, raze the prisons
To the ground
Help us raze, raze the prisons
To the ground
-
(from 'Prison Trilogy', Joan Baez)]