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Autore: La dix Croix    05/07/2010    5 recensioni
" E così, Jill, dopo undici anni di vita, ringraziava ogni giorno di non sbandierare un nome zuccheroso come " Eglantine o Destiny ", ma semplicemente Jill.
Era un nome comunissimo e privo di ogni responsabilità, che si mescolava tra la folla e non faceva arricciare il naso solo a sentirlo."
" - Ah, io non mi preoccupo, so benissimo che finirò a Corvonero, come tutti in famiglia. Tu invece dove pensi di andare? - Chiese Archibald.

- ...Non ne ho la minima idea. - Replicò Jill, improvvisamente risentita - Ma mio padre dice sempre che se esistesse una Casa per i fannulloni, io finirei per andare lì! -
Le labbra di Archibald si spiegarono in un mezzo sorriso, ma lo sguardo del fratello era tutt'altro che divertito: vi si poteva leggere invece una lieve disapprovazione. " 
Una storia che vede protagonista la Hogwarts degli anni ottanta, dopo la scomparsa di Lord Voldemort a seguito della tentata uccisione di Harry Potter, una Hogwarts vissuta sotto gli occhi di tre ragazzi di Corvonero, alle prese con i loro piccoli misteri e avventure quotidiane.
Il mondo magico si sta pian piano riprendendo, e la famosa Scuola di Magia e Stregoneria ritorna al suo antico splendore.
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Corvonero, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Archie3.2 DubheBlack: Povero Archibald XD! Vabbè, infondo non posso pretendere che un mio personaggio piaccia per forza, è naturale. All'inizio io lo adoravo, poi man mano che la storia è andata avanti ha cominciato a piacermi un po' di meno, sempre per il carattere. Comunque sì, diventerà un personaggio importante, ma tranquilla: alla fine è solo un ragazzino cresciuto con una cugina-serpentessa ( Tanto per tornare in tema di parenti-serpenti XD! ) e un fratello che veniva sempre lodato dai genitori, e questo ha contribuito a farlo diventare un po' tanto scontroso, e il suo carattere crescerà nel corso dei giorni passati a Hogwarts ^^! E Piton, come vedi, non se l'è presa con lei ma con lui! XD

Foolfetta: No, non sono esattamente come Jill XD! Non credevo che vi somigliaste tanto, ma sono contenta che tu ti ci ritrovi! Io in comune con lei ho soltanto la mancanza di responsabilità nei confronti della scuola e l'amore per i libri, poi i miei capelli sono quasi neri e pure ricci -.- ( Odiosi ), e non porto gli occhiali. Comunque se può renderti felice ho preso in esame l'idea di introdurre anche Bill, e la cosa mi piace assai! Lo vedrai crescere, in pratica XD. E sì, Archibald è il primo che ho creato, inizialmente il protagonista doveva essere un maschio, poi ho cambiato idea! Anche a me Archibald fa un po' tenerezza, e in effetti gli ho scelto un nome parecchio impegnativo XD. Comunque se hai qualcosa che non ti convince del Bill che descriverò dimmelo pure! E' la prima volta che lo coinvolgo in una storia!

Adele93:  Sono contenta che ti piaccia! Spero quindi che anche il terzo capitolo ti soddisfi!


_________________________Capitolo 3_________________________________






Jill moriva di sonno quando raggiunsero il dormitorio di Corvonero. La giornata le aveva riservato fin troppe emozioni, e stanca com'era non riuscì a capire come Nicholas Clover, prefetto di Corvonero, se la cavò egregiamente a rispondere all'indovinello che il battente a forma di corvo sulla porta di legno liscia e lucida gli aveva posto. Le veniva voglia di strapparsi i capelli al solo pensiero che anche lei avrebbe dovuto farlo ogni volta che sarebbe dovuta rientrare nella Sala Comune. Non si sentiva pronta di mente come pareva essere invece Curtis.
- A differenza delle altre Case, noi non dobbiamo tenere a mente una parola d'ordine per accedere al nostro dormitorio. - Le aveva detto lui. - Io ne vado fiero, perchè è una delle cose che più ci distingue, anche per usare il nostro intelletto per tenere allenata la mente. -
Jill aveva ignorato il gemito di disapprovazione di Archibald, sotto ai quali occhi si erano formate due leggere occhiaie dovute alla stanchezza. La Sala Comune di Corvonero era ampia, e inaspettatamente la ragazza si trovò subito a suo agio: sia il soffitto che il pavimento erano stellati, e in un punto della stanza si ergeva la statua di una donna bellissima con un diadema in testa, l'aria acuta che a malapena s'intravedeva nella penombra. Inoltre addossate al muro vi erano molte librerie, e quando Jill le vide il cuore le fece un balzo nel petto. Il colore dominante era il blu, e tutto nel complesso risultava estremamente rilassante, e persino l'aria profumava di biblioteca.
- Ti piace? - Le chiese Curtis guardandosi intorno.
- Sì, molto. Mi sento quasi a casa. - Rispose lei, meravigliata.
- E' la stessa cosa che ho pensato io la prima volta. - Curtis sorrise, poi si voltò sentendo che due ragazze lo chiamavano, tutte ridenti. Lui e Jill si scambiarono uno sguardo di congedo, e lui fece:
- Beh, io vado. Mi dispiace lasciarti sola, ma come vedi, c'è chi esige la mia compagnia. - Roteò gli occhi e si avvio verso le due.
- C'è chi esige la sua compagnia, hah. - Borbottò Archibald sorridendo sotto i baffi. - Allora Mulligan, io vado a letto. Non vedo l'ora che sia domani, almeno iniziano le lezioni. - Fece un cenno con la mano e poi si avviò sulle scale a chiocciola, anche il dormitorio di Corvonero si ergeva su due torri.
Jill si ritrovò ben presto sola, quindi decise di imitare Archibald, e andò anche lei a dormire. Nella sua stanza c'erano cinque letti a baldacchino dalle coperte blu notte e le cortine color bronzo, con davanti ad essi i rispettivi bagagli suoi e delle sue compagne. Fortunatamente non le era toccato il letto sotto la finestra. C'erano altre due compagne nella stanza, ma si erano già messe a letto, quindi si preparò silenziosamente e si addormentò in men che non si dica: il suo fu un sonno pesante senza sogni da ricordare il mattino dopo.
Hogwarts era sorprendente: non solo le scale che si muovevano, ma le pareti tappezzate di quadri vivi, di arazzi, i fantasmi che Jill non aveva mai visto e che le avevano fatto prendere un grandissimo spavento quando uno di essi le era passato attraverso, le scale che portavano chissà dove, i passaggi segreti che non osava testare da sola e tanto altro.
La buona parte della prima settimana fu un disastro per Jill, infatti i professori che incontrarono non facevano altro che parlare e parlare a proposito di quello che avrebbero dovuto affrontare e lei si annoiava a morte e finiva sempre per addormentarsi sul banco, nonostante le gomitate che Archibald le tirava per indurla a stare attenta quando sedevano accanto perchè lui era in comodo e pareva che la presenza della ragazzina non gli desse fastidio. Lui prendeva appunti su appunti e poi in Sala Comune li rileggeva, e quando lei gli chiedeva di fargli anche solo dare un'occhiatina partiva una scaramuccia che finiva bene per Jill soltanto se Curtis era nelle vicinanze. Poi, cominciarono le lezioni di pratica vere e proprie, con gran sollievo di tutti quanti.
Con le ragazze del dormitorio Jill chiacchierava del più e del meno, anche se contenutamente, ma alla fine non era con loro che si dirigeva nella Sala Grande o a lezione, ma con Curtis e Archibald.
Quest'ultimo rappresentava una vera sfida per la sua pazienza, difatti il suo repertorio comportamentale andava dall'acido intrattabile al mite sarcastico, e soprattutto quando sentiva lodare il fratello diventava ancora più antipatico, peggio ancora quando di mezzo c'era anche Desdemona, la cugina. Tuttavia non riusciva a non provare pietà per lui, quella sensazione di compassione l'assaliva sempre quando lo vedeva studiare febbrilmente, sebbene poi, osservandolo almeno un'ora più tardi lo trovasse addormentato sui suoi quaderni, oppure quando appunto erano in compagnia di Curtis. Tuttavia, la volta che avrebbe veramente voluto risparmiargli uno dei suoi momenti no fu alla prima lezione di Pozioni, che se prima sembrava che il professor Piton ce l'avesse con gli studenti, adesso appariva come la realtà. Lei e Archibald si erano messi vicini di banco, e quando il docente entrò iniziò a intrattenere un monologo coi suoi allievi, dicendo loro quanto l'ultima cosa che desiderava fosse avere una classe di inetti come quelle che gli erano capitate i giorni precedenti. Quando era arrivato a fare l'appello si era fermato con sorpresa di Jill e anche di qualcun'altro sul cognome di Archibald, e con la sua voce melliflua aveva fatto:
- ...Suppongo che tu sia un lontano parente di Ebenezer Gawain, il noto pozionista, non è così? - E senza aspettare la risposta positiva del ragazzo aveva detto:- Avremo modo di vedere se sei all'altezza del tuo antenato, Gawain. -
Jill aveva potuto benissimo vedere Archibald deglutire e andare nel pallone quando il professore diede loro come compito una semplice pozione contro i foruncoli. Il ragazzino non ne veniva a capo, senza contare che Piton pareva averlo preso di mira solo perchè nell'albero genealogico della sua famiglia figurava il nome di un importante pozionista... Cosa per la quale Archibald non sembrava proprio mostrare attitudine. Jill non fece né meglio, né peggio di altri, ma mai male quanto il suo compagno di lavoro dalla fronte sudata, gli sbuffi vari e le imprecazioni quando Piton non veniva a controllare quello che faceva come un nero avvoltoio sulla carogna.
- Non avevo forse detto di rimestare tre volte in senso orario e sette in senso antiorario, Gawain? -
- Non vedi che hai sbagliato la quantità di ortiche secche? - Oppure:
- Ti pare quello il modo di schiacciare le zanne di serpente, Gawain? Non sei mica a zappare la terra! Dà qua! - Ringhiava, in tono sprezzante.
Quando alla fine della lezione Archibald aveva consegnato la sua ampolla ricolma di pozione leggermente in ritardo, madido di sudore e visibilmente disperato che sembrava quasi sul punto di mettersi a piangere, il professore l'aveva stappata e, dopo averla controllata aveva assunto un'espressione lievemente disgustata e aveva constatato:
- Questa, Gawain... E' una mera porcheria. -
Archibald non proferì più parola quel giorno. E a Jill dispiaceva vederlo sempre solo, perchè anche lei si sentiva un po' sola, dopotutto. Non si era mai staccata dai genitori in undici anni di vita, e adesso sembrava tutto più difficile e doveva combattere per sé stessa: Archibald non combatteva, stava solo sulla difensiva.
I giorni passavano, e lei non faceva altro che rendersi conto di quanto fosse negata nel carpire informazioni: La McGrannit era esasperata in quanto era ancora l'unica a non essere riuscita a trasfigurare un misero fiammifero in un ago, e il professor Vitious ci metteva l'anima per spiegarle ogni volta come si doveva fare. Studiare era noioso, preferiva di gran lunga leggere: infatti ogni sera si metteva in Sala Comune, e sprofondando in una delle poltrone color zaffiro si metteva a leggere i libri interessanti che si trovavano nelle librerie della stanza. Ne aveva trovati un paio sul Quidditch, e doveva dire che era uno sport dannatamente interessante; Non a caso passò un pomeriggio intero in riva al lago a chiacchierare con Curtis di sport, quando lui in realtà si era messo lì in pace per studiare, e alla fine lui le aveva detto:
- Se quest'estate vieni a trovarci ti insegno io a giocare. -
Il ragazzo pareva inoltre aver capito il disagio che Jill provava ogni volta che lei veniva a chiacchierare con lui, disagio provocato dal pensiero " Ha tre anni in più di me, di sicuro gli do fastidio quando vorrebbe stare coi suoi amici. "
- Puoi venire a chiedermi qualsiasi cosa. - Le aveva detto, col suo solito tono gentile - Non mi da fastidio parlare con te, anzi. Sei curiosa quanto me, e questo significa che sei desiderosa di sapere... Anche se quello che poi ricordi è unicamente quello che t'interessa. - E lì aveva ridacchiato, poi era tornato di nuovo serio:
- Non dovresti sprecare il cervello che ti ritrovi, Jill. -
Insomma, Curtis amava parlare di sé e delle sue conoscenze, e lei lo considerava una persona interessante, quindi ci misero poco a stringere amicizia.
E con grande trepidazione della ragazzina, arrivò il giorno della prima lezione di volo. Non aveva mai cavalcato un manico di scopa in vita sua e non vedeva l'ora: lo stesso non si poteva dire di Archibald che quel giorno pareva di essere ancora di più di cattivo umore, infatti diceva:
- Perchè dovrei partecipare a quella stupida lezione se so già volare e odio farlo? -
E lei replicava, sbuffando:
- E cosa dovrei dire io di te che sei sempre tutto contento quando c'è Trasfigurazione, anche se in fondo non è niente di speciale? -
- Niente di speciale?! - Ruggiva lui, che poi si lanciava in un'appassionata difesa della sua materia preferita.
Quel pomeriggio era limpido, cosa strana in quanto il tempo peggiorava di giorno in giorno, e le condizioni erano ideali per volare. Tutti gli studenti di Corvonero si erano diretti al campo dove la lezione avrebbe avuto luogo assieme ai compagni di Grifondoro. Le guglie del maniero che erano ben in vista si allontanavano sempre più e si potevano notare statue e gargoyle sulle terrazze, e ampie e alte finestre in stile gotico si stagliavano a perdita d'occhio, slanciando la figura dell'edificio. A Jill quasi si mozzò il fiato alla vista del parco, con le cime degli alberi della Foresta Proibita che ondeggiavano al dolce cullare del vento. I Grifondoro c'erano di già, e ad aspettarli c'erano anche venti manici di scopa, disposti in due file.
La professoressa, Madama Bumb, era una donna bassa, dai capelli che si stavano ingrigendo e dagli occhi gialli come quelli di un rapace. Passò di corsa tra le due file e sbraitò:
- Beh, prendete posto dinanzi a un manico di scopa prima che faccia buio! -
Jill notò, che oltre essere d'accordo con Archibald sul fato che la tipa fosse un arpia, che le loro scope non erano affatto belle come quella che aveva visto a Diagon Alley tanti mesi prima.
- Adesso, stendete la vostra mano dominante sopra la vostra scopa e dite: su! -
Un coro di " su " si elevò tra gli studenti. Alla prima volta a Jill non successe niente, ma sorpresa si voltò verso Archibald, la quale scopa aveva subito raggiunto il suo palmo senza esitazione. Si era reso conto che molti lo stavano fissando, e la sua bocca si spiegò in un mezzo sorriso compiaciuto. Se era il minore dei Gawain che si notava tra i Corvonero, sia per la sua altezza che per il suo aspetto singolare, tra lo stuolo di giovani Gridondoro erano due i ragazzi che erano riusciti a richiamare la scopa alla prima. Uno era alto qualche centimetro meno di Archibald, il che era tutto dire, e aveva i capelli rossi che richiamavano la tinta del sole al tramonto e le lentiggini che gli cospargevano il viso, e nonostante gli undici anni, le sue sembianze di ragazzino stavano sfumando in quelle di un adolescente piuttosto avvenente, mentre l'altro aveva i capelli neri a caschetto come quelli di Jill e gli occhi color nocciola, e anche se non poteva competere in altezza con Archibald e l'altro ragazzo, anche lui si stava distaccando dal suo aspetto più infantile.
Realizzò troppo tardi che era proprio quello che le aveva dato della quattr'occhi a Diagon Alley, e lo sguardo dell'altro incrociò il suo.
- Guarda un po' chi c'è! - Esclamò, richiamando l'attenzione di Archibald e del rosso, che gli stava accanto. - Quattr'occhi! Quanto tempo! - E sghignazzò. Anche il suo compagno sorrise al commento.
- Fà silenzio! - lo rimbeccò lei, distogliendo lo sguardo. E lei avrebbe dovuto imparare a volare sotto gli occhi di quel cretino?
Quando Madama Bumb spiegò loro diverse cose come la presa sul manico di scopa e altro, lui non aveva fatto altro che ridere a ogni azione di Jill. Si sentiva sempre più imbarazzata.
Però quando Madama Bumb fece fare loro un piccolo percorso a un metro di stacco dal terreno non poteva udire quello che diceva, sempre se stava dicendo qualcosa. Sapeva solo che volare era bellissimo, molto più comodo che camminare... Quanto avrebbe voluto prendere quota! Quando scese, alcuni dei compagni l'applaudirono perchè non era caduta neppure una volta, ma quando tornò a posto, tutta eccitata, c'era il moro ad attenderla.
- Se solo non fosse stato per quei fondi di bottiglia immagino che quello che ti dissi a Diagon Alley si sarebbe avverato! - Stavolta però non ebbe motivo di replicare.
- Immagino che prima di aver da ridire sugli altri dovresti guardare quello che fai tu, Lennox. - Fece Archibald, col suo consueto tono acido. - Quando volavi tu da quanto eri rigido e impalato, pareva che invece di trovarsi sotto le tue mani, la scopa, fosse in un posto dove non batte il sole. -
Sia il ragazzo che Jill si erano voltati stupiti in direzione del biondo, soprattutto lei non poteva credere che l'avesse difesa, e provò subito un moto di gratitudine: forse Archibald non era così male come pensava.
- Lo so che sono famoso, ma rinfrescami la memoria! - Esclamò Lennox, col suo sorriso burlone - Non ricordo che ci siamo mai presentati. -
- No, però la McGrannit ha pronunciato il tuo nome allo Smistamento. Mi ricordo un sacco di cose. - Replicò lui, gli occhi chiari ridotti a fessure.
- Allora presentiamoci adesso, và. Sai già che mi chiamo Willow Lennox, ma tu, spilungone? - Altra risatina soffocata.
- Archibald Gawain, per tua norma e regola. -
- Ehi Bill! - Fece Willow, in direzione del rosso - Hai sentito? Per nostra norma e regola. Questi Corvonero hanno proprio la puzza sotto il naso. -
- Direi inoltre,- Cominciò Bill, con la sua aria rilassata - Che il qui presente signorino Archibald Gawain per nostra norma e regola, sia proprio quello che debba commentare meno di tutti! -
- Già... - Fece di nuovo Lennox, avvicinandosi alla figura ossuta di Archibald. - Noto uno strano grigiore. -
Il biondo si tirò indietro, imbarazzato. Jill questa volta però avrebbe voluto ridere, in quanto anche Willow aveva notato in Archibald la stessa cosa che aveva visto lei.
- E' simpatico come mia zia Muriel. - Disse Bill, ridacchiando improvvisamente. - Ci credo che è così spento. -
- Archibald Gawain non ci piace molto, come nome. Troppo pacchiano. - Continuò Willow. - Io suggerirei Archibald il Grigio, o il Grigio e basta. - E qui scoppiarono a ridere entrambi, e lo avrebbe fatto anche Jill se solo non si fosse sentita in dovere di stare dalla parte del compagno dopo che l'aveva difesa.
- Senti un po', Lennox, anche tu non sei la persona più simpatica del mondo, eppure non sei grigio. Forse la tua antipatia si misura in base a un'altra cosa: che dire della scodella che hai in testa? - Ribattè lei, soddisfatta.
E così arrivò anche la risata di Archibald:
- Puoi chiamarmi come ti pare, ma i tuoi insulti da bambino infantile non mi toccheranno mai! - Willow lasciò perdere il commento dell'altro ragazzo, ma puntò su Jill:
- Da me invece, chi porta gli occhiali ha un solo nome. Inizia per " s " e finisce per " figata "! - Altra risata da parte di Bill e il moro.
Jill non ci vide più, e senza riflettere, afferrò Willow per la divisa e gridò:
- Prima cosa, quattr'occhi lo dici a quello spocchioso di tuo fratello, se ne hai uno o meno poco importa, secondo di poi se una persona porta gli occhiali NON E' per forza sfigata, terzo, chi ti ha mai chiesto nulla, Lennox?! -
Fece per dirgli qualcos'altro, quando Madama Bumb accorse a dividerli:
- MULLIGAN! Molla subito Lennox! Dieci punti in meno a Corvonero e a Grifondoro per aver disturbato la lezione! Si può sapere cosa vi salta in testa?! - Sbottò, la donna.
- Ma ha cominciato lei! - Si difese, Willow.
- Cosa vuoi che m'importi di chi ha cominciato? Tu, Gawain, Mulligan e Weasley, vi voglio dopo la lezione nel mio ufficio! Credete che non vi abbia sentito? -
- Ma professoressa! - Gridarono, Archibald e Bill, con tono pieno d'ingiustizia. - Ehi, si può sapere cos'abbiamo fatto noi? - Ringhiò Archibald quando la professoressa se ne fu andata.
- Ben ti sta, Grigio. - Bofonchiò, Willow, con un sorrisetto.
" Dannati occhiali. " Si disse Jill " Solo per colpa loro adesso ho fatto perdere dieci punti alla Casa! "
Quando la lezione terminò, i quattro ragazzi sfilarono per i corridoi del castello con Madama Bumb dinanzi a loro, pronti a zittirli per ogni possibile scaramuccia. Quando si trovarono nell'ufficio della donna, questa si mise a sedere e disse:
- Per la norma di una convivenza civile ad Hogwarts, non voglio che facciate più scenate come oggi pomeriggio, ci siamo intesi? - Chiese, autoritaria. I ragazzini annuirono.
- Niente botte e niente grida, vero Mulligan? -
- Sì, professoressa. - Ribattè Jill." Ma quali botte? "
- La prossima volta, oltre che a esonerarvi dalle lezioni di volo, vi metterò in punizione. Mi auguro quindi che vi comportiate in modo più idoneo! E adesso rompete le righe! - Esclamò lei.
Loro non se lo fecero ripetere due volte, ma una volta varcata la soglia della porta, Willow fece:
- Beh, Mulligan, ci siamo cacciati in una bella situazione per colpa tua! -
- Tappati la bocca, Lennox. Ti ricordo che se tu non avessi incominciato a rompermi le scatole, io non avrei fatto niente! -
- Idioti! - Sbottò Archibald - Se lui non avesse cominciato a rompere le scatole e tu non avessi raccolto la sua provocazione non sarebbe successo niente! -
Bill annuì:
- Ha ragione. -
Seguì qualche minuto di silenzio, mentre si dirigevano verso la Sala Grande.
- Comunque, - Continuò Jill, imperterrita - Smettila di chiamarmi quattr'occhi. Non è divertente. E se proprio lo vuoi sapere, a me non importa niente di essere esonerata dalle lezioni di volo, quindi la prossima volta sarei ben felice di farti mettere in punizione! - Benchè Jill avesse mentito, voleva in ogni modo vendicarsi di Willow, e Archibald non poteva essere più d'accordo. Le lezioni di volo erano infinitamente noiose per lui.
- Cosa?! - Gridarono sia Bill che l'altro.
- ... E va bene. - Disse, Willow, sospirando. - Io e Bill, volevamo andare a visitare la Foresta Proibita. Se volete, vi diamo la possibilità di dimostrare che voi Corvonero non siete dei secchioni mollaccioni e occhialuti come sembrate essere. In compenso, io non ti chiamerò quattr'occhi, e non saremo esonerati dalle lezioni di volo. Avete il coraggio o no? - Chiese, con un ghigno.
- Certo che sì! - Esclamò Jill, senza nemmeno pensarci. Però Archibald l'afferrò per un braccio e la costrinse a voltarsi:
- Ma sei veramente stupida allora? Se si chiama Foresta Proibita ci sarà un motivo, no? Pensaci, è pericoloso. E poi è vietato. E se andrete vi beccheranno sicuramente, e così addio punti! -
Nonostante non avesse tutti i torti, Jill replicò:
- Ma io non voglio essere chiamata quattr'occhi! E poi voglio vederla anche io la Foresta Proibita! -
- Fai come vuoi, allora. Abbassati pure al livello di Lennox, io non ti fermerò di certo! - E dopo aver detto questo, prese la strada per il dormitorio.
- E... E lo dirò a Curtis! - Le gridò.
- Fai pure!! - Urlò, Jill di rimando, adesso veramente preoccupata. Curtis l'avrebbe odiata? Forse doveva ripensarci, ma per il momento la risposta alla proposta di Lennox era sì.
- Lascialo stare. E' un tipo suscettibile, io ci sto. - Gli disse, seria. - A quando, allora? -
- Beh... - Iniziò Bill, cogitando. - Direi che sarebbe meglio venerdì notte, perchè Sabato non abbiamo lezioni e così potremo dormire di più la mattina. Che dici, Willow? -
- Io direi che è ottimo. - Fece, sorridendo. - Allora, Mulligan, per tua norma e regola ci ritroviamo davanti alla porta dei sotterranei a mezzanotte esatta, va bene, quattr'occhi? -
- Certo che va bene. - E così, dopo avergli lanciato uno sguardo carico d'astio, varcarono il portone della Sala Grande.
Mancavano ancora tre giorni a venerdì, e lei aveva tutto il tempo per rifiutare la sfida. Come Archibald diceva c'erano molti rischi, compreso quello di essere espulsa, cosa che lei non voleva affatto - Anche se in fondo non brillava un granchè nelle materie e non le piaceva studiare. - e doveva evitare in ogni modo.
Adesso che ci pensava, il Cappello Parlante alla fine era indeciso se metterla a Grifondoro o a Corvonero. Quale spirito delle due Case avrebbe prevalso stavolta?


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E anche il terzo capitolo è al termine! Vi è piaciuto?
Inoltre ho pensato che ancora Jill, Willow, Bill e Archie sono dei ragazzini, e con un tipo come Lennox è facile intrattenersi in scaramucce tipiche dell'età, ed è altrettanto semplice fare cavolate... Soprattutto se si è un trepitante Grifondoro in cerca avventure. Ma il coraggio non va scambiato per la stupidità. E un Corvonero dovrebbe tenerlo bene a mente ( Come pare che Archibald sappia! ).
Mi piace molto l'idea di coinvolgere Bill Weasley, personaggio che spero di approfondire nel corso della storia. Pensandoci, lui diventa Prefetto e Caposcuola, ma questo non vuol dire che anche lui non abbia fatto le sue " strane " escursioni! Alla fine anche Ron e Hermione sono diventati prefetti e ne hanno combinate di belle, quindi non ci vedo nulla di male, ma se avete dei dubbi potete benissimo farmeli notare!          


  
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