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Autore: Anduril    15/09/2005    4 recensioni
Di ritorno da un misterioso viaggio di cui nessuno vuole parlare Harry, aiutato dai suoi amici, dovrà trovare il coraggio per affrontare la sua paura più grande... spoiler 6° libro!
Genere: Azione, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sonata al piano di luna

 

 

 

Ancora quel dannato sogno… Senza essersene reso conto, Remus si trovò seduto in mezzo al letto, terrorizzato. Da quanto sognava le stesse cose? Fumo, attacchi, mangiamorte intorno alla sua casa, mangiamorte uccidere Ninphadora e Sirius sotto i suoi occhi, mangiamorte uccidere i Weasley, Harry

Si voltò verso sua moglie, tranquillizzandosi un po’ vedendola ancora accanto a lui dormire profondamente; un po’ più in là, al suo fianco, c’era una culla bianca, riempita da un bambino che dormiva beatamente, con il succhiotto vicino alla sua spalla, una manina stringere teneramente la coperta.

Il suo cuore pian piano smise di martellare dolorosamente.

Erano ancora lì. Al sicuro.

Non volendo più addormentarsi Remus decise di scendere in cucina per bere un bicchier d’acqua e per trovare qualcosa da fare per tenersi sveglio. Non voleva rivivere il terrore per quella notte.

Aprì la porta della sua camera e iniziò a scendere le scale, ma evidentemente non era l’unico ad essere ancora sveglio quella notte; infatti una dolce musica riempiva la casa, musica che non aveva sentito a letto, come se qualcuno avesse insonorizzato la sua stanza.

Aprì la porta del salotto e vide, seduto al pianoforte, Harry.

Quando aveva imparato a suonare? Chi gli aveva insegnato? E soprattutto perché quella musica gli sembrava così familiare?

Che musica calma, tranquilla… Il ritmo lento sembrava toccare ogni oggetto della stanza, animandolo di vita propria, dal tostapane sul piano della cucina all’orologio a pendolo vicino all’ingresso.

Tuttavia in quella musica c’era di più… un’immensa malinconia la pervadeva, rendendola così dolorosamente bella, penetrando nel cuore di Remus mentre l’ascoltava.

Rimase lì  a lungo, stupito del cambiamento che vedeva in Harry. Chi era quel ragazzo così concentrato? Perché sembrava che nulla lo potesse toccare, scalfire?

Così immerso nel suo mondo, cosa stava sentendo? Cosa lo animava?

La melodia cambiò, diventa più allegra, scherzosa, ed Harry si rasserenò, come se la musica rappresentasse il suo stato d’animo. O non era così? Era la musica a condizionare Harry o viceversa?

La melodia cambiò ancora, diventando più veloce, più ritmata, ma in qualche modo più sofferta, le sue dita volavano sulla tastiera, toccavano i tasti con decisione, con forza, quasi con rabbia, mentre l’espressione sul volto di Harry mutava ancora, divenendo più concentrata, mostrando…cos’era quello sguardo? Dolore? Sofferenza? Impazienza?

Le dita continuavano a picchiare la tastiera, in un movimento quasi schizofrenico, come se prendessero vita propria.

Che musica era? Dove l’aveva già sentita? Chi l’aveva suonata prima di Harry in sua presenza con quella stessa espressione?

La musica si fa più dolce, sempre ritmata, ma come se la rabbia che animava prima chi la stava suonando se ne fosse andata quasi del tutto, lasciando solo una grande forza, lasciando spazio alla speranza.

 

Le dita di Harry si fermarono e lui rimase voltato verso il pianoforte, immobile, mentre Remus non sapeva se interrompere quello strano silenzio oppure no.

“Spero di non averti svegliato io.” Disse Harry, rimanendo voltato verso il pianoforte.

“No, mi sono svegliato da solo.”

Rimasero in silenzio per un po’, fin quando Harry non prese di nuovo la parola.

“Presto non ci saranno più incubi a tormentarci, Remus. Presto non ti dovrai più preoccupare per il destino della tua famiglia. Presto tutto finirà, in un modo o nell’altro.

Remus si sorprese di queste frasi. Una volta era lui a riuscire a leggere nel cuore di Harry senza sforzi, ora le parti si erano scambiate. Una volta era lui a rincuorarlo, giovane studente angosciato per il domani, adesso era lui a trovare una parola di conforto per il non più giovane Remus, ormai padre di famiglia.

Ben poche persone erano state in grado di capirlo così facilmente, di leggere così profondamente in lui… Sirius, James, Ninphadora e Silente erano stati gli unici in grado di comprendere il suo stato d’animo senza nemmeno il bisogno di guardarlo, nonostante lui avesse sempre cercato di tenere ben sotterrati i propri problemi.

Da tempo credeva che solo Ninphadora fosse ancora in grado di capirlo… evidentemente si sbagliava.

Dove hai imparato a suonare il piano, Harry?”

“Dai Dursley. Spiavo le lezioni che i miei zii avevano organizzato con Dudley per un po’. Dopo non molto le lezioni sono finite perché mio cugino aveva trovato qualche nuova occupazione. Non ho più suonato fino a quando non sono arrivato a Hogwarts.

“A Hogwarts?” chiese Remus incredulo. Non aveva mai saputo che ci fosse un pianoforte nel loro tanto amato castello.

“Già… ho ripreso l’ultimo anno che ho passato lì.

 

Quanto odiava quelle interminabili discussioni…ma ancora di più odiava il silenzio che si era creato ultimamente tra Ron e Hermione.

Ormai girava da quasi un’ora per il castello, sotto il mantello dell’invisibilità, incapace di dormire. Si diresse verso un’ala poco usata della scuola, piena di aule polverose per la maggior parte inutilizzate.

Tuttavia non era solo. Sentì ad un tratto una dolce melodia che lo attirò verso una delle stanze vuote.

Al suo interno solo un pianoforte e un uomo che suonava, i capelli argentei che splendevano al chiarore della luna.

Harry conosceva quella musica… O credeva di conoscerla.

Come un ricordo, come un sogno, quella musica riaffiorò in lui come qualcosa di dimenticato, ma che aveva sempre fatto parte del suo essere.

“E’ la sonata al chiaro di luna, Harry –gli disse il professore, senza smettere di suonare- una musica che tua madre amava molto.

“Mia madre suonava il piano?” chiese incredulo.

“Sì, suonava anche molto bene- Rispose il professore, senza interrompere la melodia,nonostante la mano ferita sembrasse risentirne –Quando aveva un problema, una preoccupazione, quando voleva esternare un sentimento positivo o negativo, lei si metteva al piano, come se questo potesse essere molto più eloquente di mille parole. E devo dire che aveva proprio ragione.”

 

“Il pezzo che ho suonato è la sonata al chiaro di luna, di Beethoven, un compositore babbano.

Remus ad un tratto capì “Mi sembrava di conoscerla… tua madre la suonava spesso.

“Sì, lo sapevo, me l’aveva detto Silente…”

Harry si girò.

“E’ il mio pezzo preferito. E’ pieno di passione, rabbia, disperazione, speranza, malinconia. Tanti sentimenti che provo spesso ultimamente.- poi concluse, in un bisbiglio- E’ la musica che più mi ricorda Silente…quando la suono, so che lui è qui con me, che mi guida, mi prende per mano, che mi dice che mi è ancora vicino per consigliarmi, per bisbigliarmi nel buio di non avere paura…” la sua voce si spense.

Remus era sempre più stupito… ormai Harry era un adulto, lo dimostrava in ogni sua azione, in ogni frase che pronunciava, in ogni decisione che prendeva, ma in fondo, c’era ancora quel giovane ragazzo angosciato che aveva conosciuto tanti anni prima.

“Gli assomigli così tanto…”

“Intendi mio padre?” chiese Harry, senza alzare lo sguardo.

“No, intendo Silente.”

Harry lo guardò stupito, mentre Remus sorrideva malinconico.

“Silente?!”

“Sì, proprio Silente… So che nell’ultimo anno che hai passato a Hogwarts vi siete visti molto spesso, vero?- Harry annuì- Ed eri con lui fuori dal castello, prima che morisse, giusto?” Harry annuì di nuovo.

“So che non vuoi parlare di quello che lui ti ha detto di fare, perciò non te lo chiederò. Ma non vedi come stai diventando simile a lui?”

“No, Remus, purtroppo io non sono Silente…”

“Lo so che non sei lui, ho detto che me lo ricordi. Hai il suo stesso modo di comprendere le persone, di sdrammatizzare un discorso per ridare la speranza, hai il suo stesso coraggio, la sua gentilezza…e il suo più grande difetto.”

“Quale?”

“Quello di allontanarti, di renderti inaccessibile, a volte. So che probabilmente avrai i tuoi buoni motivi, come lui avrà avuto i suoi, ma questo atteggiamento a lungo andare ti isolerà, com’è successo con lui… ci hai mai pensato, Harry? Con chi Silente poteva confidarsi? Con chi poteva dividere i fardelli? –rimase in silenzio un attimo, poi proseguì- Tu sei andato con lui da qualche parte quella sera, non so che cosa avete fatto, non voglio saperlo. Ma l’importante è che ha diviso un fardello con te, anche se eri solo un ragazzo di sedici anni. Lui aveva una grande fiducia in te, lo ha sempre dimostrato, come tu gli hai sempre garantito il suo appoggio. E sono certo che per lui ha significato molto. Ora è tuo dovere non incorrere nei suoi stessi errori, non devi tenerti tutto dentro, non devi isolarti.”

Harry lo guardò con una strana espressione “Lo so, solo che…è difficile…il solo fatto di essere qui vi mette in pericolo, quando mi confido con qualcuno lo metto in pericolo, quando… quando voglio bene a qualcuno lo metto in pericolo. Non voglio perdere nessun’altro, Remus. Non voglio avere altri morti sulla coscienza.

E non li avrai, Harry. Prima o poi tutto questo finirà, prima poi riusciremo a vincere. Dobbiamo solo continuare a sperare.”

Harry abbassò lo sguardo “Lo vorrei tanto, Remus, lo vorrei così tanto… è solo che…”

Che?”

“Che vorrei che Silente fosse ancora qui, a dirmi cosa fare, un’ultima volta… devo trovare una soluzione a una cosa e solo lui potrebbe darmela.”

Remus inspiegabilmente sorrise e disse “Forse a questo possiamo porre rimedio.

Si alzò, aprì un armadietto del salotto e ne tirò fuori un bacile di pietra, con incisi strani simboli, un bacile molto familiare…

“Il pensatoio di Silente! Ma come…cosa….”

“La professoressa Mc Granitt ha trovato il testamento di Silente, in cui tra le tante cose c’era scritto che lasciava a te il suo pensatoio, ma che avremmo dovuto consegnartelo solo alla fine del tuo viaggio. Volevo dartelo domattina perché fossi ben riposato, ma credo sia meglio anticipare.

Harry era incredulo…che questa potesse essere la risposta a tutte le domande?

Remus…ti dispiacerebbe aspettare che io abbia finito?” chiese Harry

Ma certo, ti aspetterò qui.”

 

Harry si tuffò nella sostanza argentea che ruotava vorticosamente nel bacile e lasciò il bel salotto di casa Lupin per ritrovarsi… nello studio di Silente!

Harry si guardò intorno…tutto era come lo aveva lasciato più di un anno prima, senza che il ritratto di Silente fosse appeso al muro, con Fanny ancora appollaiata sul suo trespolo.

Silente entrò nella stanza e si sedette sulla sua poltrona, dietro la scrivania, mentre Harry, quasi senza rendersene conto faceva altrettanto, prendendo posto sulla sedia davanti al preside, come aveva fatto così tante volte…

“Ciao Harry.”

Harry rimase stupito. Silente lo poteva vedere?

Professore?”

“Immagino il tuo stupore nel sentirti chiamare da me, ma non posso vederti, Harry, questo è solo un mio ricordo, purtroppo, e se lo stai guardando vuol dire che io me ne sono andato, ma, cosa più importante, che il tuo viaggio è finito.

Immagino che tu sia riuscito a distruggere tutti gli Hoxcruses, vero Harry? Compresa Nagini, immagino, o sbaglio?”

Lo stupore aveva lasciato il posto alla malinconia… Come faceva Silente a sapere tutto, sempre?

Era vero, aveva distrutto tutti gli Hoxcruses rimasti, compresa Nagini, che aveva dovuto attirare in uno scontro diretto con Voldemort a cui era riuscito a scampare per miracolo non molti giorni prima.

Ora sapeva che avrebbe dovuto affrettarsi, non poteva rischiare che Voldemort si insospettisse o che dividesse ulteriormente la sua anima… doveva affrontarlo… questo era il punto, questo era il problema.

Come uccidere un essere così potente? Come superare un tale ostacolo senza la guida del suo maestro?

Forse, però, Silente aveva pensato anche a questo…

“Come probabilmente immagini dobbiamo affrettarci, Harry, o meglio…questa volta devi affrettarti. Sono sicuro che hai imparato molto in questo periodo sul combattimento, ma per sconfiggere Voldemort non è sufficiente. Devi essere invincibile, devi essere al massimo. Devi imparare tutto ciò che ti sarà possibile e devi farlo nel minor tempo possibile.

Perciò, ecco l’ultimo consiglio che posso darti: devi partire per l’Australia, immediatamente. Sopra i cieli di Sidney si trova la dimora del mio amico e maestro, l’ultimo vero grande alchimista rimasto dopo la morte di Nicholas Flamel, Teseus Callimetis. Trovalo e va’ da lui, riuscirà ad addestrarti in tempo perché Voldemort non si accorga di niente. Fidati di lui, ascoltalo, segui i suoi consigli, sii un buon allievo per lui come lo sei stato per me.

Ora vai, Harry, non hai molto tempo, devi partire.

Harry era riluttante ad andarsene…come lasciarlo ancora?

Silente gli sorrise dietro i suoi occhiali a mezza luna “Vai Harry, e non essere triste. Ti ringrazio per aver sempre avuto fiducia in me, sei stato un allievo prezioso, mi sarebbe piaciuto vederti diventare uomo… -Silente si intristì, ma poi continuò- No, in realtà non è necessario, so già ora come sarai una volta adulto…ai miei occhi lo sei sempre stato. Ciao Harry.”

 

Harry si sentì catapultato fuori dal pensatoio e in un attimo si ritrovò di nuovo nel salotto illuminato dal camino, mentre Remus si avvicinava apprensivo.

“Tutto bene?”

Harry non rispose, ma si alzò e si diresse al piano.

Iniziò di nuovo la sonata al chiaro di luna, sotto gli occhi confusi di Remus.

“Ora so cosa devo fare. –Disse, continuando a suonare. –domani mattina partirò di nuovo.”

“Quanto starai via?” chiese Remus, cercando di mascherare l’apprensione.

“Non lo so, non molto credo. Ma una cosa te la prometto.”

Cosa?”

“La prossima volta che suonerò di nuovo, la speranza avrà preso il posto dell’angoscia. Non ci saranno più incubi che ci sveglieranno, te lo prometto. –Harry rimase in silenzio per un attimo, poi concluse. –Questa è per te, professor Silente. Non ti deluderò.”

 

 

 

Ciao a tutti! Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Mi raccomando, recensite!!

 

Ale: Ti ringrazio molto, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Non so ancora quanti capitoli avrà questa ff, ma non penso molti… devo vedere come decide di svilupparsi! J

 

Miky black: Grazie, spero ti piaccia anche questo chap, se hai consigli o critiche fammi sapere!

 

Daffydebby: sono contenta che ti interessi, spero di continuare così! Anche a me piacciono molto Tonk e Lupin, credo che siano complementari al punto giusto….

 

Sijay: Ciao! Sono contenta che ti piaccia! Però devi attendere fino al prossimo chap per sapere qualcosa di più su Ron e Hermione!

 

 

 

Grazie a tutti, alla prossima!

Anduril

  
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