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Autore: elyl    10/07/2010    10 recensioni
"Tu mi chiedi perché dovresti essere diversa, perché non sei una < schifosa Mezzosangue >.” Deglutì, alla ricerca delle giuste parole. “Tu sei diversa da qualsiasi maga abbia mai conosciuto, Mezzosangue o Puro Sangue. Non mi importano le tue origini, mi importi tu.” Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per quanto aveva appena detto.“Sei diversa da tutte perché io ti amo.” "
Lily Evans e Severus Piton stanno finalmente insieme e subito dopo la fine del loro settimo anno vanno a vivere insieme. Dopo 9 mesi nasce loro figlio, Alistair. Sono felici, ma la loro felicità non è destinata a durare. Infatti Severus decide di unirsi ai Mangiamorte e Lily si sente costretta a lasciarlo. Così Severus si ritrova solo con suo figlio e a lavorare per il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Una sera è al Testa di Porco e assiste all'enunciazione della Profezia di Sibilla Cooman. Subito riferisce a Lord Voldemort ciò che ha sentito e questi crede che il bambino sia Harry Potter ed è deciso ad uccidere chiunque si metta contro di lui. Severus allora si rivolge ad Albus Silente e lo prega di salvare la madre di suo figlio, l'unica donna che ama, l'unica donna che abbia mai amato. Silente accetta, ma i suoi sforzi non valgono a nulla, poichè quando Harry ha solo un anno Lord Voldemort ucciderà i suoi genitori. Questa è la storia di Harry Potter e il suo fratellastro, Alistair Piton.
Quinto anno per Harry, Hermione e Ron, settimo per Alistair Piton. Il Signore Oscuro è tornato, ma nessuno crede a Harry. Severus è alle prese con il suo doppiogioco e deve proteggere il proprio figlio e quello di Lily Evans e James Potter. Cosa farà quando il Signore Oscuro gli chiederà di Alistair? Come reagirà Alistair quando scoprirà la verità?
Ormai il destino del giovane Piton è segnato. Cosa succederà?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Ok, mi ero ripromessa che avrei pubblicato un episodio a settimana di questa FF…ma dato che mi risulta impossibile fare qualsi

Ok, mi ero ripromessa che avrei pubblicato un episodio a settimana di questa FF…ma dato che mi risulta impossibile fare qualsiasi cosa ho deciso di scrivere a più non posso e pubblicare non appena ho i capitoli pronti! E così ecco qua il secondo capitolo, il cui protagonista indiscusso è Alistair.

Fatemi sapere se vi piace o se non vi piace =)

 

 

CHAPTER II:

Alistair Piton

 

“There was a boy

[…]
A little shy and sad of eye
But very wise was he”

Nature Boy, David Bowie

 

La Sala Grande era gremita di studenti affamati, i tavoli delle quattro Case di Hogwarts e degli insegnanti erano imbanditi di cibo. Alcuni ritardatari si affrettavano ad occupare i pochi posti rimasti liberi mentre chi era arrivato per primo si serviva il secondo o faceva il bis di primo.

Alistair era seduto al tavolo dei Serpeverde, mangiava distrattamente il suo pollo arrosto senza prestare la minima attenzione ai discorsi banali tenuti dai suoi compagni di Casa su quale squadra di Quidditch fosse la migliore. Erano sempre i soliti discorsi: prima si parlava delle squadre di Hogwarts (“Assolutamente la nostra! Abbiamo Malfoy!” “Vero, però c’è da dire che quei maledetti Grifoni hanno Potter con quella sua maledettissima Firebolt!” e via dicendo), poi si passava a quelle del campionato inglese (“Certo che i Cannoni di Chudley fanno proprio schifo!” “Già, le migliori sono le Holyhead Harpies!” “Non capisci proprio niente! Puddlemore United, questa si che è una squadra! Peccato ci giochi Baston!”) ed infine alle nazionali (“L’anno scorso doveva vincere la Bulgaria, Krum è il migliore.” “Si ma hai visto come ha giocato l’Irlanda?”).

Alistair roteò gli occhi al cielo, si portò un pezzo di pollo alla bocca e lo addentò voracemente: aveva una fame bestiale. Mentre mangiava, ignorando tranquillamente i suoi compagni, il suo sguardo vagò per l’intera stanza, soffermandosi sul compagno di Casa Draco Malfoy che lo salutò con un cenno del capo, poi si spostò per la stanza e non appena individuò Harry e Ron vide anche lei, così senza rendersene conto finì con l’incantarsi nel guardare Hermione. Sorrise rapito, appoggiò la guancia sul palmo della mano e si portò distrattamente il cibo alla bocca. Si chiedeva di cosa stesse parlando con quei due, che cosa pensava dello sformato di patate che aveva nel piatto, se preferiva il succo di zucca freddo o temperatura ambiente…

“Alistair!” Sibilò Eric Heartmann dandogli una gomitata.

“Chi? Cosa?” Si mise subito dritto e guardò l’amico.

“Ti sei incantato sulla Mezzosangue.” Sussurrò per non farsi sentire dagli altri.

Alistair si rabbuiò: non gli piaceva chiamare i figli di Babbani Mezzosangue o sangue sporco. Il ragazzo si schiarì la voce e fissando il piatto riprese a mangiare. Quando fu sicuro che l’amico aveva ripreso a parlare coi compagni sollevò lo sguardo e guardò ancora una volta Hermione. Sorrise di nuovo sognante e vide con la coda dell’occhio entrare suo padre. Si ricompose immediatamente, si mise dritto e seguì l’uomo che andò a sedersi al suo posto.

Severus si servì da mangiare, prese la forchetta ed infilzò il cibo ma passò qualche istante prima che se la portasse alla bocca. Non aveva ancora rivolto parola a nessuno dei suoi colleghi, ma nessuno sembrava averci fatto caso. Si comportava normalmente, aveva sempre la sua solita fredda ed impassibile espressione, ma sembrava distante, come se stesse pensando a qualcosa che aveva perduto per sempre. Alzò lo sguardo ed incrociò quello del figlio. Inclinò impercettibilmente il capo in segno di saluto ed Alistair annuì, poi si voltò verso l’amico e cercò in tutti i modi di prestare attenzione a ciò che dicevano, nonostante i suoi pensieri fossero da tutt’altra parte.

Finì di mangiare e si stiracchiò emettendo versi degni di un cane che sogna.

“Al, sembri una bestia, te l’ho mai detto?” Gli disse schifato Eric. “Abbi un po’ di contegno.”

“Ha parlato mister finezza!” Scoppiò a ridere.

“Fare rutti è un’arte.” Disse solennemente.

Scoppiarono entrambi a ridere, attirando l’attenzione di tutti i compagni. Quando finalmente smisero, Alistair si teneva lo stomaco dolorante per il troppo ridere, mentre Eric aveva grossi lacrimoni che gli scivolavano lungo le guance.

“Sei fuori di testa!” Esclamò Alistair.

“Lo so, lo so.” Guardò divertito l’amico. “Che dici, andiamo fuori?”

Alistair annuì, entrambi afferrarono le loro borse, le misero in spalla ed uscirono dalla Sala Grande sotto gli sguardi famelici di parecchie ragazze: i due non passavano certo inosservati. Alistair era figlio di Piton e nessuno sapeva chi era sua madre; era intelligente, astuto, sarcastico, pungente e di bell’aspetto ma soprattutto era sempre circondato da un’aura misteriosa che lo rendeva ancor più affascinante. All’apparenza era duro, sembrava che nessuno potesse fargli del male, ma quando nessuno lo vedeva abbandonava la sua maschera e i suoi occhi esprimevano tristezza e dolore per qualcosa che non aveva mai conosciuto.

Eric aveva i capelli biondi, corti, occhi grigi e freddi come il ghiaccio, le labbra sempre incurvate in un sorriso malefico. Era alto quanto Alistair, ma con un corpo forte e muscoloso. Portava sempre la cravatta allentata e la camicia con tre bottoni aperti, lasciando intravedere la rada peluria bionda che gli ricopriva il corpo. Il suo disprezzo per i nati babbani era risaputo, si credeva migliore solo perché discendente da una stirpe di purosangue, orgoglioso, testardo, approfittatore e leale. Era il tipico bello e dannato.

Uscirono in cortile, camminarono per qualche minuto ed andarono a nascondersi vicino alle serre. Alistair lasciò cadere la borsa piena di libri e si sedette sul muretto in pietra, dando le spalle alle serre e lasciando penzolare i piedi nel vuoto, osservando il lago in lontananza.

“Al, questo è il modo migliore per crepare, lo sai?” Disse tranquillamente Eric, accendendosi una sigaretta.

“Sempre molto rassicurante.”

“Dico solo la verità, lo sai: qua sotto il pendio è parecchio ripido. Se cadi non ti fermi più fino al lago.” Fece spallucce e si appoggiò al muretto. “A che pensi?”

“Niente.” Sospirò e si passò una mano tra i capelli.

“Ehy, ti conosco.” Accennò un sorriso ed aspirò del fumo. “Che passa nella tua testolina bacata?”

“Niente…pensavo solo a…”

“Ad Hermione.” Concluse per lui.

“No!” Esclamò il ragazzo, arrossendo.

“Oddio santo.” Roteò gli occhi al cielo e sbuffò esasperato. “Sei diventato rosso come un Weasley.”

“Rosso come un Weasley?” Storse il naso e la bocca.

“Non c’è peggior insulto, vero?” Commentò orgoglioso.

Alistair scosse il capo, divertito suo malgrado odiasse gli insulti gratuiti.

“Sai, non è neanche tanto male quella ragazza. E’ intelligente, sa il fatto suo e molto carina. Ha un unico problema.” Strinse gli occhi per schermarsi dal sole. “E’ una Sangue Sporco.”

“Lo sai che odio quando chiami i nati babbani Sangue Sporco!” Esclamò serrando la mascella: era una cosa più forte di lui.

“Lo so, lo so!” Sollevo le mani e mostrò i polsi. “Sei per la pace.” Fece spallucce. “Ma non posso farci niente se mi fanno ribrezzo.”

“Però quando sei andato a letto con Carlie Harrison non ti ha fatto ribrezzo.”

“Ehi, ehi!” Si staccò dal muretto. “Posso anche andarci a letto, ma questo non vuol dire che mi facciano meno schifo!”

“Sei assurdo, Eric.” Sospirò massaggiandosi le tempie. “Non ti capisco proprio!”

“No, sono io quello che non capisce!” Sistemò il colletto della camicia. “Come diavolo fai ad essere un Serpeverde?”

“Sono intelligente, furbo, astuto, ambizioso e molto più superiore di te.” Lo stuzzicò.

“Cosa?!” Lo guardò indignato. “Superiore a me?”

“Già già!”

“Vieni qua!”

Eric fece un passo verso di lui, Alistair fece un piccolo salto e scese dal muretto, lasciandolo tra sé e l’amico. Eric scavalcò il muretto, ma non riuscì a prendere Alistair che si scansò agilmente.

“Ehi, ragazzi.” Li salutò Adrian Pucey.

“Ciao.” Lo salutò Alistair distraendosi, permettendo ad Eric di afferrarlo.

“Ciao Ad.” Eric afferrò Alistair, gli mise un braccio attorno al collo, lo bloccò ed iniziò a strofinargli le nocche sui capelli.

“Infame!” Urlò cercando di divincolarsi.

“Ti arrendi?” Strofinò più forte.

“Va bene, va bene!” Esclamò Alistair.

“Il migliore sono io.” Disse Eric lasciando andare Alistair.

Entrambi scavalcarono il muretto, Alistair si sistemò i capelli, Eric la camicia.

“Ciao Kain, ciao Claudius.” Salutò Eric.

I due fecero un cenno col capo.

“Ce l’hai una sigaretta?” Domandò Kain appoggiandosi al muretto.

Eric annuì, estrasse il pacchetto e lo passò ai nuovi venuti.

“Sapete, questa è l’unica cosa buona che i babbani sanno fare.” Commentò sarcasticamente.

Kain, Claudius ed Adrian scoppiarono a ridere mentre Alistair roteò gli occhi al cielo e si appoggiò al muretto.

“Allora, che dite?” Chiese Adrian.

Eric fece spallucce.

“Niente di particolare.”

“Sicuro?” Adrian aggrottò la fronte con un sorriso malefico. “Io direi che qualcosa di cui parlare l’abbiamo.”

“E cosa?” Eric inarcò un sopracciglio in modo scettico.

“A quanto pare è veramente tornato.” S’intromise Kain.

“Chi?” Incrociò le braccia al petto.

“Di chi vuoi che parliamo?!” Claudius diede una pacca sul coppino all’amico. “Del Signore Oscuro!”

“Davvero?!” Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

I tre annuirono solennemente ed iniziarono a parlare di quanto sarebbe stato bello se Voldemort fosse realmente tornato. Alistair si rabbuiò, incrociò le braccia al petto e si fece da parte, cercando di isolarsi il più possibile e non sentire quelle stupidate. Non amava le Arti Oscure, non ci trovava nulla di bello nelle maledizioni senza perdono e trovava assurdo disprezzare qualcuno per la sua origine babbana. Si chiedeva come potevano desiderare veramente che il Signore Oscuro fosse tornato, un uomo che aveva ucciso senza pietà un sacco di persone e che era in grado di uccidere qualcuno solo perché non lo salutava. Era un uomo con cui non avrebbe mai avuto a che fare, per nulla al mondo.

“E tu Al? Che ne pensi?” Chiese Claudius.

“Cosa?” Alistair si riscosse dai suoi pensieri.

“Ma dove cavolo ce l’hai la testa?!” Esclamò Adrian roteando gli occhi al cielo.

“Magari sta pensando a qualcuno.” Sorrise malizioso Kain.

“Chissà a chi.” Eric lo guardò con un sorriso divertito.

Alistair arrossì un po’ e si passò una mano tra i capelli.

“Allora, che ne pensi? Sul ritorno del Signore Oscuro.” Precisò Claudius.

“Io…io…” Non sapeva che dire e soprattutto non voleva dire la verità ai suoi amici. “Ecco…”

In lontananza si sentì il suono della campanella.

“Ma che palle!” Sbottò Eric.

Alistair tirò un sospiro di sollievo e si rilassò, poi prese la borsa e se la mise subito in spalla.

“Bhè, io devo andare.” Fece un cenno e si allontanò a grandi passi senza aspettare Eric.

Percorse in tutta fretta la strada che lo separava dal castello e quando arrivò all’entrata sentì che l’amico lo chiamava. Si girò e lo vide arrivare di corsa tutto trafelato.

“Ma…ma si può…si può sapere perché diavolo…te ne sei andato così di corsa?” Domandò col fiatone.

Alistair roteò gli occhi al cielo e riprese a camminare velocemente con l’amico che faticava a stargli dietro.

“Al, si può sapere che hai?” Chiese standogli dietro a fatica.

Il ragazzo scosse il capo, esasperato.

“Alistair!” Esclamò Eric.

Alistair si fermò all’improvviso, così Eric andò a sbattergli contro e cadde a terra come un sacco di patate.

“Ahio!” Si lamentò rialzandosi con l’aiuto del ragazzo.

“Scusa, Eric.” Sospirò dandogli una pacca sulla spalla. “E’ che non vi capisco proprio.”

“Cos’è che non capisci?” Si massaggiò il collo e ripresero a camminare verso l’aula.

“Tutta questa voglia di unirsi a lui.” Sospirò esausto.

“Bhè, è il Signore Oscuro.” Fece spallucce.

“E il tuo unico desiderio è quello di unirti ad un pazzo che uccide spietatamente altri maghi?” Chiese incredulo.

“Non uccide maghi, uccide Mezzosangue e Babbani.” Precisò. “Quelli non sono maghi.” Aggiunse schifato.

Alistair scosse incredulo il capo.

“E che differenza ci sarebbe, scusa?”

“Che differenza ci sarebbe?!” Eric spalancò gli occhi incredulo. “Cavolo, quelli si credono chissà chi, credono d’avere una marcia in più perché nati da babbani schifosi! Sono esseri inferiori, solo loro che hanno peggiorato la stirpe magica!” Aggiunse infervorandosi.

“E secondo te la Granger è un essere inferiore?!”

“Certo!”

Alistair si morse il labbro e scosse il capo, incredulo come sempre.

“Se non sapessi di chi sei figlio direi che sei un traditore del sangue!” Ringhiò Eric.

“Ma è così strano che non mi interessino le Arti Oscure?!” Roteò gli occhi al cielo sbuffando.

“Sì, lo è.” Annuì solennemente. “Da quando ad un ragazzo normale piace storia?!”

“Non posso farci niente se mi piace.” Fece spallucce.

Eric roteò gli occhi al cielo.

“Eh, sei sprecato, figlio mio!” Gli diede una pacca sulla spalla. “Quasi non studi ed hai tutte < E >”

Alistair sorrise orgoglioso.

“Sai, saresti un ottimo Mangiamorte.” Gli sussurrò nell’orecchio pochi istanti prima di entrare nell’aula di storia.

Alistair spalancò gli occhi inorridito e fece per ribattere ma il Professor Ruf si schiarì la voce.

“Seduti, seduti.” Disse con la sua voce monotona.

Alistair lanciò un’occhiataccia all’amico ed insieme andarono a sedersi nei due banchi centrali.

Non appena Ruf iniziò a parlare, come per magia i pochi studenti che partecipavano alla lezione appoggiarono la testa sul banco, qualcuno si mise a guardare fuori dalla finestra, altri si misero a leggere. L’unico che non perdeva neanche una parola del professore era proprio Alistair: adorava storia, rimaneva incantato da ciò che gli veniva raccontato.

Le due ore passarono, alla maggior parte degli alunni sembrarono durare un’infinità, per Alistair erano passate troppo in fretta: la sua sete di sapere non era stata soddisfatta.

Eric si alzò lentamente dalla sedia, senza preoccuparsi di sopprimere gli sbadigli mentre accanto a lui l’amico raccontava entusiasta ciò che aveva appena appreso.

“Ma la vuoi piantare!” Esclamò ad un tratto irritato. “Non ne posso più di sentirti blaterare su qualche stupida guerra!”

“Ma…”

“Niente ma!” gli puntò un dito contro. “Non voglio più sentir parlare di storia fino alla prossima lezione! E non è neanche detto che vorrò sentirne parlare allora!” Aggiunse.

Alistair roteò gli occhi al cielo, borbottò qualcosa e si arrese.

“Sei tutto strano, comunque.” Disse Eric fermandosi ad un bivio.

“O forse siete voi quelli strani ed io quello normale.” Fece spallucce.

“No, amico, quello strano sei tu!” Esclamò con una risata, poi diede una pacca sulla spalla al ragazzo. “Io me ne vado a Cura delle Creature Magiche. Tu divertiti ad Aritmanzia.”

“Sì, mi divertirò sicuramente! Oggi dovremmo…” Iniziò esaltato, ma subito Eric lo bloccò.

“Amico, stavo scherzando!” Mostrò i palmi delle mani divertito. “A dopo.” Sorrise e si incamminò verso l’uscita del castello.
Alistair lo guardò allontanarsi, chiedendosi cos’avevano in comune, stupendosi di quanto fossero amici. Non aveva fratelli, ma era sicuro che Eric fosse la cosa più vicina ad un fratello. Fece spallucce e si avviò verso l’aula di Aritmanzia, camminando distrattamente e senza prestare attenzione a chi incontrava, ricambiando i saluti. Era così distratto che neanche si accorse della figura dai capelli castani e mossi che gli andò addosso di corsa, scaraventandolo a terra.

Istintivamente abbracciò stretta la figura e fece di tutto per impedire che si facesse male. Ci mise qualche istante per capire che tra le braccia stringeva Hermione.

“Oddio, oddio, scusa scusa!” Si scusò lei non appena la lasciò libera, tirandosi in piedi.

“No, niente, non preoccuparti, è tutto a posto.” Le regalò un sorriso dolce, poi si mise in piedi e le mise le mani sulle spalle. “Ti sei fatta male?” Sussurrò guardandola negli occhi.

“N-no, sto bene.” Balbettò lei, arrossendo violentemente.

“Sicura?”

Hermione aprì la bocca, ma non uscì alcun suono ed Alistair la trovò ancora più bella. La ragazza spalancò gli occhi e si mise in ginocchio per raccogliere le sue cose. Alistair si tirò un po’ su i pantaloni, si accucciò e l’aiuto a rimettere a posto i libri. Senza volerlo prese un libro su cui la ragazza aveva già posato la mano e la sfiorò con le dita. Subito si ritrasse e le sorrise a mo’ di scusa.

Si rialzarono, Alistair mise la borsa sulla spalla e la strinse, continuando a guardarla.

“Com’è stata la lezione?” Chiese di getto, sperando di restare con lei più a lungo.

“Cosa?!” Hermione lo guardò incredulo.

“Sì, bhè, ecco…” Balbettò arrossendo. “Come…come è andata la lezione?” Indicò l’aula di Aritmanzia da cui era appena uscita.

“Ah si.” Annuì. “Bene, è stata molto interessante.”

“Che cosa avete fatto?”

Hermione fece per rispondere ma sulla soglia dell’aula spuntò la professoressa Vector.

“Signor Piton, ha intenzione di entrare o star fuori per tutta la durata della lezione?” Lo richiamò infastidita.

“Arrivo subito.”

La professoressa lo squadrò da capo a piedi, guardò Hermione ed annuì impercettibilmente, per poi rientrare nell’aula.

“Ti lascio andare.” Disse Hermione con un timido sorriso, sistemandosi i capelli dietro l’orecchio.

“Ok…”

“Bhè, ci vediamo.” Lo salutò.

“Sì, ci vediamo.” La salutò con un sorriso.

Hermione gli sorrise un’ultima volta, poi si allontanò di corsa, stringendo a sé la borsa. Alistair la osservò allontanarsi e quando lei si girò la salutò con un cenno della mano. La ragazza sorrise e sparì dietro l’angolo.

Alistair sorrise ed improvvisamente la giornata sembrò migliore.

 

 

 

 

 

 

Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, ho pensato fosse giusto dedicare il secondo a questo nuovo e fondamentale personaggio.

Ed ora vorrei ringraziare:

-          Piccola Vero: grazie mille per i complimenti, son proprio contenta che ti piaccia la mia idea *.*

-          Symbolique: non hai idea di quanto mi hai reso felice col tuo commento *_* Grazie mille, veramente!

-          Mandy Romance: eh sì, la volta scorsa Harry è stato un po’ infame…ma bisogna ricordare la sua situazione. E Serpeverde e Grifondoro si sono sempre odiati, quindi è “normale” che abbia reagito così. Spero che con questo capitolo il tuo apprezzamento per Alistair sia aumentato : )

-          Sara Izzie: amore, grazie *_* Effettivamente sì, Alistair è un gran bel figo *_* :Q___ Ma come ben sai avendo letto anche tutte le mie altre storie mi risulta moooolto difficile inventare personaggi che non siano fighi :D

-          _ Rory_: ma grazie *_* Continua pure a perseguitarmi, sia qui che su fb, mi fa più che piacere *_* E sì, Alistair è proprio un gran gnoccone *____*

 

Inoltre ringrazio chi mi ha aggiunta tra i preferiti, chi mi legge e chi mi segue : )

Ely

 

   
 
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