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Autore: skarch86    10/07/2010    2 recensioni
Dopo la morte di Silente, per Draco tutto va a rotoli. Quando Harry entra involontariamente a far parte del quadro, entrambi devono imparare che le cose non sono sempre come sembrano. Link della storia originale: http://bigbang.inkubation.net/life.html
Genere: Dark, Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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La mattina successiva, Harry si svegliò con Malfoy sdraiato su di lui e il suo caldo respiro alla base del collo. "Malfoy... Mi stai schiacciando."

"Non è vero..." Draco aveva la bocca contro la spalla di Harry.

"Certo, no. Forza, muoviti. Oggi dobbiamo partire."

Malfoy non si mosse. Harry riuscì a rigirarlo e scese dal letto, ignorando le proteste di Malfoy. Cominciò a sistemare le sue cose e si vestì. Spostò poi le coperte per costringere Malfoy a svegliarsi. Questi si alzò, ma lanciò ad Harry un'occhiataccia mentre si dirigeva in bagno.

Dobby aveva già servito la colazione nella Sala Comune. Quando Malfoy scese, Harry aveva mangiato metà della sua porzione. Malfoy aveva i capelli ancora bagnati per la doccia.

"Che cosa facciamo, oggi?" chiese Malfoy qualche minuto dopo, mentre mangiava un po' di uova strapazzate.

Harry bevve del succo di zucca. "Dopo colazione andiamo da Silente. Vuole parlarci prima che partiamo. Poi decideremo quando è meglio andare."

Quando ebbero finito salirono in camera per prendere le loro cose. Malfoy si bloccò sulla porta, fissando il suo baule. Dopo un po' chiamò Dobby, che apparve al centro della stanza. Sembrava che l'elfo cercasse di mantenere le distanze da Malfoy.

"Draco Malfoy ha chiamato Dobby?" chiese, guardandosi intorno per vedere se Harry stava bene.

"Sì, io-beh, è che..." Malfoy inspirò a fondo. "Potresti portare questo a casa mia, dopo che siamo andati via?" Indicò il suo baule.

Dobby voltò i suoi enormi occhi verso Harry, che annuì un attimo dopo. "Sì, Dobby lo farà," rispose.

"Grazie," sussurrò Malfoy, che uscì subito dalla stanza, lasciando Harry e Dobby da soli.

"Devo averlo contagiato," riflettè Harry. "Dobby, potremmo rivederci ancora prima della partenza. Noi saremo all'ufficio di Silente," disse all'elfo, dopodichè seguì Malfoy.

Lo trovò all'entrata della Sala Comune, e insieme si avviarono verso il secondo piano. Quando giunsero fuori dalla porta dell'ufficio di Silente, però, Malfoy afferrò il braccio di Harry, fermandolo. Gli dette un rapido ma intenso bacio, prima di stringerlo in un abbraccio.

"Sta per iniziare, non è vero? Lo faremo davvero, una volta andati via da qui..." sussurrò all'orecchio di Harry.

"Già..." gracchiò Harry. "Forza, andiamo," accarezzò la schiena di Malfoy e lo voltò, ponendolo di fronte alla spessa porta. Allungò una mano per afferrare il battente di ottone. Poco dopo erano nelle loro sedie davanti al ritratto, discutendo con Silente degli ultimi dettagli del loro piano.

::

"Quindi tutto quello di cui abbiamo bisogno è un potente veleno ed un'arma, ammesso che Piton abbia il tempo necessario per preparare la pozione," disse Harry qualche ora dopo, mentre si toglieva un attimo gli occhiali per sfregarsi gli occhi.

Silente attese rialzasse lo sguardo, prima di parlare. "In realtà, Harry, hai già un'arma..." Ops. Ecco di nuovo quello scintillio negli occhi...

Harry seguì lo sguardo del ritratto mentre si spostava per la stanza, fin a quando non si arrestò su una teca di vetro sulla parete opposta. Harry la raggiunse e si voltò verso Silente con uno sguardo interrogativo, quando realizzò cosa volesse dire.

"Signore, io-È sicuro?" chiese, prendendo in mano la spada.

"A dire la verità, Harry, sono sorpreso che non l'abbia richiesta tu stesso."

Harry tornò a sedere, maneggiandola con cura. "È tutto, ragazzi miei. Potete andare. Sono certo che tutto andrà per il meglio," disse Silente, ma Harry non si alzò. "Grazie," disse Malfoy, che sfiorò la spalla di Harry, avvicinandosi per bisbigliargli all'orecchio, "Ti aspetto fuori."

Harry annuì ed attese che Malfoy uscisse dalla stanza. Soltanto dopo che la porta si fu richiusa, si alzò e si camminò fino al ritratto con la spada in mano. "Lo farò," disse, rivolgendo al Silente un mezzo sorriso e stringendo maggiormente la spada.

"Ne sono certo, Harry. Dopo tutto, sei il solo a potercela fare."

Harry alzò la mano per toccare il ritratto, appoggiando le dita sulla tela. Silente gli sorrise. "Arrivederci, Harry. Andrà tutto bene."

Non aveva idea di quanto tempo fosse rimasto così, ma ala fine Harry si tirò indietro, lanciando un'ultima occhiata al ritratto mentre usciva dalla stanza. Trovò Malfoy ad aspettarlo alla fine della rampa di scale.

Malfoy non fece alcun commento sulle lacrime che scendevano dagli occhi di Harry - che in quel momento Harry prese ad asciugare con la manica.

così ingiusto!" protestò Malfoy.

"Cosa?" chiese Harry, asciugandosi una lacrima scesa sulla punta del suo naso.

"Ma dai! Veniamo fino a qui e guarda che riportiamo! Io ho ottenuto una pila di vestiti strappati e insanguinati. Tu, una spada antica di mille anni che sicuramente varrà una fortuna. È così ingiusto che anche solo pensarci mi fa male alla testa."

Harry sbuffò. "Se ti fa sentire meglio, hai anche ricevuto un pompino."

"È vero, eh?" Malfoy aveva uno sguardo sognante. "Hmm...non sono sicuro che possa competere con la spada, però...Guardala! Ha i rubini! Non me l'hai neanche preso tutto in bocca! Ma insomma, Potter, penso che tu debba offrire un po' di più se-"

Harry gettò a terra le sue cose e si tirò su le maniche, preparandosi a gettarsi su Malfoy. "Sei davvero nei guai, adesso!"

Malfoy scappò nel corridoio più vicino.

::

Quando tornarono al nascondiglio quella sera tardi, trovarono Piton addormentato nella camera di Harry. Harry rimase alla porta, maledicendo tra sé e sé quel bastardo che gli aveva rubato il letto, fino a che Malfoy non lo prese per mano e lo trascinò nella sua stanza, gettando le loro borse accanto al letto.

Dopo avergli dato un leggero bacio all'angolo della bocca, Malfoy tornò nell'altra camera e si avvicinò a Piton. Quando parlò, imitò la voce di suo padre in modo così perfetto che Harry sentì rizzarsi i capelli sulla nuca.

"Severus," sibilò Malfoy all'orecchio di Piton.

In un attimo, la bacchetta di Piton era alla sua gola. Malfoy sbattè le palpebre. Anche Piton.

"Ma sei fuori di testa?" Piton mise via la bacchetta. "Avrei potuto ammazzarti! La stupidità di Potter è contagiosa?"

Harry lo fulminò con lo sguardo. "Beh, non ero io che dormivo come ghiro mentre due persone si aggiravano per la stanza!"

Malfoy ghignò a Piton. "Ha ragione, lo sai. Ora alzati, che abbiamo molto da fare."

"E immagino che sia così urgente che dobbiamo cominciare immediatamente..."

"Dipende. Quanto tempo ti ci vorrà per preparare un po' di pozione Polisucco?"

::

"Tutto questo è ridicolo! Non funzionerà mai," Piton camminava su e giù accanto al tavolo.

"Silente pensa di sì," protestò Harry.

"Beh, non funzionerà comunque. Davvero pensate che il Signore Oscuro non capirà che qualcosa non va? Non possiamo semplicemente andare lì, così, anche se sarete-"

"Ma su! Sarà tutto finito prima ancora che se ne renderà conto. Il suo serpente sarà già morto, così non ci farà scoprire, e Malfoy reciterà il suo ruolo alla perfezione, quindi dove cazzo sta il problema?"

"Ovunque!"

"Oh, sta' zitto. Funzionerà e lo sai. Sei arrabbiato soltanto perché non ci hai pensato prima tu!"

"Malfoy, basta. È tutto a posto..." Harry mise una mano sulla spalla di Malfoy e si alzò, raggiungendo Piton. "Senta, so che sembra difficile. Lo so che ci sono centinaia di cose che potrebbero andare storte. Ma facciamo funzionare questo piano, e ci libereremo di lui una volta per tutte. Ci aiuti..."

Piton li guardò per un po', prima di prendere una decisione. "Vediamo...nelle prossime tre settimane, dovrò acquistare gli ingredienti e preparare pozione Antilupo e pozione Polisucco, senza contare un veleno letale dai rapidi effetti che devo inventare io stesso?"

"Più o meno..."

"Se pensate che io faccia tutto questo da solo..."

"Daremo una mano."

"Che Salazar ci aiuti..."

::

Piton uscì la mattina presto per acquistare tutti gli ingredienti per le pozioni che dovevano preparare. Tornò soltanto nel tardo pomeriggio; sistemò tutto e mise le mosche crisopa a stufare.

Due giorni dopo, Harry lo aiutò con la pozione Antilupo. Malfoy lo aveva praticamente trascinato fuori dal letto, così rimase vicino a lui e a Piton mentre lavoravano alla pozione e dette una mano nel processo.

Stranamente, Piton non aveva detto una parola sul fatto che lui e Malfoy dormivano nello stesso letto. Harry non sapeva se doveva preoccuparsi o sentirsi sollevato.

La notte della trasformazione, Harry attese fuori dalla loro stanza fino a quando non sentì Malfoy grattare la porta. Mentre entrava, gli tornò in mente ciò che era accaduto durante la precedente notte di luna piena. Malfoy dovette aver avvertito il suo disagio, perché arretrò lentamente e si nascose dietro il letto. Gli ci volle un po', ma alla fine Harry riuscì a convincerlo che era tutto a posto e a farlo salire su letto.

Harry si addormentò con un braccio appoggiato sul corpo di Malfoy, e con le dita tra il soffice pelo del suo collo. Più tardi, si svegliò quando sentì Piton tornare a casa - era uscito per prendere l'erba fondente necessaria per la pozione Polisucco - ma presto richiuse gli occhi e tornò a dormire.

La mattina successiva restarono sotto le coperte per un po', senza far menzione dall'incidente della notte precedente. Inizialmente Malfoy sembrava a disagio, ma si calmò un po' dopo la prima sessione mattutina di baci. Era tornato alla normalità dopo la terza.

Ma la trasformazione li distolse da cosa li aspettava soltanto per poco tempo. Presto Piton dovette uscire per incontrare Voldemort e tornò il giorno successivo, per poi chiudersi nella sua stanza ed ignorare il resto del mondo fino alla mattina seguente.

::

"Che cosa le ha detto?"

Harry stava strofinando uno dei calderoni. Piton rispose senza alzare gli occhi dagli ingredienti che stava sistemando. "Quello che voleva sentire. Strofina."

"Non sarebbe male se ci dicessi anche i dettagli. Anche noi stiamo rischiando la vita, sai," borbottò Malfoy.

"Draco..." La voce di Piton costrinse Malfoy a distogliere lo sguardo dalla pozione che stava mescolando al momento. "Sta' zitto."

Malfoy lo ignorò e cominciò a parlare tra sé e sé. "Dopo tutti gli anni che quest'uomo mi conosce, alla fine mi dice di stare zitto proprio quando ho pienamente ragione. Incredibile... Sai, Potter, quel calderone non si strofina da solo."

Malfoy non fece silenzio neanche quando Harry gli lanciò addosso un sudicio strofinaccio, che gli atterrò sulla testa. "Ha ha. Una risposta davvero matura, Potter. Bravissimo. Come posso discutere con-"

"Potresti semplicemente chiudere la bocca e MESCOLARE QUELLA MALEDETTA POZIONE?"

Anche Harry sussultò alla reazione di Piton. Malfoy si fece piccolo piccolo e tornò a concentrarsi sul suo lavoro. In dieci giorni la pozione Polisucco sarebbe stata pronta e sarebbe giunto il momento di attaccare Voldemort.

::

Il tempo passò senza che quasi se ne accorgessero. Quando, nove giorni dopo, Piton annunciò che la pozione Polisucco sarebbe stata pronta la mattina successiva, Harry fuggì nella sua camera appena potette. Pochi minuti dopo, Malfoy entrò nella stanza e lo trovò a gambe incrociate sul letto che teneva in mano la spada e la fissava.

"Se non smetti subito di fissare la spada in quel modo, diventerò estremamente geloso."

Harry alzò gli occhi e guardò Malfoy, che lo prese come il segno di potersi avvicinare. Sedendosi accanto a lui, Malfoy gli tolse lentamente la spada dalle mani, posizionandola sul pavimento, vicino al letto, e prendendo una mano di Harry tra le sue.

"È semplice. Lui morirà, noi no."

"Non puoi saperlo." Harry cercò di concentrarsi sulla sensazione del pollice di Malfoy che accarezzava il dorso della sua mano.

"No...Ma non fammi pensare che possa essere diverso da così. Per favore..."

La mano di Malfoy aveva cominciato a tremare. Ancora scosso, Harry prese un bel respiro, si voltò e lo abbracciò, seppellendo il viso tra i capelli di Malfoy.

"Okay..."

::

La mattina seguente fecero colazione in silenzio. Ogni tanto Piton si alzava per controllare la pozione Polisucco, e quando fu pronta riempì un'ampolla. Vicino ce n'era un'altra con il veleno. Avendole viste così allineate, Harry andò nella sua stanza per prendere la spada e il Mantello dell'Invisibilità.

Malfoy si agitava sulla sedia. Harry pensava che avrebbe presto rigettato tutto quello che aveva mangiato. Piton sembrava costipato.

Harry fu sorpreso che riuscirono ad arrivare fino alla fine di quella giornata.

Partirono subito dopo il tramonto, e con Piton si Materializzarono fino al luogo dove Voldemort si nascondeva. A giudicare dalle sue osservazioni, Nagini andava sempre a caccia al crepuscolo.

Aveva avuto ragione. Mentre aspettavano in un campo presso il nascondiglio di Voldemort, Harry la sentì avvicinarsi. Era certo che gli altri non potessero, ma cominciò a chiamarla in Serpentese. Con la coda dell'occhio si accorse che Malfoy lo fissava ad occhi sgranati.

Quando Nagini apparve, Piton la colpì con un Incantesimo Confundus prima che avesse la possibilità di capire chi fossero. Harry tirò fuori la spada di Grifondoro e passò la mano sulla lama, versandoci sopra del veleno subito dopo e vedendolo mescolarsi con il proprio sangue. Continuando a parlare a Nagini per farla stare ferma, si avvicinò e con un rapido movimento le perforò il cranio.

Era doloroso ascoltare le sue grida. La guardò contrarsi e contorcersi a terra, fino a quando i suoi movimenti e le sue grida non si arrestarono del tutto.

Harry rimosse la spada e oltrepassò il corpo del serpente, diretto verso la casa che vedeva in lontananza. Quando realizzò che gli altri non lo stavano seguendo, voltò la testa e li chiamò da sopra la sua spalla.

"Uccidiamolo. Voglio tornare a casa presto."

::

Peter non era stupido. Sapeva che Piton nascondeva qualcosa. "Codaliscia stava dormendo come un ghiro" un cazzo. Come se non avesse capito che era stato schiantato...

E poi c'era Bellatrix. Pur pazza che fosse, Peter sapeva che aveva ragione, riguardo Piton. Sicuramente stava per scoprire qualcosa. Ma poi è svanita nel nulla. Fu allora che Peter aveva deciso di tenere la bocca chiusa.

Dopo essersi trasformato in topo, Peter attraversò un buco nella parete e strisciò sotto le assi del pavimento, dirigendosi verso la cucina. Quando passò accanto a quello che un tempo era stato il salotto, udì il Signore Oscuro sibilare il nome di Piton. Non gli avrebbe fatto male ascoltare, no?

Peter trovò un buco nel pavimento presso l'angolo più remoto della stanza. Quando spinse fuori la testa, vide Piton che teneva un Harry Potter legato con delle corde. Il Signore Oscuro sembrava molto soddisfatto. Peter cercò di concentrarsi sulle loro parole, ma qualcosa lo distrasse.

C'erano due Harry, nella stanza. Ne poteva vedere uno, ma sentiva l'odore dell'altro, da qualche parte nella stanza. Concentrandosi, dopo un po' riuscì a percepire un debolissimo scricchiolio delle assi del pavimento, lungo la parete.

Non poteva essere altrimenti. Harry era lì, sotto il Mantello dell'Invisibilità di suo padre.

Peter non sarebbe dovuto essere nella stanza. Se ci fosse stato chiunque altro che non fosse Harry, si sarebbe ritrasformato nella sua forma umana per avvertire il Signore Oscuro. Ma ora non poteva farlo; non quando aveva un debito di vita nei confronti di Harry. Che se ne occupi lui. Se esce da qui vivo, non gli dovrò più niente.

Cercò di seguire i passi dell'Harry invisibile, e trattenne il respiro quando realizzò che si stava dirigendo proprio verso il Signore Oscuro. Avvicinandosi, i passi di Harry stavano diventando sempre più lenti e instabili.

Peter si aspettava che sarebbe accaduto qualcosa del genere, ma ne fu ugualmente sorpreso. Una spada apparve come dal nulla, e colpì il Signore Oscuro all'addome, per poi riuscire dalla schiena, tra le scapole. Emise una serie di sibili di rabbia e dolore, agitando una mano davanti a sé come per scacciare qualcosa che non c'era, mentre con l'altra prendeva la bacchetta.

Piton si abbassò, coprendo il falso Potter con il proprio corpo. Incantesimi e maledizioni cominciarono ad attraversare la stanza. Le ginocchia del Signore Oscuro si piegarono e quasi colpì Piton con l'Anatema che Uccide, ma qualcuno gli tolse la bacchetta di mano e-

Della luce verde avvolse Peter. E poi più nulla.

 

 

Scusate davvero per aver ripreso a pubblicare solo ora, ma ho avuto gli orali ieri (btw, 100 e lode!!!!!!! ^_^). A parte ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto. E' il penultimo, quindi il mio lavoro è quasi giunto alla fine. Forse mercoledì ci sarà una sorpresa. Ho detto forse! Un bacione <3

  
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