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Autore: niebo    05/07/2010    2 recensioni
Il giovane in smocking tirò fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni un pacchetto di sigarette. Ne sfilò una e l’accese con un accendino, preso dall’altra tasca.
“Cosa vuoi da me?!” ripetè con decisione.
“Cosa voglio da te? Semplice.” soffiò fuori dalla bocca una densa nuvola di fumo “Voglio che uccidi una persona.”
[...]“Cosa ti fa credere che ucciderò una persona per te?!”
“Io non lo credo….” Fece un tiro ed espirò di nuovo il fumo “…io sono sicuro che lo farai.”

La storia di sette persone la cui vita è indissolubilmente legata all’avvento dell’Apocalisse.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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the only exception The only exception


Un fastidiosissimo cinguettio di uccelli gli penetrò entrambe le orecchie.
Si portò una mano sulla fronte, quasi gli stesse scoppiando la testa. Gli occhi li aprì a malapena. Se non fosse stato per quelle bestie sarebbe andato volentieri avanti a dormire ancora per un po’. Rilasciò cadere la testa su un fianco, verso la parte esterna del letto che era…vuota?
Si alzò a sedere di scatto, come se avesse preso una scossa.
E si voltò.
“Ben svegliato Jude.”
Jude sbuffò, lasciandosi ricadere sul letto.
Grief schiuse leggermente le labbra ma Jude lo anticipò.
“Non ero preoccupato per te.”
“Non ho detto nulla infatti…” disse l’altro sorridendo bonariamente,con lo sguardo rivolto verso la tela che stava dipingendo. Sembrava ancora quella del giorno prima…
Jude fissava il soffitto, le braccia incrociate dietro la testa e i gomiti alti.
Si fece scappare un’occhiata verso Gry. Con la coda dell’occhio ovviamente.
“Hai bisogno?” gli chiese.
“Un?” fece Jude non capendo la domanda.
“No niente…ti ho chiesto se avevi bisogno, visto che mi stavi guardando…”
“Non ti stavo guardando.”
“Ok. Mi sarò sbagliato…” rispose Grief sorridendo di nuovo. Questa volta però il sorriso era rivolto verso di lui.
“Hai aperto tu la finestra?!” intervenne  di sorpresa Jude appositamente per cambiare discorso.
Non gli piaceva la piega che stava prendendo quello precedente…
Il tono stizzito con cui lo chiese servì a marcare ancora di più la nuova affermazione, a danno di quella vecchia, che sarebbe invece (fortunatamente per lui) sfumata nel nulla.
“Sì…c’è il sole…hai visto che bello?”
Quando c’era bel tempo Grief era più sereno del solito. Certo lui era sempre sereno… ma il sole e l’aria primaverile (anche se non era ancora primavera) lo facevano sorridere più spesso.
E infatti sorrise.
“Odio essere svegliato da quegli esseri.” Gli rispose rabbioso.
“Ah sì? Non lo sapevo…” disse Grief ingenuamente.
“Ti ho mai detto il contrario?”
“No…”
“Allora avresti dovuto capirlo.”
Così.
Secco.
Questo era il modo in cui Jude chiudeva i discorsi. Una persona qualunque avrebbe potuto rimanerci male e lui avrebbe fatto la figura dello scorbutico…ma Grief lo conosceva ormai, e aveva smesso di pensarla così già da un po’. O meglio, in realtà non l’aveva mai pensato…Non l’aveva mai visto veramente come un tipo scorbutico irascibile o lunatico.
Anzi.
Gli sorrideva sempre come se gli avesse appena fatto un complimento. Un complimento di quelli dove dici “Grazie…” e abbassi la testa arrossendo felice.
Ora che ci penso…probabilmente Gry si sarebbe preoccupato di più se Jude non avesse risposto alla sua solita maniera….
“Finito!” esclamò appoggiando il pennello.
Poi, senza pensarci,  si passò il dorso della mano destra sulla guancia, forse per togliersi un fastidio.
Una riga di tempera nera gli pasticciò il viso.
Il solito distratto…
Pensò Jude vedendolo.
Gry intanto lo stava guardando colmo di eccitazione.
Stava aspettando la domanda.
E Jude lo sapeva.
La aspettava ogni volta che finiva un dipinto.
Era peggio di un bambino…
“Che hai dipinto.” chiese Jude con la stessa enfasi con cui si scrosta il tubo di scarico intasato di un water.
Yuppi!!!
Anzi
Yuppi.
Ah ecco.
Un’altra cosa…
Jude non conosceva l’uso del punto di domanda. E forse nemmeno l’esistenza di tale segno di punteggiatura.
Le sue domande erano praticamente delle affermazioni, in quanto il tono che usava nel dirle era il medesimo in entrambi i casi.
Capitava anche che le facesse con una intonazione più enfatica…ma il più delle volte succedeva quando la cosa andava a suo vantaggio.
Quindi vi avviso da subito, non aspettatevi molta estasi nelle sue parole…
Chiusa parentesi sull’arte della fonetica di Jude.          
“Guarda!”
Esclamò Gry rivolgendo il quadro verso di lui.  
Jude si mise a sedere.
E lo vide.
Rimase piuttosto allibito.
(NB: l’ allibito di Jude è di gran lunga molto meno espressivo di un allibito normale)
“Grief.”
“Sì?”
“E’ tutto nero.”
“Lo so! Non è bello?”
“…...”
“Ti avevo chiesto com’è l’amore…perché volevo dipingerlo….ricordi?”
“…..”
“Beh visto che tu non mi hai risposto, ho provato a dipingere la vita senza amore. E l’ho immaginata così…. E’ giusto? Ti piace?”
Jude abbassò lo sguardo e strinse i denti, ansimando.
“La devi piantare di fare tutti i tuoi soliti riferimenti del cazzo.” Gli disse sempre a denti stretti.
“Ma io…”
“Sei il solito coglione.”
Questa fu l’ultima risposta di Jude, che prese e se ne andò dalla stanza.
Grief lo sentì scendere di corsa le scale.
Allora uscì anch’egli dalla stanza, ma senza la pretesa di seguirlo. Si avvicinò alla ringhiera delle scale, da cui si sporse per guardarlo dall’alto.
Jude si accorse del suo sguardo su di lui e, prima di attraversare la stanza sottostante, si fermò a guardarlo a sua volta.
Con uno sguardo d’accusa.
Questa è la mia vita.
E con una manata sbattè a terra la cornetta del telefono appoggiata sul comodino al suo fianco.
Quasi volesse…interrompere qualsiasi tipo di comunicazione.
Questo lesse Grief nel suo gesto e nel suo sguardo.
Osservò l’amico andarsene furibondo e, quando Jude scomparve dalla sua vista, decise di tornare in camera. Gry non interferiva mai con le scelte dell’amico, e mai l’avrebbe fatto. Cercava di sostenerlo con le sue parole e la sua presenza, ma Jude aveva ragione.
Quella era la sua vita.
Non stava a lui decidere.
Stava solo ed esclusivamente a Jude.
Grief poteva disapprovare le sue scelte. Anzi, ne disapprovava molte…ma le accettava e rispettava comunque.
Quando una persona a cui vuoi bene non ti vuole venire incontro…l’unica cosa che rimane da fare per aiutarla è tendere le mani, così da afferrarla in caso dovesse cadere.
E l’avrebbe sempre osservato dall’alto, da lontano.
Come da quella ringhiera…
Ritornò in camera e si sedette di fronte al proprio dipinto.
“Jude….quando capirai che ciò che vedi nello specchio è solo il frutto delle tue decisioni…” disse tra sé e sé.
Gli rispose il silenzio.
Sospirò, per poi tornare a guardare il quadro.
“Eppure….a me non sembrava così male…”
Lo prese tra le mani e si avvicinò all’armadio.
Fece spallucce, mettendolo via con cura.
E sorrise.
Come sempre.

***



Jude si voltò e appoggiò la schiena contro il muro.
Chiuse gli occhi.
Ascoltò per qualche secondo il suono del proprio respiro.
Poi si voltò per osservare.
“Jude?” fece Gry percependo la sua presenza “Jude….?”
“Sono appena salito. Avevo dimenticato le sigarette.” Rispose Jude rientrando in camera.
 “Ah….ok…” disse Grief poco convinto di quella risposta “Sicuro che non mi stavi.…?”
 “Jude!!!!!!!!!!!!” si sentì chiamare dal piano di sotto.
Entrambi, a sentire quella voce chiamare, si volsero in direzione della porta.
“Che cazzo vuole.” rispose Jude con fare da cane rabbioso.
“Jude!!!!!!!!!!!!” si sentì chiamare di nuovo.
Jude sbuffò e si diresse stizzito verso le scale.
“Jude!!!!!!!!!!!!” gridò di nuovo.
“Zitta donna!!!!!!!!!” urlò di rimando.
Scese le scale, si diresse verso una stanza piuttosto buia, dato che tutte le persiane della camera erano chiuse. Solo qualche fascio i luce vi filtrava, ma principalmente il flebile chiarore era quello del sole che proveniva dalla stanza adiacente.
“Jude….” Si sentì gemere.
“Che vuoi.”
“Puoi portarmi dell’acqua per favore….?” Chiese la madre guardandolo con aria di preghiera, ma con le palpebre che le stavano aperte a fatica.
“Te lo meriti?” le chiese Jude, ritto in piedi sulla soglia della porta, a braccia incrociate sul petto. La guardava dall’alto verso il basso, con un’aria di superiorità che veniva dal profondo.
“Jude….per favore…”
“Ti ho chiesto se te lo meriti.”
“Jude…”
“Te ne ho portato un bicchiere prima. Dov’è finito.” chiese innervosito.
“Mi è scappato di mano…si è rovesciato…”
“Male. Devi imparare ad avere più cura delle cose che hai, soprattutto se per te sono importanti. Ah già. Ma tu non l’hai mai saputo fare.”
“Jude ti prego non dire così….”
“Invece di continuare a chiedere dovresti incominciare a ringraziare. Sei stata punita per quello che hai fatto. Ma sei ancora viva.”
“Ti scongiuro….” Fece la madre con voce sempre più flebile ma piena di supplica.
Jude si voltò e vide la bottiglia d’acqua sull’armadietto che stava dietro di lui.
Poi tornò a guardarla.
Sempre dall’alto in basso.
Prese in mano il bicchiere di plastica che stava sul comodino della madre e se lo rigirò tra le mani.
Le rivolse ancora un accennato sguardo altezzoso.
Poi andò a prendere la bottiglia
Riempì il bicchiere d’acqua e ritornò da lei. Avvicinò il proprio sguardo al suo, quasi naso contro naso. I lunghi capelli neri gli ricaddero dritti su entrambe le guance.
“Prenditene cura. Non dovresti avere difficoltà. Questa volta si tratta solo di un bicchiere d’acqua.” Le sussurrò porgendole il bicchiere di plastica bianca.
Detto questo si allontanò dalla stanza buia, senza dir nulla, e senza nemmeno voltarsi una volta.
Tornò subito in camera, deciso a eliminare ogni traccia del passato dal proprio cervello.
Ma ogni volta che aveva a che fare con lei…riviverlo era inevitabile…
Quindi, per uscirne, avrebbe cercato di attaccarsi a qualsiasi appiglio disponibile. Fosse quello una sigaretta, una dormita oppure Grief….
“Non dovresti trattarla così...” gli disse non appena mise piede nella stanza.
“Stai zitto.”
“Jude…”
“Appena finiranno i soldi dell’eredità che mi ha lasciato mio padre e non ne avrò più per curarla, la lascerò morire nel suo letto.”
“Se avessi veramente voluto farlo, l’avresti fatto già da tempo…”
“Tappati quella cazzo di bocca Grief. Il tuo non è il pozzo del sapere. Ma una lurida e sporca fogna.”
“Sei un fanatico…
Al sentire quella parola, Jude si voltò e d’improvviso si avvicinò con rabbia all’amico, quasi con l’intenzione di volerlo prendere seriamente a botte.
Ma si fermò prima, stroncato dalla domanda di Grief.
“Jude….” Disse Gry esitando un attimo per dar peso alle proprie parole “Chi è lui per te?”
Jude lo fissò.
“Cosa te ne frega…” fece calmandosi un poco e tornando a sedersi sul letto “…a te non importa veramente.”
“Sì invece.”
“Tanto tu non puoi capire.”
“Posso sempre provarci…” aggiunse “….se me ne dai la possibilità.”
Jude lo guardò.
Non avevano mai affrontato seriamente quel discorso…
Riabbassò subito lo sguardo.
“Tante cose mi hanno condotto su questa strada…”
Sospirò.
“….e la continua ricerca di una verità…che forse per me è diversa da quella degli altri. Forse io sono diverso dagli altri.”
Si interruppe per un secondo. Ma si sa, se ci si ferma dopo un grande sforzo, si fa sempre più fatica a riprendere il passo…
“Grief. Io credo in Satana, e lo amo.”
Così gli disse.
Esitante...ma allo stesso tempo risoluto.
Volse subito lo sguardo verso l’amico, per vedere la sua reazione.
“Probabilmente questa affermazione avrà suscitato in te l’orrore che ha suscitato in ogni persona che ho incontrato finora…”
“No.”
“Un?” fece Jude, che aveva dato per scontato una risposta affermativa. E per questo motivo non aveva prestato molto attenzione alla risposta dell’amico.
“No, Jude. Ti ascolto.”
Sospirò di nuovo.
“Io…non sono un sanguinario assassino. Non sgozzo bambini davanti ad un altare, non predico l’odio o la guerra. A volte…mi sono davvero chiesto cosa ci faccio qui. Cosa ci faccio ancora qui. Avrei mille motivi per dichiarare la mia fine…
E proprio su quella parola, sulla parola fine, sorrise tra i lunghi capelli che gli coprivano il viso, ancora rivolto a terra.
“Ho sempre avuto paura di parlare e, quando ho sconfitto questa paura, il risultato sono state l’emarginazione e la derisione. Che già mi perseguitavano, come ben sai…Comincio a pensare che, invece della paura di parlare, si tratti della paura di non essere capito o di non riuscire a spiegarmi. Gli uomini sono bastardi, Grief. Ed è difficile, se non impossibile parlare con loro. Per cui spesso preferisco non parlare affatto. Io non mi propongo come chi vuole insegnare. Né voglio fare del vittimismo. Odio il vittimismo. Non ho bisogno di gente che provi pena per me. Io credo solo che senza il coraggio di professare le proprie idee l’umanità non sarebbe mai andata avanti. Questo è ciò che penso. Punto.”
E questo è tutto.
Tutto ciò che doveva e voleva dire.
Ciò che aveva sempre espresso, ma mai chiaramente. Quel pensiero fisso che non era mai passato… che lui sapeva benissimo che sarebbe passato solamente se lui stesso l’avesse fatto passare. Ma abbandonarlo…sarebbe stato perdere una parte di sé stesso. E’ che a volte…si sentiva come una barchetta di carta che andava avanti navigando in mezzo al mare con la pretesa di non affondare. Andare a fondo a volte…sembrava inevitabile.
Jude continuò a fissare il pavimento, aspettando la risposta di Grief, qualunque essa fosse. Ma dopo qualche secondo, non sentendolo rispondere, alzò il viso in cerca dell’amico in una, in fondo disperata, ricerca di risposta. Una qualsiasi. Bastava solo che la risposta non fosse il silenzio.
Gry stava guardando fuori dalla finestra, il viso illuminato dal sole, i capelli un poco mossi da un vento leggero, e con lo sguardo perso tra ciò che gli si presentava al di là di quelle quattro mura. Si voltò piano verso Jude e si accorse, con sorpresa, che l’amico ora rivolgeva lo sguardo verso di lui.
Lo fissò anch’egli di rimando, silenzioso.
Capì dallo sguardo di Jude, che quella che l’amico stava cercando, era la sua risposta.
Allora schiuse leggermente le labbra, per dirgli tutto ciò che pensava in merito a quanto aveva appena sentito dalle sue parole.
Ma, non appena le ebbe schiuse in procinto di parlare, vide Jude chiudere con forza entrambi gli occhi, e stringere entrambe le mani, serrate tra loro.
Gry lo guardò, stupito.
Le parole gli si fermarono in gola.
Gli sembrò di vedere un bambino che, rassegnano e impaurito, chiude gli occhi e, ritto in piedi, aspetta tremolante la sentenza della punizione che la mamma arrabbiata è in procinto di comunicargli…
Jude, al non sentire di nuovo risposta nonostante Grief stesse per parlare, riaprì gli occhi.
Teneva ancora le mani strette, mentre Gry aveva richiuso le labbra.
I due si guardarono per qualche secondo.
Poi a poco a poco…
…le labbra di Grief si distesero da entrambi i lati.
Jude continuò ad osservare l’amico, il cui viso si era appena dipinto con il sorriso più dolce che finora avesse mai visto.
E di sorrisi Gry gliene aveva fatti tanti…forse troppi…
Ma…era questa la sua risposta?
Lo sguardo di Jude si fece subito serio.
Il suo viso indignato si distolse dall’amico, e cadde sulla vista del cavalletto vuoto che stava di fronte a Grief. Poi lo spostò in direzione dell’armadio, quello contenente tutti i suoi quadri, al cui fianco, sul davanzale della finestra, stava una tavolozza tinta di vari colori, in cui erano immersi alcuni pennelli. Spesso le cose di Gry erano sparse per tutta la camera…Probabilmente a causa del suo disordine…
Jude si alzò d’improvviso dal letto e, con fare rabbioso, si diresse verso l’armadio.
Spalancò immediatamente un’anta, e ne tirò fuori l’ultimo quadro di Gry, quello completamente nero che gli aveva mostrato poco prima.
Lo afferrò con entrambe le mani e lo mostrò a Grief.
Lo sguardo che rivolse all’amico era serio, quasi accusatorio.
Gry seduto sul suo sgabello, si limitò a guardarlo, senza dir nulla.
“L’amore non esiste.” Gli disse Jude con tono severo.
Poi Grief lo vide afferrare un pennello dalla tavolozza e tirare a casaccio una linea rossa sul suo quadro.
“Ma tu sei l’unica eccezione.”




Note d'autrice:

Ciao a tutti! ^-^
Come state?
Ne è passato di tempo....Scusatemi tantissimo, non ho potuto continuare la storia a causa della maturità O____O
(incrociamo le dita! :)
questo capitolo l'avevo scritto qualche tempo fa quindi sinceramente non lo ricordo bene...però spero vi sia piaciuto! ^-^
Mi scuso ancora tanto per l'attesa, sperando che sia valsa la pena aspettare!
E poi....esordire dopo tanto tempo con questo capitolo, insomma...spero ne fosse all'altezza! ^-^
Comunque sono contentissia, non riuscivo più a trattenermi dallo scrivere e dal pubblicare!!!! XD

Ringraziamenti!

Ruin&mady
Ahah le mie care assidue lettrici! XD
Grazie sempre per il vostro sotegno, i complimenti, le critiche, le pagine nvu, i disegni, bla bla bla....insomma, sapete benissimo a cosa mi riferisco!!!! ^-^
Continuo a scrivere sempre con il "terrore" di non deludere nessuno con ciò che scrivo, soprattutto voi, che vivete questa storia quasi più di me...
Finora non ho sgarrato....e spero non succeda mai!!!!
Ps: questo dev'essere il capitolo preferito di mady (almeno fino ad adesso...) mi sbaglio? XP

Ms Murder
Sono felice di averti divertito!!!! ^-^
In effetti è un capitolo piuttosto esilarante...ma sapere di aver fatto ridere con quello che scrivo beh è proprio una bella soddidfazione! ^-^
Piotr è stato innegabilmente puccio nel capitolo precedente e sì, Aaron sarà stato finalmente contento di aver ricevuto qualche piccola parolina dal nostro Ulrich! XD
Non sei la prima che mi dice che Grief inspira, sì in effetti è un personaggio particolare a cui ci si affeziona facilmente vedendo quanto è premuroso nei confronti di Jude, nonostante tutto...un amico insostituibile, insomma! ^-^
Leggendo questo capitolo invece che ne pensi di Jude? Un poco si è lasciato andare anche lui...ma non succederà spesso! (momento più unico che raro)
Ma nonostante siano situazioni che capitano poco spesso, sono quelle in cui si vede veramente quanto sia forte il legame che li unisce, a dispetto dell'orgoglio e tutto il resto...
Grazie della pazienza, mi scuso di persona per averti fatto aspettare!
E grazie delle recensioni (sempre graditissime! :) e della fiducia che riponi nella mia storia!
Spero di non deluderti! ;)

Altri ringraziamenti!

Ringrazio neik per avermi messo tra i preferiti! ^-^
E anche wolf90, pinturicchia e marty_chic per avermi messo nei seguiti! ^-^
Grazie a tutti!!!
Spero di potervi dire "Alla prossima"!!! ;)

Solito ringraziamento anche a chi legge la mia storia e a chi fa un salto qua quando non ha niente di meglio da fare! XD

Bene allora...al prossimo capitolo!!!

Buone vacanze a tutti!!!! ^-^

baxbax

niebo






  
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