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Autore: fabiolina    07/07/2010    2 recensioni
E se dopo aver salvato Edward alla nostra Bella fosse toccata una sorte diversa a Volterra?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo so sono in ritardissimo!sono imperdonabile ma avrete un bel capitolo con cui rifarvi!
 
-SCAXA_SWAN: sono felice soprattutto perchè hai apprezzato la mia personale visione dell'imprinting e la visione del tutto dagli occhi di Jake!
-BELLINA 3000: ehm tutti i tuoi complimenti mi riempiono il cuore e mi lusingano molto...io semplicemente scrivo con il cuore (e le mani...ihihih) e rileggo fino allo svenimento...ecco il mio unico segreto...mi fa molto piacere che anche tu, come me, hai simpatia per i lupi....vedrai che alla fine andranno tutti d'accordo! grazie!!!!bacio!
-MIRYA: grazie per l'incoraggiamento, da te è un onore! ormai alle poche recensioni ci ho fatto il callo...l'importante è che non calino le letture...perchè lo so che ci sono un sacco di lettrici silenziosissime...mi fa piacere tu abbia colto la dolcezza con cui cerco di innaffiare ogni rapporto e ogni personaggio....diciamo che almeno in "questa" realtà vorrei che le cose andassero per il verso giusto...comunque oltre a questo credo che prima della riappacificazione tra Ed e Bella sia sato cruciale il discorso dell'accettazione da parte degli altri e per sè stessi...senza contare il grande stravolgimento che Bella compie su stessa e il suo carattere ora che è una vampira...resta sempre sintonizzata quando puoi! un bacione!
 
 
ora vi consiglio qualche lettura!
Broken Hearts e seguito di Kagome86 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=422603
Tutte le storie di Stupid Lamb http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=
The Virgin and the Sinner (ormai al termine) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=405445
 
giusto per incominciare (molte sono V18)
 
ora buona lettura!
 

TRENTASETTESIMO CAPITOLO  Pov Bella

Edward aveva chiarito con Jacob e lo aveva riportato da me.

Mi rendevo conto di essere, nei confronti di entrambi, tremendamente egoista, ma era come se, dentro di me, ci fosse una forza che riuscisse sempre a muovermi contro ogni mia considerazione razionale, tenendomi unita non solo ad Edward, ma anche a Jacob.

Non potevo neanche minimamente capire come si potesse sentire Jake. Ora eravamo due esseri che viaggiavano su lunghezze d’onda diverse. Sapevo ancora leggergli nel profondo e riuscivo ancora a cogliere ogni sfumatura di ciò che provava, ma non riuscivo più a immedesimarmi in lui, a comprendere la reale portata delle ferite che gli stavo infliggendo continuando a volerlo al mio fianco nonostante avessi scelto Edward per l’eternità.

Di contro potevo comprendere perfettamente i sentimenti di Edward, quella gelosia incontrollabile che ti consuma dentro, nonostante tutta la fiducia, mista a quel desiderio di protezione innato che provava per me e che ora anche io sentivo ancor più forte per lui.

Potevo desiderare di avere accanto un uomo migliore? Perché ormai mi aveva dimostrato di essere tutto tranne che un ragazzino 17enne. Stava cercando di porre rimedio in ogni modo al suo abbandono. Aveva affrontato mio papà, mi aveva chiesto di sposarlo, esaudiva ogni mio desiderio, mi era sempre accanto donandomi il suo sostegno incondizionatamente. E ora uno dei gesti più difficili e belli che potesse fare per me: avevo deposto le armi e cercato un armistizio con il mio migliore amico. Certo la situazione non era semplicissima, avrei dovuto tenerli a bada entrambi, l’uno nei confronti dell’altro, e avrei dovuto rendere ben evidente, ma con tatto, a Jake che la mia scelta era e sarebbe stata sempre e solo Edward.

Non sapevo rinunciare a nessuno dei due. O meglio, non ero ancora in grado di saper rinunciare a Jacob, lui era quell’anello di congiunzione fra la mia immortalità e la vita semplice ed effimera di un tempo. Non ero ancora pronta a dire addio alla mia vecchia vita, ma mi sarei impegnata per far maturare in modo sano ed equilibrato il mio rapporto con Jake.

<< Ora che anche il numero degli invitati lo abbiamo e a grandi linee ho detto la mia su ogni piccolo particolare è arrivato il momento di andare alla riserva ad aiutare per il falò! >> dissi interrompendo ogni mia riflessione, alzandomi dal divano e levandomi dal grembo la decina di cataloghi e riviste che mi aveva dato da guardare Alice.

<< Ma Bella! >> protestò la mia sorellina

<< Niente ma, Alice! Lascio tutto in mano tua, mi fido di te e se proprio hai bisogno di qualcuno che ti dia corda prova a rintracciare il mio fuggiasco, futuro marito e tormenta lui. E ricordagli che deve passare a prendere mio padre alle 20. Ciao! >>

Conclusi raggiungendo il garage per prendere l’Aston. Volevo far divertire un po’ Jake.

Prima di varcare il confine della riserva però il cellulare prese a squillare.

<< Pronto? >>

<< Bella stai già andando a La Push? >>

<< Scusi, ma con chi parlo? >> ormai avevo imparato a fingere anche io.

<< Come con chi parlo? Bella? Tutto bene? È successo qualcosa? Stai male?  >> disse in tono via via sempre più agitato.

<< Si Edward! Tutto bene, se non fosse che è da quasi un’intera giornata che non ci vediamo. Dove diavolo ti sei cacciato? >> dovetti tagliare corto con lo scherzo prima che cominciasse a esagerare con l’ansia.

<< Tesoro ero con i ragazzi a portare i documenti per il matrimonio e … >>

<< E??? >> ero proprio curiosa di sapere il resto.

<< E a cercare un abito. Sai fra un mese mi sposo e vorrei evitare di presentarmi in tuta, anche se di sicuro mi abbinerei perfettamente con la tenuta della mia graziosa sposina >> ridacchiò.

<< Per sua informazione, la graziosa sposina indosserà un abito che ti farà rimanere a bocca aperta. Sempre che si presenti ovvio! >> risposi inacidita. 

<< Touchè mon amour! Speravo di trovarti ancora a casa e stare un po’ da soli. >>

<< Primo, sei sparito per tutto il giorno, lasciandomi sola con quella pazza di tua sorella, secondo, vorrei dare una mano per il falò quindi, alle 20, passa a prendere Charlie. Vi aspetto là. >> non potevo cedere al suono suadente della sua voce e alle sdolcinerie che mi frullavano per la testa.

<< Agli ordini capo in seconda Swan! Mi farai morire sicuro prima delle nozze! A dopo! >>

<< Edward, aspetta! >>

<< Si? >>

<< Ti amo! >>

<< Anche io, anche io >>

Buttai il cellulare sul sedile del passeggero e, con un bel sorriso dipinto in volto, sgommai verso casa Black.

Jacob era nella rimessa, ma appena sentì dei pneumatici sulla ghiaia davanti a casa, si affacciò, mettendo su la stessa espressione con cui, giorni fa, mi aveva accolto Edward al ritorno da L.A. Alle sue spalle apparve poi il piccolo Seth.

<< Ma quella è davvero un’Aston ONE 77 cabrio? >> chiese sbalordito il piccolo Clearwater cominciando a squadrare da ogni angolazione la mia macchina.

<< Proprio così Seth! >>

<< Wow! Chissà quando potrò averne una anche io! Ma mi accontenterei anche di una scatola di lamiere per cominciare >> disse più a se stesso che a me.

<< Allora piccolo ninja che te ne pare della nuova arrivata? >> chiesi a Jacob.

Era così buffo. Indossava una maglietta nera con una stampa delle tartarughe ninja ed entro due minuti gli sarebbe cascata la mascella se non lo avessi riportato sulla terra con la mia battuta.

<< Spiritosa! Davvero! E quella dove l’hai rubata? >>

<< Jake! Non sono una ladra! Ecco me la sono comprata. Cioè Edward l’ha comprata. O meglio io l’ho comprata con i soldi di Edward >> ma perché dovevo imbarazzarmi così con lui?

<< Wow Bells ti sei già immedesimata nel ruolo della casalinga disperata eh! >> mi stuzzicò lui

<< Vuoi restare ancora là impalato o vuoi farci un giro? >> aspettai giusto il tempo che un ampio sorriso gli curvasse le labbra e gli lanciai le chiavi sistemandomi al posto del passeggero.

Tirai su il cappuccio della mia felpa di ciniglia marrone mentre Jake ordinava a Seth di chiudere la rimessa e tornare a casa per poi mettere in moto.

<< Che fine ha fatto il pick up? >>

<< Tranquillo, la tua prima opera di restauro è ancora tra noi, anzi stavo pensando che potresti dargli una bella controllata. Credo di aver trovato il suo prossimo proprietario >>

 

Nel giro di mezz’ora avevamo girato la riserva in lungo e in largo ed era ora di rientrare per il falò.

<< Non è che Cullen farà storie vero? >> eh certo ora si preoccupava o forse sperava ancora in uno scontro.

<< Jake guarda che non è mica un dittatore! La macchina è mia e ci faccio quello che voglio e poi ad Edward importa solo che io sia felice quindi comportati bene anche tu e non ci saranno problemi >> gli risposi scompigliandogli i capelli un poco cresciuti e allontanandomi.

<< Ehilà posso essere utile? >> dissi entrando nella cucina di Emily.

<< Isabella! Pronta per la grande serata? Una volta che inizierò non si torna più indietro lo sai vero? >> mi disse serio Sam.

<< Bella non ha nulla da temere. Charlie è uno tosto e non credo che da quando mi sono mostrato a lui la sua fantasia abbia galoppato tanto distante dalla realtà. Avrà bisogno di qualche istante, ma per lui non cambierà nulla. E noi saremo lì, per lui e per lei. >> rispose Jake.

Le sue parole mi scaldarono il cuore o quello che avevo nel petto al suo posto e istintivamente gli strinsi una mano e gli sorrisi dolcemente. Era cresciuto così tanto e stava facendo notevoli passi avanti con me e con tutta la situazione “matrimonio”. Era al mio fianco ed era tutto ciò che egoisticamente volevo. Non volevo perderlo e sentivo che presto tutto si sarebbe sistemato.

Avevo appena fatto ufficialmente conoscenza con Sue quando vidi arrivare la Volvo grigia. Con due ampie falcate raggiunsi rapidamente Edward, abbracciandolo. Lui, in risposta, mi strinse a se, regalandomi un casto bacio sulla fronte.

Subito dopo avergli bisbigliato quanto mi fosse mancato mi girai verso mio padre che era impalato a guardarci in imbarazzo.

<< Ciao papà! Sue è in casa, credo abbia bisogno di aiuto per portare le ultime cose giù alla spiaggia >>

Non se lo fece ripetere due volte e corse dentro. Dopo poco li vidi uscire uno accanto all’altra, sorridenti.

<< Pronta? >> mi chiese Edward sfiorandomi una guancia con la mano.

<< Se tu sei con me sono pronta a tutto! >> e ci avviammo anche noi.

Arrivati al falò mi stupii della luce e del calore che esso emanava. Splendeva quasi più del sole.  Mi sentivo quasi un’intrusa, ma ben presto tutti mi fecero ricredere.

Emily mi sorrise radiosa. Embry s’era alzato per darmi il cinque mentre Quil aveva addirittura azzardato un bacio sulla guancia, guadagnandosi un’occhiataccia da Jake e scatenando l’ilarità di Edward. Jared accennò un saluto con il capo, distogliendo, il meno possibile, l’attenzione dalla sua timida e riservata ragazza, Kim. Osservandoli mi sbalordii nel constatare quanto capissi perfettamente la complessità e la profondità dell’attrazione e del coinvolgimento che c’era tra loro. Era la stessa che c’era tra me ed Edward. Una volta trovato il proprio sole è impossibile orbitare altrove, impossibile recidere quel filo, seppur invisibile, che ti unisce all’altra metà, in modo indissolubile.

Mentre riflettevo su queste cose Jake prese posto alla destra di Sam seguito da Paul. L’unico a mostrarsi come sempre poco accomodante, brontolando sommessamente per lo sgradito “odore” di vampiro.

Seguendo poi il cerchio notai che in posizione centrale c’era Billy con un paio di anziani. Subito accanto si era sistemata Sue, molto probabilmente aveva preso il posto del marito all’interno del consiglio. Ai suoi piedi, per terra, erano seduti Leah e il piccolo Seth. Avrei dovuto cercare di instaurare più di una semplice amicizia con loro per far felice Charlie. Chissà se Leah aveva accettato o soffriva ancora terribilmente per la scelta di Sam. Mi soffermai parecchio sui due fratelli e a guardarlo bene Seth mi ricordava il "Jacob" dei primi tempi. Il fatto che presenziasse al falò però significava che, presto o tardi, anche lui avrebbe cominciato a trasformarsi e sarebbe cresciuto a vista d’occhio. Lo stesso era già successo a Leah. Forse allora non avrebbe sofferto per sempre, ma avrebbe avuto anche lei il suo imprinting un giorno o forse avere il gene-lupo per una ragazza comportava schemi e conseguenze diverse?! Avrei dovuto parlarne con Jake uno di questi giorni. Osservandoli capii perfettamente la scelta di Sam di condividere tutto anche con Charlie. Sarebbe stato tutto più semplice per tutti. Niente domande e soprattutto niente caccia ai nuovi lupi.

Nel frattempo mio padre si era sistemato subito al fianco di Sue e io mi accodai mettendomi alla sua sinistra con Edward. Non appena il cerchio fu chiuso tutti si voltarono nella direzione di Sam.

<< Do il benvenuto a chi siede per la prima volta in questo cerchio. Stasera conoscerete quelle leggende che sono la nostra realtà. Diventerete parte della tribù. Custodirete i nostri stessi segreti. Farete parte finalmente della famiglia. Questa notte ci sono con noi anche persone che non condividono con noi legami di sangue, ma ormai fanno parte della famiglia ed è giusto che sappiano. Ora vorrei lasciare la parola a Billy >>.

Il quale cominciò a narrare delle loro leggende:

<< Il nostro popolo è sempre stato composto da una cerchia ristretta di membri, ma nonostante il tempo non è mai scomparso. Questo perché nel nostro sangue c’è qualcosa che ci rende speciali, immortali se vogliamo - io strinsi più forte la mano di Edward e rivolsi un timido sorriso a mio padre – In principio i Quileute erano spiriti guerrieri. Quando c’era bisogno di difendere la nostra ricca terra dagli invasori, il popolo si rifugiava sulle barche, in mare. Gli spiriti guerrieri lasciavano i loro corpi umani, su cui le loro donne avrebbero vegliato, per scatenare la loro magia contro i nemici. Kaheleha fu il primo grande Spirito Supremo. Poi arrivò l'ultimo Spirito Supremo, Taha Aki. Saggio e pacifico. La gente viveva felice e serena sotto la sua protezione. Ma c'era un uomo, Utlapa, che pensava che il nostro popolo dovesse usare la magia per espandere il proprio territorio, rendere schiavi i popoli vicini per costruire un impero. Poiché gli spiriti potevano leggere l’uno i pensieri dell’altro, Taha Aki venne a conoscenza della bramosia di Utlapa e lo cacciò dalla tribù. Nonostante egli fosse molto forte, non poteva competere contro gli altri spiriti uniti e si allontanò, meditando vendetta. Aspettò e in fine riuscì a impossessarsi del corpo di Taha Aki, lasciando lo spirito di quest’ultimo senza un corpo. Prese così il posto del capo dei Quileute senza però lasciare più il corpo usurpato. Taha Aki in preda all’agonia si ritrovò a provare invidia di fronte ad un possente lupo. Persino vivere da animale sarebbe stato meglio di quell'orribile coscienza incorporea. Così Taha Aki ebbe l'idea che cambiò per sempre il destino di tutti noi. Chiese al grande lupo di fargli spazio nel suo corpo, di dividerlo con lui e il lupo acconsentì. Ormai divenuti una cosa sola, l'uomo e il lupo tornarono al villaggio. Egli cercò in ogni modo di comunicare con loro per smascherare Utlapa. Yut, uno dei guerrieri più anziani, disubbidì ai comandi ed entrò nel mondo degli spiriti riconoscendo Taha Aki. Purtroppo il capo impostore lo uccise prima che potesse parlare con gli altri guerrieri. Al cospetto di una simile ingiuria Taha Aki provò una grande rabbia, più intensa di qualsiasi sensazione avesse mai provato. Entrò di nuovo nel corpo del grande lupo e avvenne la grande magia. La sua rabbia era la rabbia di un uomo. L'amore che provava per la sua gente e l'odio contro il suo oppressore erano troppo vasti, troppo umani per il corpo del lupo. Il lupo iniziò a tremare e, davanti agli occhi sconvolti dei guerrieri e di Utlapa, si trasformò in uomo. Da quel momento, Taha Aki fu più di un semplice uomo e più di un lupo. Fu battezzato Taha Aki il Grande Lupo. Guidò la tribù per molti, molti anni, senza più invecchiare. Quando un pericolo si avvicinava, assumeva l'identità di lupo per combattere o spaventare il nemico. Fu padre di molti figli e alcuni di questi, divenuti adulti, scoprirono che anch'essi potevano trasformarsi in lupi. I lupi erano tutti diversi l'uno dall'altro, poiché erano spiriti e riflettevano l'uomo che c'era dentro di loro. Quando un uomo-lupo smette di trasformarsi vive e invecchia come un normale essere umano. >>

Billy si fermò probabilmente per dare il tempo a tutti di assimilare il racconto.

<< Quindi tuo figlio sarebbe il famoso uomo-lupo? >> chiese a Billy, con voce seria e chiara, mio padre.

<< Tutti noi siamo uomini-lupo. Io, Jacob, Jared, Embry, Quil, Leah e forse un giorno anche Seth e molti altri. >> rispose Sam.

<< Accidenti ragazzi e io che pensavo foste immischiati in qualche gang. Ho anche rischiato di farvi la pelle con quelle battute di caccia nei mesi scorsi. Un momento, quindi siete voi la causa di quelle sparizioni tra turisti e campeggiatori? Perché se così fosse io … >> scattò in piedi.

<< Charlie siediti. Questo era il racconto di come la magia è giunta fino a noi... ma non è la fine della storia >> disse pacato Billy, mentre Sue invitava mio padre a rimettersi calmo accanto a lei.

Io rimasi immobile. Ero completamente terrorizzata dalla possibile reazione che mio papà avrebbe avuto con il proseguo della storia.

<< Decenni dopo cominciarono i problemi con un popolo confinante: i Makah. Molte loro giovani erano scomparse e di ciò incolpavano i lupi. Taha Aki, ormai vecchio, incaricò il suo figlio-lupo maggiore, Taha Wi, di trovare i veri colpevoli prima che iniziassero le ostilità. Taha Wi guidò altri cinque uomini-lupo in missione sulle montagne dove trovarono qualcosa di assolutamente nuovo per loro: uno strano, dolce odore nella foresta, che bruciava il naso fino a far male - parlava del nostro odore e inconsciamente mi strinsi maggiormente al fianco di Edward che mi cinse le spalle con un braccio – Essi non sapevano quale creatura lasciasse un tale odore, ma la seguirono. Taha Wi non fece mai ritorno e Taha Aki convinse i Makah della loro estraneità con il suo lutto. Tuttavia le sparizioni ricominciarono, una nuova spedizione di lupi fu inviata nella foresta e questa volta almeno uno tornò vivo. Era Yaha Uta, il figlio maggiore della terza moglie di Taha Aki, il più giovane del branco. Aveva portato con sé uno strano cadavere, duro e freddo come la pietra. >>

Istintivamente mio padre mi aveva preso per mano e al suono di quelle parole si voltò verso di me alternando lo sguardo dalle nostre mani intrecciate al mio viso. Stava collegando la mia nuova natura a quella della creatura del racconto di Billy.

<< Yaha Uta descrisse la forza maestosa e la velocità della creatura. Le sue labbra bianche coperte del sangue delle fanciulle Makah e gli occhi che emettevano un bagliore rosso. Scoprirono in fretta che fare a pezzi la creatura non era sufficiente ad annientarla e velocemente gettarono ogni suo brandello nel fuoco, dividendo poi le ceneri e disperdendole in luoghi lontani. – a quel punto Billy mostrò il nastrino di cuoio che portava al collo. Da un'estremità penzolava un sacchetto, scurito dal tempo, probabilmente parte delle ceneri erano racchiuse lì - Lo chiamarono il Freddo, o il Bevitore di Sangue. A volte capitò che qualche bevitore di sangue attraversasse questi territori, ma veniva colto di sorpresa non sapendo dei lupi. Fino a quando non giunse una congrega più grande e i vostri bisnonni si preparano a combatterla. Il capo dei nuovi venuti però parlò a Ephraim Black con i modi di un uomo e gli giurò di non voler fare del male ai Quileute. I suoi strani occhi gialli, in qualche modo, provavano ciò che diceva: lui era diverso dagli altri bevitori di sangue. I lupi erano in svantaggio numerico: non aveva senso che i Freddi cercassero una tregua, quando avrebbero potuto vincerli. Ephraim accettò. Da allora i Freddi hanno sempre rispettato il patto, benché la loro presenza tenda ad attirarne altri. E il loro numero ha indotto, da allora, il branco a ingrandirsi. Perciò, oggi, i figli della nostra tribù portano di nuovo il fardello e condividono il sacrificio che i loro padri hanno sopportato prima di loro >>

 Ora Billy aveva preso a fissare Edward e me, mentre sentivo la presa di mio padre farsi più stretta. Ormai la verità stava prendendo forma nella sua mente. Tirato poi un lungo respiro si voltò verso di me prendendomi entrambe le mani.

<< I freddi di cui parla Billy sono i Cullen vero? Intendo quelli buoni >>

Io non seppi far altro che annuire.

<< Ed ora tu sei come loro? >>

Ancora un solo, semplice, cenno del capo.

<< Perché Bella? Devo … Voglio capire! Perché hai fatto una scelta simile? Senza dirmi nulla. Avremmo potuto discuterne. Invece sei sparita senza una parola e ora sei … >>

<< Papà non avremmo mai potuto discuterne perché come i Quileute, anche i vampiri hanno le loro leggi e i loro segreti. Tu saresti stato in pericolo. Io sono stata in pericolo per averlo scoperto e nonostante volessi questa vita per restare al fianco di Edward, lui si è sempre opposto. Per questo mi ha lasciata, per questo ho iniziato a fare ogni più assurda sciocchezza per riportarlo da me. Il giorno in cui sono partita mi ero lanciata dalla scogliera qua alla riserva e la voce di un mio presunto suicidio era arrivata ad Edward. Lui non poteva sopportare un’esistenza senza di me e si era diretto a Volterra per cercare la morte per mano di chi amministra la legge tra la sua specie, ma io sono intervenuta. Purtroppo, a quel punto, mi ero esposta e sarei morta sul serio se Edward non mi avesse trasformata. >> ancora una volta aveva cercato di non dare troppi particolari e allo stesso tempo di essere più sincera possibile.

Charlie rimase in silenzio fissandomi intensamente.

<< Charlie, Bella non è cambiata, è sempre lei. Il suo amore per te non è cambiato. Certo, ora è ancora più bella e la goffaggine è sparita, ma non credo siano cambiamenti di cui doversi lamentare. Purtroppo la sua testardaggine non è scomparsa e sta facendo di tutto perché tra tutti noi ci sia più di un semplice patto di non belligeranza. Sta lottando perché possiamo convivere insieme ed in pace. È rimasta la ragazza altruista, dolce e generosa che conoscevamo. Nulla è cambiato. Ed in più saprai che niente mai la strapperà via da te e che sarà felice per sempre accanto alla persona che ama. >>

 Jacob aveva colmato quel silenzio lacerante. Aveva parlato in modo schietto a mio padre senza però lasciare per un istante i miei occhi. Sapevo che dietro ad ogni parola per lui c’era molto di più e la cosa mi faceva soffrire perché ero conscia di quanto gli costasse accettare quello che ero e chi avevo scelto. Ma gli ero anche immensamente grata perché pian piano vidi l’espressione di mio padre addolcirsi prima di aprire le braccia per stringermi a sé. Percepii anche l’odore salato di qualche lacrima, ma fece attenzione a non farsi smascherare.

<< Se dietro a tutte quelle sparizioni non ci sono né lupi né i Cullen, chi ha seminato morte nelle nostre terre? >> chiese poi preoccupato sciogliendo l’abbraccio.

<< Nomadi. Niente di cui preoccuparsi. Proteggere tutti voi è compito nostro Charlie >> rispose prontamente Sam.

Io gli rivolsi un sorriso tirato di ringraziamento. Non era il caso di esagerare con le rivelazioni per stasera.

<< E mio e della mia famiglia >> aggiunse velocemente Edward stringendomi a sé.

L’unico rumore che si sentì per un po’ fu lo scoppiettare della legna che bruciava, poi poco a poco, la tensione si diradò e l’assemblea venne sciolta. I ragazzi si alzarono e si diressero alle cibarie.

<< Credo che sia ora di tornare a casa. Si è fatto tardi. Grazie per avermi ammesso a questo falò e avermi reso partecipe dei vostri segreti. Li custodirò come fossero i miei. >> disse a tutti in tono formale, quasi imbarazzato, mio papà.

<< Vecchio mio, spero che domani sera non mancherai, c’è la partita e i ragazzi mi hanno regalato un nuovo televisore >> gli rispose Billy.

<< Puoi contarci vecchia pellaccia di lupo >> ridacchiò mio padre.

Charlie aveva poi dato un rapido bacio sulla guancia a Sue invitandola a pranzo, con i ragazzi, il giorno successivo e lei accettò. Dato che la cuoca ero io quanto meno poteva rendermi partecipe della decisione, ma ero comunque felice di poter conoscere meglio Sue e soprattutto Leah e Seth prima del matrimonio.

Solo Jake era rimasto accanto al fuoco che si stava ormai spegnendo. Feci un cenno a Edward che si incamminò da solo verso la Volvo e io andai a sedermi accanto al mio amico.

<< Non vai ad abbuffarti con gli altri? >> iniziai per rompere il ghiaccio.

<< Non ho fame >>

<< Senti io non so neanche da che parte incominciare … Grazie Jake! Quello che hai detto a mio padre … Sei il migliore amico che potessi mai desiderare. Ti voglio bene. Notte. >> gli lasciai un leggero bacio sulla guancia e raggiunsi mio padre che si stava incamminando verso casa di Billy.

<< Allora, tutto ok papà? >>

<< Ci vorrà del tempo per assimilare e abituarmi al tutto, ma direi di sì. Ho una figlia vampira “vegetariana” e presto ne acquisirò due che diventeranno lupi. Una tipica famiglia americana direi - rispose in tono ironico lui – A parte gli scherzi Bells, ha ragione Jake. Non è cambiato nulla, se non che, la persona meravigliosa che eri è diventata ancora meglio e so che ora vivrai per sempre. Felice ed amata. >> e mi prese sotto la sua ala protettiva.

Arrivati davanti alle auto mio padre strabuzzò gli occhi.

<< E questa da dove salta fuori? >>

<< È un mio regalo capo Swan. >> mi salvò Edward.

<< Mmm non credi sia un po’ eccessiva per una ragazza come Bella e un paese come Forks?! >>

Io ed Edward scoppiammo a ridere.

<< Da quando siamo così attenti all’opinione della gente? - lo punzecchia io – E comunque l’ho scelta io >>

<< Come non detto. A quanto pare ormai come padre conto meno di zero. >> bofonchiò.

<< Questo non è vero. Fino a che sarò una Swan seguirò le tue regole. E dopo accetterò sempre i tuoi consigli. Così può andare? >>

<< Mi pare un giusto compromesso. Ora però vedete di riportarmi a casa che sono stanco. >>

<< Salta su che in 5 minuti siamo a casa. >> lo invitai indicandogli l’Aston.

<< No, grazie. A differenza tua io non ho un’eternità davanti e vorrei godere di ancora qualche anno di buona salute. Credo opterò per la guida moderata e sicura del tuo fidanzato – poi voltandosi verso Edward – sempre che non sia un problema allungare fino a casa nostra? >>

<< Affatto >> rispose con un sorriso il mio angelo.

Io, prima, fui invasa da un senso di amarezza alla battuta di mio padre, un giorno sarebbe scomparso dalla mia vita, lasciando un vuoto incolmabile, poi passai a shock, constatando il comportamento affabile di mio padre nei confronti di Edward. Forse le parole di Jacob avevano davvero colto nel segno.

<< Signorina vedi di rispettare il codice della strada o mi vedrò costretto, regalo o no, a ritirarti le chiavi di quell’auto >> mi urlò Charlie prima di infilarsi in macchina con Edward.

Arrivati a casa mio padre sgusciò velocemente in casa lasciando il tempo a me e al mio fidanzato di salutarci.

Il bacio della buona notte fu meraviglioso, ma troppo breve. Le nostre lingue ebbero giusto il tempo di gustare le labbra uno dell’altra e rincorrersi per brevi istanti tra le nostre bocche creando un’elettricità palpabile e incontenibile tra i nostri corpi. Ci saremmo comunque ritrovati non appena Charlie si fosse addormentato per ragguagliare sulla serata la sua famiglia.

Chiusa la porta di casa mi incamminai lentamente verso le scale.

<< Bella – mi richiamò mio padre dal salotto – domani a pranzo verranno Sue e i ragazzi, è un problema? Cioè intendo per cucinare e cose del genere … >> balbettò non sapendo bene che dire.

<< Tranquillo, nessun problema, domattina mi metterò ai fornelli all’alba. >>

<< Non c’è bisogno che ti alzi all’alba. Ma tu resti, anche se non mangi, perché non mangi giusto? >>

<< Non mangerò né quello che preparerò né i tuoi ospiti e non sparirò. Ora rilassati e vai a dormire ad un’ora decente. Notte. >> mi congedai.

<< Davvero spiritosa! Notte tesoro >>

Per ora di sicuro avrei evitato di informare Charlie del fatto che in realtà non avevo bisogno di dormire e soprattutto di conversare con lui della mia dieta.

 
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