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Autore: Mahoney    05/07/2010    1 recensioni
Una ragazza orfana di madre decide di seguire il padre medico nella guerra d'indipendenza americana. Entrerà in contatto con un mondo nuovo, ostile e completamente lontano da ciò che aveva conosciuto finora. In mezzo a battaglie, coloni e rapimenti il suo destino cambierà, ma non sarà il solo.
Dal quarto capitolo:
Entrarono nella casa e un calore accogliente li avvolse. Abigail si tolse il mantello e rivelò alla luce il collo grazioso segnato da strisce rosse. Gli occhi ghiacciati e eterei di Tavington si soffermarono su quelle deturpazioni, rapito allungò una mano e dolcemente l'accarezzò. Abigail voleva ritrarsi, voleva seguire l'istinto che prima l'aveva fatta allontanare da ogni contatto con lui, ma allo stesso tempo ne sembrava incapace. Questa volta lo lasciò fare. “Spariranno in un paio di giorni.” disse il Colonnello interrompendo ancora una volta per primo il silenzio.
[...]
La sua mano era ancora ferma sul collo della ragazza e bruciava, bruciava come il ghiaccio sulla pelle calda e bollente e pesava, pesava come un macigno. Tavington sembrava non aver alcuna intenzione di toglierla, Abigail alzò la sua e la poggiò su quella del Colonnello. Sentì che lui si irrigidiva al contatto. “Ancora grazie.” disse con un sussurro. Tavington annuì e interruppe il contatto, cominciando a salire le scale.
Genere: Drammatico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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6) First Touch

Ecco qui il 6° capitolo di questa storia. Se volete essere aggiornati in tempo reale, potete consultare il mio LJ [qui]. Questo è un capitolo di passaggio, molto semplice anche se... Bé leggetelo *_* xD Qualcosina succede.

Vi anticipo che nel prossimo ci sarà un piccolo colpo di scena ^^

Ho creato un banner per questa storia, che ho inserito qui sotto. Sul mio LJ [qui] troverete altre versioni e foto diverse.

Un ringraziamento particolare a:


ragazzapsicolabile91 sono contenta che questa storia ti stia prendendo, non dubitare, Kettern e Harcourt gli daranno un bel filo da torcere! Un bacio.


Niacara 07: Carissima, come stai? Sono contenta che continui a seguirmi nonostante tutto questo dannato tempo. Mi dispiace proprio averti abbandonata all'inizio di questa storia, ma questa volta giuro la porto a termine. Un bacione!





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Siete in ritardo, Colonnello.” disse con voce suadente la signora Grisham strusciandosi appena sul corpo di Tavington. “E non provate ad usare la scusa, 'un uomo non è mai in ritardo', è banale e non vi si addice.”

L'uomo la scrutò dall'alto e sorrise, come solo un predatore sa sorridere. “Infatti, preferisco di gran lunga 'un uomo non deve mai scusarsi per ciò che fa.'”

La Grisham scoppiò a ridere cercando di sembrare sensuale. Al Colonnello parve tutto troppo forzato.

Non mi è più venuto a trovare, lo sa? Potrei restare offesa...” sussurrò la donna.

Il Colonnello strinse i denti. “Ho avuto da fare.”

Però, di solito, trovavate sempre tempo per me.” commentò insistente Joanne Grisham.

Forse, non mi attraete più come una volta?”

Il volto della donna si indurì e un'espressione di odio, irritazione e rabbia comparve al posto della pacata calma ed ostentata sensualità. “Se non mi volete, ho mille altre persone che sarebbero disposte a prendere il vostro posto e chissà, magari sono anche più bravi?” disse con fermezza, cercando di colpirlo nell'orgoglio.

Tavington a mala pena sentiva quello che lei gli stava dicendo, tanto chiasso c'era tutt'attorno. Tuttavia non aveva perso il significato dell'ultima frase. “Contessa,” replicò senza riuscire a nascondere l'irritazione, “vi devo ricordare quanto urlavate l'ultima volta in cui eravate nel mio letto?”

La donna ammutolì, non trovando più argomenti con cui replicare.

Non vi preoccupate, comunque.” la rassicurò con aria di superiorità e sarcasmo il Colonnello, “Non desidero abbandonare le vecchie abitudini.”




* * *




Come partite?” disse Abigail guardando stupita Francis.

Sì, domani. Non vi ha detto nulla vostro padre?” rispose il Capitano.

La ragazza scosse la testa.

I coloni hanno confessato dove si nascondono, andremo a cercarli.” la informò. “Non dovrebbero avere avuto il tempo di abbandonare il loro rifugio.”

Non è troppo pericoloso? Saranno in tanti, no?” chiese Abigail con un'espressione corrucciata.

Sì, per questo portiamo tutto l'esercito -quasi- e vostro padre.”

Non mi ha detto nulla.” commentò la ragazza serrando la mascella e guardando il padre quasi con astio, mentre questo parlava con il Generale Cornwallis. Sarebbe dovuta rimanere all'accampamento tutto il tempo? Da sola? A fare cosa?

Forse non aveva avuto il tempo di dirvelo.” provò a dire Harcourt.

Abigail gli scoccò un'occhiata, ma non aggiunse altro. Era arrabbiata. Era arrabbiata con suo padre perché lui sapeva che lei avrebbe fatto storie, sapeva che gli avrebbe chiesto di andare con lui. Probabilmente glielo avrebbe tenuto nascosto.

No, non lo farebbe mai.

Tesoruccio! Non ti sei ancora stancata di stare assieme a tutti questi uomini?”

Abigail rabbrividì di fronte alla voce gracchiante che le aveva appena rivolto la parola. Non ebbe bisogno di girarsi per riconoscere la Contessa d'Allendale. Mimò con le labbra un aiutatemi rivolto al giovane Francis, ma il Capitano non lo colse.

Sa, Contessa, credo che a questa ragazzina piaccia stare in mezzo a tanti uomini.” rispose una terza voce.

Calda, profonda, tonante. La voce di Tavington.

Colonnello su cosa dite!” esclamò con un sorriso la Contessa.

La verità, la pura verità.” rispose lui compiacendosi dell'effetto che aveva sulla Contessa.

Le guance di Abigail erano diventate rosse, esattamente l'effetto che Tavington voleva ottenere. La ragazza avrebbe voluto sprofondare e scomparire, ma decise di ribattere.

Contessa, non crederete a ciò che dice quest'uomo?” disse indicando il Colonnello. “Tutti sanno che mette in giro solo maldicenze.” aggiunse. “Non è vero, Capitano Harcourt?” chiese Abigail tirando in ballo l'uomo dietro di lei.

Capitano, le ricordo che sono un suo superiore.” sibilò pungente Tavington scoccandogli un'occhiata di avvertimento.

Francis non osò parlare.

Oh, così siete costretto a ricattare per avere ragione?” lo provocò Abigail.

Credo che la ragazza vi abbia messo nel sacco, Colonnello.” commentò la donna.

Sul volto di Tavington comparve una smorfia. “Nessuno mi ha mai messo nel sacco, Contessa.” disse serrando lo sguardo in quello di Abigail.

Gli occhi verdi e decisi della ragazza sostenevano la potenza di quelle iridi azzurre, ghiacciate.

Era una sfida? Abigail non avrebbe mai abbassato lo sguardo.

E cosa farete ora che tutti questi bei uomini partono?” chiese gracchiante la Allandale.

Credo che mi divertirò ancora di più,” rispose tagliente Abigail continuando a guardare Tavington, le cui labbra si arricciarono leggermente.

So, Abigail, che voi conterete le ore finché non torneremo.” commentò il Colonnello.

Certamente, conterò le ore di serenità che mi rimangono.” replicò serafica la ragazza.

Sa come difendersi la piccola americana.” disse la Contessa Grisham che era accorsa data la vivacità della chiacchierata.

Mi è stato insegnato a non farmi mettere i piedi in testa da nessuno.” spiegò lei.

Molto coraggioso, o molto stupido.” replicò il Colonnello.

Contessa Allandale, non avete mai invitato Abigail ai nostri the!” intervenne la Grisham.

Abigail impallidì. Tavington sorrise, estremamente divertito.

Non credo che...-”

Ma che sciocca!” esclamò la donna. “Come ho fatto a dimenticarmene! Poverina, cosa hai fatto durante tutti questi giorni?”

Abigail cercava di formulare una risposta coerente, perché nella sua mente stava propinando appellativi non convenienti alla Contessa Grisham.

Non credo che faccia per me,” rispose Abigail.

Suvvia! Ogni ragazza che si rispetta vuole partecipare!” rispose la Allandale.

Dimenticate che la signorina qui presente è più una selvaggia che altro.” rispose Tavington con un sorriso.

Si stava divertendo, divertendo come non mai a vedere la piccola ragazzina fra le sgrinfie di quelle due donne. In più le occhiate che la ragazza gli gettava erano impagabili.

Prego, non ascoltate ciò che dice questa sera il Colonnello di me, perché è totalmente inattendibile.” rispose Abigail. La Contessa Grisham scoccò un'occhiata al Colonnello che rimase impassibile. “Verrò, non appena possibile.” rispose Abigail non sapendo come uscire da quella situazione.

Si sarebbe inventata qualcosa al momento dell'invito ufficiale.

Scusatemi, ora.” rispose allontanandosi.



* * *



Quando avevi intenzione di dirmelo?” chiese Abigail al padre che la guardò stupito. “Credevi che non sarei venuta a saperlo?”

La serata si era conclusa ed Abigail era spuntata nella camera del padre chiedendo spiegazioni.

Johnathan Fox ogni tanto rimpiangeva di aver portato con sé la figlia e questo era uno di questi momenti.

Te l'avrei detto...-”

Ah, sì? E quando, al tuo ritorno?” chiese lei arrabbiata.

Abbassa la voce, intanto.” la rimproverò. “Te l'avrei detto dopo.

La ragazza rollò gli occhi. “Hai intenzione di andare?” gli chiese.

Certamente.” rispose con semplicità il signor Fox.

Ti rendi conto che sarà pericoloso, vero?” chiese lei.

Ma cosa vuoi che succeda ad un medico?” replicò il padre. “Ai medici non fanno mai nulla.”

Abigail sostenne il suo sguardo. Non gli credeva, ma sapeva che non poteva far nulla per impedirgli di andare.

La Contessa d'Allandale mi ha invitato ad un the.” disse atona.

Bene, avrai qualcosa da fare.” rispose lui.

Io non ho intenzione di andarci.”

Non fare i capricci!” esclamò il padre. “Non puoi permetterti di non presentarti.”

Io non voglio andarci.” ribadì la ragazza. “In mezzo a quelle vecchie che rimpiangono i loro bei tempi. Per favore, padre!”

Avresti molto da imparare. Soprattutto l'educazione.” rispose tagliente il signor Fox.

Abigail rimase leggermente ferita da quel commento. Non era mai stato così duro con lei.

Scusami.” disse con un sussurro il padre.

Scusami tu.” replicò Abigail.

Questo clima li aveva divisi. Suo padre era sempre nervoso per il lavoro continuo, lei era nervosa perché non sapeva cosa fare e anche perché lui continuava ad imporle di non fare questo e quello. Entrambi speravano che a breve tutto si sarebbe rimesso a posto.

Stettero un momento in silenzio, non sapendo cosa dirsi. Poi Abigail, stanca, si alzò.

Vado a letto padre,” disse gentilmente baciandogli le guance. “Buonanotte.”

Buonanotte, Abigail.” rispose Johnathan guardandola uscire.



* * *



Saliva le scale verso la sua camera con un lembo del vestito stretto in una mano e rimuginava.

Pensava al fatto che suo padre se ne sarebbe andato il giorno dopo lasciandola sola.

Pensava a quel maledetto the a cui era stata invitata.

Pensava a Francis Harcourt che sembrava non lasciarla da sola un minuto.

Pensava a Kettern e al brivido d'orrore che l'aveva colta quando lui le era passato accanto quella sera.

Pensava al C...-

Le brave ragazze non vanno in giro a queste ore della notte, sapendo chi si aggira per questi corridoi.” sibilò Tavington spuntando da un angolo buio.

Pensava al Colonnello.

E chi si aggira per questi corridoi?” chiese Abigail voltandosi verso di lui.

Io.” rispose il Colonnello facendosi avanti.

E cosa c'è da temere in un uomo come voi?” chiese Abigail con la sua ingenuità disarmante.

Voi non ne avete la minima idea,” rispose lui guardandola, scrutandola, analizzandola quasi. Come se potesse servirgli per capirla meglio. Abigail era del tutto estranea a lui, incompatibile, inconciliabile.

Colonnello, voi non mi fate paura.” rispose la ragazza a bassa voce. Un lieve sussurro nel silenzio della notte.

Sono un soldato, sono pagato per uccidere, per torturare, per fare del male.” disse duro e glaciale. “E poi sono un uomo, come ogni uomo, desidero e se volessi potrei concludere qui, ora quello che ieri sera non è riuscito a fare Kettern.”

La sua voce era perfettamente calma, terribile nella sua assenza di colore, ma Abigail non era spaventata, lei sapeva, sapeva che Tavington non le avrebbe mai fatto quello che Kettern stava per farle. Sapeva, o almeno credeva, che lui stesse parlando solo per intimorirla, solo per impressionarla.

Perché mi dite queste cose?” chiese Abigail indifferente alle sue provocazioni.

Lo sguardo di Tavington si rabbuiò. “Voi siete troppo ingenua, rischiate di rimanere sopraffatta dalla vita.”

Abigail rise, “E così state cercando di mettermi in guardia? Non è con la paura che lo farete.”

Tavington la osservò, serio.

Questa ragazzina non sapeva nulla, nulla di lui. Se avesse saputo anche un minimo episodio della sua carriera da militare sarebbe scappata a gambe levate per non rivolgergli più la parola, lo sapeva, di questo ne era certo. Era ingenua e questo la portava a fidarsi, fidarsi degli altri, persino di lui.

Lui, un uomo di cui nessuna donna dovrebbe mai fidarsi.

Mi avete salvato la notte scorsa,” disse Abigail con voce piena di emozione. “Non potete essere tanto male, no?”

Tavington la superò per dirigersi in fretta nella sua camera. Abigail lo fermò, stringendogli la mano.

Dio quanto era piccola la sua mano in confronto alla sua.

Colonnello...”

Non si girò immediatamente, ma attese. Il cuore di Abigail martellava come un tamburo nel piccolo petto. Era terrorizzata, non avrebbe saputo dire perché gli aveva stretto la mano, ma aveva sentito l'impulso di farlo e non aveva pensato di fermarsi.

L'uomo con una spinta fece avvicinare i loro corpi.

Abigail perse il respiro.

Hai paura?” le chiese con un ghigno sul volto.

Abigail scrutò quegli occhi limpidi che luccicavano nella notte. “Non ho paura di voi.” rispose risoluta.

Il silenzio calò fra i due. La ragazza si chiedeva se lui fosse in grado di sentire il suo cuore battere così velocemente.

Tavington stringeva la vita della ragazza con un braccio, facendo combaciare i loro corpi. L'altra si avvicinò lentamente al viso di lei. Le scostò delicatamente una ciocca di capelli dal viso e la portò dietro l'orecchio.

Quante volte devo ripeterti che tu dovresti avere paura di me?”

La voce del Colonnello era gelida, atona, metallica.

Chissà cosa penserebbero le altre persone se ci trovassero qui, ora.” sibilò con un ghigno.

Il cuore di Abigail accelerò. “Cosa dovrebbero pensare?” chiese.

Tavington scrutò nei suoi occhi, ma ancora una volta non riuscì a comprenderla. “Non credo che la Contessa d'Allendale ti inviterebbe al suo the, se ci vedesse ora.”

Vi prego, allora!” esclamò Abigail, “Trovate il modo perché ci veda, così sarò sollevata da quel peso.”

E Francis, cosa direbbe?” la provocò ancora.

Cosa c'entra il Capitano Harcourt?” rispose Abigail.

Il suo comportamento nei vostri confronti è più che palese.” ribatté lui, “Persino Bordon se n'è accorto.”

Abigail arrossì, ma lui non poté accorgersene al buio del corridoio. “Io e il Capitano siamo solo amici.”

Un uomo e una donna non potranno mai essere amici.”

Tavington stava dominando i suoi impulsi come mai aveva fatto in vita sua. Aveva una ragazza fra le braccia, una ragazza che sapeva essere vergine, pura, inviolata. Avrebbe potuto farla sua, avrebbe potuto averla, ora in quel momento, nel corridoio, poi nella sua stanza. Eppure lui cosa faceva? Chiacchierava. Chiacchierava con questa ragazzina.

Lei non se ne rendeva conto, ma aveva una grande influenza su di lui.

Sono ancora fra le sue braccia, Colonnello, ha intenzione di lasciarmi andare?” chiese Abigail con un sorriso, piuttosto malizioso.

Qualcosa dentro di lui ruggì, ma fu costretto a tenerlo a bada.

Da cosa?

Convenzioni sociali.

Da quando il Colonnello Tavington si faceva guidare dalle condizioni sociali?

Non temete, signorina, vi lascerò andare, incolume.

Il cuore di Abigail cominciò a pulsare più lentamente al suono di quelle parole, non appena lui cominciò ad allentare la presa sul suo fianco.

Poco a poco fu libera, e si allontanò da lui.

Le mancava il fiato.

I suoi occhi le toglievano il respiro. Aveva l'impressione che le penetrassero nell'anima.

Si diresse verso la sua camera.

Non sapete che è educato dare il bacio della buonanotte?”

Lei impietrì. Stava scherzando, vero?

Ma davanti a lei c'era un Tavington piuttosto serio.

Quello si fa fra innamorati...” ribatté lei.

E noi non lo siamo?” replicò il Colonnello con tono sarcastico.

Abigail non si rese nemmeno conto di essere arrossita perché seguì il movimento della mano del Colonnello che si dirigeva verso di lei, con estrema lentezza.

La seguiva con gli occhi, ma non si allontanava, curiosa, temeraria, voleva vedere cosa sarebbe accaduto.

La mano di Tavington raggiunse il suo mento, lo strinse e delicatamente le toccò le labbra, sfiorandole.

Abigail era terrorizzata, ma qualcosa dentro di lei le diceva di baciare quelle dita, ma lui ritrasse subito la mano.

Lei entrò in camera, senza rivolgergli la parola.

   
 
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