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Autore: NaughtyDia    15/09/2005    1 recensioni
la fine di un uomo... una cosa successa per caso per la strada. la lenta esalazione dell'ultimo respiro di una persona che rifiuta e non si rende conto di quello che gli è successo
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MORTE

 

Rabbrividendo esco dalla doccia, il sole è tramontato da un po’ e la temperatura comincia a calare. L’immagine nel mio specchio mi guarda e mi sbadiglia assonnata. “che noia!”, non succede mai nulla di nuovo. I capelli grondano ancora d’acqua, incurante, mi butto sul letto godendomi il piumone soffice che m’avvolge. Dalla finestra arriva la luce del lampione in strada… il traffico si sta finalmente calmando e si sentono le ultime serrande dei negozi chiudersi “che noia!”.

Piano e senza rendermene conto scivolo nel sonno. Morfeo mi accoglie con un sorriso, “da quanto tempo, caro amico!”. Mi guardo in giro ma il paesaggio è indefinibile, è sempre uguale ma non è mai quello. Come definire meglio un sogno? La finestra sbatte, riportandomi alla realtà. Vicino a me tutte cose familiari, che vedo tutti i giorni. Sbuffo girandomi dall’altra parte e lasciando l’impronta del mio capo ancora umido sul cuscino. So benissimo che adesso non riuscirò più a dormire e così, incurante delle proteste che il mio corpo affaticato mi urla, mi alzo.

Per strada il lampione che si vedeva dalla finestra continua ad illuminare imperterrito lo spazio che lo circonda, nascondendo le stelle meno luminose. La sua luce gialla si proietta sul mio corpo modificando il colore degli abiti che indosso, non so se alzare gli occhi a guardare il mio condominio. Noterei soltanto le pareti scrostate, le imposte chiuse. Tutte tranne le mie, dalle quali ancora filtra la luce della mia stanza che non ho spento uscendo.

La strada ha cambiato il suo volto. Le macchine passano a tutta velocità facendo un gran rumore, un uomo dall’altra parte della strada porta fuori il suo cane. La via dove abito sembra infinita. Perfettamente dritta, è spezzata regolarmente dai lampioni, che ne scandiscono lo spazio.

Guardando per terra noto delle gocce, il tuono di prima, mi ha colpito facendomi barcollare, nel frattempo potevo sentire le urla di una signora e una macchina che andava via sgommando. Per fortuna che non ho paura dei temporali e neanche di bagnarmi, anche se ho appena fatto la doccia. In fondo ho ancora i capelli umidi.

È davvero strano che non abbia ancora cominciato a piovere, eppure le gocce sono tutte intorno a me. Che strana pioggia che c’è oggi… sembra un po’ troppo scura… magari è l’effetto che fa quando piove di notte… Alzo la testa e il cielo si offusca, le nuvole lo oscurano, ma la cosa stana è l’atmosfera che si sta facendo ovattata... Ormai sto camminando da parecchio, ho addirittura il fiatone e le gambe non mi reggono, le gocce continuano a cadere sull’asfalto, sempre intorno a me! Che situazione strana, sembra che sorgano dal terreno al posto che cadere dal cielo!

So bene che girando a destra troverei il parco con delle panchine sulle quali riposare. Mi ci dirigo e mi stendo su una proprio davanti al portone dell’ospedale, ma sono così debole… anche qua un lampione mi fissa dall’alto della sua luce. Attorno a me si sta formando una pozzanghera, ma alla fine quindi, la pioggia… sospiro pensando a tutta la strada che dovrò fare per arrivare a casa, non ne ho proprio la forza rimarrei per sempre su questa panchina. Il sonno decide di tornare a farmi visita. Perché non aprirgli le porte? In fondo non sta piovendo. Prima di chiudere gli occhi, alzo lo sguardo su il lampione che mi veglia. La sua luce si oscura, “non spegnerti, rimani con me!” sembra quasi che dica. Ma Morfeo mi chiama sempre più forte e non posso ignorarlo. Appena però lo guardo in faccia noto che ha un cappuccio. Mi accoglie gentile come al solito e gli vado incontro, è così diverso adesso.

Finalmente comincia a piovere.

  
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