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Autore: Vale11    09/07/2010    4 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ho perso. Non ci voglio credere. L’ho seguito per quasi dieci minuti ed ora l’ho perso.

Hermione si rannicchiò sotto il mantello dell’invisibilità che le aveva prestato Harry, infilò un mano nei riccioli e sbuffò frustrata. Aveva mollato libro e biblioteca quando aveva visto Malfoy passare nel corridoio da dietro la vetrata, l’aveva seguito di nascosto mentre saliva sempre più in alto nella scuola, ed ora l’aveva perso.

Come una principiante. Imbecille.

Sbuffò di nuovo.

Si ricordò dei suoi occhi.

Non li ha mai abbassati.

Si avviò verso la torre di astronomia.

 

Draco Malfoy fissò con odio gli ultimi gradini che lo separavano dal tetto di quella maledetta torre.

Benedetta torre.

Torre, comunque.

L’unico posto in quel castello che lo faceva stare bene, l’unico posto in cui riusciva a dormire.

Ridicolo.

Perchè non c'era mai nessuno.

Erano giorni ormai che si rifugiava lassù per riuscire a dormire decentemente. E non dover parlare con nessuno appena sveglio.

Ancor più ridicolo.

Non avrebbe dovuto aver paura degli altri.

Mai avuto paura. E ora zitta coscienza. Ho sonno.

Obbligò le gambe a seguirlo e si lasciò cadere con la schiena contro il muretto. Faceva freddo. Si stava bene.

Il che non è necessariamente una contraddizione.

Raccolse le ginocchia, il polso rotto ancora tenuto al petto, guardò in alto.

Il cielo era enorme, da giramento di testa. Dava quasi le vertigini.

Oh no, le vertigini le da sicuramente.

Appoggiò la testa al muretto, rilassando i muscoli. Sorrise.

Respirò, per la prima volta da quella mattina, lasciò che le gambe si distendessero.

Chiuse gli occhi.

Aria. Silenzio.

Rilassò la schiena.

Aria.

Si permise di dormire.

 

Hermione si fermò a riprendere fiato, quasi in cima alle scale a chiocciola in pietra che l’avrebbero portata sulla torre più alta del castello.

Se avessi con me la Mappa del malandrino, per lo meno, saprei se questa ginnastica notturna serve a qualcosa o no.

Riprese a camminare, stando bene attenta a dove metteva i piedi; era sotto il mantello dell’invisibilità, ma non osava tentare un lumos, sarebbe stato troppo rischioso. E lei stava rischiando di far perdere punti alla sua casa per trovare Draco Malfoy. Lei, una caposcuola. C’era sicuramente qualcosa di sbagliato in tutto ciò.

No, non sbagliato…ma sicuramente strano.

Affrontò l’ultima rampa, l’ultima curva secca delle scale, prima della cima.

Non so nemmeno perché lo sto facendo.

Se ne rese conto quando riuscì a vedere oltre, sul tetto della torre. Eccome. Sulle prime il buio le impedì di mettere a fuoco alcunché, poi si rese conto di una presenza, di un punto più luminoso. Talmente opalescente da sembrare un fantasma.

Ma i fantasmi non dormono.

Si avvicinò alla persona dormiente in silenzio, temendo di svegliarla. Quando gli arrivò davanti non sapeva se sorridere o arrabbiarsi. Si tolse di dosso il mantello di Harry.

Malfoy.

Si accucciò davanti a lui, studiandone le ombre. Dormiva seduto, appoggiato al muretto in pietra della torre, la testa sul mantello arrotolato. Pochi centimetri dietro i suoi capelli il parapetto finiva, e lasciava spazio al vuoto. Ogni tanto si intravedeva il luccichio del Lago Nero a molti, molti metri di distanza. La luna non era piena, e la sua luce gli rischiarava appena il viso, ma di nuovo Hermione non osò far luce con la bacchetta per non svegliarlo.

Sarebbe un peccato.

Anche se…no, sicuramente non poteva dire di vederlo rilassato, come tutti dovrebbero essere durante il sonno. Teneva le spalle contratte, il braccio sinistro innaturalmente teso. Hermione si rese conto del polso gonfio del ragazzo che dormiva davanti a lei. Doveva far male, forse era rotto.

Forse. Per saperlo dovrei svegliarlo, ma non voglio farmi staccare la testa.

Restò indecisa a fissarlo per un po’, finchè non prese coraggio. Gli scostò un ciuffo dalla fronte e si sedette accanto a lui, allungò una mano fino a toccargli l’avambraccio sinistro. Riuscì ad allontanarlo dal petto del ragazzo senza che si svegliasse.

Lo vide stringere gli occhi quando gli toccò il polso. Si fermò di botto.

Quasi pronta alla fuga.

Non aprì gli occhi.

Anche se forse non ce ne sarà bisogno.

Studiò la mano del ragazzo, ma non le sembrò che ci fosse nulla di strano. Era il polso che era diventato enorme.

E la cosa non è positiva.

Eseguì un incantesimo curativo non verbale e lo vide rilassare leggermente le spalle. Era rotto, ci aveva visto giusto. Doveva essere sistemato e steccato in qualche modo, ma in quel momento non avrebbe saputo come fare, si era limitata a cercare di contrastare il dolore.

Una versione magica di quella che i babbani chiamerebbero morfina.

Sorrise, mentre gli riappoggiava al petto il polso. Non si era svegliato, doveva avere il sonno pesante. O parecchia stanchezza da smaltire. Si tolse il mantello e lo coprì, rimettendosi poi seduta accanto a lui.

Ora so dove trovarti quando sparisci.

Sorrise di nuovo, un po’ più tirata quando notò il livido sotto l’occhio destro. Non era recente, ma c’era comunque.

E non mi piace.

Non su di lui, non su quel viso così…bello.

Lo curò con la bacchetta, si avviò verso le scale. Gli lasciò addosso il suo mantello.

Strano – pensò – ma sicuramente non sbagliato.

 

---

 

Aria: Il duo Malfoy-Zabini è imbattibile, è fra i primi nella mia top-ten sui dialoghi fra personaggi -considerando che ci rientrano pure i Blues Borthers direi che li tengo bene in considerazione!- Il mistero di Draco si svelerà -forse- a breve, quando ragionerà con Hermione -forse-...devo ancora decidere come-dove.quando-a che ora e perchè. Draco non abbasserà mai gli occhi e, per lo meno, il dalmata è un cane di razza :D

Barbarak: Spero di aver risolto la questione! Ci va a dormire, perchè non c'è nessuno e ci sta bene..e spero di aver aggiornato abbastanza presto :)

Delo: Il sarcasmo a volte è la cosa più comica e amara del mondo, e Draco è sicuramente un maestro da cui prendere lezioni. Se vi volete prenotare c'è un numero verde attivo :D Grazie mille ^^

Zamby88: Accontentata! Vedrò di andare avanti altrettanto velocemente ^^

Lady_Rose: Draco senza il suo orgoglio sarebbe come Mark Lenders con le maniche srotolate. Non esiste! Sono felice che per ora ti piaccia, spero di restare nella media! :)

Veracruz: Non ti mettere in ginocchio, che è un po' che non spazzo qui in giro, ed è tutto polveroso... :D A parte ciò, spero di riuscire ad aggiornare abbastanza presto!

Lumamo64: Il primo lumino si sta accendendo, anche se un po' a rilento... per quanto riguarda i professori...bella domanda! Diciamo che la notte dormono, e dopo cena si ritirano e si rilassano -e si salvò in corner- E con Blaise...ho una mezza idea, abbi fede :D

 

  
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