CAPITOLO 14 – IL
PIANO “C”
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MAGOGIORNALE –
EDIZIONE STRAORDINARIA
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Rita Skeeter era
seduta dietro la scrivania dello studio televisivo del magogiornale, pronta ad
andare in onda al termine della sigla. “Benvenuti, amiche ed amici ascoltatori”
esordì, “a questa nostra edizione straordinaria per annunciarvi che stasera
avrà luogo la puntata finale di REALITY SCHOOL, il programma che ha battuto
tutti gli indici d’ascolto. La notizia ci è giunta da poco in redazione: sembra
che il Calice di Loffa abbia comunicato tramite un messaggio la sua intenzione
che l’ultima puntata venga trasmessa stasera. Ma colleghiamoci all’istante con
la conduttrice Simona Sventura. Simona ci sei?”
Su uno schermo che
si trovava dietro la giornalista comparve la figura di Simona Sventura. La
presentatrice disse:”Sì, ci sono, Rita. Come dicevi, il Calice di Loffa ha
deciso che è il momento di concludere il programma e sapere chi vincerà.
Stasera i concorrenti entreranno nell’Ade in squadre e tenteranno di trovare
l’uscita che li condurrà in uno studio televisivo. La squadra che arriverà per
prima vincerà il programma.”
“Simona, perché
questa decisione improvvisa del Calice?”
“Non saprei, la
sua volontà è imperscrutabile.”
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“E come fai a
sapere che siamo nell’Ade?” chiese Harry a Hermione.
“E’scritto lì.” Ed
indicò un grosso cartello con su scritto:SIETE NELL’ADE, IDIOTI.
“E ora che
facciamo?” fece Harry.
Ron sapeva bene
cosa fare: aveva preso Hermione in disparte e insieme avevano iniziato a
pomiciare.
Harry stava per
dire qualcosa quando Ginny disse:”Dai, saranno pure stanchi, lasciali fare.
Penseremo dopo al da farsi.” Detto questo, gli porse una siringa e fece:”Ti
va?” lui annuì. Harry si iniettò il contenuto della siringa senza nemmeno
domandarsi quale esso fosse. Ginny fece lo stesso. Più tardi Harry si fece dare
un po’di cocaina (stavolta aveva imparato come usarla), poi si addormentò.
Mentre dormiva, a sua insaputa, Ginny praticò alcuni giochini erotici su di
lui. Al risveglio, senza spiegarsi il perché trovò che la cerniera dei suoi
pantaloni era aperta. Si girò e vide poco lontano da lui Ron, Hermione e Ginny.
Quando si avvicinò loro notò che avevano imprigionato delle persone: erano
Sting, Paris Hilton e Asia Argento.
“Ma che è
successo?” fece Harry incredulo.
“Abbiamo beccato
questi tre idioti che correvano e li abbiamo fermati.” Spiegò Ron.
“Figurati che
Paris Hilton mi aveva lanciato addosso questa sua borsetta di PRADA” disse
Hermione mostrando una borsa di pelle bianca, “ma l’ho fermata con un
incantesimo e me la sono fregata.”
“Troia” fece
Paris.
“Senti chi parla!”
la rimbeccò Hermione.
Harry chiese ai
tre ostaggi cosa ci facessero lì.
Rispose
Sting:”Stavamo girando la puntata finale del programma.”
“Cosa?”
Intervenne Asia
Argento:”Il Calice di Loffa ha deciso che stasera si sarebbe svolta l’ultima
puntata. Per vincere bisogna trovare l’uscita dell’Ade.”
Harry si rivolse
ai compagni e disse:”Ragazzi, se troviamo l’uscita potremo sputtanarli in
diretta davanti a tutti! Anzi in questo momento li stiamo già sputtanando!” poi
si rivolse ai tre ostaggi:”Ma Costantino non era con voi?”
Rispose
Sting:”E’andato con Lele Mora.”
Fece Harry:”C’era
da aspettarselo da quella checca!”
Così si
allontanarono da lì, girovagando qua e là all’affannosa ricerca di un’uscita
finchè non si imbatterono in Lele Mora e Costantino. Quello che fino a quel
momento insospettiva un po’ Harry era il fatto che, eccetto Sting, la Argento e
la Hilton non aveva visto nessun altro.
“Ti prego, Lele,
vedi se Costanzo mi può far andare a BUONA DOMENICA… Un po’alla volta si stanno
dimenticando di me e potrei finire sull’Isola dei Dimenticati… farò tutto
quello che vuoi…” stava dicendo Costantino quando Harry lo pietrificò. Lele
Mora era sconvolto:”E cosa ci fate voi qui?”
“Cazzi che non la
riguardano!” dissero in coro.
“Minchia, siamo
telepatici!” osservò Ginny.
“Dov’è Silente?”
chiese Harry.
“Non è affar tuo!”
“Invece lo è. Ci
porti da lui immediatamente.”
“Mai.”
“Senti, brutto
frocetto” fece Ron avanzando minacciosamente con la bacchetta, “portaci da
Silente o ti privo dei tuoi attributi!”
Ginny
approfittando della situazione esegui un incantesimo di disarmo e prese la sua
bacchetta.
“Allora?” fece
Harry.
Mora deglutì in
segno di assenso.
Hermione disse a
Ron:”Oh, sei così sexy a fare le minacce, biscottino!”
E così camminarono
guidati da Lele Mora che aveva la bacchetta di Ginny puntata dietro la schiena.
Infine giunsero davanti a una porta. Su di essa era scritto:VIETATO ENTRARE.
Mora aprì la porta ed entrarono.
Silente stava
guardando una puntata di UN POSTO AL SOLE. Nel momento in cui la porta era
stata aperta, aveva fatto un balzo dalla sua poltrona e aveva spento il
televisore.
“Preside, siamo
stati scoperti!” fece Mora.
“Ah, dunque siete
voi.” Fece Silente.
“Sì.” Disse Harry.
“Sorpreso, vero?”
“Sì, ma avrei
dovuto aspettarmelo, conoscendoti. Da quando eri piccolo hai sempre mandato
all’aria i miei piani…”
“Cosa?”
“Sì, mi stai
sempre tra i piedi anche quando sono qualcun altro…” Poi fece una cosa strana:
mise la mano sul suo volto e se lo strappò come se fosse una maschera. Lo
stesso fece Mora. Harry capì che quelli che aveva creduto Silente e Lele Mora
erano in realtà Voldemort e Peter Minus.
Stavolta la solita
espressione beota di Harry fu condivisa anche dai suoi compagni.
“Ma come avete
fatto?” fece Hermione stupefatta.
“Mai visto MISSION
IMPOSSIBLE?” disse Voldemort.
“E così c’eri tu
dietro tutto ciò?” disse Harry.
“Bravo, hai vinto
un mappamondo! Esatto. Ho rapito Silente, ho preso il suo posto e ho creato
questo programma per tenerti d’occhio e con il fatto che agli studenti fosse
proibito sapere notizie dal mondo esterno ho impedito che intralciassi i miei
piani mentre i miei Mangiamorte sono stati a piede libero tutto questo tempo.
Ti ricordi che nella seconda puntata ci fu un’interruzione del programma per un’edizione
straordinaria del magogiornale? Quella sera i miei fedeli seguaci avevano
assediato il Ministero della Magia.”
“Ecco perché era
così strano che non si avessero tue notizie… però avresti potuto uccidermi,
perché non l’hai fatto?”
“Beh, sarebbe stato
rischioso farlo durante il programma, e poi ti confesso che ci ho preso gusto a
fare l’autore di questa trasmissione. Quando vi ho mandato sull’Isola dei
Dimenticati ho pensato che comunque mi ero liberato di te. Però sei riuscito ad
arrivare qui. In realtà Codaliscia vi aveva visti nella sala di controllo e
così abbiamo fatto tutta questa farsa per condurvi qui.”
Intervenne allora
Minus:”Siamo stati degli ottimi attori, non trovate?”
“E ora è il
momento di mettere fine a questa storia.” Disse Voldemort.
Harry, Ron,
Hermione e Ginny si prepararono a tirare fuori le loro bacchette, ma un istante
dopo si accorsero che erano inutili perché Voldemort e Codaliscia portarono di
nuovo le mani al volto e comparvero di nuovo le facce rispettivamente di
Silente e Lele Mora. Il preside fece un battito di mani e subito le pareti
scomparvero con un effetto scenico da teatro e i ragazzi si resero conto di
trovarsi in uno studio televisivo. Stavolta le loro facce divennero ancor più
beote. Erano stati fregati di nuovo…
“Ed eecco i
vincitori di REALITY SCHOOL!” fece Simona Sventura avvicinandosi a loro. Harry
notò che Silente e Mora erano spariti.
“Allora che cosa
avete da dire?” chiese la conduttrice porgendo il microfono a Harry e
ritraendolo a sé senza dargli il tempo di dire nulla, poi disse:”Bene, eecco,
grazie! Signore e signori, vi ringraziamo di averci seguito così numerosi,
buonanotteee!”
I ragazzi rimasero
ancora lì fermi. Alcuni istanti dopo comparvero di nuovo Mora e Silente che
disse:”Vi ringraziamo di cuore, ragazzi. Grazie alla vostra sceneggiata abbiamo
fatto il botto di ascolti…” e stavano per andarsene, quando Harry
disse:”Possiamo dirvi una cosa?”
“Sì” rispose
Silente.
“MA ANDATE A
CAGARE!” esclamarono coralmente.
Silente con tono
pacato fece:”In realtà io ci stavo andando… Credo che quel medicinale contro la
stitichezza cominci a far effetto… Poi non so se Lele farà lo stesso.”
“In realtà io sono
stato invitato a una festicciola al BILIONNAIRE di Flavio Briatore.”
E così se ne
andarono.
“Beh, ce lo hanno messo
proprio in quel posto…”
“Però come dico
sempre io” disse Ginny, “quando stai andando giù, una bella canna ti sa tirare
su.”
“Io faccio tirare
su qualcos’altro invece” fece Hermione lanciando un’occhiata a Ron.
Ma Harry era
assente a quella conversazione (N.d.A. Eh, già sempre lì a filosofare il caro
Harry…)
“Gae” disse Harry
chiamando l’Autore, “tu quanto ne sapevi di tutta questa storia?”
“Harry, è mai
possibile che le tue domande siano più ovvie di quelle di un bambino
dell’asilo?” fece l’Autore, “Diciamo che ne sapevo un po’ tutto, sono l’Autore
o non sono l’Autore?”
“Allora se sapevi
tutto, perché non ci hai avvertiti?”
In quel momento
Ron, Ginny e Hermione sbatterono la testa contro il muro, poi l’Autore
disse:”Mi spieghi che cazzo di storia avrei scritto se voi aveste saputo tutto?
E poi non è mica morto nessuno! In questo modo è stato messo alla berlina il
meccanismo crudele dei reality show e il mondo dello spettacolo. Altre domande?
E devono essere intelligenti altrimenti vengo lì e ti do un calcio negli
stinchi.”
“Ehm, ecco volevo
sapere in realtà dove sono i veri Voldemort e Codaliscia.”
E qui Gae prese a
ridere poi disse:”Oh, non ti preoccupare non stanno facendo nulla di male e i
Mangiamorte nemmeno. Guarda tu stesso.”
E all’improvviso
apparve un televisore. I ragazzi si avvicinarono quando di colpo si accese da
solo.
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In una camera da
letto dalle pareti color celeste, Tom Riddle giaceva sotto le coperte mentre
leggeva l’inserto sportivo della GAZZETTA DEL PROFETA. Accanto a lui Peter
Minus, il volto imbronciato, i bigodini tra i capelli, si era appena sistemato
a letto quando disse:”Che noia, che barba, che barba, che noia… che noia, che
barba, che barba, che noia… Io sono stufo, hai capito?”
Riddle continuava
a leggere il giornale.
“Almeno la tua
vita è movimentata, io sempre qui… lo hai capito che sono stufo, io non ne
posso più! Buonanotte.” E si alzò le coperte fin sulla testa poi iniziò a
muovere le gambe freneticamente alzando le lenzuola e facendole abbassare di
nuovo finche non si addormentò.
Riddle leggeva
ancora.
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Tutti ridevano e
Harry era rotolato per terra.
“Allora, Harry”
fece l’Autore, “come vedi, Voldemort e Codaliscia nonché tutti gli altri
Mangiamorte sono diventati innocui… Certe persone farebbero di tutto per
comparire sul piccolo schermo. Comunque, Silente quando ha finto di essere
Voldemort ti ha detto che c’era stato un assalto al Ministero della Magia… era
una palla. Se ben ricordi, la Cooman quella sera fece finta di prevedere le
estrazioni del lotto. Nell’edizione straordinaria fu comunicata una vincita
senza precedenti e, guarda caso, i numeri usciti erano proprio quelli che la
Cooman aveva sparato. A questo punto, credo di averti detto tutto quel che
c’era da dirti, Harry.”
In effetti, pensò
Harry, Gae aveva ragione: non era mica morto nessuno!
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EPILOGO
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“Mi trovi sadico?
Sai, mi piace pensare che tu sia abbastanza lucida persino ora da sapere che
non c’è nulla di sadico nelle mie azioni… E in questo momento sono proprio io
all’apice del mio masochismo.”
“Gae, è la mia…”
BANG!
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J.K.Rowling ora
stava guidando una macchina decappottabile. Il suo volto era carico di odio e
vendetta. “Sembravo morta, vero? Ma non lo ero…” disse. “Non perché non ci
avessero provato, intendiamoci. A dire il vero l’ultimo proiettile di Gae mi mandò
in coma… coma in cui sono rimasta per quattro anni (in realtà non è durato
quattro anni il coma, ma Uma Thurman diceva così). Al mio risveglio, ho agito
spinta da quella che la pubblicità del film definisce UNA RUGGENTE FURIA
VENDICATIVA (e, a dire il vero, questo non è un film e tanto meno non c’è stata
una campagna pubblicitaria). Ho ruggito e mi sono infuriata e mi sono presa
tante soddisfazioni… Ho ucciso un sacco di persone per arrivare fin qui (in
verità le uccido solo nei miei romanzi, ma anche questa è una battuta della
Thurman), ma ne devo uccidere ancora una… l’ultima… quella da cui sto andando
ora… la sola rimasta in vita… E quando sarò arrivata a destinazione io ucciderò
Gae.”
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“Jo, Jo, Jo…”
disse l’Autore tra sé e sé. “Vuoi uccidere me… ma se sono proprio io che ti ho
creata… Vorresti uccidere il tuo Autore? E’una pessima idea, credimi…”
“Ehi, Gae” fece
Ginny, “Guarda che non te la do più questa canna se non ti sbrighi!”
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FINE
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