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Autore: funkia    11/07/2010    12 recensioni
Stavo seduta sull’incavo della finestra fissando il paesaggio attorno alla casa dei nonni. Per ettari ed ettari si vedevano solo campi arsi e colline, il lago dove papà ci portava sempre quando eravamo piccoli e il ripostiglio dove il nonno teneva i suoi attrezzi Babbani. Era estate e avrei dovuto sentirmi euforica. Euforica di stare in vacanza, di non dover andare a scuola e di poter passare i pomeriggi all’ombra degli alberi a leggere un buon libro. Ma non mi sentivo affatto felice. Le voci allegre dei miei familiari provenivano dal piano di sotto e io mi sentivo sempre peggio. Avevo fatto un errore. Avevo fatto un enorme errore. E adesso non sapevo come fare a dirlo a papà
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Per una volta Scorpius aveva davvero fatto qualcosa di sensato e da quando mi aveva baciata davanti a tutti in Sala Grande, improvvisamente tutti avevano smesso di parlarne

                                DON’T TELL DAD

 

                             34. What do you think?

 

 

 

Per una volta Scorpius aveva davvero fatto qualcosa di sensato e da quando mi aveva baciata davanti a tutti in Sala Grande, improvvisamente tutti avevano smesso di parlarne. Eravamo ormai passati di moda. Anche se qualche ragazzina scoppiava ancora a piangere quando io e Scorpius camminavamo fianco a fianco.

 

Erano gli inizi di Febbraio ed avrei dovuto studiare sodo per gli esami di fine anno. Ed era quello che stavo facendo appena un’ora prima, con Al in biblioteca, ma poi era arrivata Vanessa e ci aveva proposto una gara a palle di neve. Così adesso ero nel parco di Hogwarts, zuppa di neve, le guance rosse e il fiatone per il troppo ridere.

 

“Arrenditi Albus!”

 

Al scosse la testa. “Giammai!” Urlò tra le risate. Mi lanciò un’altra palla di neve ma io mi abbassai e colpì Vanessa che stava dietro di me. “Ops!” Fece Al.

 

Albus Potter, tu sei letteralmente un uomo morto!”

 

Vanessa prese una bella manciata di neve e cominciò a correre dietro ad Al, che come un bambino piccolo scappò urlando a squarciagola. Io mi fermai un attimo a corto di fiato e scoppiai a ridere guardandoli giocare tra loro. Era una vita che non ridevo così.

 

“Era una vita che non ti sentivo ridere così.”

 

Allora non era solo una mia impressione. Mi voltai, Scorpius sorrideva sornione appoggiato ad un albero, munito di cappellino, guanti e sciarpa in coordinato verde-argento. Corrucciai la fronte sorridendo.

 

“Mi hai mai sentito davvero ridere?”

 

Scorpius si mise dritto e scrollò le spalle. “Non quando parlavi con me. almeno che tu non ridessi di me, è chiaro. Disse. “E contando che è da un sacco di tempo che ormai non ti prendi più gioco di me, direi che è davvero da un bel po’ che non ti sentivo ridere così.”

 

Io sbuffai una risata e gli lanciai un po’ di neve, colpendolo sul giaccone. “Io mi prendo continuamente beffa di te, Malfoy.

 

Scorpius alzò un sopracciglio abbassando appena lo sguardo sul punto dove la neve aveva colpito la giacca. “Lo vedo. Avevi detto che non potevamo vederci perché dovevi studiare.”

 

Io arrossii e mi grattai la nuca. “Beh, lo so ma…” Le urla di Vanessa ed Al arrivarono alle mie spalle ed io feci un sorrisino di scuse prima di scrollare le spalle. “Vanessa ha tanto insistito.”

 

“Pensavo che fossi molto indietro sulla tabella di marcia. Fece Scorpius sorridendo appena. “Magari possiamo studiare insieme. Ho la camera a completa disposizione, Dylan e i ragazzi…”

 

Alzai le mani. “Frena, frena, frena.” Scossi la testa. “Io non verrò mai nella tua camera.”

 

Scorpius scoppiò a ridere. “Non ho mai mangiato nessuno, sai?”

 

Ma morso sì, scommetto.” Lo guardai, Scorpius che non disse niente ed io diventai subito paranoica. “Okey, non voglio saperlo.”

 

“Non sono venuto fin qui per chiederti di studiare, comunque. Volevo solo sapere che hai intenzione di fare la settimana prossima.”

 

Io lo guardai confusa. “Beh, non ne ho idea… c’è qualcosa di importante da fare la settimana prossima?”

 

Scorpius alzò un sopracciglio. “San Valentino.”

 

“Oh.” Oh! E vorresti che facessimo qualcosa… insieme?”

 

“Non so davvero se sia una specie di malattia o se semplicemente diventi più scema col passare del tempo, Weasley. Disse scotendo la testa incredulo. “Sei mai andata al San Mungo per un check up completo?”

 

Io lo guardai male e lo raggiunsi in due passi. “Non ho davvero nessuna voglia di farmi insultare da te, Malfoy, quindi perché non ti fai un nodo alla lingua e torni quando avrai qualcosa di serio da dirmi?”

 

Scorpius si leccò le labbra e scosse la testa guardando altrove. “Vacci piano con tutta questa grinta, sono pur sempre un uomo. Disse. “Mi eccito facilmente.”

 

Arrossii e feci un passo indietro abbassando la testa. “Cosa stavamo…?”

 

“San Valentino.” Disse di nuovo. “Vuoi fare qualcosa?”

 

Io scrollai le spalle mordendomi un labbro. “No, se non ne hai voglia. Non m’importa molto di San Valentino. Potremmo andare in biblioteca e studiare un po’.

 

Scorpius alzò un sopracciglio e sospirò. “Alle dieci nell’ingresso principale.” Disse andandosene.

 

“Ehi!” Feci cercando di richiamarlo indietro. “Ehi!!” Urlai ancora più forte, ma Scorpius non diede nessun cenno di volersi fermare. Rimasi ferma nella neve, a bocca aperta, fissando un punto indefinito nel vuoto.

 

“Cavolo, mi ha fregato!”

 

“Chi ti ha fregato?”

 

Mi voltai, Vanessa ed Al erano completamente zuppi e col fiatone ma finalmente avevano smesso di rincorrersi. Vanessa mi guardò preoccupata. Io sospirai.

 

Scorpius.” Dissi. “Vuole portarmi fuori per San Valentino.”

 

“Oh.” Fece Vanessa scambiandosi un’occhiata con Al. “Beh sembra una cosa… carina?”

 

Io guardai Al con un sopracciglio inarcato. Sapevo che stava morendo dalla voglia di dire qualcosa. “Che schifo.” Disse. “Scusami Rosie, ma davvero non riesco a immaginare te e Malfoy sotto l’effetto della magia di San Valentino… siete troppo… troppo…”

 

“Cinici?” Suggerii io. “Sì, grazie Al, lo so.”

 

“E’ solo una stupida festa, Rose.” Fece Al con una smorfia

 

Vanessa guardò Al allibita. “Credevo che ti piacesse uscire insieme per San Valentino.

 

“Mi piace che noi usciamo insieme.” Disse. “Ma non lo faccio perché è San Valentino. E comunque è una festa totalmente non da Rose. Vedere Rose che festeggia San Valentino sarebbe come vedere te che sei contenta che sia Halloween.”

 

Vanessa ci pensò su. “Cavolo… hai proprio ragione.”

 

Io sospirai chiudendo gli occhi afflitta. “Dove credete che voglia portarmi? Non sarà diventato tanto pappamolle da portarmi da Madama Piedidiburro, vero?”

 

“Dio, spero di no!” Fece shockata Vanessa. “Quel posto è un incubo! Paula è l’unica che riesce a sopravvivere in quel posto per più di cinque minuti!”

 

Io corrucciai la fronte. “Ma Gaby e Vincent non ci vanno sempre?”

 

Infatti.” Disse Vanessa ovvia. “Sono Gaby e Vincent. Li hai mai visti lontani per più di cinque minuti?”

 

“A dire il vero no.” Dissi pensandoci su. Era come se vivessero costantemente insieme. “Al, hai creato un mostro.”

 

“Ehi, io li ho solo presentati.”

 

Vanessa fece una smorfia e mi guardò. “Beh, cosa pensi di fare? Ci andrai?”

 

Io sospirai e scrollai le spalle. “Se non altro spero che sia meglio dell’uscita con Lysander.”

 

 

**

 

 

“Forse potremmo uscire tutti e quattro insieme.

 

Io ed Al ci voltammo entrambi verso Vanessa, mentre aspettavamo nell’ingresso davanti alle scale il giorno di San Valentino. Al la fissò come se avesse voglia di vomitare.

 

“Spero tu stia scherzando. Io non esco con Malfoy.”

 

Io sospirai per l’ennesima volta, battendo freneticamente un piede a terra. Io a San Valentino avevo sempre applicato la teoria del cerotto: veloce e indolore. Varie coppiette ci passavano accanto, lanciandoci occhiate un po’ confuse, altre erano talmente immerse l’uno nell’altra che non sembrava neanche si rendessero conto dove stavano andando.

 

“Spero solo che non voglia portarmi a Mielandia. Dissi ricordando l’anno precedente quando ero uscita con Lysander. “L’ultima volta che ci siamo visti lì, ci siamo insultati.

 

Vanessa rise e scosse la testa. “Se doveste evitare tutti i posti dove vi siete insultati finora, dovreste uscire a Londra.”

 

Al fece una  smorfia. “No, sono abbastanza sicuro che si siano insultati anche lì.

 

Stavo per rispondere ad Al quando con la coda dell’occhio vidi Lily che rideva camminando insieme a due ragazzi. Era abbastanza difficile non notarla in effetti dato i suoi capelli fiammanti che ondeggiavano. E non ci sarebbe stato niente di strano, se non che stesse camminando fianco a fianco con Hugo… e Scorpius.

 

Ci raggiunsero ancora chiacchierando tra loro. Noi tre li guardammo un perplessi, ma quella più shockata dovevo essere senz’altro io. Da quando Scorpius faceva conversazione con Lily e Hugo?!

 

“Ciao.” Fece Scorpius con un sorriso.

 

“Ciao.” Alzai un sopracciglio lanciando uno sguardo a Lily e Hugo. “Cosa…”

 

Lily scrollò le spalle. “Ci siamo incontrati scendendo e abbiamo fatto la strada insieme. Non ci crederai mai, Rose, ma la mamma di Scorpius riesce a inventare nomignoli molto più imbarazzanti di quelli di zia Audrey, tipo…”

 

Scorpius tossì prima che Lily continuasse. “Sì, beh… bella maglia, Potter.”

 

Al incrociò le braccia. “Sicuramente migliore della tua. Era così quando l’hai comprata o qualcuno ci ha vomitato sopra?”

 

Vanessa prese Al sottobraccio e cominciò a trascinarlo via. “Perfetto! Allora noi andiamo, ci vediamo più tardi, mh? Divertitevi!”

 

Al continuò a guardarci torvo mentre Vanessa lo tirava sempre di più, cercando di trascinarlo fuori dal Castello. Io mi passai una mano sulla faccia, stressata e mi chiesi quando Al l’avrebbe fatta finita di dare sempre addosso a Scorpius.

 

Prima o poi si stancherà.” Fece Hugo sorridendo incoraggiante a Scorpius. “Ce ne andiamo anche io e Lily, divertitevi.”

 

Io li fissai allibita. “Uscite insieme per San Valentino?”

 

Lily scrollò le spalle. “Beh, siamo costretti a fingere di stare insieme.

 

“Madama Rosmerta offre Burrobirra gratis solo alle coppie. Spiegò Hugo.

 

Salutarono e si presero a braccetto, guardarli insieme era raccapricciante, e si incamminarono insieme a tutte le altre coppiette sul sentiero per Hogsmeade. Mi avvolsi la sciarpa attorno al collo e mossi qualche passo, ma Scorpius mi trattenne per il maglione. Mi voltai verso di lui, corrucciata.

 

“La sciarpa non ti servirà.”

 

Io lo fissai sempre più confusa. “Sei tu che mi hai chiesto di vederci per San Valentino.

 

Infatti.” Disse con mezzo sorriso. “Ma non usciremo dal Castello.”

 

Mi fece cenno di seguirlo e si infilò le mani in tasca, camminando lento lungo il corridoio. Io gli stetti dietro, curiosa. Per un attimo pensai che volesse trascorrere il San Valentino in Biblioteca anche quest’anno, ma quando arrivammo alle prime scalinate invece di salire, scese. Rimasi un attimo perplessa, ma non dissi niente, cercando di capire dove diavolo fosse diretto. Solo quando la luce diventò verde capii dove eravamo diretti.

 

“I sotterranei?” Feci. “Malfoy, dove mi stai portando?”

 

Lui si voltò appena e ridacchiò. “Rilassati, Weasley, siamo quasi arrivati.

 

Si fermò solo alla fine di un lungo corridoio tetro, davanti ad un rientro incavato nella roccia. Lo sentii sussurrare qualcosa e l’incavo si aprì lasciandoci il passaggio. Il che mi ricordo il buco della Signora Grassa. Il che mi fece realizzare dove fossimo.

 

“La tua Sala Comune?!” Chiesi allarmata. “Pensavo di averti detto di non volerci venire!”

 

“Hai detto di non voler venire nella mia camera. Fece Scorpius con mezzo sorriso facendomi cenno di entrare. “Prima le signore.”

 

“Non sono sicura…”

 

Lui rise. “Coraggio, non c’è nessuno.”

 

“E’ proprio questo che mi spaventa.”

 

Mi fece di nuovo cenno di entrare e questa volta sospirai varcando la soglia. Tutta la stanza aveva uno strano colore verdognolo, ma non c’era puzza di umido come avevo pensato. Anzi, i mobili erano tutti di legno massello e i divani ricoperti di pelle verde. Mi guardai intorno spaesata, anche se assomigliava molto alla Sala Comune dei Grifondoro. C’era persino il camino acceso.

 

“Accomodati.” Disse indicando il divano.

 

Io alzai un sopracciglio ma mi sedetti. Ormai che c’ero, di certo non volevo starmene in piedi come una scema. Si sedette accanto a me ed io lo guardai nervosamente, tamburellando le dita sulla coscia. Scorpius scoppiò a ridere.

 

“Dio, vuoi rilassarti due secondi!”

 

“Beh, scusa.” Ritorsi io. “Ma continuo a pensare che ci sia qualcosa sotto.

 

Scorpius scosse la testa fissando il fuoco. “Andiamo, ti ho mai solo sfiorata?”

 

No, in effetti no. Ed era abbastanza strano dato che avevo visto le sue mani su molti sederi, ad Hogwarts. “No.” Dissi. “Ma sono sicura che ci stai pensando.”

 

“E’ ovvio che ci penso, Weasley, sono un uomo!” Fece allargando le braccia.

 

Mi morsi un labbro. “E allora perché siamo qui?”

 

Lui si lasciò andare contro alla spalliera mettendosi più comodo e chiuse gli occhi, alzando un sopracciglio. “Non è questo il vero significato di San Valentino? Passare del tempo da soli?”

 

“Credevo che fosse fare in modo che i commercianti ci guadagnino sopra.

 

“Sei sempre così cinica.” Fece lui con mezzo sorriso. “Lo adoro.”

 

“Grazie.” Sospirai e chiusi gli occhi, lasciandomi andare contro al divano, proprio come aveva fatto Scorpius. Sobbalzai appena quando sentii qualcosa sfiorare i miei capelli, ma poi mi accorsi che era solo il braccio di Scorpius attorno alle mie spalle. Mi lasciai andare da una parte appoggiandomi sulla sua spalla e pensai che pateticamente dovevamo sembrare una di quelle coppiette da film.

 

“Sei ancora preoccupata?” Sussurrò.

 

Mi voltai a guardarlo, aveva ancora gli occhi chiusi. “Di cosa stai parlando?”

 

“Tuo padre.” Disse a voce bassa. “Sei ancora preoccupata?”

 

Oh. Lo ero? Ultimamente non ci avevo pensato molto. “Non lo so.” Scrollai appena le spalle. “Cosa potrebbe farlo arrabbiare più di così?”

 

“Un anello al dito, probabilmente.” Ridacchiò Scorpius aprendo gli occhi. “Ma non è mia intenzione dartelo.”

 

E ne fui sollevata, ci mancava solo che mi venisse un altro infarto e probabilmente ci avrei rimesso la pelle, stavolta. Anche papà non sarebbe sopravvissuto. Due lutti in famiglia, non credo che mamma e Hugo avrebbero potuto sopportare tanto.

 

“A dire il vero, ho qualcosa da darti.”

 

Mi voltai verso di lui, che stava frugando nella tasca dei pantaloni. Mi mostro poi un pugno chiuso ed io corrucciai la fronte, ma quando aprì la mano, una catenina cascò tra le sue dita. Era la rosa di rubellite.

 

Io alzai appena lo sguardo su di lui, imbarazzata. “Vuoi ridarmela?”

 

“E’ tua.” Disse scrollando le spalle. “Era un regalo per il tuo compleanno.”

 

Adesso che me lo rammentava, mi venne una cosa in mente. “Come facevi a sapere quando era il giorno del mio compleanno? Dubito di avertelo mai detto.”

 

Scorpius rise e scosse la testa. “A volte sei davvero ingenua, Weasley. Sei la primogenita di Ron ed Hermione Weasley, ti aspetti davvero che la gente non sappia la tua data di nascita? Ma almeno lo sai che tutti i giornali hanno scritto di te?”

 

“No.” Dissi io sinceramente. “Non ho saputo che mamma e papà erano famosi fino a quando non ho compiuto cinque anni.”

 

Scorpius mi guardò con un sopracciglio inarcato, come se fossi completamente matta. “E non ti è mai venuto all’occhio che tutti li salutassero quando li trovavano per strada?”

 

Io scrollai le spalle. “Pensavo solo che fossero gentili. Mamma mi ha sempre detto di salutare tutti.

 

Scorpius mi fissò per un po’. “Tu… sei davvero strana.”

 

Feci per replicare ma Scorpius mi tappò la bocca al suo solito modo. Ed era un modo che ormai adoravo, anche se dovevo ammettere che odiavo quando la gente non mi faceva replicare. Mi baciò con tanta irruenza che dovetti fare attenzione a non cadere e cercai di appoggiarmi come potevo ad un lato del divano.

 

Sentii una specie di rumore come se qualcosa stesse franando lentamente e Scorpius si staccò da me e alzò la testa oltre la spalliera del divano verso l’entrata.

 

“Vedrai che ti piacerà.” Riconobbi la voce di Zabini. “E sentiti completamente libera di… Scorpius?”

 

Dylan! Ma che diavolo…” Scorpius sospirò pesantemente. “Che ci fai qui?”

 

“E’ il mio giorno.” Disse senza che io capissi di che stesse parlando. “La seconda domenica del mese.”

 

Scorpius scosse la testa. “Oggi non è domenica. E’ una festa. E’ San Valentino.”

 

“Oh giusto! Ecco perché sono qui, perché questo giro la festa spetta a me.

 

“No, Dylan, tu ti sei preso il Natale! Il San Valentino era mio.”

 

Io ancora non riuscivo a capire un accidente ma Zabini improvvisamente mi illuminò. “Lo so, ma tu hai detto che potevo prendermelo perché non saresti mai riuscito a convincere la Weasley a… oh! Oh, ciao Rose!”

 

Mi ero appena tirata su dal divano per riuscire a vedere Zabini e la sua fiamma e improvvisamente tutti i pezzi del puzzle tornarono al loro posto. Io guardai Scorpius delusa. “Così non era come pensavo, eh? Ero solo paranoica?”

 

Scorpius si alzò in piedi sospirando e si umettò un labbro. “Non è come pensi, non volevo…”

 

“Sono sicura di no.” Dissi io velenosa. Mi voltai verso Zabini. “Non avrei mai creduto di dover ringraziare proprio te, Zabini, per aver salvato la mia innocenza… ma il mondo è davvero strano.”

 

Zabini sembrò un po’ in imbarazzo. “Oh beh… prego?”

 

Scossi la testa guardando Scorpius. “Sei disgustoso.” E prima che potesse replicare me ne andai a gran passo e uscii dalla stanza, lasciando che la porta di roccia si richiudesse dopo di me.

 

Ero così arrabbiata, più con me stessa che con Scorpius, che delle lacrime di rabbia mi appannavano la vista e non vedevo neanche dove stessi andando. Riuscivo solo a vedere riflessi verdi e grigi. Ma potevo davvero aspettarmi di meglio? Era Scorpius Malfoy e sicuramente c’era un motivo più che valido se tutte le ragazze di Hogwarts avrebbero voluto stare con lui. E si raccontavano storie sul suo conto. Storie che meritavano più di cinquanta punti tolti a Serpeverde.

 

“Rose!”

 

Come sentii quella voce il cuore mi balzò in gola e cominciai a camminare più in fretta, quasi correre.

 

“Rose, aspetta!” Mi tirò per un braccio ma io mi divincolai senza voltarmi. Ci mancava solo che mi vedesse piangere, potevo essere più patetica di così? “Mi dispiace, Rose, mi dispiace tanto. Non è come pensi, Dylan è un idiota.”

 

Io riuscii solo ad alzare gli occhi al cielo cercando di vedere qualcosa in mezzo a tutte quelle lacrime e feci un grosso sospiro. “Non…” Mi fermai per prendere fiato cercando di non singhiozzare. “Non ho voglia di parlarne adesso.”

 

Ci fu un attimo di silenzio in cui mi venne il dubbio che se ne fosse andato. Poi parlò di nuovo. “E potremo parlarne?”

 

Io mi morsi un labbro e scrollai le spalle. “Forse.”

 

Okey.” Disse.

 

Lo lasciai lì, in mezzo ai sotterranei tra l’umido delle pareti, mentre correvo via con ancora le lacrime agli occhi. Volevo solo arrivare al mio letto a baldacchino e chiudermi dentro lasciando il mondo fuori.

 

Ero una stupida.

 

 

**

 

 

Hello my friends!!

 

Sono riuscita ad aggiornare ed è un miracolo dato che questa settimana non avevo scritto neanche una parola. Sempre più vicini alla fine ed ormai che ci stiamo addentrando nell’estate (tra l’altro non si nota, dato il freddo gelido che c’è…(!)) non posso fare altro che ringraziarvi di continuare a seguire in numerosi nonostante i vari esami e le ferie…

 

… tra l’altro in così numerosi che “Don’t tell dad” è riuscita ad entrare nelle storie più popolari come fanfiction con più recensioni! Grazie di cuore, vi adoro!

 

Mi sto seriamente impegnando per il progetto di settembre, che vi svelerò nel prossimo capitolo o al limite in quello seguente.

 

Che altro dire, grazie ancora a tutti e per chi parte buone ferie ^^

Tra l’altro, come sono andati gli esami ragazzi?

Un bacio grosso, zia funkia <3

   
 
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