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Autore: Vale11    12/07/2010    8 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fastidioso.

Il sole delle sette era decisamente fastidioso, ma era comunque un’ottima sveglia. Si stupì di non sentire i muscoli contratti dal freddo, cosa che invece capitava sempre, da quando aveva preso l’abitudine di dormire sulla torre. Boccheggiò quando mosse il collo. Gli svantaggi di usare un muretto come cuscino e l’aria fredda come coperta. Come…coperta?

Mh?

Non aveva ancora aperto gli occhi, ma si sentiva qualcosa addosso, qualcosa di caldo, che sapeva di…

Vaniglia?

Se Blaise l’avesse coperto di gelato, a causa del suo più che peculiare senso dell’umorismo se ne sarebbe accorto. Avrebbe avuto freddo. Invece no.

Vaniglia?

Vaniglia. Mosse una gamba, e sentì il calore scivolargli via dalle spalle, addensandosi sullo stomaco. Aprì gli occhi.

Aveva un mantello appoggiato addosso, gli era scivolato giù dalle spalle e si era afflosciato sulle sue gambe. Lo fissò inebetito, prima di passare a fissarsi il polso come se volesse radiografarlo. Il dolore era diminuito, anche se il polso rimaneva decisamente fuori misura.

Non è quello che definirei una cosa normale.

Strinse nella mano destra il tessuto che aveva appoggiato addosso, cercando di capire a chi potesse appartenere. Rifiniture rosso e oro.

Grifondoro.

Spalancò gli occhi e fissò il mantello come se fosse un alieno. Lo lasciò cadere.

Quindi, mettiamo le cose in fila. Un Grifondoro è salito fin qui, non mi ha sverniciato di cazzotti, ha fatto qualcosa di più che gradito al mio maledettissimo polso e mi ha coperto col suo mantello per la notte. E me l’ha lasciato. Il mantello.

Sbatté le palpebre, ringraziando che nessuno lo potesse vedere in quel momento. Doveva sembrare un imbecille patentato in quel momento. Riprese il mantello e lo studiò, cercando di nuovo di individuarne il proprietario. Tre lettere sul retro, all’altezza del collo.

H.J.G.

Il tessuto gli scivolò fra le dita.

H.J.G.?

 

Hermione Jane Granger si allungò sul materasso, pigra, prima di buttare le gambe giù dal letto e dirigersi verso il bagno. Quel sabato era giorno di gita, aspettava di andare ad Hogsmeade da un po’: c’era un libro che aveva puntato in libreria, e non vedeva l’ora di metterci le mani sopra. Si vestì in silenzio, cercando di non svegliare le sue compagne di stanza.

Il mantello?

Si diede una manata sulla fronte quando si ricordò di averlo lasciato addosso a Draco Malfoy la notte prima. Chissà che freddo avrebbe patito sulla strada per raggiungere il villaggio. Mugugnò qualcosa, ma non poté impedirsi di pensarci.

Chissà che freddo avrebbe avuto senza, lassù.

 

Draco riuscì a infilarsi nel suo dormitorio prima che la scuola iniziasse a popolarsi, cosa che gli evitò di fare incontri poco graditi nel tragitto. Persone che non voleva vedere.

Più o meno il 99,9% della popolazione scolastica.

Sorrise tirato, col suo mantello sulle spalle e quello di H.J.G. elegantemente piegato ed appoggiato sull’avambraccio destro. Il polso sinistro nuovamente attaccato al petto. Si cambiò, impacciato nei movimenti dall’osso rotto, si spogliò della divisa e si concesse un paio di jeans.

Neri.

Decise di fare colazione in sala grande. O per lo meno di provarci. Uscì, portandosi dietro il mantello del Grifondoro misterioso.

Che poi, forse, tanto misterioso non è.

 

Si guardò intorno, facendo scorrere gli occhi sulla tavolata rosso-oro piazzata in mezzo alla sala. Il fatto che nessuno gli si fosse seduto vicino rendeva la cosa più facile. Almeno qualcosa di positivo, il suo eremitaggio involontario, ce l’aveva. Ci vedeva meglio, poteva guardarsi intorno con più comodità. Blaise non era ancora sceso per la colazione, ma conoscendolo sarebbe stato a letto tutto il giorno.

Gli importa un accidente di Hogsmeade, a lui.

Ghignò. Per lui invece quella gita era una scappatoia, una fuga di mezza giornata, un modo sicuro per non incrociare nessuno per tutto il tempo. Si sarebbe tuffato in libreria: solitamente la popolazione di Hogwarts se ne teneva lontana. Ghignò di nuovo.

Tornò a guardare il tavolo della casa rivale. Si concentrò sulle schiene.

Mantello, mantello, mantello, mantello…niente mantello!

Fissò una cascata di riccioli castani, una ragazza seduta davanti a Potter e a Weasley.

Hermione Jane Granger.

H.J.G.

Hermione Jane Granger, Grifondoro del settimo anno, caposcuola, eroina di guerra…

Che mi ha lasciato addosso il suo mantello per tutta la notte.

Scosse la testa, perplesso.

A me.

Scivolò in fila con gli altri Serpeverde, in attesa di uscire dal castello e dirigersi verso il villaggio, il mantello di Hermione sempre al sicuro sul suo braccio destro. Il suo polso rotto sempre al sicuro vicino al petto. I suoi pensieri al sicuro nella sua testa. I suoi occhi fissi su una massa di capelli castani qualche fila più avanti.

 

Hermione si lanciò in libreria subito, appena arrivarono a Hogsmeade. Salutò Harry, Ron e Ginny e si allontanò, andando a curiosare fra le pagine del negozio magico. Si accorse della presenza del ragazzo biondo solo dopo un po’ che era li, iniziò a fissarlo.

Pallido, spaventosamente pallido. Un accenno di occhiaie sotto gli occhi glaciali, il polso stretto al petto. Sfogliava con un certo interesse un grosso libro rilegato in pelle rossa.

Il polso…è ancora rotto?

Avrebbe voluto chiederglielo, ma non si azzardò nemmeno ad avvicinarsi.

 

“Granger, hai intenzione di fissarmi ancora a lungo?” Hermione sbattè le palpebre, rendendosi conto di essersi praticamente incantata. L’aveva fissato per venti secondi buoni, senza mai distogliere lo sguardo. Era inevitabile che se ne accorgesse.

Stupida.

Spostò lo sguardo sul libro che Malfoy stava studiando con così tanta attenzione, aspettandosi almeno un’offesa. Che non arrivò.

“Cosa leggi?” Gli chiese, indicando il volume col mento.

“Un libro” rispose qual ragazzo opalescente, guardando le linee di caratteri a sua volta.

“Geniale” rispose acida la ragazza. Draco sospirò, passandosi una mano nei capelli biondi, arruffati.

“Si chiama I libri bruciano male, è di Manuel Rivas. Un babbano. Spagnolo.”

Hermione spalancò gli occhi.

“Leggi libri babbani?”

Ma la domanda che avrebbe voluto fargli sarebbe stata “Com’è che mi hai risposto così gentilmente?” si morse la lingua.

“Potrei stupirti Granger” Rispose ghignando.

Se tu me ne dessi la possibilità. Forse.

Hermione lo fissò.

“E’ un bel libro?”

“Decisamente. Sicuramente meglio di Storia di Hogwarts”

La ragazza lo squadrò dall’alto verso il basso.

“Bene” ringhiò “Credo che i miei amici mi stiano cercando”

“Granger” Si sentì tirare per un braccio, si voltò accigliata.

“Cosa vuoi?”

“Immagino che questo sia tuo.”

Hermione prese il mantello dalle mani di Malfoy, annuì. Temeva che le avrebbe chiesto qualcosa. Draco si limitò a voltarsi, infilando di nuovo il naso nel libro.

Hermione uscì, non gli chiese se si era fatto curare il polso. Gettandosi il mantello sulle spalle si ritrovò un biglietto in mano.

Era logoro, come se Draco ci avesse pensato un bel po’ prima di infilarlo fra le pieghe della stoffa, e se lo fosse rigirato fra le dita per tutto il tempo.

Immagino di doverti ringraziare.

D.M.

Sorrise, quasi.

Com'è che sei sempre solo, Malfoy?

Avrebbe voluto chiederglielo. Non lo fece. Si limitò a fissarlo attraverso il vetro della libreria.

Aveva gli occhi fissi nel libro, come se potesse difenderlo da ciò che aveva intorno.

E forse anche dentro.


 

---

 

Aria: Ok, ti dedicherò tutti gli Aria che scrivo da qui in avanti :D Hermione molto probabilmente lo andrà a trovare, anche solo per soddisfazione personale. Vedremo cosa succederà, e se i dialoghi fra i due saranno all'altezza del duo Malfoy-Zabini!

Barbarak: Ci ho messo un po' di più ad aggiornare, ma è tutta colpa del weekend!Mi ha sfiancato. A presto, col primo dialogo fra i due :D

Lady Rose: Esatto! Draco = orgoglio, non si scappa. Piaciuto anche questo capitolo? :D

Hanon 98: Una nuova lettrice! Yeah! ^^ Il titolo è il nome di una canzone di Natalie Merchant, che va ascoltata. E' splendida. Bellissima. Superlativa. Si, ci siamo capite :D

 


 

  
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