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Autore: Gae8989    15/09/2005    5 recensioni
Da qualche mese a questa parte sto iniziando a scrivere delle fan fictions, che ho "pubblicato" su alcuni forum su Harry Potter. Questa è la terza che scrivo e, siccome mi piace più delle altre finora scritte, ho deciso di farvela leggere. Si tratta di una fan fiction comica che parla del primo realty show ambientato ad Hogwarts. Insomma ne accadranno delle belle! Spero vi piaccia.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6

CAPITOLO 14 – IL PIANO “C”

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MAGOGIORNALE – EDIZIONE STRAORDINARIA

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Rita Skeeter era seduta dietro la scrivania dello studio televisivo del magogiornale, pronta ad andare in onda al termine della sigla. “Benvenuti, amiche ed amici ascoltatori” esordì, “a questa nostra edizione straordinaria per annunciarvi che stasera avrà luogo la puntata finale di REALITY SCHOOL, il programma che ha battuto tutti gli indici d’ascolto. La notizia ci è giunta da poco in redazione: sembra che il Calice di Loffa abbia comunicato tramite un messaggio la sua intenzione che l’ultima puntata venga trasmessa stasera. Ma colleghiamoci all’istante con la conduttrice Simona Sventura. Simona ci sei?”

Su uno schermo che si trovava dietro la giornalista comparve la figura di Simona Sventura. La presentatrice disse:”Sì, ci sono, Rita. Come dicevi, il Calice di Loffa ha deciso che è il momento di concludere il programma e sapere chi vincerà. Stasera i concorrenti entreranno nell’Ade in squadre e tenteranno di trovare l’uscita che li condurrà in uno studio televisivo. La squadra che arriverà per prima vincerà il programma.”

“Simona, perché questa decisione improvvisa del Calice?”

“Non saprei, la sua volontà è imperscrutabile.”

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“E come fai a sapere che siamo nell’Ade?” chiese Harry a Hermione.

“E’scritto lì.” Ed indicò un grosso cartello con su scritto:SIETE NELL’ADE, IDIOTI.

“E ora che facciamo?” fece Harry.

Ron sapeva bene cosa fare: aveva preso Hermione in disparte e insieme avevano iniziato a pomiciare.

Harry stava per dire qualcosa quando Ginny disse:”Dai, saranno pure stanchi, lasciali fare. Penseremo dopo al da farsi.” Detto questo, gli porse una siringa e fece:”Ti va?” lui annuì. Harry si iniettò il contenuto della siringa senza nemmeno domandarsi quale esso fosse. Ginny fece lo stesso. Più tardi Harry si fece dare un po’di cocaina (stavolta aveva imparato come usarla), poi si addormentò. Mentre dormiva, a sua insaputa, Ginny praticò alcuni giochini erotici su di lui. Al risveglio, senza spiegarsi il perché trovò che la cerniera dei suoi pantaloni era aperta. Si girò e vide poco lontano da lui Ron, Hermione e Ginny. Quando si avvicinò loro notò che avevano imprigionato delle persone: erano Sting, Paris Hilton e Asia Argento.

“Ma che è successo?” fece Harry incredulo.

“Abbiamo beccato questi tre idioti che correvano e li abbiamo fermati.” Spiegò Ron.

“Figurati che Paris Hilton mi aveva lanciato addosso questa sua borsetta di PRADA” disse Hermione mostrando una borsa di pelle bianca, “ma l’ho fermata con un incantesimo e me la sono fregata.”

“Troia” fece Paris.

“Senti chi parla!” la rimbeccò Hermione.

Harry chiese ai tre ostaggi cosa ci facessero lì.

Rispose Sting:”Stavamo girando la puntata finale del programma.”

“Cosa?”

Intervenne Asia Argento:”Il Calice di Loffa ha deciso che stasera si sarebbe svolta l’ultima puntata. Per vincere bisogna trovare l’uscita dell’Ade.”

Harry si rivolse ai compagni e disse:”Ragazzi, se troviamo l’uscita potremo sputtanarli in diretta davanti a tutti! Anzi in questo momento li stiamo già sputtanando!” poi si rivolse ai tre ostaggi:”Ma Costantino non era con voi?”

Rispose Sting:”E’andato con Lele Mora.”

Fece Harry:”C’era da aspettarselo da quella checca!”

Così si allontanarono da lì, girovagando qua e là all’affannosa ricerca di un’uscita finchè non si imbatterono in Lele Mora e Costantino. Quello che fino a quel momento insospettiva un po’ Harry era il fatto che, eccetto Sting, la Argento e la Hilton non aveva visto nessun altro.

“Ti prego, Lele, vedi se Costanzo mi può far andare a BUONA DOMENICA… Un po’alla volta si stanno dimenticando di me e potrei finire sull’Isola dei Dimenticati… farò tutto quello che vuoi…” stava dicendo Costantino quando Harry lo pietrificò. Lele Mora era sconvolto:”E cosa ci fate voi qui?”

“Cazzi che non la riguardano!” dissero in coro.

“Minchia, siamo telepatici!” osservò Ginny.

“Dov’è Silente?” chiese Harry.

“Non è affar tuo!”

“Invece lo è. Ci porti da lui immediatamente.”

“Mai.”

“Senti, brutto frocetto” fece Ron avanzando minacciosamente con la bacchetta, “portaci da Silente o ti privo dei tuoi attributi!”

Ginny approfittando della situazione esegui un incantesimo di disarmo e prese la sua bacchetta.

“Allora?” fece Harry.

Mora deglutì in segno di assenso.

Hermione disse a Ron:”Oh, sei così sexy a fare le minacce, biscottino!”

E così camminarono guidati da Lele Mora che aveva la bacchetta di Ginny puntata dietro la schiena. Infine giunsero davanti a una porta. Su di essa era scritto:VIETATO ENTRARE. Mora aprì la porta ed entrarono.

Silente stava guardando una puntata di UN POSTO AL SOLE. Nel momento in cui la porta era stata aperta, aveva fatto un balzo dalla sua poltrona e aveva spento il televisore.

“Preside, siamo stati scoperti!” fece Mora.

“Ah, dunque siete voi.” Fece Silente.

“Sì.” Disse Harry. “Sorpreso, vero?”

“Sì, ma avrei dovuto aspettarmelo, conoscendoti. Da quando eri piccolo hai sempre mandato all’aria i miei piani…”

“Cosa?”

“Sì, mi stai sempre tra i piedi anche quando sono qualcun altro…” Poi fece una cosa strana: mise la mano sul suo volto e se lo strappò come se fosse una maschera. Lo stesso fece Mora. Harry capì che quelli che aveva creduto Silente e Lele Mora erano in realtà Voldemort e Peter Minus.

Stavolta la solita espressione beota di Harry fu condivisa anche dai suoi compagni.

“Ma come avete fatto?” fece Hermione stupefatta.

“Mai visto MISSION IMPOSSIBLE?” disse Voldemort.

“E così c’eri tu dietro tutto ciò?” disse Harry.

“Bravo, hai vinto un mappamondo! Esatto. Ho rapito Silente, ho preso il suo posto e ho creato questo programma per tenerti d’occhio e con il fatto che agli studenti fosse proibito sapere notizie dal mondo esterno ho impedito che intralciassi i miei piani mentre i miei Mangiamorte sono stati a piede libero tutto questo tempo. Ti ricordi che nella seconda puntata ci fu un’interruzione del programma per un’edizione straordinaria del magogiornale? Quella sera i miei fedeli seguaci avevano assediato il Ministero della Magia.”

“Ecco perché era così strano che non si avessero tue notizie… però avresti potuto uccidermi, perché non l’hai fatto?”

“Beh, sarebbe stato rischioso farlo durante il programma, e poi ti confesso che ci ho preso gusto a fare l’autore di questa trasmissione. Quando vi ho mandato sull’Isola dei Dimenticati ho pensato che comunque mi ero liberato di te. Però sei riuscito ad arrivare qui. In realtà Codaliscia vi aveva visti nella sala di controllo e così abbiamo fatto tutta questa farsa per condurvi qui.”

Intervenne allora Minus:”Siamo stati degli ottimi attori, non trovate?”

“E ora è il momento di mettere fine a questa storia.” Disse Voldemort.

Harry, Ron, Hermione e Ginny si prepararono a tirare fuori le loro bacchette, ma un istante dopo si accorsero che erano inutili perché Voldemort e Codaliscia portarono di nuovo le mani al volto e comparvero di nuovo le facce rispettivamente di Silente e Lele Mora. Il preside fece un battito di mani e subito le pareti scomparvero con un effetto scenico da teatro e i ragazzi si resero conto di trovarsi in uno studio televisivo. Stavolta le loro facce divennero ancor più beote. Erano stati fregati di nuovo…

“Ed eecco i vincitori di REALITY SCHOOL!” fece Simona Sventura avvicinandosi a loro. Harry notò che Silente e Mora erano spariti.

“Allora che cosa avete da dire?” chiese la conduttrice porgendo il microfono a Harry e ritraendolo a sé senza dargli il tempo di dire nulla, poi disse:”Bene, eecco, grazie! Signore e signori, vi ringraziamo di averci seguito così numerosi, buonanotteee!”

I ragazzi rimasero ancora lì fermi. Alcuni istanti dopo comparvero di nuovo Mora e Silente che disse:”Vi ringraziamo di cuore, ragazzi. Grazie alla vostra sceneggiata abbiamo fatto il botto di ascolti…” e stavano per andarsene, quando Harry disse:”Possiamo dirvi una cosa?”

“Sì” rispose Silente.

“MA ANDATE A CAGARE!” esclamarono coralmente.

Silente con tono pacato fece:”In realtà io ci stavo andando… Credo che quel medicinale contro la stitichezza cominci a far effetto… Poi non so se Lele farà lo stesso.”

“In realtà io sono stato invitato a una festicciola al BILIONNAIRE di Flavio Briatore.”

E così se ne andarono.

“Beh, ce lo hanno messo proprio in quel posto…”

“Però come dico sempre io” disse Ginny, “quando stai andando giù, una bella canna ti sa tirare su.”

“Io faccio tirare su qualcos’altro invece” fece Hermione lanciando un’occhiata a Ron.

Ma Harry era assente a quella conversazione (N.d.A. Eh, già sempre lì a filosofare il caro Harry…)

“Gae” disse Harry chiamando l’Autore, “tu quanto ne sapevi di tutta questa storia?”

“Harry, è mai possibile che le tue domande siano più ovvie di quelle di un bambino dell’asilo?” fece l’Autore, “Diciamo che ne sapevo un po’ tutto, sono l’Autore o non sono l’Autore?”

“Allora se sapevi tutto, perché non ci hai avvertiti?”

In quel momento Ron, Ginny e Hermione sbatterono la testa contro il muro, poi l’Autore disse:”Mi spieghi che cazzo di storia avrei scritto se voi aveste saputo tutto? E poi non è mica morto nessuno! In questo modo è stato messo alla berlina il meccanismo crudele dei reality show e il mondo dello spettacolo. Altre domande? E devono essere intelligenti altrimenti vengo lì e ti do un calcio negli stinchi.”

“Ehm, ecco volevo sapere in realtà dove sono i veri Voldemort e Codaliscia.”

E qui Gae prese a ridere poi disse:”Oh, non ti preoccupare non stanno facendo nulla di male e i Mangiamorte nemmeno. Guarda tu stesso.”

E all’improvviso apparve un televisore. I ragazzi si avvicinarono quando di colpo si accese da solo.

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In una camera da letto dalle pareti color celeste, Tom Riddle giaceva sotto le coperte mentre leggeva l’inserto sportivo della GAZZETTA DEL PROFETA. Accanto a lui Peter Minus, il volto imbronciato, i bigodini tra i capelli, si era appena sistemato a letto quando disse:”Che noia, che barba, che barba, che noia… che noia, che barba, che barba, che noia… Io sono stufo, hai capito?”

Riddle continuava a leggere il giornale.

“Almeno la tua vita è movimentata, io sempre qui… lo hai capito che sono stufo, io non ne posso più! Buonanotte.” E si alzò le coperte fin sulla testa poi iniziò a muovere le gambe freneticamente alzando le lenzuola e facendole abbassare di nuovo finche non si addormentò.

Riddle leggeva ancora.

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Tutti ridevano e Harry era rotolato per terra.

“Allora, Harry” fece l’Autore, “come vedi, Voldemort e Codaliscia nonché tutti gli altri Mangiamorte sono diventati innocui… Certe persone farebbero di tutto per comparire sul piccolo schermo. Comunque, Silente quando ha finto di essere Voldemort ti ha detto che c’era stato un assalto al Ministero della Magia… era una palla. Se ben ricordi, la Cooman quella sera fece finta di prevedere le estrazioni del lotto. Nell’edizione straordinaria fu comunicata una vincita senza precedenti e, guarda caso, i numeri usciti erano proprio quelli che la Cooman aveva sparato. A questo punto, credo di averti detto tutto quel che c’era da dirti, Harry.”

In effetti, pensò Harry, Gae aveva ragione: non era mica morto nessuno!

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EPILOGO

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“Mi trovi sadico? Sai, mi piace pensare che tu sia abbastanza lucida persino ora da sapere che non c’è nulla di sadico nelle mie azioni… E in questo momento sono proprio io all’apice del mio masochismo.”

“Gae, è la mia…”

BANG!

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J.K.Rowling ora stava guidando una macchina decappottabile. Il suo volto era carico di odio e vendetta. “Sembravo morta, vero? Ma non lo ero…” disse. “Non perché non ci avessero provato, intendiamoci. A dire il vero l’ultimo proiettile di Gae mi mandò in coma… coma in cui sono rimasta per quattro anni (in realtà non è durato quattro anni il coma, ma Uma Thurman diceva così). Al mio risveglio, ho agito spinta da quella che la pubblicità del film definisce UNA RUGGENTE FURIA VENDICATIVA (e, a dire il vero, questo non è un film e tanto meno non c’è stata una campagna pubblicitaria). Ho ruggito e mi sono infuriata e mi sono presa tante soddisfazioni… Ho ucciso un sacco di persone per arrivare fin qui (in verità le uccido solo nei miei romanzi, ma anche questa è una battuta della Thurman), ma ne devo uccidere ancora una… l’ultima… quella da cui sto andando ora… la sola rimasta in vita… E quando sarò arrivata a destinazione io ucciderò Gae.”

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“Jo, Jo, Jo…” disse l’Autore tra sé e sé. “Vuoi uccidere me… ma se sono proprio io che ti ho creata… Vorresti uccidere il tuo Autore? E’una pessima idea, credimi…”

“Ehi, Gae” fece Ginny, “Guarda che non te la do più questa canna se non ti sbrighi!”

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FINE

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