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Autore: Sarhita    04/07/2010    9 recensioni
Conquistare la meta che mi sono prefissato. Non posso farlo da solo. Anche se lo vorrei, con tutto me stesso.
Il passato mi ha reso ciò che sono, plasmandomi come se fossi stato creta nelle sue mani.
Il presente me lo prendo come viene, senza farmi troppe domande, cercando solo di ricostruire quelle rovine ormai perdute.E il futuro me lo prendo come dico io, perché mi sono fottutamente stufato di stare allo sporco gioco del destino, che sembra non aver ancora deciso cosa farne di me...
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Itachi, Suigetsu | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono ma fortunatamente appartengono al mangaka Masashi Kishimoto, che venero nonostante che a volte lo prenderei a schiaffi e gli farei rileggere alcune cosette… i personaggi hanno più di vent’anni quindi mi pare logico che siano tutti maggiorenni.



Capitolo 5, il coraggio di ricordare,  The courage to remember.

Di una cosa sono sempre stato sicuro, e su questa cosa non cambierò mai idea. La vita cambia, ci trasforma, ci butta giù.
Mentre prima il mio motto era sempre “mai arrendersi”, e vedevo sempre il lato positivo di ogni cosa, adesso vedo ciò che mi circonda con occhi diversi. Più rassegnati forse.
Ho scoperto sulla mia stessa pelle cosa vuol dire aggrapparsi a una convinzione campata in aria, afferrare una mano che non c’è, cercare persone che non ci sono più.
Ora lo so,le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
E non c’è niente di peggio che risvegliarsi un giorno e capire di aver vissuto in una nuvola di fumo.
Il successo, la felicità, a volte sono solo flebili illusioni. Ma perché sono così importanti per noi?
 



Il moro si rilassò. Poi poggiò una mano sulla spalla dell’altro, fissandolo in quei pozzi cristallini. – Naruto tu devi rincontrarlo.
-    Nani?
-    Ti prego… devi dirmi come sta, devi scoprire cosa ha fatto questi dieci anni, se mi ha cercato… io… ti prego, Naruto.
-    Ma, ma Shu, cioè Itachi, oh accidenti! Insomma, io non so se…
Itachi strinse la presa sulla spalla. – Promettimelo.
Il biondo sbuffò. – Va bene... Solo… - deglutì a vuoto, ancora una volta. – solo… posso farti una domanda?
All’annuire dell’altro il biondo sospirò per calmarsi e assimilare tutte le informazioni, per poi tentare, di nuovo, con una domanda davvero pericolosa, ma che aveva bisogno, almeno per lui, di una risposta...
-    Ad… ad uccidere la tua famiglia… sei… stato tu?


Itachi spostò la mano dalla spalla di Naruto per poi spostare lo sguardo alla finestra. Il piccolo giardino che si vedeva da li era diventato così improvvisamente interessante da guardare.
-    Non chiedermelo ti prego. – sussurrò, con una voce tanto lieve e insicura, da essere evanescente.
-    Itachi… io voglio… solo... – Naruto tacque, conscio che con quella domanda aveva riaperto ferite molto profonde, lui ne sapeva qualcosa di frasi buttate li e di coloro che le pronunciano che spesso non sanno di scavare, con parole casuali, nell’animo delle persone. A lui, sarebbe bastato un “suonaci qualcosa” per chiudersi in se stesso. Come poteva pretendere una risposta da Itachi, che già si era aperto fin troppo con lui?
Il moro sospirò per poi alzarsi dal letto e avvicinarsi alla finestra. Carezzò il vetro con la mano destra, soffermandosi su un punto indefinito nel cielo. Lo sguardo perso, come per rivedere davanti agli occhi scene già vissute.
Attese qualche minuto prima di iniziare a parlare.
-    Ho… ucciso mio padre, - fece una pausa, non notando gli occhi azzurri puntati su di lui, ma sentendone il bruciore addosso - nello stesso modo in cui lui… aveva ucciso… mia madre.
L’altro, ancora seduto sul letto, trasalì, iniziando a capire. Stette ancora in silenzio, lasciando ad Itachi la scelta se continuare o meno.
-    Mio padre la picchiava, sempre, e io andavo a prendere Sasuke a scuola e lo portavo al parco, per perdere tempo e non fargli vedere quanto bastardo fosse suo padre… - nessuna lacrima scendeva sul volto di Itachi, nello sguardo, profondo odio verso il genitore, a Naruto venne istintivo tremare, dopo averlo notato, nel riflesso del vetro. - Un giorno, mentre Sasuke era a scuola, io ero tornato a casa prima, dato che avevo chiesto il permesso per uscire, volevo comprare il regalo per il compleanno di mia madre. – ogni volta che invece nominava sua madre, lo sguardo si addolciva, e Naruto tornava a prestare piena attenzione al racconto. - Dopo averlo fatto tornai a casa e la trovai… la trovai… trovai mia madre… - deglutì come per cacciare indietro le lacrime, ripromettendosi di non farle uscire mentre raccontava i fatti a Naruto.
-    Itachi se non vuoi continuare…
Itachi scosse la testa. Voleva parlare con qualcuno, trasformare in voce tutto il dolore che aveva provato. Era la prima volta che ci provava. Doveva andare fino in fondo. Le parole avrebbero portato via con loro parte del suo trauma. – Mia madre, la trovai… sgozzata, in cucina, a terra, in un mare… in un mare di sangue, e c’era un coltello. D’istinto cercai mio padre e lo vidi lavarsi le mani sporche di sangue in bagno. Il sangue di mia madre. – la mano appoggiata al vetro era ora stretta a pugno. - Lo aggredii ma lui era più forte di me, così… così scappai in cucina e lo minacciai con il coltello ancora sporco del sangue di mia madre. Lottammo un po’, cercò di togliermi il coltello dalle mani, ma poi io, non so come, ma, riuscii a ferirlo sulla spalla. Poi fuggii in cortile, ero… ero spaventato, e quando mi raggiunse mi accanii come una furia su di lui. Avevo… le mie mani… le mani sporche del suo sangue, del loro sangue. Corsi, corsi lontano da lì. A mente lucida decisi che non potevo tornare. Preferivo che Sasuke pensasse a qualche assassino inesistente o… ci pensai più tardi a questo in realtà… anche che mi ritenesse responsabile, piuttosto che scoprire con che razza di padre era cresciuto. So che ero molto stupido… - abbassò lo sguardo di fronte all’evidenza. Raccontarlo lo rendeva quasi estraneo alla vicenda, ma il cuore ricominciava a sanguinare.
-    Avevi solo diciassette anni… e non si ragiona lucidamente in certe situazioni…
Itachi guardò il biondo che aveva lo sguardo triste. – Grazie, Naruto per avermi ascoltato. – e per non aver giudicato, aggiunse mentalmente. - Allora lo farai?
Naruto si voltò sorpreso. – Cosa?
-    Lo terrai d’occhio… per me?
-    Io non so… non so nemmeno dove trovarlo…
Itachi tornò a guardare la finestra. – Capisco…
-    ma lo troverò, Itachi. E scoprirò se sta bene e cosa ha fatto in questi anni. Ti porterò la biografia completa. – e sorrise incoraggiante.
Il moro lo guardò con gratitudine, spostando una ciocca dei suoi capelli, lasciati sciolti, che era caduta sull’occhio.
-    Beh, ora vado. È quasi l’una! Accidenti. Itachi, mi dispiace per questa brutta storia, ti prometto… ti prometto che ce la metterò tutta. Ora però devo andare. Sennò finisce che Suigetsu dia di matto… – il biondo si diresse velocemente alla porta.
-    Naruto? – si voltò poi, sentendo il richiamo dell’altro.
-    Grazie. – Naruto sorrise. – Di niente, Itachi… posso chiamarti Itachi?
Itachi annuì - ma solo quando siamo soli. La mia non del tutto innocenza non è stata mai chiarita e non vorrei…
Il biondo capì, - allora manterrò il segreto. E mi dispiace per averti urlato contro prima. Beh, allora… ci vediamo. – e uscì da quella stanza, più confuso di prima su cosa dovesse fare…


Tornato all’appartamento suonò il campanello trovando a rispondergli un Suigetsu tra l’assonnato, l’affamato e l’arrabbiato. Salì le scale lentamente, ricordandosi che alla fine non aveva più comprato le birre, ma fatto la spesa alla signora Shiranui e a Shu, anzi no, a Itachi…
Itachi non usciva mai da quella casa, non senza Shizune, e solo lui e Suigetsu l’avevano visto. Ma anche al suo amico, non avrebbe potuto dire niente. Quindi era meglio continuare a pensarlo come Shu, invece che rischiare di sbagliarsi e combinare qualche disastro.
Una volta che fu salito trovò Suigetsu che cercava di preparare, con scarsi risultati, del ramen istantaneo al fornelletto, e quasi gli venne da ridere alla scena.
Sbuffò e prese in mano la situazione, così poterono mangiare un pasto quasi decente, o almeno non interamente bruciacchiato. Sia mai che Suigetsu osasse bruciare un piatto così sublime come il ramen!
Si misero a sedere a terra, invece che mangiare sul tavolo, mettendo le ciotole sulle gambe, lasciandosi scaldare dal tepore che emanavano le ciotole stesse, assaporandolo mentre scaldava i loro corpi. Naruto ripensava alla storia che gli aveva raccontato Shu. Non poteva che essere triste per lui. Era un suo difetto, o pregio, a seconda dei punti di vista, quello di preoccuparsi per gli altri. Ma a Shu, ormai era legato. E non poteva fare a meno di sentirsi addolorato per il passato dell’amico…
-    Sei silenzioso. – a rompere il silenzio fu la voce un po’ roca dell’Hozuki.
-    Sto mangiando. – rispose con ovvietà allora Naruto, le mitiche risposte ovvie e logiche che dovrebbero fermare una conversazione normale, senza possibilità di repliche.
-    E quando mai questo ti ha frenato? – ma Suigetsu era l’eccezione che confermava la regola.
Naruto sbuffò, di nuovo, e si chiese quante volte lo avesse fatto durante la giornata, posando le bacchette sopra la ciotola, si alzò lasciandola lì a terra. – Vado in bagno. – seconda frase senza possibilità di replica, detta mentre si muoveva nella stanza per raggiungere il bagno, e, questa volta, non ci fu nessun’eccezione.
Suigetsu lo seguì con lo sguardo, poi, quando sparì dalla sua visuale, dietro l’anonima porta del bagno, tornò a concentrarsi sul suo ramen, notando però che Naruto non aveva finito il suo.
-    Allora è grave…
In quel momento bussarono alla porta, così Suigetsu si lasciò alle spalle le sue elucubrazioni mentali, ed andò ad aprire.
-    Kabuto-san, cosa ci fa qui?
Il ragazzo alla porta si raddrizzò gli occhiali, che erano già a posto, minacciando seriamente la pazienza di Suigetsu, che non sopportava l’uomo sin da quando lo conosceva.
-    Orochimaru-sama vuole parlarvi.
L’Hozuki si limitò ad annuire e a fare un cenno di saluto per chiudere docilmente la porta. Poi fece il medio e la linguaccia alla porta ormai chiusa, che se Kabuto l’avesse aperta avrebbe avuto validi motivi per picchiarlo o farlo a pezzi.
-    Chi era? – chiese il biondo rientrando nella stanza.
-    Il lecchino. Ha detto che “Orochimaru-sama-bacio-su-ogni-centimetro-ove-lei-cammini vuole vederci” – rispose Suigetsu scimmiottando il quattr’occhi.
L’altro annuì. – Ok, scendiamo allora…
Suigetsu guardò con tristezza il suo ramen lasciato a metà, fece per proporre di finire prima di mangiare, ma Naruto era già nel corridoio.


Il palazzo dove Orochimaru ospitava i suoi artisti e i suoi “protetti” distava soltanto un paio di fermate di metro e cinque minuti a piedi dagli studi di registrazione e gli uffici della OtoSound. Aveva deciso così per separare un po’ anche la sua vita privata e quella dei suoi inquilini dal lavoro.
Piuttosto che mandarli a dormire in dormitori o simili li teneva tutti vincolati a se. E ovviamente loro, per non perdere un posto sicuro con vitto e alloggio, non firmavano certo contratti con la concorrenza. Aumentando in tal modo il potere di Orochimaru nel settore e il prestigio dell’OtoSound.
Nel palazzo dove alloggiavano i suoi artisti, al primo piano, alloggiava lui, in un bell’appartamento che occupava tutto il piano, e un atrio da far invidia ad alcuni alberghi a quattro stelle. Modesto ma con classe.
Orochimaru se ne stava in piedi davanti ad un quadro di poco valore che era già lì prima che lui acquistasse lo stabile, ma che era rimasto, in quanto risalente alla seconda guerra mondiale. Nonostante fosse un orribile quadro rappresentante una scena di guerra, lui lo trovava ispirante. Era il simbolo di come la sete di potere dell’uomo non avesse limiti.
-    Orochimaru-sama voleva vederci?
Si voltò, notando solo in quel momento che l’Uzumaki e l’Hozuki erano arrivati.
Li invitò a sedersi sul divano amaranto che vi era nell’atrio, mentre lui si sedette sulla poltrona. Appena furono comodi, senza giri di parole, arrivò subito al dunque.
-    Sono due anni che vi mantengo a sbafo – iniziò - e benché la cosa non mi abbia mai creato problemi, volevo chiedervi se avete intenzione di non tornare mai più a suonare, perché in quel caso, - guardò bene i volti dei ragazzi prima di continuare - capite bene che non siamo parenti, ne amici, quindi vi do tre mesi per decidere se restare qui e tornare alla ribalta, o andarvene… – Dette queste parole osservò le loro reazioni. Sperando di averli smossi un po’, infondo in quei due ragazzi rivedeva se stesso. Ma Kabuto aveva ragione, in fondo, anche se non era d’accordo con lui, che voleva cacciarli e basta, ma almeno così zittiva lo Yakushi e spronava, o almeno sperava, i ragazzi, che erano stata una grande fonte di guadagno, e non voleva certo perderli.
Intanto i due ragazzi stavano assimilando il senso delle parole. Naruto non si sentiva pronto a suonare, non ancora. Il solo pensare di toccare la chitarra lo mandava in panico, mentre Suigetsu aveva in parte superato il trauma, ma non era niente senza Naruto, quindi lasciava la decisione a quest’ultimo. Ma Naruto si ostinava a tacere. Suigetsu aveva sperato che si sbloccasse, ma ormai la situazione sembrava con un'unica soluzione. Orochimaru li aveva avvisati per tempo, tre mesi per trovare una nuova sistemazione. Li avrebbero presi tutti. Si sarebbero preso il tempo concesso senza dare una risposta precisa. Aveva tre mesi per aiutare Naruto. In tre mesi può riuscire quello che non è riuscito in due anni?
-    Presto saprà la nostra decisione, ci dispiace arrecargli disturbo Orochimaru-sama. – rispose così Suigetsu, per poi congedarsi e portare Naruto in camera, seguito dallo sguardo un po’ deluso e un po’ carico di aspettative, del padrone di casa.
Naruto lo seguiva silenzioso poi, giunti nel corridoio, si bloccò di colpo.
-    Ti va… ti va di accompagnarmi a cercare una persona?

Suigetsu non capiva perché Naruto fosse voluto tornare alla discoteca dove lavorava Asuma, nel pomeriggio. Non era nemmeno aperta.
Il biondo invece, sperava che avendo incontrato Sasuke in quella discoteca, esso abitasse in zona, quindi si era diretto lì dove avrebbe iniziato le ricerche.
Non disse niente a Suigetsu, il quale se ne stette zitto per tutto il tempo, seguendolo in silenzio, qualità che lui non aveva, l’essere silenzioso, ma sospettava che l’amico avesse qualcosa che non andava.
Controllò l’elenco telefonico, che si era fatto prestare in un bar, mentre Suigetsu si prendeva un gelato, ma non trovo l’Uchiha, così decise di tornare al locale a cercare Asuma, che abitava sopra il locale, per scoprire se magari il fratello di Itachi era un cliente abituale.
Giunti di nuovo al locale notò però un volantino appeso proprio vicino al citofono.
“Cercasi nuovi elementi per una band, già presenti il batterista Kiba Inuzuka, e Sasuke Uchiha, bassista o chitarrista. Contattare il…”
Esultò, urlando in mezzo alla strada come un cretino e segnandosi velocemente il numero sul cellulare sotto lo sguardo sbigottito di Suigetsu ed alcuni passanti.
-    Trovato!
-    Cosa? – chiese l’altro perplesso.
-    Niente… - fece Naruto enigmatico camminando velocemente verso l’appartamento, rincorso da un Suigetsu che non riusciva più a trattenere la curiosità.
Il biondo non rispose alle sue assillanti domande fino a che non fossero giunti nell’appartamento e gli chiese gentilmente di stare da solo, doveva riflettere.
Suigetsu, stroncato sul nascere ogni suo tentativo di protesta dalla porta che gli era stata “molto educatamente” sbattuta in faccia, uscì e se ne andò a bere da qualche parte. Avrebbe chiamato Kankuro, magari gli avrebbe fatto compagnia, era da un po’ che non si ubriacavano insieme, abitudine che avevano preso quando Orochimaru li aveva presentati.
Naruto si sedette sul letto e pensò al fatto che il metodo migliore per avvicinare Sasuke fosse entrare nella band, ma non aveva il coraggio di suonare.
Però lo aveva promesso a colui che da un anno a quella parte era diventato il suo migliore amico…
Avvicinare Sasuke così, senza un motivo, avrebbe voluto dire allontanarlo di più. E in onore dell’amicizia che lo legava a Itachi, non poteva accadere.
Guardò la chitarra, nella sua fodera, sopra l’armadio, con sfida.
-    Juugo, perdonami- - disse prima di tirarla giù.

La luce e l’oscurità non sono due cose distinte. Sono entrambe delle maschere.
La luce è semplicemente la maschera del bene, quando il bene sente di aver commesso peccato, e nell’oscurità si nasconde il male, quando il male si rende conto di aver amato. Tutto ciò che è profondo ama la maschera.
Il dolore che sento, se ne sta al sicuro lì dietro. Ma allora perché, combatte per uscire?







Piccole note: allora Itachi non si chiama Shu perché è il primo nome che mi è venuto in mente. Shu è semplicemente il simbolo dell’anello di Itachi nel manga. Ogni Akatsukino ne ha uno. E così cercando un nome ho pensato a questo… XD
Il trauma di Naruto può manifestarsi in modo strano, ha paura di tornare a suonare. Si è vero, è strano. Ma un mio amico ha perso il padre, che amava suonargli la fisarmonica quando era piccolo, e quando ha visto uno che la suonava a via del corso per Natale ha avuto un attacco d’ansia. Poi col passare del tempo è riuscito ad ascoltare il suono della fisarmonica ma non a suonarla. Anche se più di una volta ci ha provato. È una cosa strana e irrazionale, brutta ma, allo stesso tempo, come un essere umano possa essere shockato e i molteplici modi in cui tale shock, o blocco, si manifesti mi ha sempre affascinato.
Purtroppo non sono dotata di pazienza, altrimenti mi sarebbe piaciuto molto fare psicologia.
Consiglio di leggere qualche libro sull’argomento anche a chi non è interessato. Aprono la mente, anche se a volte possono sembrare difficili.
Tornando alla storia, le frasi “le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità “ e “Tutto ciò che è profondo ama la maschera” sono di Nietzsche, amo molto il suo pensiero a volte tragico a volte positivo. Non è la prima volta che uso sue frasi, sono davvero molto belle anche se non troppo elaborate.
E ora passiamo alle recensioni! *o*
NON AVETE IDEA DELLA GIOIA CHE MI DATE!!!


Eresseye: innanzitutto, ma povera nonna! Insomma, piantata in asso così XD beh sono comunque felice che il capitolo ti sia piaciuto. Ahah comunque aveva i capelli sciolti, contenta? Eheh è molto bello Itachi neh? Spero che tu non muoia perché Itachi soffrirà un po’. Come se non avesse già sofferto abbastanza…  sei M-molto soddisfatta? *piange commossa* davvero? Oh oh la mia vita ora ha un senso! Ahaha XD sul serio, le tue recensioni le aspetto con gioia.
Cono gelato?
Ahaha avevi ragione avevo veramente scritto “cono felice di vederti” ahaha in effetti XD
Non me ne ero accorta!
Beh almeno ti ho fatta ridere XD
Comunque il fatidico dubbio è stato dissipato in questo capitolo.
Haha l’alzaimer XD
Ahaha beh, non scorderò mai più in capelli di Itachi, giuro!
Uh, non credo di avere tutte quelle camicie, credo XD
Dovrò comprare un negozio.
Comunque meglio Jack che scimmia, effettivamente.
Ahaha ne vale sempre la Pain!!! Le tue recensioni ! Vale la Pain leggerle (^_^)
Beh, spero vivamente che anche questo capitolo ti sia di gradimento, e scusa per non averlo postato prima. m(_ _)m sorry

Teme X Dobe: Si, si nascondeva sotto falso nome, ma è colpevole solo a metà. Era troppo incasinata la sua vita per renderlo completamente innocente, ma non potevo renderlo colpevole. Ok ho fatto un ragionamento strano XD Beh, qui ha raccontato tutto. In realtà volevo farlo scoprire un po’ alla volta, ma ho preferito fargli vuotare il sacco ora… perché dopo non sarei riuscita a dargli l’occasione giusta se non con Sasuke, e Naruto aveva bisogno di sapere se Itachi avesse ucciso la sua famiglia, per decidere se aiutarlo o meno. Anche se lo avrebbe aiutato comunque, conoscendo il Naruto del manga. Magari gli avrebbe fatto la predica, il Naruto di Kishimoto. Ma ho preferito evitare. Sai non è morto, come vedi. Non l’ho mai specificato (puoi controllare XD). Ma visto tutti i viaggi mentali che vi siete fatti, ho fatto bene. Io personalmente adoro farmi viaggi mentali sulle fic che leggo. Spero anche tu O_O
Grazie dei complimenti, che son sempre graditi nonostante mi mettano in gran imbarazzo XD
Spero che questo capitolo, anche se è un po’ angoscioso (alleggerirò un po’ nei prossimi). Alla prossima.

vivvinasme: Oh, mia nuova lettrice che bello il suono di codeste parole) ma io amo la sua recensione, mia cara. Anche a me piace recensire le storie perché mi piace leggere i commenti in quanto autrice, e perché mi piace sempre lasciare le mie impressioni su tutto. Infatti non sto mai zitta. Ma questo non c’entra niente con la risposta alla tua recensione. E concorso con quello che dici. Due persone diverse non potranno mai scrivere storie uguali. E non solo. La stessa persona, in due momenti diversi, scriverà la storia in modo leggermente diverso, a seconda delle emozioni e delle idee che vorticano in quel momento. Mi piace da matti il tuo commento, anche perché è così lungo, quindi non preoccuparti di annoiarmi. Commenta pure. Mi fa un enormissimo piacere! E tutti questi complimenti che mi fai, sono strafelice! Sono molto critica sul mio lavoro. Non lo giudico mai all’altezza (anche per questo tendo a ritardare gli aggiornamenti), per esempio il prologo di questa storia l’ho scritto QUATTRO volte.
Ti ringrazio anche per la splendida recensione che mi hai lasciato in Arigatou, fic che ho finalmente spolverato.
Itachi, sinceramente, lo preferisco bastardo, ma visto che nel manga è buono, anche se non si vede, e lo adoro come personaggio… beh si, sarà un personaggio abbastanza buono. Abbastanza, perché è sempre un Uchiha, e un po’ freddino ce lo devo lasciare. Ora si è sfogato, ed è comunque un po’ provato, vedere i suoi genitori così lo ha scosso molto. Ma ha comunque un orgoglio radicato. E lo adoro per questo.
Spero che questo capitolo ti sia gradito. E ancora grazie per la fantastica recensione!

annamariz: innanzitutto AUGURI! Anche se in ritardo. Sorry….
Beh se ti ha sconvolta il precedente capitolo, immagino da ora in poi cosa succederà… XD
E adoro i circoli. Gli avvenimenti che formano un puzzle, i giochi del destino, le casualità, le coincidenze. Questa storia ne è piena e mi diverte scriverla anche per questo. Anche il manga di Nana è pieno di coincidenze e fatti insoliti. Ma anche molti telefilm. E mi piacciono un sacco! Hai già fatto pensieri perversi su di loro? Ahaha e chi non lo farebbe…
Eccoti il prossimo capitolo, e tra un po’ arriverà anche quello di Arigatou. Che ho scritto due volte. Ma spero di postarlò entro la settimana.
Spero che anche questo ti sia piaciuto. Sono contenta che tu abbia recensito!

mikita: Fan di Itachi anche tu eh?
Shizune l’ho sempre vista come una mamma, non so. Forse come si prende cura di Ton Ton… non guardarmi così, non sono matta!
Rimorchiato Itachi? Ma no, come sei perversa?

shi_angel: Sasuke rivaleggiare con Itachi? No spoiler! Mwahaha, ok, non lo so ancora. Non mi mettere strane idee in testa eh! Tranquilla, spiegherò il loro rapporto, e non so… mmmmh *faccia molto molto pensierosa* (scappate finche siete in tempo! Quella faccia vuol dire guai! Nd Suigetsu) e tu che vuoi? (avvertire questo povero ignaro angelo della morte di salvarsi dalle tue idee nd Suigetsu) shi_angel NON è un personaggio della fic, quindi non posso fargli del male. TU invece SI (*trema terma* ndSuigetsu)
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se, a parte la storia di Itachi, non succede ancora molto…
Al prossimo capitolo!

Emylovely: Anche qui! Che bello rivedere nick che non vedevo da un po’ XD
Hai letto tutta la storia oggi?sono contenta che ti sia piaciuta. Per le altre fic… beh, Arigatou l’ho appena ripresa e devo riscrivere i capitoli che avevo da capo, per via del mio cambio di stile, ma soprattutto perché molti sono andati persi per colpa di un maledetto virus…
Per le altre sono in assenza di ispirazione…
Ma spero bene…
Spero che anche questo noioso capitolo ti sia piaciuto. Beh, allora al prossimo. Fammi sapere cosa ne pensi.


E grazie agli 11 temerari che hanno messo questa COSA tra i preferiti, i 9 coraggiosi che l’hanno messa tra le storie da ricordare e 34 fantastici che l’hanno messa tra i seguiti.
E ultimi ma non meno importanti gli 11 che mi hanno aggiunta tra gli autori preferiti!
Non lo faccio spesso (soprattutto per gli autori preferiti, elenco che non controllo mai, chi mi mette tra i preferiti, visto che non pensavo di finire nell’elenco degli autori preferiti di nessuno… e invece *_*) quindi GRAZISSIME!!!



Ora vi lascio. Al prossimo capitolo!






Bye!
   
 
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