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Autore: Tede    06/07/2010    4 recensioni
Immaginatevi una vita che sta prendendo finalmente la piega giusta; un futuro marito che adoro la sua futura moglie e che farebbe di tutto per vederla sorridere ogni istante della vita. Pensate a degli amici che non ti abbandoneranno mai qualsiasi cosa accada. Pensate ad un ragazzo, ad una ragazza, al loro primo incontro; al loro amore, al loro matrimonio, alla scoperta di un bambino in arrivo; ad una notte buia e fredda, a delle urla, a degli esseri della notte che possono essere dei potenti alleati ma anche dei nemici invincibili; a delle vite spezzate e a delle vite che nascono alla luce della luna sotto occhi che nascondono amore, fini egoistici, pentimento. Rimangono solo delle pagine nascoste alla luce del sole, che tengono, nei loro fogli ingialliti, tutta la verità, perchè nulla è scontato fino alla fine. Un solo "sì" o un solo "no" possono cambiare il destino di molte persone. Tutto ciò che si crede vita reale, in verità è la conseguenza di quella risposta. Amore, vita, significato... menzogne solo per salvarsi la pelle! Ma la verità, rimane là, in attesa che, qualcuno veramente abile e soprattutto non ingannato dalla sete di potere, riesca a trovarla... Solo una persona sa la verità, la porta nel proprio cuore e nel proprio sangue, ma arranca sotto il peso delle sue azioni e non chiede altro che la morte... [continuo de "La rottura degli schemi]
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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capitolo8
Capitolo ottavo

Un matrimonio mancato e un libro di cucina

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Didyme's pov

« Sei proprio sicura che tu non voglia venire? » mi chiese nuovamente Alice dopo il mio ennesimo rifiuto.
Era una settimana che mi ero trasferita dai Cullen, e nonostante ciò, l’imbarazzo non era passato. Più volte mi avevano ribadito che dovevo sentirmi a casa, ma questo tipo di concetto non mi entrava in mente.
« Alice non ho voglia di uscire. Grazie » Alice mi guardò contrariata seguita da una Bella ed una Rosalie, appena entrate nella “mia” stanza.
« Didy, è una settimana che non esci di qui, nemmeno per la caccia. Non pensi sarebbe l’ora di… ».
« NO! Grazie Rosalie sono ok, non ho bisogno di nulla, grazie di tutto ». La mora e la bionda, comprendendo che non mi sarei mossa di lì, se ne andarono mentre Bella rimase all’entrata guardandomi in modo dolce, comprensivo, da mamma. Mi sorrise e, ovviamente, di rimando lo feci anche io; mi sembrava brutto non rispondere a quel gesto tanto affettuoso.
« Didyme, lo posso capire cosa stai passando ora, ma so anche, per esperienza, che tenersi tutto dentro e soprattutto smettere di vivere, non serve a tanto, non serve a te. Pensaci ». Detto questo uscì come le altre. Sentii il leggero scatto della porta di sotto.
Ero sola in casa.
La mattina era il momento più liberatorio della mia giornata, riflessivo, doloroso, in un certo senso piacevole.
Nessie era a scuola, le ragazze erano a fare spese, i ragazzi erano a ristrutturare la casetta di Edward e Bella, dato che un muro si era “misteriosamente” disintegrato. Secondo Emmett i piccioncini si erano divertiti troppo; Carlisle era di turno all’ospedale, Esme aiutava Charlie a sistemare la casa per il trasloco di Sue.
Mi avvicinai al divano di fronte alla finestra; il sole faceva il birichino dietro le nuvole, giocando con loro a nascondino, però quest’ultime stavano avendo la meglio. Alice ci aveva preso di nuovo, oggi pioggia.
Quanto era bello il cielo… così libero, così immenso. Lo avevo ammirato tante di quelle volte ma non ne avevo mai abbastanza, credendo sempre di trovare qualcosa di nuovo, di speciale, di diverso. Mi sembrava di essere una di quelle lettrici che dopo aver finito di leggere un libro lo rileggono ancora e ancora, aspettando un seguito e cercando di scoprire chiavi di interpretazioni sempre differenti.
Come una lettrice attaccata al suo libro, io ero attaccata al cielo, forse, anche perché ero cresciuta insieme ad esso. Mia madre, in quei pochi minuti di conversazione che avevamo avuto, mi aveva detto che il mio vero nome era Stella proprio perché durante la gestazione era sua abitudine guardare i giochi di luce del tramonto e l’apparizione delle prime stelle in cielo.
Mi mancava più che mai. Chissà cosa mi avrebbe detto in questa situazione. Si sarebbe arrabbiata per la mia stupidità nel fidarmi di un tale essere o mi avrebbe abbracciato dicendo che lei era presente e tutto si sarebbe sistemato?
I singhiozzi proruppero in maniera irruenta, non riuscivo più a contenere simili dimostrazioni del mio stato di angoscia, tristezza, malinconia.
Una settimana… una lunghissima settimana. Il pensiero che cercavo di tenere lontano dalla mia mente, ruppe tutte le barriere che avevo alzato. Era una settimana. 7 giorni.
Questo giorno me lo ero immaginato un po’ diverso. Con sorrisi e fiori dovunque sì, ma non con pioggia e lacrime di amarezza.
Chiusi gli occhi.

« Tu Demetri, vuoi prendere come tua legittima sposa Didyme per amarla e onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, finché sarete in vita? »
Sul suo viso ci sarebbe stato un sorriso che solo lui sapeva fare, uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore.
« Sì, lo voglio ». L’emozione nel sentire quella semplice parola sarebbe stata palpabile nella sala decorata per l’occasione. Tutto sarebbe stato perfetto, l’ambiente, le persone… tutto…
Ci sarebbero state Alice, Rosalie e Bella che mi avrebbero fatto da damigelle vestite impeccabilmente come solo loro potevano fare; Demetri sarebbe stato accompagnato da Jasper, Emmett e Edward che dietro di lui, avrebbero sorriso.
Nessie, in prima fila, sarebbe stata attaccata al suo lupacchiotto che dolcemente le avrebbe accarezzato la mano stretta nella sua.
« Tu Didyme, vuoi prendere come tuo legittimo sposo, Demetri, per amarlo e onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, finché sarete in vita? »
« Lo voglio! » il mio sorriso si sarebbe allargato ancora di più, diventando raggiante, emozionato nel coronare, finalmente, quel piccolo desiderio di amore.
« Io vi dichiaro marito e moglie ». L’applauso avrebbe riscaldato l’aria.
Poi il lancio del bouquet: forse, l’avrebbe preso Nessie, che si sarebbe girata timidamente, ma vogliosa, verso il suo amato sotto lo sguardo di un protettivo e geloso Edward. Tutto ciò, ne ero certa, avrebbe fatto ridere tutti quanti.
Demetri mi avrebbe stretto con possessività, facendomi sentire sua totalmente.
E poi ci sarebbe stato il rinfresco e la cena; ci sarebbero state le risate di noi vampiri nel vedere uno della nostra specie mangiare, con poca voglia, il cibo umano. Forse, sarebbe stato l’unico aspetto negativo.
Il ballo, i saluti ed infine la partenza per la luna di miele… Che serata divertente e fantastica sarebbe stata. Io… lui….

« Didyme… Didyme… Didyme »
« Sì, amore mio, chiamami… »
« Didyme, ci sei?. Vieni qua? »
« Vengo dove vuoi tu, amore mio. Basta che rimarremo sempre insieme! »
Una scossa mi fece rinsavire.
Era Nessie che mi fissava preoccupata, era con una mano davanti ai miei occhi.
Oh… stavo sognando ad occhi aperti.
« Didyme è tutto ok? Sono 10 minuti che ti chiamo. Ti serve nulla? », il suo sguardo mi fece tenerezza, sembrava un pulcino impaurito.
« Non ti preoccupare tesoro. Sto bene. Hai detto qualcosa di importante? »
« No, sono appena tornata, e dato che ho sentito la tua scia, ho deciso di salire per avvertiti che sono rientrata. Giù di sotto c’è Jake, vorrebbe salutarti. Ti va di scendere? »
« Ah ok. Certo scendo subito ». Le sorrisi con fare rassicurante, ma il suo sguardo la diceva lunga. Non mi credeva.
Quando scesi, trovai Jake sprofondato sul divano di fronte alla televisione della camera da pranzo. Era veramente un ragazzone. Lo conoscevo da poco tempo, ma ogni volta che ci incontravamo era sempre più grande. Mi avevano spiegato che era una caratteristica del branco dei lupi che viveva nella riserva nelle vicinanze di Forks. Mi ricordava Nessie, da questo punto di vista… Erano più simili di quanto potessero pensare. Anime gemelle.
« Ciao Didy. Come stai? » era così gentile, nonostante Edward mi avesse raccontato che era dolce solo con determinate persone e che la sua dolcezza fosse dovuta alla presenza di Nessie, dato che lui lo conosceva bene, soprattutto la sua parte orgogliosa e fiera, e la sua lingua lunga.
Mi facevano ridere quei due, quando erano insieme erano peggio di due bambini, si stuzzicavano a vicenda e Bella e Nessie li rimproveravano sempre.
« Ciao Jake. Si va avanti » il suo sguardo nero e profondo si portò alle mie spalle, il suo amore stava scendendo.
« Mi dispiace » il suo tono dispiaciuto era vero.
« Non ti preoccupare, sono forte. Passerà »
« Didyme senti, sai, per caso, se la nonna ha fatto spesa? Ho un po’ di fame, ma non mi va di andare a caccia ».
« Si penso l’abbia fatta ieri. Vuoi che ti prepari qualcosa? »
« Non ti preoccupare, non serve, faccio sola » io non ne sapevo nulla di cucina, ma nonostante ciò insistetti. Volevo fare qualcosa, tenere la mente occupata e non pensare ad altro che non fosse l’odore sgradevole della farina e delle uova.
« Dai davvero, voglio provare. Magari divento una cuoca di fama mondiale. La prima vampira che diventa chef ». L’atmosfera subito si rilassò, sciolta dalla risata profonda di Jake accompagnata da quella dolce e delicata di Nessie.
Mi diressi in cucina. E il panico si impossessò di me. Dove era il libro di cucina?
« Nessie, il libro di cucina? »
« Nel cassetto, sotto le posate »
Okay, ora iniziamo con qualcosa di semplice. Calma.
La crostata.
Preparai gli ingredienti che mi servivano e iniziai a impastare. L’odore non era dei migliori ma almeno come cosa era rilassante.
Impiegai 3 minuti tra mescolare gli ingredienti, stendere la pasta, spalmare la marmellata e mettere il tutto in forno. Doveva cuocere a 180° per 30 minuti. Nel frattempo mi misi a sfogliare il libro con le ricette. Più volte mi chiesi come gli umani trovassero invitanti cose piene di cioccolato, panna, creme e frutta.
Una volta con Demetri ne avevamo parlato e non eravamo giunti a nessuna conclusione possibile.

E che cavolo, avevo ripensato ancora a lui. Ero senza speranza. Sospirai.
Mi diressi verso la sala da pranzo ma non appena vidi Jake che baciava con trasporto la sua piccola fidanzata, decisi di non interromperli.
In quel momento come mai mi sentii di peso, cosa ci facevo in questa casa? Che cosa mi tratteneva? Perché non me ne ritornavo semplicemente a casa?
Mi risposi da sola la casa era troppo collegata a lui. Ogni muro o mattonella conservava il suo dolce profumo.
Sentii il timer del forno squillare allegro, la crostata era pronta. La presi senza presine. Il calore era forte ma non ci feci caso.
La tagliai e la portai ai ragazzi.
« Ma che bello, una crostata. Grazie! ». A quanto avevo potuto vedere a Jake piacevano i dolci.
« Di nulla. Nessie io esco. » Non aspettai risposta mi fiondai di fuori, in giardino e poi verso il sentiero che veniva inghiottito dal bosco circostante.
Avevo voglia di cacciare, affondare i miei denti nella fragile carne del collo di qualche animale. Sentii i passi di un orso nelle vicinanze.
Come una pantera agile mi diressi verso quel rumore e senza dargli il tempo di fargli comprendere cosa stesse accadendo mi gettai sul suo collo.
Dopo pochi strattoni, la forza dell’animale venne meno e si accasciò sotto le mie braccia. Ero sazia. Pensavo che ne avessi più bisogno ma mi sbagliavo.
Mentre tornavo a casa sentii un pianto sommesso. Seguii quella parte ed entrai in un piccolo spiazzo.
In mezzo ad essa c’era una ragazza. Una ragazza dalla carnagione scura, e con i capelli corti. Non riuscivo a guardarla in volto dato che era girata di spalle.
« E’ tutto ok? » non ne so il motivo, ma la mia voce uscì in un sussurro.
« Ti sei mai sentita un peso? » Ti sei mai sentita sola in un mondo estraneo?” riconobbi la voce e anche il suo odore.
« Si Leah, anche in questo momento! »
Mi sedetti distante da lei. Non le piacevano i rapporti con i vampiri, ma questa volta era diverso… Avevamo un bel po’ da parlare.

....to be continued

Correzioni a cura di trettra :)
http://img514.imageshack.us/img514/1508/1165203218h3r17s34.jpg

Buongiorno a tutti! Ed eccomi con l'ottavo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Non mi dilungherò come al solito, ma passo subito ai ringraziamenti!
Ringrazio tutte le persone che hanno inserito la storia fra le preferite e le seguite, chi mi ha inserito come autrice preferita, e chi leggi in silenzio.
Forse, ancora non l'ho fatto, ma ringrazio anche le persone che hanno inseritola mia terminata storia (la rottura degli schemi) tra le preferite, le seguite e chi tra le storie da ricordare! Grazie davvero tantissimo!
Ed ora passiamo alle risposte delle recensioni:


 noe_princi89 
 21/06/10, ore 20:29 - Capitolo 8: Capitolo 7 - Rabbia & Pazzia
Si, cara noe, l'ha proprio lasciata! Ma sarà solo per causa di Sulpicia o per causa del destino? Si scoprirà nel corso della storia! Mi ha fatto molto piacere dedicarti il capitolo, mi segui dall'inizio, sono io che ti devo ringraziare!^^ Spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento.. Un bacio a presto
 Noemix 
 21/06/10, ore 16:08 - Capitolo 8: Capitolo 7 - Rabbia & Pazzia
Gemeeeee!!! Grazie da morire per tutti i complimenti, la forza che mi dai e che mi hai dato! Già ti ho dedicato il capitolo, non mi devi ringraziare, non è nulla! :) Spero che il capitolo ti sia piaciuto... Ti adoro a presto
 trettra 
 21/06/10, ore 13:32 - Capitolo 8: Capitolo 7 - Rabbia & Pazzia
Ammore mio, sono felicissima che il chappy ti sia piaciuto così tanto, spero anche quest'ultimo! Di niente per la dedica, non è nulla! Si che la continuerò, ho delle fantastiche persone intorno che mi danno la forzadi andare avanti!! ;). Ti voglio anche io un mondo di bene

Ho quasi terminato, ma devo fare prima una cosa. La mia beta ha pubblicato una fantastica storia fra le originali, il cui titolo è "Ali di carta"...Fateci una scappata, è davvero bella!

A presto un bacione a tutti


Tede
  
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