-Sei il mio cucciolo…Tu eres mi bebè- dicevi perentorio ogni volta, guardandomi con quell’espressione dolce e sfrontata allo stesso tempo, e io, che mi beavo del tuo odore e della tua pelle, sapevo che quel sorriso e quelle parole, per una volta, erano per me.
Unicamente per me.
E allora non c’era nessuna donna, nessuna ombra, nessuna persona che ti ammirava follemente sognando di essere te, nessun procuratore che faceva i tuoi interessi di campione di calcio, nessuna invidia, tra noi.
Solo io e te.