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Autore: Ayana    06/07/2010    1 recensioni
Quindici amici la notte di Halloween si inoltrarono in un castello abbandonato alla ricerca di nuove emozioni.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve^^

Ringrazio chi ha letto o leggerà la fan fiction che con questo capitolo terminerà.

Colgo inoltre l’occasione per ringraziare  ryanforever, persona che ha sempre commentato la fan fiction ed inoltre penso che questo paring sia magnifico ma forse è stato troppo contagiato dalle stupidate, non che la mia fan fiction , di sicuro scritta male, non lo sia ^^’

Va beh baldo alle ciance e buona lettura.




4.Confusa evoluzione.

 

Si portò vestito sotto la doccia.

Era sporco, era strano, era confuso.

Mentre l’acqua gelida scendeva a bagnare i capelli arruffati di Naruto nella sua mente sfrecciarono tante di quelle immagini che lo investirono.

 

Aveva quindici anni.

Forse non era certo della propria sessualità e questo non era stato un problema fino a quel maledetto 31 ottobre.

Per lui contavano solo il crearsi, il dare vita ad una persona apprezzata da tutti per diventare un uomo felice e che donava felicità.

I litigi,le risse e le risate con gli amici appartenevano al processo di contentezza che la sera gli regalava serenità.

 

Ma ora non esisteva solo quella leggera vita, o quelle leggere attrazioni nei confronti delle ragazzine carine.

Ora era lì sotto la sua squallida doccia fredda a battere le nocche contro la parete bagnata.

Si arrese quando noto i lividi sulle mani.

E capì che farsi del male non l’avrebbe aiutato.

Era arrivato il momento di crescere e di capire cosa causasse quelle stupide reazioni, quali sogni, rossori, atteggiamenti isterici.

Ed era Sasuke la causa.

Forse oltre ad essere la causa era anche il fine  da raggiungere per trovare la felicità, quella vivace e piena.

Si decise ad uscire fuori da quel bagno, gocciolante e bagnato, probabilmente non solo di acqua, ma anche di emozioni, quelle che racchiuse in poche lacrime straripano dagli occhi, rendendoli più vivi e attivi del semplice battito di ciglia.

 

 

 

Cosa succedeva a Naruto?

Lui l’aveva punzecchiato come era solito fare, ma contro ogni probabilità piuttosto che attaccarlo e risponderlo a tono, con un atteggiamento che sfiorò la consapevolezza s’era rintanato in bagno.

Non l’avrebbe seguito, Sasuke non si sarebbe scusato, infondo non aveva fatto niente, niente di così sbagliato da fargli cambiare umore.

 

E continuando a pensare restò immobile a fissare la porta che molti minuti prima era stata chiusa a protezione dell’Uzumaki, fino a che non fu travolto da una furia bagnata.

 

Il biondo era sopra il suo corpo atterrito, ansante, bagnato e dagli occhi lucenti.

Lo aveva colpito al viso, sentiva del sangue sulla guancia ma non era il suo, colava dalle nocche della mano destra dell’aggressore.

 

Sasuke sentiva dolore.

Naruto provava dolore.

Ad unirli ,come da bambini, era ancora il dolore.

 

Erano bambini, erano dei giovani cuccioli tristi, senza famiglia: senza affetto, costretti alla stringente solitudine.

Tra di loro nacque complicità e rivalità da subito.

 

Ora dopo anni di distanza erano di nuovo bambini, in balia della confusa vita.

Erano bambini cresciuti ma la solitudine era stata schiacciata dalla solidale amicizia.

La loro amicizia era un fiore sbocciato tra le pietre, affrontava la realtà delicatamente ma con prepotenza.

Un fiore che nasce tra le pietre è prepotente.

 

 

Entrambi respiravano lentamente e faticosamente.

I loro sguardi erano intrecciati, erano muti ma i loro occhi non volevano tacere.

Scioccamente inarcarono entrambi le labbra, entrambi tendevano a sorridere.

Le gocce d’acqua dai capelli di Naruto bagnarono i capelli corvini del moro.

Le gocce di sangue dalla mano del biondo coloravano di vermiglio la candida pelle di Sasuke.

 

-Voglio restituirti il tuo regalo – Naruto esordì prima di schiacciare le proprie labbra su quelle del migliore amico.

Si incontrarono in un bacio impaziente, confuso, doloroso i due bambini che tempo addietro si intrecciarono in un fiore.

 

Furono secondi lunghi o minuti brevi quelli che consumarono in quel bacio.

Quando quegli istanti terminarono restarono a terra ancora.

A guardarsi, senza suoni ma parlando con gli occhi e quelli di Naruto avevano tanto da dire.

Non c’era niente da fare anche i suoi occhi erano chiacchieroni.

 

-Usuratonkachi sanguini ancora … - notò asciutto l’Uchiha.

Spezzò il dialogo, forse aveva parlato troppo.

Naruto balzò in piedi spavaldo.

-Non mi ucciderà un po’ di sangue teme!-

A sua volta l’altro si alzò.

Erano appiccicosi ma asciutti, il tempo trascorso a guardarsi aveva permesso ai vestiti di asciugarsi.

 

Iniziarono tra insulti vari a battibeccare mentre un imbronciato Naruto si lasciava fasciare da un indignato Uchiha.

 

I due forse avrebbero dato spazio ad un’evoluzione.

Una confusa evoluzione data dai loro acerbi sentimenti da adulti e maturi per bambini.




Fine.

  
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