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Autore: biondich    11/07/2010    1 recensioni
La vicenda è ambientata sullo sfondo dei preparativi per lo scontro pacifico con i Volturi. Alexander, vecchio amico di Edward, si unisce ai testimoni in difesa di Renesmee e nel frattempo trova ed allena una neonata , Claire, che dimostra di essere un' abile oltre che splendida vampira. E se pochi giorni dopo l'incontro con i Volturi , il ritrovato equilibrio nella vita dei Cullen venisse nuovamente spezzato da un ostile vampiro che rivendica la sua neonata e che sembra essere collegato al recente incontro con i noti vampiri italiani? Buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccomi qua con il sesto capitolo di questa storia!è un po' lunghetto rispetto agli altri ,ma serve a dare una bella smossa alla trama U_U prima di presentarvelo, però,vorrei fare qualche ringraziamento :

a chi l'ha messa nelle storie seguite preferite : me_emo

a chi l'ha messa fra quelle ricordate: _nessie_

e a chi la sta seguendo : Ann1x9x9x4

CarlyCullen

Karima

PiKkOlA_mAnGiAmOrTe

Ringrazio in particolare Ann1x9x9x4 per le sue recensioni!Fa sempre piacere sapere che quello che si fa viene apprezzato!

Grazie mille a tutti, spero che questo capitolo non deluda le vostre aspettative!

Buona lettura,

Francesca

 

 

 

La giornata si prospettava essere serena. Era previsto tempo soleggiato e temperature nella media stagionale. Freddo, ma non troppo.

Esme inondò Claire di attenzioni per tutta la giornata. Le diede una delle camere degli ospiti e la fece accomodare .

Carlisle le raggiunse nella stanza.

“Ciao Claire”- le disse con il suo sorriso rassicurante e bellissimo .

“Salve Carlisle”- rispose raggiante la vampira.

“Vorrei parlare con te , se ne hai voglia”- continuò il vampiro .

“Ma certo, suppongo che vorrai sapere chi …”- gli rispose amichevolmente la ragazza.

Carlisle prese una sedia, la sistemò di fronte a lui e fece cenno a Claire di accomodarsi , poi prese una sedia anche per sé e si mise seduto.

“Chi ti ha trasformata, già.”- concluse per lei la frase .

“I- io non lo so, davvero. Non … non ricordo niente, è tutto così sfumato … Mi dispiace , non lo so”- rispose Claire in preda all’agitazione. Fin dall’inizio aveva cercato di rimettere insieme i pezzi,ma non c’era ancora riuscita.

“ Concentrati. Dimmi cosa ricordi del giorno in cui ti sei trasformata”- le disse con voce calma e rilassata Carlisle. Esme mise una mano sulla spalla di Claire, per infonderle coraggio e farla tranquillizzare.

“Il fuoco. Io mi sentivo bruciare dentro, era un dolore straziante. Chiedevo aiuto, ma non c’era nessuno. Solamente Lui. Mi guardava da qualche metro di distanza con aria indifferente mentre io morivo ...”- ora ricordava. Dio Santo, forse era stato un bene che il suo cervello le avesse nascosto quell’ atrocità.

“ “Lui” è il vampiro che ti ha creata, suppongo. Cosa ricordi?”- le domandò Carlisle con voce ferma e serio in volto.

“ L’ ho pregato di uccidermi. Volevo solo farla finita e non soffrire più, ma non ha mosso un muscolo. . Avevo la vista annebbiata dal dolore e le lacrime, ma era indubbiamente alto e dai capelli neri o castani. Non lo so con precisione,ma erano scuri. Credo mi abbia parlato, non ricordo cosa abbia detto, ma riconoscerei la sua voce ,se la sentissi. Non posso dirti altro, Carlisle.”- disse costernata la neonata. La voce le tremava e la gola aveva già ricominciato a bruciarle.

“Sei stata brava, Claire.”- la rassicurò dolcemente il vampiro biondo alzandosi dalla sedia. Le lanciò uno sguardo paterno mentre usciva dalla porta e la lasciò insieme ad Esme.

La vampira dai capelli color del caramello la guardò con tanta dolcezza e compassione. Con fare amorevole, le mise entrambe le mani sul bellissimo viso e con un gesto automatico mosse i pollici sotto agli occhi come per asciugarle le lacrime.

Lacrime che non uscirono e non bagnarono mai il suo viso, ma che Claire avrebbe tanto desiderato versare.

La ragazza sorrise dolcemente.

“Stai bene?”- le chiese con fare materno Esme.

“Ora si”- rispose sinceramente- “Grazie, Esme. Per tutto.”

“Oh, figurati! Appena te la senti, scendi giù con noi. D’accordo?”- le rispose raggiante la donna.

“Ma certo”- rispose. Accennò un sorriso.

Claire si distese sul letto e chiuse gli occhi. La sua sete stava aumentando, ma avrebbe dovuto aspettare ancora qualche ora prima di placarla. Cercò di ignorarla pensando ad altro.

Nel salotto dei Cullen , Eleazar informò Carlisle del talento di Claire. Il vampiro biondo se ne compiacque .

“I membri della tua famiglia non finiranno mai di stupirmi”- commentò Eleazar complimentandosi.

“Ti ringrazio , amico mio. Devo ammetterlo, non mi aspettavo che anche la nuova arrivata avesse un potere . È una piacevole sorpresa.”- ammise con un velo di orgoglio.

Una fitta alla gola, ridestò Claire dei suoi pensieri. Aprì gli occhi e guardò la sveglia posta sul comodino accanto al letto.

Lesse l’orario: 4:30.

Santo Cielo, di già?

Le sembrò che fossero passati pochi minuti dal momento in cui si era distesa sul letto. Con un agile scatto scese dal letto e uscì dalla stanza.

Nel corridoio incontrò Esme e Rosalie.

Rose sbuffò seccata e si allontanò.

La vampira dai capelli color caramello ,invece, le venne in contro.

“Bene! Avanti, vieni con me, non c’è tempo!Rischi di far tardi”- le disse prendendola per il polso e trascinandola in un’altra stanza.

Claire la seguì senza obbiettare mentre rifletteva su quanto aveva detto la donna.

Perché tanta fretta? E per cosa?

“Hai lezione con Alexander fra meno di mezz’ora e devo trovarti qualcosa di più comodo da indossare”- proseguì.

Già, la lezione! Claire l’aveva totalmente dimenticata. Esme le lasciò il braccio, una volta arrivate di fronte ad un grosso armadio. Lo aprì e tirò fuori un paio di fuseaux ed una T- shirt a maniche lunghe.

“Ecco. . Sai, tu sei decisamente più alta di mia figlia … Alice”- e nel pronunciare quel nome quasi sussultò, poi si riprese - “ma dovrebbero andarti bene. Vedo che porti già delle scarpe da ginnastica, ma se vuoi posso procurartene un altro paio”

“Non preoccuparti, Esme. Grazie ancora”- rispose Claire con un abbraccio. Sapeva che ad Esme avrebbe fatto piacere e anche lei ,tutto sommato, aveva cominciato a farci l’abitudine. Si vestì rapidamente e scese al piano di sotto piuttosto impaziente. Le fitte alla gola si erano ulteriormente intensificate ed ormai la sete era ritornata ad essere un pensiero fisso.

Alex aspettava vicino alla porta insieme ad Emmett.

“Ah, fantastico! Direi che siamo tutti ,possiamo andare”-esclamò Emmett euforico. Non vedeva l’ora di farsi una bella scazzottata con la sua nuova sorellina con i superpoteri.

Gli occhi di Alex brillarono più che mai quella mattina. Il suo cervello cominciò a preparare centinaia di diverse strategie di attacco e difesa da mettere in pratica quel giorno.

Uscirono di casa e si addentrarono nella foresta al di sotto della montagna.

Purtroppo, trovarono solo un branco di cervi che brucavano in una radura. Silenziosi, attesero il momento più opportuno per attaccare.

Emmett si lanciò per primo seguito a ruota da Claire. Alex la seguiva a distanza controllando i suoi movimenti.

Em atterrò due cervi insieme e , una volta finito con loro, riprese l’inseguimento. Claire , con agilità, immobilizzò un maschio adulto .

Alexander si unì alla caccia. Una volta sazi, i tre si spostarono in una radura molto spaziosa, perfetta per l’allenamento.

La giovane vampira, una volta placata la sete, fu di splendido umore per tutta la giornata. Seguì attentamente le istruzioni di Alex .

“Bene”- disse con fare autorevole il vampiro dagli occhi arancione scuro- “Io ed Emmett ti daremo una piccola dimostrazione con i movimenti basilari di uno scontro. Segui attentamente e memorizza le tecniche perché poi dovrai metterle in pratica”- terminò con il suo bel sorriso affascinante.

“Ehi, principessa, datti una mossa e comincia a fare sul serio!”- lo provocò Emmett.

Alexander raggiunse l’amico al centro della radura e calò il silenzio.

Cominciarono ad attaccarsi.

Claire rimase affascinata osservando lo scontro.

Fu catturata dai movimenti fluidi e sicuri di Alexander , che con estrema facilità schivava i potenti colpi di Emmett e contrattaccava con altrettanta foga. Era così elegante , deciso e faceva sembrare ogni singolo attacco come se fosse la cosa più facile del mondo.

Em era indubbiamente forte ma ,su tutti i fronti, non aveva speranza contro l’amico.

Il vampiro biondo si liberava da ogni presa del compagno e regolarmente lo faceva crollare a terra. Emmett si rialzava ed il gioco continuava.

Un gioco, si ritrovò a pensare Claire. Niente di più. Alex non si stava impegnando affatto ed aveva messo Emmett al tappeto. Ripetutamente.

Dopo l’ennesima batosta, il grosso vampiro dai capelli scuri ,amareggiato, chiamò il time-out. Alex si bloccò su posto ,in attesa.

Era bellissimo, pensò la vampira mantenendo lo sguardo fisso su di lui.

Non lo aveva mai visto sotto quell aspetto. Nei due mesi in cui l’aveva seguita lungo la costa americana, lo aveva sempre evitato temendo che fosse un nemico. Dopotutto, pensò, ora che erano dalla stessa parte,sarebbe potuto nascere qualcosa fra loro due. Ma probabilmente lui la vedeva solamente come una neonata indisciplinata da mettere in riga e poi, pensò, uno così non poteva non avere una ragazza.

Alex le fece cenno di raggiungerlo al centro della radura.

“Dimmi, a tuo parere, dove ha sbagliato Emmett?”- le chiese curioso della risposta. L’amico lo guardò accigliato.

“Doppia umiliazione per il povero Emmett!”- pensò il grosso vampiro dai capelli scuri.

Claire rimase per un momento perplessa. Non sapeva cosa rispondergli. Poi ebbe quella che riuscì a definire solo come una illuminazione.

“È indubbiamente forte, ma ha un recupero lento. Se facesse maggiore pressione sulle punte dei piedi avrebbe uno slancio maggiore e più potente. Ottima presa, carica molto efficace,ma troppo impulsivo …”

“Okay, okay, okay! Emmett ha parecchio su cui lavorare, adesso basta!”- la interruppe seccato il vampiro in questione.

Alex sorrise alla reazione dell’amico.

“Ben fatto, Claire , davvero, ottimo lavoro”- si congratulò sfoderando il suo bellissimo sorriso . Per un solo istante si soffermò con lo sguardo sulla ragazza: non per analizzarla , non per studiarla,ma per il semplice piacere di guardarla.

Era indubbiamente bellissima, una bellezza che risplendeva e che lo affascinava. Ma aveva abbassato la guardia fin troppo, doveva ricominciare l’allenamento.

“Bene …”- disse Alex schiarendosi la voce - “ Direi che se Emmett se la sente, potete mettere in pratica quello che avete imparato l’uno dall’altra”

“Non ci andrò leggero sorellina, ci tenevo solo a dirtelo”- disse Em alla sua avversaria.

Claire entrò in confusione. Le mosse! Le aveva completamente dimenticate! Non riusciva a pensare a nulla che non fosse Emmett che la annientava nello scontro.

“Pronta?”- domandò Alex avvertendo che Claire temporeggiava.

“No, no, no! Assolutamente, categoricamente ,no!”- pensò dentro di sé la ragazza.

Ma quello che uscì dalla sua bocca fu - “Cominciamo”.

   
 
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