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Autore: Martyx1988    07/07/2010    2 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Obblighi di famiglia

"Fammi capire" disse Jed dopo un lungo sorso dall'ennesima pinta di birra, che però non sembrava avere effetto sulla sua lucidità "Tu pensi che Barbossa tenga prigioniero tuo fratello sulla Perla, dopo che questi l'ha fatto evadere?"
"Lo so che è un po' complicato come ragionamento, però è quello che l'atteggiamento di Barbossa e soprattutto le sue parole mi hanno suggerito"
Per tutta la sera Jed e Morgan erano stati seduti ad un tavolo e in una zona appartata e relativamente tranquilla della locanda. La ragazza aveva raccontato a Jed tutto ciò che sapeva e che le era successo fino a quel giorno. Non gli aveva nascosto nulla, per premiarlo della sua disponibilità a darle una mano, cosa rara per un pirata. L'unica reazione strana che Jed aveva avuto era stata una smorfia di disappunto quando Morgan gli aveva parlato della Persefone, ma l'aveva attribuita a qualche precedente malinteso.
"E tuo fratello l'hai visto? Sulla Perla, intendo"
"No" sospirò Morgan "L'unica cosa che ho visto nelle celle della nave è stata un'ombra, ma poi è arrivato Barbossa e da allora mi è stato impossibile tornare laggiù. Mi ha sguinzagliato la sua scimmia alle calcagna"
"Però Barbossa non sapeva chi fossi" obiettò Jed.
"Mi sono spacciata per un ragazzo, Ben Parker, e lui ci ha apparentemente creduto. Ciononostante le celle erano off limits per me" spiegò ulteriormente Morgan.
"Ci vuole ben altro per ingannare il vecchio Hector" rise Jed "Non so se si sia veramente bevuto la tua storia o te l'abbia fatto solo credere, sta di fatto che ti ha lasciata a terra, Ben Parker o no, quindi qualche sospetto su di te deve avercelo avuto"
"Il che rende ancora più plausibile che Jack fosse rinchiuso in quella cella" concluse Morgan.
"Suppongo di sì". Jed bevve l'ultimo sorso della sua pinta.
Morgan riflettè un momento in silenzio e Jed, nell'attesa, fece vagare lo sguardo per il locale. Nulla di nuovo, le solite risse. Sobbalzò quando Morgan sbattè le mani sul tavolo di legno.
"Devo ritrovare la Perla" disse decisa, alzandosi in piedi.
"Ottima idea! E come pensi di fare?" le chiese Jed, senza scomporsi.
"Non lo so, ma mi inventerò qualcosa"
"Buon funerale" concluse Jed. Morgan si bloccò dopo aver mosso neanche un passo verso l'uscita della locanda, si voltò lentamente verso di lui e incrociò il suo volto divertito.
"Miss Turner, questa non è Londra e tu non sei una Lady, quindi non puoi permetterti di improvvisare"
Si alzò anch'egli dalla sedia e raggiunse Morgan dall'altra parte del tavolo.
"Quindi cosa facciamo?" domandò Morgan.
"Troviamo una nave"
"C'è solo una nave su cui posso essere al sicuro" gli fece notare.
"Guarda che non tutti i pirati sono ladri e tagliagole senza scrupoli. Troveremo qualcuno disposto ad aiutare la Fratellanza e te"
"Già, ma quel qualcuno non deve avercela con te, il che restringe enormemente il campo, se non sbaglio"
Jed rise. "Non preoccuparti per me, sei tu il pezzo da novanta da mettere al sicuro"
Morgan in un primo momento sorrise, ma quando realizzò cosa implicasse l'affermazione di Jed il sorriso scomparve dal suo volto. Non fece in tempo a ribattere che uno sparo riecheggiò nel locale e un vecchio pirata sfregiato in piedi su un tavolo si mise a gracchiare "Dov'è quel dannato Sparrow?"
Jed strattonò Morgan per un braccio e la trascinò sotto il tavolo.
"Che diavolo ti prende?" domandò contrariata, subito zittita dal ragazzo, evidentemente agitato, prima che il tavolo sopra le loro teste volasse via calciato dal vecchio pirata.
"Bene, bene, bene!" esclamò trionfante abbassando il cane della pistola e puntandola verso la fronte di Jed "Due passerottini in gabbia"

La Persefone attraccò a Tortuga che era ormai sera inoltrata e la città pullulava di vita. Gibbs e Jack scesero insieme a pochi altri marinai cui delegarono il compito di fare provviste. Gibbs, invece, seguì il suo capitano per le vie di Tortuga.
Il comportamento di Jack aveva insospettito il primo ufficiale sin da quando avevano gettato l'ancora. Jack aveva allora controllato nuovamente la bussola, il cui ago indicava sempre in direzione della città, ed era sceso a terra. Molte persone lo avevano salutato durante il cammino, chiamato a gran voce e persino minacciato, ma lui era sempre rimasto impassibile e guardingo.
"Non siamo venuti qui per il rhum, giusto Jack?" domandò infine Gibbs, dopo aver steso l'ultimo pirata che aveva attentato alla vita del suo capitano.
"Ma certo che siamo qui per il rhum" rispose Jack guardando Gibbs con superiorità "Il caso vuole che, dove c'è il rhum, ci sia anche qualcos'altro"
"Come fate ad esserne sicuro?"
"Sesto senso" lo liquidò Jack, tornando a camminare circospetto.
Gibbs attese qualche istante prima di tornare all'attacco.
"E cosa faremo una volta trovato questo qualcos'altro?"
Jack rispose scocciato "Improvviseremo come sempre, signor Gibbs. La bussola mi indica dov'è, non cosa fa, ergo non posso elaborare un piano"
Gibbs assentì col capo. Un rumore di vetri rotti attirò l'attenzione dei due gentiluomini. Un tavolo era volato fuori dalla finestra di una locanda.
"La cara Terry non sarà contenta" commentò Jack, mettendo mano per l'ennesima volta alla bussola. L'ago indicava esattamente quella finestra, da cui uscivano imprecazioni poco fini e svariati spari.
Jack fece in tempo ad alzare lo sguardo che una ragazza in abiti maschili e con una spettinata chioma di boccoli biondi uscì dalla finestra in tutta fretta.
"Miss Morgan!" esclamò Gibbs, riconoscendo la ragazza, che, a sentire il suo nome, si voltò verso i due pirati.
"Signor Gibbs!" si illuminò lei, sorpresa, ma un'altra figura sbucata dalla finestra la richiamò prima che potesse muoversi. "Morgan!"
"Jed?" fu la reazione di Jack.
"Sparrow!" esplose una voce roca dalla locanda, anticipando l'uscita del vecchio pirata dalla pistola facile.
Jed prese Morgan per un braccio e si mise a correre verso Jack e Gibbs, ma si bloccò subito una volta accortosi dei due uomini e Morgan andò a sbattergli contro.
"Che stai facendo, Jed?" domandò la ragazza, guardando alternativamente Jed e il vecchio Sam, che avanzava ricaricando la pistola. Il ragazzo era invece concentrato su Jack.
"Adesso ti faccio esplodere il cervello, ragazzo" gracchiò Sam, puntando l'arma contro Jed. La pistola saltò dalla sua mano poco dopo, a seguito di un preciso colpo partito dalla pistola di Gibbs. Il vecchio pirata dietro ai ragazzi imprecò tenendosi la mano ferita.
"Andiamo, Jed!" lo esortò Morgan, spingendolo da dietro.
"No" grugnì lui, muovendo un passo indietro.
"Vuoi farci uccidere?" domandò la ragazza, sconcertata dal suo comportamento.
"Non posso!" sbraitò lui, voltandosi verso Morgan e mostrandole il volto ai limiti della disperazione. In questo modo, però, rivolse la nuca scoperta a Jack, che subito la colpì col calcio della pistola. Sparò quindi su quella del vecchio Sam, allontanandola da lui.
"Non stasera, amico" gli disse il capitano con un mezzo sorriso.
Gibbs e Morgan avevano, nel frattempo, sollevato il corpo inerme di Jed e attendevano Jack poco distanti.
Sparrow seguì con la pistola pronta il vecchio Sam, finchè questi non fu di nuovo dentro la locanda. Solo allora rinfoderò l'arma e raggiunge gli altri tre. Si tolse il tricorno con gesto teatrale e si inchinò a Morgan.
"Miss Turner"

La Persefone fu pronta a salpare nel giro di un'ora. Jed venne chiuso in una cella sottocoperta, mentre Morgan venne condotta da Gibbs nella cabina del capitano.
"Perchè avete rinchiuso Jed?" domandò subito al marinaio.
"E' una lunga storia, miss" rispose sbrigativo Gibbs.
Morgan protestò, ma l'entrata di Jack la zittì all'istante.
"Jed al momento non è un tuo problema" le disse serafico il capitano "Ma, se vuoi, dopo puoi andare a fargli visita. Sempre che sia già sveglio"
Morgan intese che non sarebbe più dovuta tornare sull'argomento.
Jack congedò Gibbs affidandogli il comando della nave, quindi rimase solo con Morgan.
"Siediti pure, mia cara" la invitò, indicando la sedia sgangherata da un lato del tavolo ricoperto di carte.
Morgan prese posto, imitata da Jack, che si sedette dal lato opposto e poggiò i piedi sul tavolo.
"Bene, Morgan, prima che tu faccia qualche altra cosa stupida come quella dell'imbarco sulla Perla, lascia che ti spieghi in cosa sei finita"
"Lo so in cosa sono finita" ribattè lei, inviperita.
"Ah, davvero? Sentiamo"
"Il commodoro Charles vuole la Fratellanza per imprigionare Calypso e me e mio fratello per trovare il cuore di nostro padre. In questo modo avrà il pieno controllo del mare e potrà debellare la minaccia dei pirati"
"Sì, in linea di massima è così" assentì Jack, stappando una bottiglia di rhum "Ma non sai come tu e il piccolo Jack servite a Charles per trovare il cuore di Will Turner...dio! Come suona male! Era meglio il cuore di Jack Sparrow"
Morgan non badò al'ultima considerazione e rispose "Jack mi ha accennato ad una chiave che Charles crede che lui possieda, ma non c'è nessuna chiave"
"Oh, sì che c'è" rivelò il capitano con un mezzo sorriso cospiratorio "O meglio, ci sono. Due chiavi: una a Jack e una a te"
"Ma io non ho niente!" protestò Morgan "Nemmeno questi abiti sono miei!"
"La chiave non è qualcosa che possiedi, ma che hai dentro di te" spiegò allora il capitano con fare solenne.
"E cos'è?"
"So molte cose, ma non tutto" rise il capitano, per poi bere un'altra golata dalla bottiglia "Ma questo dovrebbe farti capire una cosa: Charles è pronto ad uccidere te e tuo fratello per ottenere queste chiavi. E non solo lui"
Morgan, davanti a lui, si irrigidì e sbiancò.
"Perciò sii più prudente la prossima volta che decidi di arruolarti nella flotta di qualche pirata. E' stata un'ottima idea spacciarsi per un ragazzo e dare un nome farlo a Barbossa, ma il caro Hector non è uno stupido, credimi. Alla prima occasione, infatti, ti ha mollata a terra. Eheh, immagino la sua faccia quando scoprirà di essersi lasciato scappare la piccola Turner. Ad ogni modo, non siamo tutti membri della Fratellanza e molti di noi sono all'occasione corsari. Non ci penserebbero due minuti prima di portarti a Charles su un vassoio d'argento. Sono stato chiaro?"
Morgan deglutì e annuì nervosa.
"Eccellente! Ora, immagino tu voglia andare a visitare il prigioniero" cercò di indovinare Jack, indicando col capo sottocoperta.
"Sì, anche se non capisco perchè lo abbiate rinchiuso" confermò lei, un po' contrariata.
"Per l'unico motivo per cui si rinchiude qualcuno: per non farlo scappare"
Con un teatrale gesto della mano, Jack la invitò ad uscire. Morgan andò spedita verso le celle, ignorando le occhiate sorprese dei marinai, che l'avevano sempre considerata un ragazzo.
La Persefone era munita di quattro prigioni, usate soprattutto come deposito munizioni. La più larga era stata svuotata dalle casse di polvere da sparo per lasciar spazio al suo prigioniero. Jed era seduto scomposto vicino all'oblò e giocava distrattamente con un pezzo di legno.
"Ehi" lo salutò timidamente Morgan.
Jed alzò appena gli occhi dal suo passatempo, non ritenendo la presenza di Morgan rilevante.
"Senti, mi dispiace che tu sia finito dentro" riprese lei remissiva.
"Può dispiacerti quanto vuoi, da qui non mi faranno uscire" sbottò Jed velenoso.
"Come potevo saperlo, scusa? Non mi hai detto nulla a riguardo" si giustificò Morgan, a cui il comportamento del ragazzo iniziava a dare sui nervi.
"Ti avevo detto che c'erano molte altre navi che andavano bene, ma tu no! La Persefone di qui, la Persefone di là..."
"Ci stavano sparando! Era la nostra unica possibilità di salvezza, la sola nave reperibile in cinque secondi"
"Che, caso vuole, era l'unica nave di tutti i Caraibi su cui io non potevo salire"
"Non potevi o non volevi?" insinuò Morgan, alzando i toni.
"Fa differenza? Che io non potessi o non volessi, sta di fatto che ci sono salito e sono finito qui" ribattè Jed, adeguandosi.
"Allora ti spiacerebbe spiegarmi il perchè, così che possa aiutarti?"
"Non puoi fare niente" sibilò Jed, distogliendo lo sguardo.
"Posso provarci"
"A cambiare il mio destino? A far sì che non diventi ciò che sono nato per essere? Ne dubito"
A quella sibillina rivelazione, Morgan non seppe cosa ribattere.
"Che vuoi dire?" domandò alla fine con voce tremante. Jed scosse la testa.
"Non l'hai ancora capito? Quello che è successo alla locanda non ti ha suggerito niente?"
"Il vecchio Sam cercava Jack Sparrow" tentò di indovinare lei "E pensava che tu sapessi qualcosa..."
"Cercava uno Sparrow, ma non Jack" la interruppe il ragazzo, che era tornato a guardarla. La luce della luna gli illuminava metà viso, mettendone in risalto il naso dritto, gli zigomi alti e l'ovale sottile. Tutti tratti che Morgan aveva visto poco prima.
"Jack Sparrow è tuo padre" sussurrò appena, per paura che quelle parole avessero chissà quale effetto catastrofico.
"Ed essere uno Sparrow comporta degli obblighi ben precisi" aggiunse Jed poco entusiasta.
"Come aiutare i Turner, per esempio?"
"Sì, potremmo annoverare anche questo fra gli obblighi" rise il ragazzo, per poi tornare di nuovo serio "Ma quelli a cui mi riferisco sono altri fardelli che io mi devo caricare sulle spalle solo perchè mi chiamo Sparrow di cognome"
"Quali sono questi fardelli?"
"Quelli da cui mio padre ha sempre cercato di fuggire. Obblighi verso la Fratellanza che i nostri antenati si sono sobbarcati e tramandati si dai tempi di Morgan e Bartholomew. Siamo i custodi del Codice e i guardiani del Consiglio, Pirati Nobili per diritto di discendenza. E' un onore, non fraintendermi, ma custodire il Codice vuol dire restare segregati alla Baia dei Relitti per tutto il resto della vita, come è successo a mio nonno, che non è più salito su una nave da quando ha assunto la carica. Ora che sta morendo, l'eredità passerà a me e io dovrò dire addio alla libertà che l'essere pirata comporta"
"Ma perchè passa direttamente a te e non a Jack?"
"Perchè è capitano di una nave, altrimenti per quale motivo affannarsi a rincorrere la Perla per metà della sua vita? Alla fine è stato costretto a ripiegare sulla Persefone pur di scamparla. Anche mio nonno era un capitano, ma ha scelto di diventare ugualmente custode. Io non sono capitano di nessuna nave, perciò non posso essere esonerato dal mio compito"
"Quindi, se volessi aiutarti, dovrei trovarti una nave e farti capitano" fu la conclusione a cui giunse Morgan.
"Direi che è un po' troppo per una che naviga tra i pirati da un mese"
"Un custode e una chiave. Siamo proprio una bella coppia, io e te" sospirò lei, lasciandosi cadere a terra con la schiena poggiata alle grate.
"Una chiave?" domandò Jed incuriosito, avvicinandosi alla ragazza.
Morgan gli riportò la conversazione avuta poco prima con capitan Jack.
"Perciò Charles non può fare niente senza me e mio fratello in prima persona. Se riuscisse a prenderci, non oso immaginare cosa ci farebbe"
"Non devi preoccuparti" la rassicurò Jed, che l'aveva ascoltata in silenzio "Qui sei al sicuro, Gibbs e mio padre non permetteranno che ti facciano nulla"
"A quanto ne so, il vecchio Jack è piuttosto famoso per essere un voltagabbana" gli fece notare Morgan.
"Ma tiene alla sua vecchia pellaccia più di qualsiasi altra cosa al mondo e tenere in salvo te implica salvare anche lei"
Morgan sorrise, abbastanza rincuorata dalle parole di Jed. "Speriamo che le cose restino così, allora"
Voltandosi verso Jed, lo vide con lo sguardo perso oltre il piccolo scorcio di orizzonte visibile dall'oblò. Un uccello in gabbia che agognava la libertà.
"Jed, ascolta" riprese Morgan "Forse non posso aiutarti materialmente, ma voglio dirti una cosa"
Il ragazzo si voltò verso di lei, incitandola con gli occhi ad andare avanti.
"Quando ero a Londra sono sempre stata convinta di una cosa: non sarei mai diventata una lady. Mia madre lo avrebbe voluto, se non altro per tenermi al sicuro, ma sapevo che non era il mio destino. Me lo sentivo e forte di questo sono giunta fino a qui. Perciò se anche tu provi qualcosa del genere, continua a seguire la tua strada e non arrenderti. Il tuo destino è dentro di te, non sono gli altri a deciderlo"
Jed sospirò e il suo volto si distese in un malinconico sorriso "Non sono così sicur che valga anche per me, ma ci proverò"
La stanchezza accumulata durante quell'infinita giornata iniziò a prendere il sopravvento. Morgan si stropicciò gli occhi e sbadigliò, suscitando una leggera risata in Jed.
"Va a dormire, Turner, che da oggi in poi le tue giornate andranno sempre peggio" le consigliò infatti, alzandosi dal pavimento e stiracchiandosi.
Morgan pensò al letto comodo che la attendeva nel castello di poppa e automaticamente lo paragonò alla lugubre e umida cella in cui Jed era finito, alla fine dei conti per colpa sua. Si tirò su anche lei.
"Suppongo che, nel caso riuscissi a farti uscire, scapperestida questa nave alla prima occasione" gli disse neutrale.
"Non è quello che vorresti? Fino a poco fa mi credevi uno da cui stare a chilometri di distanza" ribattè Jed provocatorio.
"E' strabiliante quante cose si possano scoprire di qualcuno nell'arco di poche ore" replicò Morgan, riuscendo a non cadere nella trappola  "Potrebbe essere che abbia cambiato idea sul tuo conto"
"D'accordo, Turner. Prova a tirarmi fuori da qui e poi si vedrà"
Morgan accettò la sfida e, augurata la buona notte a Jed, risalì fino alla sua stanza. Le ci voleva una dormita ristoratrice per poter affrontare al meglio capitan Sparrow il giorno dopo.





Pardonne moi, non riuscivo mai a trovare il tempo di completare la battitura di questo cap, pronto ormai da parecchio.
Alla fine, comunque, eccolo qui per voi, se avrete ancora voglia di leggere questa fic :) purtroppo gravosi impegni di studio mi riducono il tempo che posso dedicare a tutte le mie storie che, ribadisco, non ho ad ogni modo intenzione di abbandonare :)
Come molti avranno sicuramente intuito da molto, Jed appartiene alla nobilissima stirpe piratesca degli Sparrow, anche se non ne sembra molto entusiasta...a voi i commenti!!
Ringrazio tutti i recensori insieme, la fretta è una brutta bestia, augurandomi di essere riuscita a soddisfarli e non solo loro con questo cap. Grazia, come al solito, anche a chi segue silenziosamente la storia, a chi l'ha inserita fra i preferiti e a chi solo la legge.
A presto!
   
 
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