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Autore: zora_    09/07/2010    4 recensioni
"Alina gli lanciò un'occhiataccia mentre attraversava a passi rapidi la porta.Sasha si affrettò a seguirla,ridacchiando.Sapeva bene quanto la sorella fosse nervosa.(...)Alla fine,li guardò timorosa.Tom era lì lì per addormentarsi,Gustav e Georg stavano prendendo appunti.Bill no,lui la guardava sorpreso.E sorrideva. Aveva trovato con chi fare il duetto."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                           -Punti di vista-
La gola gli bruciava mortalmente da quando aveva provato le note alte e gli acuti che faceva Alina.
Aveva fatto fuori in tre giorni una confezione di tachipirine e una quantità indefinita di caramelle al miele. Ogni sera Tom era costretto a fargli una tazza di camomilla grande come tutti e due messi insieme.
Ma la cosa che più gli dava fastidio non era il fatto che non aveva visto neanche mezzo risultato, ma di come lei ne ottenesse senza problemi e senza accorgersene.
In più, stava simpatica a tutti, e ogni volta che lui "abbassava la guardia" (ossia smetteva di lanciarle frecciatine e cominciava a scherzare con lei come faceva con tutto il resto del gruppo) lei lo guardava negli occhi piena di tristezza, rimpianto e sembrava pregarlo di perdonarla.
Senza contare che, se non leggeva nel pensiero del ragazzo, non poteva avere idea di cosa gli avesse fatto per offenderlo così.
Lei, per quel che ne sapeva, aveva dato il meglio di sé all'esibizione... E poi Bill se l'era presa. Non era ancora riuscita a capire perché il ragazzo era diventato così freddo con lei, prima del concerto l'aveva aiutata come faceva di solito Sasha.
Lei aveva pensato di ringraziarlo cercando di non rovinargli l'esibizione, ed era stato difficile, quando l'aveva sentito cantare con quella voce calda, mantenere la concentrazione.
Alla fine, gli aveva fatto quello che sperava potesse essere un sorriso luminoso e grato, e aveva trovato un Bill cattivo, offeso e soprattutto determinato. Determinato a fare che? Non aveva capito neanche questo.
Dietro le quinte, sperando disperatamente di essersi sbagliata, provò a rivolgergli un altro sorriso, che però morì subito sotto lo sguardo gelido del ragazzo.
________________________________
-I know you, i walked with you once upon a dream...- Bill era in bagno, con solo un asciugamano sui fianchi (spettacolo che sia i media che le fan avrebbero apprezzato, ne era convinto, ma era altrettanto sicuro che le persone che al momento si trovavano all'interno di casa sua non gli sarebbero svenute davanti, grazie al cielo) che cantava canzoni Disney ad a tutto volume mentre si strecciava i capelli.
-I know you, the gleam in you eyes...- Passò in camera a prendere un paio pulito di calzini, pensando che doveva chiedere all'Hobbit di accendere il riscaldamento del pavimento, ormai erano ad ottobre e lui non sopportava andare in giro con addosso uno stupido paio di stupide ciabatte, ma non poteva neppure camminare scalzo!Aprì l'armadio e scavò nel cestone d'acciaio al suo interno, quello dove teneva tutta la biancheria, alla ricerca disperata di un paio di calzini. Una volta preso atto che di calzini non c'era traccia, fece una specie di agguato al tappeto posizionato davanti alla finestra, come per assicurarsi che avesse tutte le intenzioni di restare fermo dov'era, strinse gli occhi in due fessure e con un balzo (tenendo stretto l'asciugamano, ovviamente) ci saltò sopra. C'era un fottutissimo freddo che non avrebbe certo giovato alle sue corde vocali! 
Contò fino a tre prima di decidersi a ri-affrontare il temuto pavimento e quindi ad andare a chiedere dei calzini al gemello.
Che fortuna avere un fratello gemello, a proposito! Non avrei mai il coraggio di mettere i calzetti Georg!
Sorrise al suo stesso pensiero e arrivò alla camera di Tom. La porta era socchiusa, e poteva scorgere qualcuno muoversi all'interno della stanza. Quel qualcuno chiaramente non era Tom, camminava ancheggiando e con i piedi paralleli, non a paperella. Inoltre indossava delle ballerine con tanto di fiocchetto, indici chiari che la figura doveva essere femminile.
E, per quel che ricordava il cantante, l'unica figura femminile che si trovava in casa sua al momento era compresa tra le persone che meno avrebbe voluto vedere al mondo. Ignorando il freddo pungente e il fatto che i suoi alluci si erano addormentati, cominciò ad osservare con attenzione quello che faceva Alina.
_______________________________
Alina non ne poteva più, di porsi domande su domande, ed era decisa a trovare risposte, una volta tanto.
Il caso dava che il suo più grande interrogativo possedesse un fratello gemello, che forse l'avrebbe potuta aiutare.
Tom l'oracolo! Si, certo...Alina cara, dimmi: preferisci che faccia riaprire il manicomio più vicino ora o fra cinque minuti?
Alina sorrise alla vocina che la prendeva in giro dal suo interno. Certo che però la vocina non aveva tutti i torti, per figurarsi Tom come Grande Saggio ce ne voleva, di fantasia!
Si fermò davanti alla camera del chitarrista e bussò. Attese abbastanza da capire che o non c'era nessuno, oppure quel nessuno era sì dentro la camera, ma con addosso un paio di auricolari e musica rap ad alto volume nelle orecchie, a causa dei quali non la poteva sentire.
Aprì la porta con cautela, e strabuzzò gli occhi, alla vista del disordine completo che regnava lì dentro.
Il disordine non le faceva né caldo né freddo, quando ancora abitava con la sua famiglia.
Però, da quando abitava, causa lavoro, con questi quattro tizi che si facevano chiamare "Tokio Hotel"... Aveva imparato ad associare la parola "disordine" con le parole "Tom-Kaulitz-incazzato". Aggiungendo un po' di esperienza personale (ad esempio, non a tutti capitava di osservare i gemelli sfidarsi come due cavalieri medioevali, in piedi sul divano, utilizzando come spade il mestolo per la zuppa uno, e il frullatore l'altro, a causa di un plettro andato smarrito), aveva imparato anche a temere le reazioni del chitarrista di fronte un granello di polvere di troppo.
Ora, quello che si trovava davanti, purtroppo, non era un granello di polvere. Tutt'altro, sembrava che l'uragano Katrina fosse venuto a far visita.
Tutti i CD erano fuori dalle custodie, sparsi a terra, le magliette sul letto, sotto il letto, sopra e sotto la scrivania, due chitarre accatastate sul pavimento, riviste di auto e moto uscivano dai cassetti del comodino ribaltato... Non riusciva ad immaginare chi volesse irritare tanto il ragazzo.
Armatasi di pazienza, si mise a sistemare la camera.
_________________________________________________________
Camomilla! Che schifo... E tutto questo miele, dove lo mettiamo?! Bleha! Però ne varrà la pena... Alina non fa altro che migliorare e io resto sempre uguale. Io questo posto me lo sono sudato e non può pretendere di arrivare così e che io rinunci senza lottare, che glielo ceda come fosse niente! Però...che strano pensare che sono stato proprio io a sceglierla, dovevo immaginare che mi avrebbe eclissato. Purtroppo per lei, io odio essere eclissato da qualcuno migliore di me. Per riconquistare le mie fans devo assolutamente imbottirmi di questa robaccia. E stare attento a non sudare, a non prendere freddo... Che palle! No, okay, niente lamentele. Ne vale la pena. Ne-vale-la-pena!!! Mamma che schifo questa roba però...
Bill era in cucina, e stava bevendo una tazza gigante di camomilla e miele bollente, una smorfia di disgusto a storgere il bel viso. Eppure non rinunciava e continuava a berla, come faceva da una settimana a quella parte, mattina, pomeriggio e sera... Continuava a bere infusi salutari e pieni di miele, a fare esercizi canori e mangiare caramelle dolci, a fare qualsiasi cosa potesse aiutare le sue corde vocali. Si rendeva conto di non aver ancora visto un risultato nel raggio di anni luce, ma sapeva fin dall'inizio che non sarebbe stato né facile né piacevole migliorare la sua voce, che cominciava a stabilizzarsi. Continuava imperterrito con il suo "brillante" piano, secondo il quale, pian pianino, avrebbe raggiunto e poi superato Alina, e quindi riconquistato tutte le fans che avevano preferito la voce della ragazza alla sua. Sapeva che sarebbe diventato sempre più difficile, ma era convinto ne valesse la pena.
Che schifo! Si è pure raffreddata! Puha... il peggio del peggio. D'altronde, con tutto questo freddo... Sembra di essere in una cella frigorifera! A proposito di freddo, se sta notte non voglio dormire col pigiama bisogna che faccia accendere il riscaldamento da Georg!
Il ragazzo si diresse a passo sicuro in Sala Prove, certo di trovare lì il suo migliore amico, magari a strimpellare qualcosa oppure ad aspettare sul divano un messaggio dalla sua amata.
_________________________________________________________
Alla fine, Alina non aveva risolto niente. Tom doveva essere uscito, perché non era riuscita a trovarlo da nessuna parte.
Dopo aver messo a posto il caos totale che aveva trovato nella sua stanza, per non farlo innervosire appena fosse tornato a casa, era andata in Sala Prove per pensare a qualcosa che non fosse Bill e il suo comportamento strano. Ora era lì che contava le pause per l'entrata della voce in "Eyes On Fire" dei Blue Foundation, respirando profondamente e cercando di concentrarsi con tutta se stessa. Stava per attaccare, quando un fastidioso "bip-bip" La fece sconcentrare di nuovo. Sbuffando, si alzò dal comodo sgabellino e si avvicinò al divano, certa di trovare il cellulare di Georg. Nonostante negasse, tutti sapevano che il ragazzo si era preso una bella cotta e mandava messaggi in continuazione a qualcuno, aspettando con ansia le risposte.
Alina infatti trovò un vecchio Nokia malandato ma ancora funzionante, di quelli "che non ti abbandoneranno mai", completamente scarico, che chiedeva urgentemente di essere collegato ad un caricatore. Si guardò in giro e ne vide uno nella presa vicino alle chitarre di Tom, dove di solito lui collegava quelle elettriche. Prese il cellulare e attraversò la stanza per poi accucciarsi e collegare il cellulare antiquato alla presa di corrente. Si rialzò e si sistemò di nuovo sullo sgabello, mandando daccapo la canzone e riprendendo a contare le battute mancanti all'attacco. Respirò profondamente e cominciò a cantare. Bill continuava a ronzargli in testa... possibile che fosse così importante per lei?!
_________________________________________________________
Bill stava per entrare in Sala prove, quando sentì una canzone estranea suonare dallo stereo. Georg ascoltava solo ed esclusivamente Rock duro, e quello non era il suo stile. Gustav era uscito per comprarsi dei nuovi cerotti per i calli, mentre Tom era uscito con Andreas quella mattina e non era ancora rientrato. Poteva essere una sola persona, la stessa che per esercitarsi non usava mai loro canzoni, ma che ugualmente, alla prima lettura, non sbagliava una virgola.
Il ragazzo aprì leggermente la porta senza fare rumore e la vide sbuffare a alzarsi dal suo sgabello per dirigersi verso il divano. La vide prendere il cellulare di Georg e sorridere distrattamente. Poi la ragazza alzò lo sguardo dal portatile e osservò attentamente tutte le pareti della sala, per poi dirigersi a quella dedicata alle chitarre e piegarsi sulle ginocchia, collegando il cellulare alla presa. Attraversò nuovamente la stanza e, sempre sbuffando, fece tornare all'inizio la canzone che ormai era iniziata da un pezzo. A labbra socchiuse e senza voce contò le battute, e prese un respiro profondo prima di iniziare a cantare. 
La sua voce così ruvida e dolce al tempo stesso riempì la stanza, e a Bill ricordava tanto i pomeriggi d'estate passati sotto gli alberi del parco con Simone e Tom, dopo i pic-nick che erano soliti fare, quando poteva ascoltare il vento soffiare piano tra le foglie e l'erba che si piegava sotto i passi della gente, sembrava incredibilmente fresca e giovane, la voce di quella ragazza.
La sua in confronto faceva schifo. Ne era certo. Com'era certo di odiare quella ragazza sopra ogni limite... Eppure, si rese conto che la ragazza gli stava servendo la vendetta, o almeno il suo inizio, su un piatto d'argento...
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Okay, fino a ieri avevo una sola recensione, oggi ne ho due. Non ha importanza, va bene così... spero che più avanti la storia piaccia più di ora.
Ho avuto gli esami e subito dopo non mi veniva un capitolo decente. Ora, questa è solo la prima parte... spero che vi verrà voglia di commentare, a voi che leggete per la prima volta (incrocia le dita) e a voi che avete già letto ma non avete più commentato.
Questo è quanto, ovviamente accetto anche commenti negativi.
Ringraziamenti:
NikiBeast _ Grazie Amore!!! Sono imperdonabile, quanti mesi Dopo il tuo compleanno ho postato?! T.T
kalendula _ Ari! Ce l'hai fatta!xDD Grazie per i complimenti... ci vediamo alla seconda parte ;)


 

                                                                                           -Points of View-



La gola gli bruciava mortalmente da quando aveva provato le note alte e gli acuti che faceva Alina.

Aveva fatto fuori in tre giorni una confezione di tachipirine e una quantità indefinita di caramelle al miele. Ogni sera Tom era costretto a fargli una tazza di camomilla grande come tutti e due messi insieme.

Ma la cosa che più gli dava fastidio non era il fatto che non aveva visto neanche mezzo risultato, ma di come lei ne ottenesse senza problemi e senza accorgersene.In più, stava simpatica a tutti, e ogni volta che lui "abbassava la guardia" (ossia smetteva di lanciarle frecciatine e cominciava a scherzare con lei come faceva con tutto il resto del gruppo) lei lo guardava negli occhi piena di tristezza, rimpianto e sembrava pregarlo di perdonarla.

Senza contare che, se non leggeva nel pensiero del ragazzo, non poteva avere idea di cosa gli avesse fatto per offenderlo così. Lei, per quel che ne sapeva, aveva dato il meglio di sé all'esibizione... E poi Bill se l'era presa. Non era ancora riuscita a capire perché il ragazzo era diventato così freddo con lei, prima del concerto l'aveva aiutata come faceva di solito Sasha. Lei aveva pensato di ringraziarlo cercando di non rovinargli l'esibizione, ed era stato difficile, quando l'aveva sentito cantare con quella voce calda, mantenere la concentrazione. Alla fine, gli aveva fatto quello che sperava potesse essere un sorriso luminoso e grato, e aveva trovato un Bill cattivo, offeso e soprattutto determinato. Determinato a fare che? Non aveva capito neanche questo.

Dietro le quinte, sperando disperatamente di essersi sbagliata, provò a rivolgergli un altro sorriso, che però morì subito sotto lo sguardo gelido del ragazzo.

 

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-I know you, i walked with you once upon a dream...- Bill era in bagno, con solo un asciugamano sui fianchi (spettacolo che sia i media che le fan avrebbero apprezzato, ne era convinto, ma era altrettanto sicuro che le persone che al momento si trovavano all'interno di casa sua non gli sarebbero svenute davanti, grazie al cielo) che cantava canzoni Disney ad a tutto volume mentre si strecciava i capelli.

-I know you, the gleam in you eyes...- Passò in camera a prendere un paio pulito di calzini, pensando che doveva chiedere all'Hobbit di accendere il riscaldamento del pavimento, ormai erano ad ottobre e lui non sopportava andare in giro con addosso uno stupido paio di stupide ciabatte, ma non poteva neppure camminare scalzo!Aprì l'armadio e scavò nel cestone d'acciaio al suo interno, quello dove teneva tutta la biancheria, alla ricerca disperata di un paio di calzini.

Una volta preso atto che di calzini non c'era traccia, fece una specie di agguato al tappeto posizionato davanti alla finestra, come per assicurarsi che avesse tutte le intenzioni di restare fermo dov'era, strinse gli occhi in due fessure e con un balzo (tenendo stretto l'asciugamano, ovviamente) ci saltò sopra.

C'era un fottutissimo freddo che non avrebbe certo giovato alle sue corde vocali! Contò fino a tre prima di decidersi a ri-affrontare il temuto pavimento e quindi ad andare a chiedere dei calzini al gemello.

Che fortuna avere un fratello gemello, a proposito! Non avrei mai il coraggio di mettere i calzetti Georg!

 Sorrise al suo stesso pensiero e arrivò alla camera di Tom. La porta era socchiusa, e poteva scorgere qualcuno muoversi all'interno della stanza.

Quel qualcuno chiaramente non era Tom, camminava ancheggiando e con i piedi paralleli, non a paperella. Inoltre indossava delle ballerine con tanto di fiocchetto, indici chiari che la figura doveva essere femminile.

E, per quel che ricordava il cantante, l'unica figura femminile che si trovava in casa sua al momento era compresa tra le persone che meno avrebbe voluto vedere al mondo.

Ignorando il freddo pungente e il fatto che i suoi alluci si erano addormentati, cominciò ad osservare con attenzione quello che faceva Alina.

 

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Alina non ne poteva più, di porsi domande su domande, ed era decisa a trovare risposte, una volta tanto.

Il caso dava che il suo più grande interrogativo possedesse un fratello gemello, che forse l'avrebbe potuta aiutare.

Tom l'oracolo! Si, certo...Alina cara, dimmi: preferisci che faccia riaprire il manicomio più vicino ora o fra cinque minuti?

 Alina sorrise alla vocina che la prendeva in giro dal suo interno. Certo che però la vocina non aveva tutti i torti, per figurarsi Tom come Grande Saggio ce ne voleva, di fantasia!

Si fermò davanti alla camera del chitarrista e bussò. Attese abbastanza da capire che o non c'era nessuno, oppure quel nessuno era sì dentro la camera, ma con addosso un paio di auricolari e musica rap ad alto volume nelle orecchie, a causa dei quali non la poteva sentire.

Aprì la porta con cautela, e strabuzzò gli occhi, alla vista del disordine completo che regnava lì dentro.

Il disordine non le faceva né caldo né freddo, quando ancora abitava con la sua famiglia.Però, da quando abitava, causa lavoro, con questi quattro tizi che si facevano chiamare "Tokio Hotel"... Aveva imparato ad associare la parola "disordine" con le parole "Tom-Kaulitz-incazzato".

Aggiungendo un po' di esperienza personale (ad esempio, non a tutti capitava di osservare i gemelli sfidarsi come due cavalieri medioevali, in piedi sul divano, utilizzando come spade il mestolo per la zuppa uno, e il frullatore l'altro, a causa di un plettro andato smarrito), aveva imparato anche a temere le reazioni del chitarrista di fronte un granello di polvere di troppo.

Ora, quello che si trovava davanti, purtroppo, non era un granello di polvere. Tutt'altro, sembrava che l'uragano Katrina fosse venuto a far visita.

Tutti i CD erano fuori dalle custodie, sparsi a terra, le magliette sul letto, sotto il letto, sopra e sotto la scrivania, due chitarre accatastate sul pavimento, riviste di auto e moto uscivano dai cassetti del comodino ribaltato... Non riusciva ad immaginare chi volesse irritare tanto il ragazzo.

Armatasi di pazienza, si mise a sistemare la camera.

 

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Camomilla! Che schifo... E tutto questo miele, dove lo mettiamo?! Bleha! Però ne varrà la pena... Alina non fa altro che migliorare e io resto sempre uguale. Io questo posto me lo sono sudato e non può pretendere di arrivare così e che io rinunci senza lottare, che glielo ceda come fosse niente! Però...che strano pensare che sono stato proprio io a sceglierla, dovevo immaginare che mi avrebbe eclissato. Purtroppo per lei, io odio essere eclissato da qualcuno migliore di me. Per riconquistare le mie fans devo assolutamente imbottirmi di questa robaccia. E stare attento a non sudare, a non prendere freddo... Che palle! No, okay, niente lamentele. Ne vale la pena. Ne-vale-la-pena!!! Mamma che schifo questa roba però...

Bill era in cucina, e stava bevendo una tazza gigante di camomilla e miele bollente, una smorfia di disgusto a storgere il bel viso. Eppure non rinunciava e continuava a berla, come faceva da una settimana a quella parte, mattina, pomeriggio e sera... Continuava a bere infusi salutari e pieni di miele, a fare esercizi canori e mangiare caramelle dolci, a fare qualsiasi cosa potesse aiutare le sue corde vocali. Si rendeva conto di non aver ancora visto un risultato nel raggio di anni luce, ma sapeva fin dall'inizio che non sarebbe stato né facile né piacevole migliorare la sua voce, che cominciava a stabilizzarsi. Continuava imperterrito con il suo "brillante" piano, secondo il quale, pian pianino, avrebbe raggiunto e poi superato Alina, e quindi riconquistato tutte le fans che avevano preferito la voce della ragazza alla sua. Sapeva che sarebbe diventato sempre più difficile, ma era convinto ne valesse la pena.

 

Che schifo! Si è pure raffreddata! Puha... il peggio del peggio. D'altronde, con tutto questo freddo... Sembra di essere in una cella frigorifera! A proposito di freddo, se sta notte non voglio dormire col pigiama bisogna che faccia accendere il riscaldamento da Georg!

Il ragazzo si diresse a passo sicuro in Sala Prove, certo di trovare lì il suo migliore amico, magari a strimpellare qualcosa oppure ad aspettare sul divano un messaggio dalla sua amata.

 

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Alla fine, Alina non aveva risolto niente. Tom doveva essere uscito, perché non era riuscita a trovarlo da nessuna parte.
Dopo aver messo a posto il caos totale che aveva trovato nella sua stanza, per non farlo innervosire appena fosse tornato a casa, era andata in Sala Prove per pensare a qualcosa che non fosse Bill e il suo comportamento strano.

Ora era lì che contava le pause per l'entrata della voce in "Eyes On Fire" dei Blue Foundation, respirando profondamente e cercando di concentrarsi con tutta se stessa. Stava per attaccare, quando un fastidioso "bip-bip" la fece sconcentrare di nuovo. Sbuffando, si alzò dal comodo sgabellino e si avvicinò al divano, certa di trovare il cellulare di Georg. Nonostante negasse, tutti sapevano che il ragazzo si era preso una bella cotta e mandava messaggi in continuazione a qualcuno, aspettando con ansia le risposte.
Alina infatti trovò un vecchio Nokia malandato ma ancora funzionante, di quelli "che non ti abbandoneranno mai", completamente scarico, che chiedeva urgentemente di essere collegato ad un caricatore. Si guardò in giro e ne vide uno nella presa vicino alle chitarre di Tom, dove di solito lui collegava quelle elettriche. Prese il cellulare e attraversò la stanza per poi accucciarsi e collegare il cellulare antiquato alla presa di corrente. Si rialzò e si sistemò di nuovo sullo sgabello, mandando daccapo la canzone e riprendendo a contare le battute mancanti all'attacco. Respirò profondamente e cominciò a cantare.

Bill continuava a ronzargli in testa... possibile che fosse così importante per lei?!

 

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Bill stava per entrare in Sala prove, quando sentì una canzone estranea suonare dallo stereo. Georg ascoltava solo ed esclusivamente Rock duro, e quello non era il suo stile. Gustav era uscito per comprarsi dei nuovi cerotti per i calli, mentre Tom era uscito con Andreas quella mattina e non era ancora rientrato. Poteva essere una sola persona, la stessa che per esercitarsi non usava mai loro canzoni, ma che ugualmente, alla prima lettura, non sbagliava una virgola.
Il ragazzo aprì leggermente la porta senza fare rumore e la vide sbuffare a alzarsi dal suo sgabello per dirigersi verso il divano. La vide prendere il cellulare di Georg e sorridere distrattamente. Poi la ragazza alzò lo sguardo dal telefonino e osservò attentamente tutte le pareti della sala, per poi dirigersi a quella dedicata alle chitarre e piegarsi sulle ginocchia, collegando il cellulare alla presa. Attraversò nuovamente la stanza e, sempre sbuffando, fece tornare all'inizio la canzone che ormai era iniziata da un pezzo. A labbra socchiuse e senza voce contò le battute, e prese un respiro profondo prima di iniziare a cantare. 
La sua voce così ruvida e dolce al tempo stesso riempì la stanza, e a Bill ricordava tanto i pomeriggi d'estate passati sotto gli alberi del parco con Simone e Tom, dopo i pic-nick che erano soliti fare, quando poteva ascoltare il vento soffiare piano tra le foglie e l'erba che si piegava sotto i passi della gente, sembrava incredibilmente fresca e giovane, la voce di quella ragazza.La sua in confronto faceva schifo. Ne era certo. Com'era certo di odiare Alina sopra ogni limite... Eppure, si rese conto che la ragazza gli stava servendo la vendetta, o almeno il suo inizio, su un piatto d'argento... Se seguiva il suo nuovo "piano" che gli era appena venuto in mente, la vita di Alina sarebbe presto diventata impossibile.



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Bill è sempre più cattivo e insopportabile, non è vero? Io sto facendo di tutto per farlo sembrare tale, ma vedrete che come dice lui, ne varrà la pena!;)

Okay, fino a ieri avevo una sola recensione, oggi ne ho due. Non ha importanza, va bene così... spero che più avanti la storia piaccia più di ora.Ho avuto gli esami e subito dopo non mi veniva un capitolo decente. Ora, questa è solo la prima parte... spero che vi verrà voglia di commentare, a voi che leggete per la prima volta (incrocia le dita) e a voi che avete già letto ma non avete più commentato.Questo è quanto, ovviamente accetto anche commenti negativi.
Ringraziamenti:

NikiBeast _ Grazie Amore!!! Sono imperdonabile, quanti mesi dopo il tuo compleanno ho postato?! T.T
kalendula _ Ari! Ce l'hai fatta!xDD Grazie per i complimenti... ci vediamo alla seconda parte ;)


P.s.: Il titolo del capitolo si riferisce alle azioni che Alina ha fatto e farà, per il suo punti di vista saranno positive... e per Bill, beh, vedrete!xDD






 

   
 
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