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Autore: Valerie_Laichettes    04/07/2010    11 recensioni
Daruma Ashura è nata nella famiglia sbagliata.
Daruma Ashura fa parte di un clan al servizio della demone più potente del mondo.
E come molti altri, Daruma Ashura è solo una marionetta nelle mani di altri demoni, che l'addestrano a uccidere.
Nella sua vita e in quella di suo fratello Hidari esiste solo questo. Ma forse non è troppo tardi per ribellarsi...
[Questa è la mia prima storia, è una songfic. Spero che possa piacervi!]
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6



Screaming on the inside
I am frail and withered
Cover up the wounds
That I can't hide
Walls that lie between us
The saint within the sinner
I have lost the nerve,
But it's all right

Carry the wounded and shut your eyes
All will be forgiven,
None will rise
Bury the fallen and lead the blind
I will find the lost
Dead inside...


Mi svegliai di soprassalto, dopo una notte senza sogni. Non ero riuscita a dormire molto.
Sentivo il peso delle coperte sopra di me, ma avevo comunque freddo.
Mi voltai verso il letto di Hidari.
Vuoto.
Le lenzuola erano intatte, non avevano una piega.
Chiusi gli occhi. Sentivo i battiti accelerati del mio cuore.
Non volevo alzarmi. Non volevo nemmeno allenarmi con Eris.
Quella mattina volevo solo nascondermi sotto le coperte.

Into the nothing
Faded and weary
I won't leave and let you fall behind

Ma ovviamente, non potevo. Non avevo altra scelta: dovevo prepararmi per gli allenamenti.
Mi alzai dal letto e mi preparai. In casa non c'era anima viva, a parte me. Non sapevo dove fossero i miei nonni, né mi interessava.
Mentre mi vestivo, notai una cosa. Un attimo dopo sentii un tuffo al cuore.
Hito no Shi non c'era più. La parete dov'era appesa era rimasta spoglia.

Poco dopo stavo già entrando in palestra. Come sempre, Eris era già lì, ad aspettarmi.
Non appena udì i miei passi, si voltò verso di me. Mi squadrò e mormorò qualcosa che non riuscii a capire. Non potei fare a meno di tremare.
Avevo un orrendo presentimento.
- Avvicinati. Subito.
Era furente. E io sapevo che avrebbe sfogato tutta la sua rabbia su di me.
Mi avvicinai lentamente, senza osare guardarla negli occhi.
- Sarai contenta. In famiglia hai un traditore.
Stavolta, il suo tono non era sarcastico. Eris mi parlava con voce severa e maligna.
Sapevo che il tradimento di Hidari l'aveva colpita nell'orgoglio: un semplice ragazzo di vent'anni era riuscito a fregare lei e tutti gli altri, senza che nessuno si accorgesse di ciò che stava architettando. E ora non avrebbe potuto fargliela pagare, perché nemmeno sapeva dove trovarlo.
Ma una cosa poteva fare: prendersela con me.
E ciò non le dispiaceva.
- Allora, non dici niente? - mi chiese, nervosa.
Io guardavo per terra, incapace di trovare una risposta adeguata.
Che cosa avrei potuto dirle? Io ne sapevo quanto lei.
Hidari non mi aveva mai parlato del suo tradimento. Erano anni che si confidava con me, promettendomi che insieme ci saremmo ribellati. Appunto, insieme.
E invece ora io ero lì, che stavo per allenarmi con Eris, mentre lui era riuscito a scappare.
Senza il mio adorato fratello, mi sentivo smarrita. Non avevo un punto di riferimento.
Hidari rappresentava il mio unico affetto. E se lui mancava, io non esistevo.

Live for the dying
Heaven, hear me
I know we can make it out alive

- Daruma Ashura, ti sto parlando.
Eris si morse le labbra. La stavo facendo innervosire ulteriormente.
- Io... non lo so...
La mia allenatrice digrignò i denti. In un attimo, sentii le sue dita fredde sulla mia guancia.
Mi sfuggì un gemito. Eris mi aveva appena dato uno schiaffo.
Sentivo che il viso pulsava e bruciava talmente tanto che trattenni a stento le lacrime. Ma sapevo che quello era solo l'inizio.
- NON FARE FINTA DI NIENTE!  
La demone mi prese per i capelli e si chinò verso di me. Chiusi gli occhi.
- Ti prego... non ho fatto niente... - mormoravo, ma lei non mi voleva ascoltare.
- TU LO SAPEVI! LO SAPEVI, MALEDETTA!
Era fuori di sé. Avrebbe voluto uccidermi nel peggiore dei modi.
Ma se avesse osato farlo, Arashi le avrebbe destinato una punizione esemplare.
Non ero felice, per questo: Eris mi avrebbe fatto soffrire in mille altri modi, senza togliermi la vita.
- No... non sapevo niente... - stavo per piangere davvero.
La demone mi afferrò il mento con due dita, strattonandomi.
- Oh sì che lo sapevi, piccola bastarda... A te Hidari dice tutto... - sibilò.
Quella frase mi fece più male dello schiaffo.
- Invece no... non mi aveva mai parlato di questo... - mormorai, facendo fatica a parlare.
- Ah no? Non prendermi in giro.
- Ti prego, Eris... se me lo avesse detto, non mi avrebbe lasciato qui...
Mi scesero due lacrime.
- Hidari se n'è andato senza di me... io non ne sapevo nulla... - singhiozzai.
Eris mi scrutava, cercando di capire se stessi dicendo la verità.
Ora piangevo sul serio. Vedendomi in quello stato, la mia allenatrice mi lasciò, buttandomi a terra.
Ero rannicchiata sul pavimento, cosa che accadeva quasi ogni giorno. Ma stavolta rimasi lì, a piangere. Mi coprii il viso con le mani. Volevo scomparire.

Leave me at the bottom
I am lost forever

Eris mi fissava.
- Che ragazzino insulso... ha tradito anche te... - sussurrò.
Era felice di vedermi in quello stato, ma ciò non placò la sua rabbia.
Io continuavo a singhiozzare. Non avevo mai osato piangere in quel modo, davanti a lei.
- Alzati. - mi ordinò, afferrandomi un braccio - Dobbiamo allenarci.
Cercai di calmarmi, per evitare di peggiorare le cose.
Nessuna delle mie lacrime poteva impietosire Eris.
- Stamattina ti eserciti con le pistole. Ne userai due contemporaneamente, e guai a te se non colpisci il bersaglio.
Respirai lentamente e mi asciugai il viso con le mani. Se non altro, non avrei dovuto combattere contro di lei.

Letters from the dead
Say goodbye

***

Le due del pomeriggio giunsero molto lentamente. Eris continuava a strattonarmi, anche quando riuscivo a centrare il bersaglio. Ma l'allenamento pomeridiano fu ancora peggio, perché mi allenai nelle arti marziali, naturalmente contro di lei.
Mi fece male, inutile dirlo.
Quando uscii dalla palestra alle sei, avevo varie botte su tutto il corpo. Cercai di non farci caso.
D'altronde, l'assenza di Hidari mi faceva più male di tutte le ferite del mondo. E in quel momento ancora di più.

Sorrow falls upon us
This will be the last time

Esattamente un giorno prima io e il mio adorato fratello eravamo nella radura, insieme.
Ora, invece, ero rimasta da sola.
Ma nonostante questo, mi diressi lo stesso verso il bosco.
Dentro di me nutrivo una piccola speranza: chissà, magari Hidari mi sarebbe venuto a prendere proprio lì, dove ci incontravamo sempre. Nel nostro luogo preferito.
Ma sapevo che era impossibile. Mio fratello non aveva modo di arrivare fino alla radura senza essere visto.
E lui non doveva essere visto. Perché altrimenti l'avrebbero ucciso.

Days begin to end
But I'll get by

Guardai il prato dove, fino a un giorno prima, io e Hidari ci allenavamo con la katana.
Deserto.
Non vedevo nulla. Non m'importava di niente, lì intorno, se non c'era il mio amato fratello.
Desolazione più totale.
Mi buttai sull'erba fresca, e piansi fino ad esaurire le lacrime.

Follow the hopeless
And shut your eyes

***

Trascorsero dodici giorni.
I pochi demoni rimasti sull'isola, assieme ai miei nonni, si recavano ogni sera a Moon, alla ricerca di mio fratello. Nessuno riuscì a trovarlo.
In compenso, tutti lo volevano morto. Era questa la pena riservata ai traditori dei clan di Arashi.
Dovevano essere uccisi, senza pietà.

Ogni mattina, quando mi svegliavo, guardavo il letto di Hidari.
Ero completamente sola. I miei nonni non rientravano quasi mai a casa, e nelle mie giornate esisteva unicamente Eris. Solo alle sei del pomeriggio mi rifugiavo nella radura, a piangere.
Più passavano i giorni, più avevo paura che il mio adorato fratello non sarebbe venuto a prendermi.

 All will be abandoned,
None will shine

Anche quel giorno ero andata nella radura. Appena arrivata, mi sedetti sul prato.
Una farfalla bianca si posò su un fiore davanti a me. Sorrisi amaramente, mentre vedevo che volava via.
In quel momento, non potei fare a meno di pensare.
Mi chiedevo dove fosse mio fratello. Chissà se era preoccupato per me.
Una cosa era certa: non ce l'avevo con lui.
Continuavo ad amare Hidari come sempre, nonostante mi sentissi abbandonata.
E in fondo sentivo che prima o poi sarebbe tornato da me, per portarmi via.

Gather the broken and leave this life
Lying in the earth,
Side by side

Chiusi gli occhi. Riuscivo a immaginarmi mio fratello, che mi sorrideva.
E a poco a poco, nella mia mente riaffiorarono alcuni ricordi.

- Sai, fratellone, sei il mio migliore amico...
Una bambina sedeva sull'erba, sorridendo a un ragazzino. Un attimo dopo, lo abbracciò.
Ero io.
Non li dimostravo nemmeno, i miei cinque anni. Navigavo nelle magliette, troppo grandi per il mio corpicino gracile. Ma vicino a lui, vicino a Hidari, io mi sentivo forte.
- E tu sei la mia migliore amica, piccola.
Anche mio fratello sorrideva. Ma già a dodici anni, i suoi occhi erano tristi e malinconici.
- Grazie per avermi difeso, oggi - gli sussurrai.
Hidari mi baciò sulla fronte e mi accarezzò.
- Eris non ti sfiorerà mai, finché ci sarò io a proteggerti.
Mi sentivo bene. Mi sentivo al sicuro.

I'll keep you inside
Where I lead you cannot follow

- Sai, Daruma... sono come il tuo principe azzurro.
Mi si illuminarono gli occhi.
- Davvero? Che bello!
La mia voce suonava un po' squillante e infantile.
Ero ingenua. Ma il dolore lo conoscevo, eccome.
Anche se non come ora, perché a quei tempi non mi rendevo davvero conto di vivere in un mondo come quello.
- Sapevo che ti sarebbe piaciuta l'idea.
Hidari continuava a sorridere.
Già allora mi sembrava un bel ragazzo: era magro e slanciato, perfino un po' muscoloso, con i capelli arruffati e la frangia, che cadeva sempre sugli occhi.
- E io? Io cosa sono? - chiesi, impaziente.
- Bé, se io sono il principe... tu sei la principessa. La mia principessa.
Sorrisi, entusiasta.
- Sì, la principessa! - esclamai, felice.
Mio fratello guardò il cielo per un attimo, pensando.
Poi annunciò, con aria soddisfatta:
- Ho deciso. Non mi piace chiamarti Daruma, come fanno tutti gli altri. Mi hai sempre detto che questo nome non ti va a genio. Perciò, da ora in poi ti chiamerò in un altro modo.
Lo guardai sgranando gli occhi.
- Come mi chiamerai? Eh? Come? - domandai ansiosa.
- Hime. - rispose, fiero della sua decisione.
Quel nome mi piaceva, aveva un bel suono.
- Che bello! Ma... che significa?
Il mio adorato fratello rise, accarezzandomi la testa.
- Ovvio, significa "principessa".
Sorrisi, col cuore che a poco a poco si riempiva di gioia, e abbracciai Hidari più forte che potevo.
- E siccome tu sei la mia principessa, - continuò poco dopo - io ti porterò in salvo.
- Davvero?
- Certo, Hime. Un giorno ce ne andremo da qui. - sussurrò, per evitare che qualcuno lo sentisse.
Continuai a stringere mio fratello, poggiando la testa sul suo torace.
- Non vedo l'ora che arrivi quel giorno, fratellone! - esclamai.
Sentivo che sarebbe arrivato presto. Da bambina ero piuttosto ottimista.
- Arriverà, vedrai. - mi rispose, dolcemente - Te lo prometto.

Straight into the light
As my breath grows still and shallow

Riaprii gli occhi. Una lacrima mi stava rigando la guancia.
Abbassai lo sguardo e fissai l'erba.
Non ce l'avrei fatta ad andare avanti così.
Rivolevo mio fratello.

Stay with me,
You're all I have left...
I know we can make it out alive

- Hidari... - sussurrai, guardando il cielo.
Non c'era una nuvola. Il sole splendeva, ma tra poco tempo sarebbe tramontato.
- Hidari... - ripetei, mentre un'altra lacrima scendeva.

Stay with me,
You're all I have left...

- Hime...
Sussultai.
L'avevo sentita davvero. Non era la mia immaginazione.
Era un suono dolce, il più dolce che avessi mai udito.
Era la voce di Hidari.

Mi alzai di scatto e mi voltai.
Era lì. Era davvero lì.
Il mio adorato fratello era ritornato a prendermi.

I know we can make it out alive





*** Spazio autrice ***

Eccomi qui col sesto capitolo! =) Spero che vi sia piaciuto. Ripeto che la storia è malinconica, e non vorrei annoiarvi troppo. :-S
Stavolta ho utilizzato la canzone "Into the nothing", sempre dei Breaking Benjamin. E' una delle mie preferite ;)
Ah, volevo segnalarvi una cosa. La mia amica Chandrajak ha scritto una crossover con alcuni personaggi di questa storia (Hime ed Eris), quindi se vi piacerebbe leggerla la trovate sempre in questa sezione. :) Si chiama "Princess of pain: before we dared the storm".

Ringrazio tutti coloro che leggono e/o recensiscono la mia storia, mi rendete davvero felice! ^^
Kiriri93: grazie per le tue recensioni, Bea!! E grazie anche di avermi fatto notare gli errori ;) ;) Bè, diciamo che Hime ha fiducia in suo fratello, ma crede anche che lui non abbia modo di tornare a prenderla (perché effettivamente non ci sono molti modi, a meno che non voglia farsi beccare dai demoni rimasti sull'isola ^^''). E poi si sente completamente abbandonata, perché deve affrontare Eris e gli altri da sola... sai che gioia O.o Ehh sono contenta che ti sia piaciuto l'attacco (anche se non l'ho descritto XD). Ebbene sì, Eris mi serve ancora e non la posso fare uccidere durante una missione, purtroppo! ^^'''
Raukath: ehh già, i nonni non sono proprio dolci e gentili ^^''' Però Hidari ha fegato, eh? XD Non preoccuparti, come si legge in questo capitolo non ha abbandonato Hime! :) Non lo farebbe mai XD Sono felicissima che ti piaccia come ho inserito i versi della canzone. Devo dire che mi aiuta molto a scrivere i capitoli, mi danno l'ispirazione! ;) Non preoccuparti, di capitoli ce ne saranno ancora. Non siamo arrivati nemmeno a metà ;) Però, secondo me, la storia rimane ancora un po' corta... è sempre questa la mia preoccupazione X.x
Pillo: strano che la nonna ti sia simpatica, però come hai detto almeno è più gentile degli altri. XD Ehehh, era inevitabile che Hidari passasse dalla parte dei buoni ;) Quella frase l'ho messa apposta, cercando di darle un po' di effetto. Vedo che con te ha funzionato! *__* Sono lusingata :P
Chandrajak: lo sapevo che la nonna sarebbe piaciuta anche a te XD. Spero di non darti troppe mazzate, però! :( ma non preoccuparti, prima o poi la situazione si risolverà (come tu ben sai). :) E grazie per la spin-off!! :D
Thoas Pensiero: eehh già, Eris si roderà per un po' XDXD. Hidari è stato piuttosto furbo. =) Tranquillo, come si legge in questo capitolo è tornato, anche perché, proprio come hai detto, Hime da sola non potrebbe farcela. :(
Dust_and_Diesel: tranquilla, recensisci pure quando vuoi! ;) Anzi, grazie per aver commentato tutti i capitoli! ^^ Sono felice che ti piacciano le scene della buonanotte e del combattimento. Hime e Hidari sono molto legati fra loro, mi fa piacere sapere che sono riuscita a farti capire ciò che provano. :) Per quanto riguarda la scena del barbone, ho cercato di renderla il più drammatica possibile, nonostante fosse narrata sottoforma di dialogo. Ebbene sì, Hime e suo fratello non assomigliano molto ai loro parenti XD E' un miracolo che siano nati loro. ;) Diciamo che Hidari e Hime sono semplicemente più intelligenti e sensibili dei genitori e dei nonni. La loro famiglia guarda più che altro il fatto di essere più potenti di chi non è alleato di Arashi, che non può niente contro di loro. Ma la nonna, nella sua vecchiaia, si rende conto che - almeno coi nipoti - potrebbe essere un po' più gentile. XD Hai ragione, ha dei lati buoni di cui si vergogna ;) Sono felice di averti sorpreso!! ^^ Spero che ti piaccia anche questo capitolo. :)

Grazie ancora a tutti quanti! ^^ A presto, col prossimo capitolo. ;)

Valerie









  
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