Libri > Un ponte per Terabithia
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Autore: londoner__    08/07/2010    13 recensioni
Sono passati cinque anni.
Cinque anni dal giorno dell'incidente di Leslie.
Una Leslie che non è morta, ma che è stata salvata per un pelo dall'arrivo di Jess, scappato dall'appuntamento con l'insegnante di cui, tanto tempo fa, credeva di essere innamorato.
Jess ricorda difficilmente quel giorno, poiché segnò anche la fine della sua amicizia con Leslie Burke.
I due sovrani di Terabithia si giurarono odio eterno.
Ma nonostante le frecciatine e le cattiverie varie che tutt'ora Leslie e Jess si scambiano, quest'ultimo sembra rimpiangere la sua prima, vera, ed unica amicizia, tormentandosi su quello che sarebbe potuto succedere se quel giorno non fosse scappato.
Quindi, è davvero tutto come sembra?
Perché Jess è scappato dall'appuntamento? E davvero Leslie, nonostante Jess l'abbia salvata, non può perdonarlo? Lui non c'era, sì, e adesso si odiano.
Allora qual è il motivo per cui, al ritorno da scuola, entrambi i loro sguardi si soffermano verso lo stesso punto?
Dopotutto, niente è come sembra.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~ Cap. 02.


" Josh, no. "
" Mi dici perché devi sempre essere così restio a fare qualsiasi cosa, e dico qualsiasi, che rientri nelle cose che un adolescente normale farebbe?" Domandò, sbuffando.
" Perché sono uno sfigato, e visto che avevi tanta voglia di essermi amico, ora lo sei anche tu!" Esclamai, battendo le mani a mo' di cheerleader.
" Sei un idiota, Aarons, concedimelo." Fece per tirare la palla nel canestro, ma fui più veloce.
La presi dalle sue mani e la lanciai, segnando.
" Complimenti, Jess, non ti ricordavo così bravo!" Mi girai, sorridendo.
" Beh signor Burke, sono un ragazzo dalle mille qualità!" Josh alzò gli occhi al cielo, ghignando.
" Buongiorno, signore."
" Josh. Ah, Jess, magari mia figlia frequentasse ragazzi come te ed il tuo amico, invece di quei ragazzacci senza futuro." Sospirò, spiazzandomi.
Non sapevo cosa rispondere, perciò mi limitai a sorridere forzato.
Il padre di Leslie ci sorrise, prima di indicare la nuova delizia sfornata da sua moglie, e di dirigersi verso casa mia.
I nostri erano in buonissimi rapporti, nonostante le evidenti differenze economiche.
Certo, papà aveva trovato lavoro come impiegato in ufficio rispettabile.
Era tipo qualcosa come un designer di automobili, ed a quanto pare non serviva una laurea per esserlo. Mamma invece veniva chiamata alle volte come supplente in uno dei due asili della città.
Economicamente stavamo bene, ma di certo non potevamo competere con i Burke.
Padre scrittore, madre neo-psicologa.
Si era laureata con una di quelle mini lauree l'anno scorso, e per un periodo aveva anche lavorato nella nostra scuola.
Ricordo quel periodo, terribile.
Aveva tentato di far riappacificare me e Leslie, mettendomi ancora di più in cattiva luce. Josh mi diede un pugno sul braccio, come per scuotermi.
Come al solito, ero finito nel mondo di Jess.
Come uno sfigato, come sempre, come forse non sarebbe mai cambiato.
" Jess, il signor Burke ci ha invitato alla festa di Leslie." Disse Josh, scandendo parola per parola, scioccato quasi quanto me.
" EH?!" Josh mi fece segno con il dito di guardarlo.
Fissai il signor Burke, con gli occhi spalancati per la condanna a morte che mi aveva proposto.
Il fatto è che io non avevo paura di quei tizi pompati ed idioti, avevo paura che rovinassero il mio quieto vivere ancora di più.
Ero un tipo tranquillo, e difficilmente arrivavo ad usare la violenza, a differenza loro. Dovevano essere casi estremi, o di vitale importanza.
" Beh, Jess, mi fido di te. So che non sei in buoni rapporti con Leslie, ma so che sarà in buone mani, se solo tu ci sarai.
Non mi fido dei suoi amici, tantomeno di quello Scott Hoa-... come diavolo si chiama."
" E di Leslie non si fida? " Domandai, cercando nel mio cervello tutti i modi gentili per declinare quell'invinto imbarazzante.
" Sì, è dei suoi amici che non mi fido, ripeto. Si lascia troppo condizionare, non è più la Leslie dolce e tranquilla di una volta. Sto per invitare i tuoi a vedere uno spettacolo jazz fuori città, e resteremo fuori fino a tardi. Il fatto che non siamo in città renderà tutti più scatenati, lo so. " Sorrise, malinconico. Chissà quante gliene aveva fatte passare.
Magari i miei non sarebbero stati d'accordo.
Sperai, ma non potevo contarci minimamente. Allora provai con un'altra tecnica, e con questa forse l'avrei dissuaso dall'idea dell'invitare me e Josh alla festa della figlia ignara di tutto ciò.
" Signor Burke, non so quanto Leslie sarà content-..."
" Ci saremo! " Esclamò Josh, interropendomi.
" Grazie! " Disse riconoscente, prima di essere chiamato a gran voce da mio padre.
" Dimmi: perché cazzo l'hai fatto? " Domandai, fintamente curioso, poiché ero incazzato nero.
" Perché tu ti deprimerai, da bravo sfigato, e io mi divertirò con qualche donzella ben attrezzata, molto probabilmente non del liceo." Sorrise.
May Belle, di ritorno in quel momento da casa di una mia amica, fissò Josh, con la bava alla bocca.
E allora pensai che se solo Josh non fosse stato un bravo ragazzo, con sani principi, a quest'ora sarebbe stato uno dei più popolari della scuola, e probabilmente, ragazzo di Leslie Burke.
" Cazzo. " Mormorai, arrendendomi di fronte all'imminente sventura.


Black dress with the tights underneath,
I got the breath of the last cigarette on my teeth,
And shes an actress (actress),
But she ain't got no need.



Josh mi fece segno di entrare - eravamo già in ritardo di un ora -, mentre già le note di un nuovo singolo hip-pop, probabilmente, così alte e rumorose, stavano per provocarmi un emicrania da record.
Dov'era finito il buon vecchio rock'n'roll?
Con una gamba ancora fuori dall'uscio, pronto a scappare, mi guardai circospetto intorno.
Di Leslie, Scott, e la combriccola neanche l'ombra.
Entrai, sospirando, quasi a mio agio.
Quasi.
Non ero bravo neanche nel ruolo di adolescente, cosa che sarebbe dovuta riuscirmi piuttosto bene, direi. Almeno quello.
" Adoro questa canzone."
" Ah sì?" Lo guardai, inarcando un sopracciglio.
" Da adesso sì." Sbuffò, avvicinandosi al banco degli alcolici.
Sì, bere mi avrebbe di sicuro aiutato.
Si versò dello scotch, mentre io presi una semplice birra. Non volevo esagerare.
" Hei, belle spalle! ... Dico a te, boscaiolo sexy! Mi senti?! " Josh, scolandosi tutto d'un sorso il suo scotch, controllò che cosa indossasse, e una volta appurato di avere una camicia da boscaiolo, si girò, entusiasta.
Mi girai anche io, divertito dal suo entusiasmo.
Per poi scoppiare a ridere.
Janice Avery, il terrore delle medie mio e di Leslie, era diventata non solo la sua migliore amica - per lo meno, loro si definivano in questo modo -, ma anche una bomba sexy.
Davvero Sexy.
Ah, cosa non poteva fare la crescita?!
Lei si bloccò, interdetta.
" Josh Casablancas? "
" A tua disposizione, bellezza. " Lei fece per rispondergli, ma una ragazza che non avevo mai visto al liceo, la bloccò.
" Jan, sei ubriaca, forse è meglio se ti siedi." Fece per accompagnarla ad uno dei divanetti, ma lei si scostò, brusca.
" Mel, sto bene, cazzo. Sei mia cugina, non la mia balia, razza di sfigata micredochissàchi solo perché vengo da Boston!" La ragazza si pietrificò, guardandomi imbarazzata, prima di girarsi e andarsene.
" Complimenti per il tatto, Avery." Mi complimentai, disgustato.
" Non sapevo che Leslie avesse invitato anche gli sfigati della scuola alla sua festa! Che c'è? Aveva malinconia dei vecchi tempi in cui lo eravamo tutti?" Domandò, ridendo sguaiatamente.
" Vaffanculo, Janice." Le dissi, prima di andare via anche io.
Non sapevo perché, ma qualcosa mi spingeva a seguire quella ragazza.


" Hei." Non convinto di come dovessi approcciarmi, optai per la prima cosa che mi era venuta in mente. Non era stato difficile trovarla.
Dove una ragazza sana di mente poteva nascondersi, lasciandosi alle spalle tutte il marcio di quella festa? Ovvio, tra i due alberi di pini, grandi e grossi, del giardino dei Burke, che sfociava in uno dei sentieri che portavano alla foresta.
" Oddio, oddio, va via, non devi vedermi così!" Disse, facendo di tutto per fermare le lacrime.
Io la guardai, sorpreso.
Ci fu una pausa imbarazzante, in cui tutti e due guardammo un punto non ben definito sul terriccio, che fui io a spezzare per primo. " Stai davvero piangendo per quell'idiota di tua cugina? " Domandai, incredulo.
" Le persone sanno essere molto cattive, alle volte." Disse, come a giustificarsi.
" Ci ho fatto il callo, oramai, prima o poi non ti sfiorano neanche più i loro commenti acidi." La rassicurai.
" E poi, non credo assolutamente che una come te sia presa di mira da gente come loro, nahh!" Riuscii a strapparle un sorriso.
" Ti sbagli di grosso." Disse, arrossendo.
Mi sentii soddisfatto. Sapevo come ci sentiva dopo essere stati presi in giro da qualcuno, e avrei sempre voluto anche io qualcuno che mi consolasse, in qualche modo.
" Io non credo." Sorrisi, facendola arrossire ancora di più.
Davvero ero io a farle quell'effetto?
Wow.
Si mise una ciocca di capelli dietro la testa, poi alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi.
" Grazie. E comunque non mi sono ancora presentata. Mel, o meglio, Melanie. Melanie Austin. Sono qui per passare le vacanze con i miei zii, sotto costrinzione. La mia scuola ha chiuso i battenti tre settimane prima. " Disse, porgendomi timida una mano, piccola e bianca come la luna, quasi diafana.
" Jess, Jess Aarons. Vivo qui, sotto costrinzione. " Risposi, stringendo la mia mano nella sua.
La cosa più strana, fu il calore che riuscii a percepire grazie al semplice tocco delle nostre mani, e dalla risata che la contagiò dopo poco.
Smettila di sognare, Jess. Mi dissi.


Restammo lì non so quanto tempo a parlare, finché, guardando l'orologio, mi disse spaventata che il loro coprifuoco era scattato da almeno due ore, e di sua cugina neanche l'ombra.
" La odio, totalmemente. " Disse, digrignando i denti.
" Non preoccuparti, ti riaccompagno io a casa, nel caso fosse sparita, o si fosse imboscata con qualche losco yankee! " Esclamai, ricordando il discorso sul baseball che avevamo fatto prima.
Lei era una fan accanita dei Red Sox, da brava abitante di Boston, mentre io, per via di mio padre, ero uno yankee scatenato.
Rise, dandomi un pugnetto leggero sulla spalla. Avevamo parlato per ben tre ore, e sembrava ci conoscessimo da una vita.
Non potevo crederci.
Aveva la mia età, era un topo di biblioteca, una fotografava alle prime arti, aspirante scrittrice. Amava lo sport ed era stata nella squadra di calcio femminile per due anni di seguito.
Era una ragazza da sposare.
Pensai, e subito un sorriso nacque spontaneo sulle mie labbra.
Un senso di malinconia mi attanagliò lo stomaco, e non seppi spiegarmi il perché.
" Non trovo mia cugina! " Esclamò, cercando di sovrastare il volume a palla della musica.
Assordante era a dir poco un eufenismo.
" E io non so più dove sia Josh, cavolo." Lei mi fermò per un braccio, guardandomi negli occhi.
Cercava di farmi capire qualcosa, e il sorriso malizioso che stirò le sue piccole e carnose labbra mi fece intuire tutto.
" Il piccolo Josh e la piccola Janice, e chi l'avrebbe mai detto." Dissi, ridendo.
" Oh, non vorrei che il cuore di Josh si spezzasse, Jan aveva bevuto parecchio prima del vostro arrivo!" Esclamò, divertita.
" Non penso che per Josh cambi più di tanto, voleva divertirsi." Ammisi, imbarazzato.
" Impressionante. " Disse, ma si vedeva che era tutto fuorché impressionata.
" Io devo tornare a casa..." Mormorò, agitata, poco dopo.
" Controlliamo al piano di sopra." Suggerii, tranquillo.
" E se li interrompiamo?" Domandò, adorabilmente imbarazzata.
" Vorrà dire che non era destino che si unissero." Feci, melodrammatico.
" Scemo! " Ridemmo, ci avviamo verso la casa, e per evitare che la folla di adolescenti con gli ormoni a mille ci facesse dividere, l'afferrai per un polso, ma lei si divincolò, ma solo per afferrarmi la mano.
" Ho i braccialetti, mi fai male." Urlò, cercando di sovrastare la musica, giustificandosi.
Io sorrisi, annuendo con il capo. Probabilmente ero arrossito anche io.
Una volta salite le scale, controllammo le prime due stanze, quando dalla terza - la penultima - un urlo dolorante ci fece sobbalzare.
Melanie, preoccupata, mi guardò.
Mi avvicinai alla porta, sicuro che lì non ci fosse Josh, ma qualcuno che cercava aiuto.
La aprii, e la scena che mi si presentò davanti mi fece accapponare la pelle. I muscoli si irrigidirono, e con tutta la forza che avevo in me, cercai di slegare l'intreccio delle dita mie e di Mel senza staccarle la mano.
" LASCIALA. STARE. IMMEDIATAMENTE."
Scott Hoager, in boxer, mi fissava visibilmente scazzato, mentre una ragazza coperta malamente da un lenzuolo ci fissava, terrorizzata dall'evidente spettacolo delle abilità mostruose del suo compagno di una notte, che stringeva forte i polsi di Leslie Burke, piegata sul pavimento.
" Altrimenti, Aarons? Non sono affari che ti riguardano." Disse, sfidandomi con lo sguardo.
Giurai a me stesso che se non avesse lasciato Leslie entro cinque secondi, l'avrei massacrato così tanto che neanche sua madre l'avrebbe riconosciuto.
" JESS, VA VIA! " Urlò Leslie, cercando di divincolarsi. Fu scossa da un forte tremolio, e l'unica cosa che i suoi occhi mi dicevano era "aiutami", per nulla concordi con ciò che diceva.
" Scott, lasciala." Dissi, le mani mi prudevano. Mi avvicinai cautamente, e lui, guardandomi strafottente, spinse il bacino contro quello di Leslie.
" L'HAI VOLUTO TU, HOAGER!" Esclamai, ringhiando, prima di scaraventarmi su di lui.


" Tutto bene?" Domandò, per l'ennesima volta.
" Sì Melanie, sto bene. Non preoccuparti, davvero." Sospirai, mentre provavo a stendere le dita.
Le nocche mi facevano un male cane, e dovetti fare forza in me stesso per non gemere.
" Oddio, per qualche pugno che gli hai sganciato!" Esclamò Janice, ancora ubriaca. Sfortunatamente, avevamo proprio interrotto il loro pomiciare. Janice probabilmente non ricordava già niente, ma Josh rideva come un idiota, soddisfatto. Chissà che piano aveva in mente.
" QUALCHE PUGNO? L'ha completamente steso, quel coglione! E' stato fantastico, Jess!" Affermò Josh, entusiasta.
" Intanto, se non li avessi minacciati di chiamare il padre polizziotto di Jan, a quest'ora Jess sarebbe nelle stesse condizioni di quello stupido." Fece Melanie, guardando male Josh.
Che fosse un tipo che odiava la violenza l'avevamo capito tutti.
" Ma tu la dici mai una parolaccia?" Domandò Josh, divertito.
" Preferisco evitare!" Esclamò, rimbeccandolo.
" Se volete finirla, io avrei bisogno di dormire." Dissi, dolorante, notando solo allora che mi ero trascinato verso la mia camera, e che Melanie mi aveva seguito.
" Ti ho preso delle aspirine, sono sul comodino accanto a te." Sussurò Melanie, abbassandosi per accarezzarmi la fronte, come una mamma protettiva.
" Grazie, per essere una che tifa i Red Sox, sei in gamba." Scherzai, ricevendo uno sospiro in cambio.
" Riposati, simpaticone. Ci accompagnerà Josh a casa, e per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarlo, ok?"
Annui, e lei mi guardò preoccupata per un ultima volta, prima di salutarmi impacciata e chiudersi la porta della mia camera alle spalle.


Guardai la radiosveglia, agitato.
Avevo avuto un incubo?
L'aggeggio elettronico segnava le quattro del mattino. Mosso da chissà quale forza mi alzai, diretto verso un posto preciso.
I miei e May Belle erano tornati, e dormivano beati nelle loro camere.
Fortunatamente, Brenda era andata a vivere a Los Angeles con il suo ragazzo, e quasi fidanzato dentista - mia madre era più che entusiasta. Ellie era partita per il college due anni fa, e Joyce l'aveva seguita l'anno scorso.
Non oso immaginare cosa avrebbero fatto se fossero state qui. Avrebbero detto tutto ai miei, e io sarei finito nella merda, come quando eravamo piccoli.
Chiusi piano la porta di casa, e subito un venticello leggero e fresco mi inondò il viso, scompigliandomi i capelli.
Adoravo questo posto di notte, mi faceva tutto tranne che paura, adesso.
Camminai piano, non avevo fretta, e così arrivai alla mia meta.
Terabithia.
Anni fa il torrente si era prosciugato, per via di una frana, e ora uno strato di terreno consistente faceva da ponte per arrivare dall'altra parte del terriccio.
Quel posto che era stato il mio regno, da bambino.
Lì il vento era più forte, e faceva sbattere i rami degli alberi creando rumori quasi spaventosi e creando ombre strane lì dove la luce della luna batteva.
Arrivai al pick up abbandonato, il vecchio mostro, e mi sedetti sulle poltroncine ormai troppo malconcie. Chiusi gli occhi, e respirai lentamente, stendendo le braccia ai lati.
Qualcosa non quadrava, perché con il braccio destro toccai qualcosa di morbido e caldo.
Sobbalzai, e anche quella cosa tremò, alzandosi.
Era buio, perciò non capii subito che fosse una persona.
" JESS, CHE CAZZO CI FAI TU QUI?" Domandò incazzata una voce che avrei riconosciuto tra mille.
" Leslie?"
" No! Chi cazzo potrei essere?!" Ignorai la cattivera e l'acidità che c'era nella sua voce, ero troppo sorpreso di vederla lì.
" Stai bene? Stavi dormendo qui? " Dopo che avevo steso Scott, il co-capitano delle cheerleaders, Betty, si era presa cura di lei.
" Mai stata meglio, idiota."
" Lo prenderò come un grazie." Feci, sorridendo ironico. " Nessuno ti aveva chiesto di salvarmi." Disse, dura.
" Lo so." La guardai negli occhi, per quanto il buio permettesse.
Scese dal pick up, come una furia, ed io cercai di fermarla.
" Non sapevo venissi ancora qui, vorrà dire che non ci metterò più piede." Fece, scontrosa.
" Neanche io vengo più qui, e non so perché stasera l'ho fatto."
" Allora siamo in due." Affermò, levandosi bruscamente la mia mano dalla sua spalla, che avevo afferrato per fermarla.
La guardai, non era molto alta, ma il suo corpo e il suo viso angelico compensavano ciò che l'altezza non le aveva dato. Aveva qualcosa in quel suo modo di muoversi, di muovere le labbra e le mani che... Ma cosa diamine pensavo?
Riportai il mio sguardo sul suo viso, e notai che anche lei mi stava squadrando. Oh mio Dio.
Perché avevo così voglia di baciarla?
L'elettricità riempiva lo spazio che ci divideva, o era palpabile solo per me?

She wants to touch me (Woah),
She wants to love me (Woah),
She'll never leave me (Woah, woah, oh, oh),
Don't trust a ho,
Never trust a ho,
Won't trust a ho,
Won't trust me.


Fu un attimo, perché rialzò lo sguardo e montò di nuovo su la maschera da acida capo-cheearleader.
" Almeno questa volta sei arrivato in tempo." Disse, amareggiata, scappando via.
Da questo posto, dai ricordi, da me.
E in quel momento, capii che non sarebbe mai più stata mia.

• ~ •



La canzone mi è stata suggerita da un mio amico, anche se io proprio non digerisco questo genere di musica. XD
E' Don't Trust Me, degli 3OH!3.

Okay, Okay, Okay.
So che non ho scusanti per il ritardo pazzesco che ho fatto. Diciamo che è stato un periodo particolare, mi veniva un idea, la scrivevo, e ci mettevo due secondi a cancellarla. Poi si è messa anche la scuola, e potete immaginarvi il casino che avevo dentro.
Ma ora, ragazze, E' ESTATE! E Dio, è il momento di divertimento, amici, mare, uscite e... FANFICTIONS! *___* Quindi, non preoccupatevi, non sparirò più. ( per lo meno, non per così tanto tempo! )

Ho solo due paroline da spendere per la fic: sarebbero più di due, ma non voglio annoiarvi. Jess e Leslie non si sono riavvicinati. Quei due sanno di volersi bene, sanno di provare un affetto per l'altro immutabile nel tempo e così grande, forte e veritiero. Ma sono adolescenti, per lo più TESTONI, e perciò, questa è la situazione.
Ma se l'affetto può essere nascosto, di certo non l'attrazione >:D Per lo più se si è adolescenti - anche se questi due, comunque, sono fuori dalla norma fin da quando erano bambini, secondo me! ^^ E io non odio Leslie, non pensateci nemmeno! Ma Melanie, beh, Melanie le darà molto a cui pensare! ... Su Jan - mi era sembrato carino metterla tra i personaggi, dato che aiuta Leslie nel film! - e Josh... Dico che neanche io all'inizio avevo una cosa così malsana come idea in testa! Sarà il caldo, probabilmente. XD
MA ORA PASSIAMO ALLE RECENSIONI STUPENDE - alla fine troverete la foto dei personaggi per come me li sono immaginati, però voi potete crearvi i personaggi che volete! ^^ -:

Lion of darkness: Uh, ma ciao! Oddeo, sono contenta che la trovi interessante ^^ Spero di non averti deluso, e grazie per averla aggiunta tra le seguite! Alla prossima!

nan96 : Grazie anche a te per le seguite, spero di non averti deluso :D

TheCrazyHatter : Oddio, non sai quanto piacere mi abbia fatto leggere la tua recensione! Questo capitolo, dico la verità, non è che mi abbia convinto poi così tanto, ma non lo trovo orribile e sentivo che dovevo postarlo. Spero di non averti deluso. E si saprà perché Leslie ce l'ha così tanto con Josh, non è solo ciò che pensate :D

AlexJimenez : ODDEO. Tu sei adorabile! (:
Troppi complimenti, soprattutto per questo capitolo >.< Non lo so, più rispondo alle vostre recensioni e più mi sento insicura... Non penso di essermi calata bene nelle parti di una ragazzo, questa volta, forse ho fatto tutto troppo di fretta? Jess e Leslie che litigano suonava strano anche a me, ma era necessario per la storia, e volevo fare qualcosa di orginale, come dici tu! ^^ Spero comunque di non averti deluso troppo, davvero, e anche io condivido, Jess è stupendo, anche se come attore, non mi sono immaginata quello del film... Proprio no XD E sì, Leslie e Scott. E le sorprese su questi due non sono finite! Josh è semplicemente un amico di Jess, trasferitosi in città da qualche anno, e che ha voluto essere suo amico nonostante sapesse come Jess veniva considerato dai ragazzi della scuola. Continua a seguirmi, mi raccomando, spero di nuovo di non avervi deluso troppo >.< Alla prossima, mia nuova fan - oddio, mi hai fatto arrossire qui! XD

piccolananina: Pazza? Stupenda! ^^
Sì, dato il loro legame suonava strano anche a me, ma ci sono delle cose che hanno portato Leslie ad arrabbiarsi così tanto con Jess fin tanto da dividersi per sempre (?)... Non è solo ciò che penserete da questo capitolo, ma forse dico troppo! XD Scott è il bambino che nel film prende di mira Jess e Leslie, ma soprattutto Jess. Un coglione, che con la crescita non è cambiato, da quanto puoi vedere ^^ E no, non è diverso dal film, ma si scomprirà pian piano il perché... Poi, ricordi Miss Edmonds? :D Sento che questo capitolo deluderà un pochino, ma spero comunque continuate a seguirmi, davvero! >.< Grazie mille per avermi recensito, alla prossima!

Infine, grazie a tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite, e chi tra le seguite! Alla prossima! ^^
Meg.

PERSONAGGI: Jess: QUESTO SEAN FARIS: http://www.vampire-diaries.es/web/wp-content/uploads/2009/11/sean-faris022.jpg
http://www.wallpaperbase.com/wallpapers/celebsm/seanfaris/sean_faris_2.jpg
Leslie: Blake Lively.
Melanie: Ashley Green.
Scott: James Lafferty.
Josh: Tom Sturridge.
Janice: Per il momento, Alona Tal.

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