Light and
Darkness
Capitolo 12
Atterrarono in un posto vicino a
Milano, una città molto importante in Italia, che Elena
aveva sentito nominare
soprattutto per le sfilate di moda e spettacoli importanti.
La ragazza era scombussolata
quando scese dall’aereo, e non solo perché ovunque
si girasse trovava tabelloni
scritti in una lingua per lei quasi sconosciuta, ma anche per il fuso,
e per la
stanchezza. Infatti il suo corpo era intorpidito per le troppe ore
passata
seduta e quasi del tutto ferma. I suoi capelli erano un disastro e
sentiva un
forte bisogno di farsi un bagno.
Al contrario Damon sembrò
riaccendersi quando uscì dall’aeroporto;
respirò a pieni polmoni, cosa del
tutto inutile per lui, e si aprì nel suo primo sorriso
spontaneo da quando
erano partiti. Anche il suo carattere, notò Elena con gioia,
era tornato alla
normalità.
«Direi che gli umani qui hanno
bisogno di dormire un po.»
«E i vampiri non ne hanno
bisogno?» Replicò Elena, guardando il panorama
attorno a se, anche se vedeva
solo traffico, mentre si dirigevano alla città di Milano.
Damon la guardò divertito,
scompigliandole i capelli già troppo arruffati. «I
vampiri avranno altro da
fare stanotte. Non sono venuti qui in vacanza, sai. Devono indagare.»
Elena si strinse nelle spalle,
palesemente dispiaciuta. Avrebbe voluto passare almeno una sera assieme
a
Damon, al di fuori dell’aereo, ovvio.
Scesero dalla metropolitana, ma
prima di salire le scale per tornare alla superficie, Damon la
bloccò per il
braccio.
«Ora siamo in quella che tutti
chiamano piazza del Duomo. Il Duomo di Milano, è abbastanza
famoso, no?»
Elena annuì distrattamente,
mettendo da parte la stanchezza, perché aveva sempre voluto
vedere un paese al
di fuori dell’America. Una volta era stata in Francia, ma mai
in Italia.
Salirono i luridi scalini ed
Elena rimase affascinata da ciò che vide: una costruzione
imponente si
stagliava, alta diversi metri, su una grande piazza piena di gente. Il
cosiddetto Duomo era davvero imponente. Damon sembrava soddisfatto
della
reazione di E lena.
«Sai che il tuo è un nome italiano,
vero?»
Elena annuì, e sorrise,
continuando a guardarsi attorno. Sotto dei lunghissimi portici poteva
vedere
centinaia di negozi.
«E quella cos’è?»
«Quella è la Galleria. Ma ora non
c’è tempo per visitare. Andiamo in albergo, ti
devi riposare.»
Elena decise di non contraddirlo,
perché era davvero troppo stanca. Si fece trascinare da
Damon per le vie
affollate ed illuminate della città, che sembrava non voler
dormire. Elena si
ricordò che quel giorno era un sabato.
L’albergo non era lontano dal
centro, ed era molto raffinato. E di lusso, ma scommetteva che Damon
poteva
permetterselo. Non capì una parola di ciò che
Damon e gli addetti dell’albergo
si dissero, fatto sta che solo qualche minuto dopo si
ritrovò in una specie di
suite super lussuosa, con Damon e i loro piccoli bagagli.
Il letto era grande e morbido,
pieno di cuscini invitanti, ma Elena aveva un priorità:
lavarsi.
Si diresse verso la sala da
bagno, che era davvero enorme e
dotata di una vasca. Prese la sua trousse dalla borsa, guardandosi
attorno.
«Non vuoi dormire?»
Elena lo guardò con scherno.
«Prima mi devo dare una ripulita.» Prese tra le
dita una ciocca di capelli
increspati e pieni di nodi. Damon parve essere d’accordo.
«Allora mentre tu… ti
dai una ripulita, vado a sbrigare
alcune faccende.»
Elena non volle indagare oltre,
ma entrò nella spaziosa sala, e stava per chiudere la porta,
quando urlò:
«Damon!» Lui la sentì anche se aveva
già chiuso la porta della stanza. Si
precipitò in bagno, pensando di trovare chissà
che cosa, ma Elena era semplicemente
in piedi, e guardava con un espressione assonnata un oggetto.
«E quello
cos’è?»
Damon seguì il suo sguardo,
e poi
scoppiò a ridere. Le cinse le
spalle. «Quello principessa, è un
bidè.»
Elena gli rivolse uno sguardo
interrogativo.
«Un giorno forse ti spiegherò a
che serve. Ora stai tranquilla.» Le posò un lieve
bacio sulle labbra, prima di
uscire dalla stanza.
La ragazza lanciò un ultimo
sguardo a quello strano oggetto, prima di riempire la vasca
d’acqua calda. Fece
in modo di creare una vaporosa schiuma profumata, poi si
spogliò da quei
vestiti sporchi a appiccicosi, per immergersi nella vasca.
Tirò finalmente un
sospiro di sollievo, immergendosi completamente.
Quando
Damon tornò in stanza
Elena ancora non dormiva, ma era sdraiata sul letto, con una candida
camicia da
notte bianca addosso, e lottava con le sue palpebre, cercando di non
farle
chiudere.
La sua pelle era tornata liscia e
candida come un petalo di rosa, e i suoi capelli erano di nuovo del
colore
dell’oro e lisci come l’olio, senza nodi o segni di
crespo.
Era tornata la solita, splendida
Elena Gilbert.
Quando entrò nella stanza, i suoi
occhi dai colori dei lapislazzuli lo catturarono, e lei si mise a
sedere.
«Che ci fai ancora sveglia
principessa?»
«Aspettavo te.» Disse lei
sbadigliando, il volto sconvolto dalla stanchezza.
«Sono qui.» Damon si sedette al
suo fianco, facendola sdraiare sul confortevole materasso. La sua testa
affondò
nei morbidi cuscini, e i suoi lunghi capelli si poggiarono a ventaglio,
sparsi
tutt’attorno a lei sul letto. Una visione irresistibile per
Damon, che tuttavia
dovette lottare contro se stesso per restare impassibile. Non era il
momento
per scambi di sangue o cose simile, era troppo stanca.
I loro occhi erano ancora
incatenati, e i due si fissavano senza parlare.
Elena si rese conto che quella
era la prima volta che stavano davvero
da soli (a parte in aereo). Avrebbe voluto essere romantica, ma non ci
riusciva. Voleva solo dormire.
Damon si chinò su di lei, sfiorandole
le candide labbra con un bacio leggero, che lei riuscì a
stento a ricambiare.
Le sfiorò la guancia, guardando
per un’ultima volta quegli occhi così intensi,
mentre le palpebre si chiudevano
lentamente.
«Dormi, mia principessa, domani
ci aspetta un altro lungo giorno.»
«’notte ‘amon.»
Damon sorrise nell’oscurità,
mentre Elena si accoccolava al suo fianco, cedendo velocemente al
sonno. Rimase
li qualche istante, beandosi di quel momento, ma poi la
scostò con delicatezza,
e si alzò.
Per il vampiro era ora di agire.
Doveva cacciare, impresa che sarebbe stata facilissima,
pensò, guardando il
paesaggio al di fuori delle vetrate. C’era davvero tanta
gente in giro.
La seconda cosa era procurarsi
una macchina. Altra faccenda semplice.
La terza era scoprire dove si
fosse cacciato quell’ingrato di suo fratello. E forse questo
avrebbe potuto
dargli qualche piccolo problema, niente di non risolvibile, non per lui.
Uscì dalla stanza, e silenzioso
si tuffò nelle vie della città ancora sveglia.
Il
mattino dopo, quando si
svegliò, Damon era nella stanza, in piedi davanti alla
finestra. Al fianco del
letto c’era un vassoio pieno di cibo. Quando Damon si accorse
che Elena si era
svegliata, le si avvicinò, salutandola con un grosso sorriso.
«Buon giorno principessa. Penso
che tu abbia fame.»
Ed era così. «Che ore sono?»
«Le undici e trenta di mattina.»
Elena iniziò a mangiucchiare dal
vassoio, mentre Damon si sedette al suo fianco.
«Hai voglia di starmi a sentire?»
«Ho sempre voglia di starti a
sentire.» Elena prese subito la tazza di caffè
fumante e un cornetto alla marmellata.
«Allora devo dirti un paio di
cose. Purtroppo non ci saranno altre occasioni per visitare la
città. Ce ne
andremo quando tu avrai finito di prepararti.»
«Cosa?»
«Ho rimediato una macchina, ci
sposteremo con quella.»
«E dove dobbiamo andare, esattamente?»
Elena finì con un altro morso la brioche, poi prese dei
biscotti.
«Ho scoperto che mio fratello ha
vissuto qui, qualche anno fa. Poi si è trasferito in una
città poco distante da
qui, Pavia. Ma dopo lo zuccone ha deciso di tornare a casa.»
«Vuoi dire che…»
«Esattamente, è tornato a
Firenze. Ed è li che noi andremo. Dopo parecchi secoli ha
ritenuto di potersi
recare là senza essere riconosciuto. Probabilmente si
spaccerà per il figlio di
un qualche sconosciuto parente. E se non mi sbaglio, so già
dove andare a
cercarlo.»
«Quindi il viaggio ricomincia.»
Elena finì di mangiare, poi si affiancò a Damon.
«Esatto. Ma non è tutto. Non è da
solo. Ogni cosa che ha comprato, era per due.»
La ragazza si alzò e prese dei
vestiti puliti dalla borsa. «Allora mi cambio, e poi
partiamo.»
Damon annuì, alzandosi anche lui.
Si avvicinò ad Elena, posandole le mani sulle spalle e
fissando quegli occhi
magnetici.
«Mi dispiace che tu debba subire
tutto questo. Ma una volta trovato il mio fratellino, saremo un po
tranquilli.
Tu lo sarai, io sarò impegnato nelle mie indagini.»
«Così sei diventato un
investigatore?»
Damon ridacchiò, lasciandola
andare. «Scendo a pagare, poi ti aspetto fuori sulla
macchina.»
Elena si cambiò in fretta,
raccogliendo tutte le sue poche cose. Diede un’ultima
occhiata alla stanza,
stringendo la borsa, poi uscì, sbattendo la porta alle sue
spalle.
Salutò gli addetti dell’Hotel,
poi uscì. Rimase paralizzata nel vedere una ferrari nera,
identica a quella che
avevano lasciato all’aeroporto, parcheggiata proprio davanti
all’Hotel. Ma non
era la stessa, la targa era decisamente italiana. Un gruppetto di
persone la
fissava da lontano, ammirando la costosa macchina scintillante.
Salì in fretta al posto del
passeggero, mentre il gruppetto di persone fissava la giovane e
stupenda
ragazza che saliva nella favolosa auto.
«Non ti chiedo dove hai
recuperato questa macchina.»
«Vedo che inizi a conoscermi.»
Entrambi sorrisero, mentre Damon
partì. Dopo poco tempo si erano già lasciati alle
spalle Milano.
Arrivarono
a Firenze nel tardo
pomeriggio, dopo aver fatto alcune soste. Elena scese dalla macchina,
trovandosi davanti ad una villa favolosa.
Non si sorprese che Damon e la sua famiglia vissero in un posto come
quello.
Era un posto enorme, in perfetto stile rinascimentale. Oltre
all’elegante
cancello Elena poteva vedere moltissimi alberi e
un’infinità di aiuole e fiori
di ogni tipo.
Al centro del parco vi era un
fontana in marmo perfettamente funzionante. La scalinata
d’ingresso portava ad
un portone in elegante legno massiccio.
La ragazza era emozionata solo
all’idea di entrare, ma quando azzardò un passo
avanti, Damon la bloccò.
«No, no, no, no. Tu aspetterai qui.»
«Cosa? Non ci penso nemmeno! Io voglio
entrare.» La ragazza lo sfidò con
lo sguardo, ma lui fu irremovibile, e alla fine Elena si arrese,
riconoscendo
che Damon aveva ragione.
«Se ti vedesse piombare li senza
preavviso morirebbe d’infarto. Ti sei dimenticata a chi
assomigli,
principessa?»
Elena chinò il capo, rammaricata.
«Hai ragione. Fa in fretta però.»
Damon annuì, e poi si intrufolò
nella proprietà dei Salvatore. La sua casa.
Non era cambiata di una virgola
dall’ultima volta che l’aveva vista. Ricordi
dolorosi riaffiorarono nella sua
mente, ma lui li scacciò, focalizzando il suo obiettivo.
E lo sentiva, suo fratello. Era
nel salotto. Damon si ricordava alla perfezione ogni stanza, ogni
scala, ogni
sgabuzzino di quella casa.
Si appoggiò alla porta aperta del
salotto, e lo vide, di schiena, che sistemava alcune carte.
Da quanti anni non lo vedeva? Non
si ricordava nemmeno più.
Ed era cambiato, proprio come era
cambiato lui.
Ci mise un’eternità ad accorgersi
di lui, segno che, come nel passato, non aveva rinunciato alla sua
dieta. Patetico. Pensò
Damon, sorridendo.
Lui si voltò, e rimase a bocca aperta.
Un libro gli cadde dalle mani, schiantandosi al suolo con un tonfo
sordo. Il
resto fu silenzio.
Damon sorrideva. Stefan sbatteva
le palpebre incredulo.
Strano che, dopo secoli, si
fossero rincontrati proprio li, dove tutto era iniziato.
Dove tutto era finito.
«Damon?»
«Allora mi riconosci! Ciao,
fratellino.»
Stefan fissava allibito suo
fratello. A casa Salvatore regnò il silenzio.
Note
d’autore:
Salve fedeli lettrici! E rieccomi
qui, con un nuovo capitolo della mia storia! Spero vi sia piaciuto, e
come ogni
volta, spero di non avervi deluse!!!
Questo è stato un po più lungo di
quello vecchio, anche se ancora non accade nulla di particolarmente
rilevante.
Finalmente i due fratellini si
rincontrano. Chissà che succederà ora ai nostri
cari Damon ed Elena… mah! xD Vi
dico solo che nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa in
più su Stefan, e sui
secoli che ha vissuto dalla sua separazione con Damon.
Ah, e vorrei chiedere scusa se
non recensisco le fan fiction che sto seguendo, ma con la chiavetta
è già tanto
che riesco a pubblicare! Quando tornerò tranquilla mi
metterò in pari,
promesso!
Passiamo ai ringraziamenti:
- Samirina: grazie mille per le gentilissime recensioni!!!
Sono
felice che ti piaccia la mia storia, spero di non deluderti con i
prossii capitoli!!! Ah, e grazie anche per i constrolli grammaticali!
;) baci!!!
- Razieletta_95: grazie mille per la recensione!!! Ahahah, è
vero, povero Damon!!!! xD Spero ti piaccia il capitolo!!! Baci!!!! :)
- biafin: eh... invece no! Stefan non lo consoce! Ma si
capirà meglio nel prossimo capitolo! Per adesso non mi resta
di
ringraziarti per recensioni!!! Grazie mille!!! Baciiii!!! ;)
ila_D: non preoccuparti, non abbandonerò mai
quedsta fic!
Soprattutto grazie alle persone stupende che la recensiscono!!! Ahaha,
non ami troppo Stefan, eh?!?! xD Spero ti sia piaciuto anche questo
capitolo! Bacioni! =)
- Deliah: non ti preoccupare, anche io ci metto motlo ad aggiornare, e
non riesco nemmeno a recensire, purtroppo! :( No no, non
abbandonerò mai la storia! ^^ Grazie mille per i
complimenti,
sei troppo gentile! E aggiungerei che nemmeno tu ami troppo
Stè!! ahah! xD spero ti piacciano anche i prossimi capitoli!
*-*
un bacioneone!!! :)
- KeLsey: grazie per la recensione!!! Spero ti sia piaciuto anche
questo capitolo!!! Allora... io non ho msn, purtroppo... uff... tu hai
facebook?? Ad ogni modo, appena riesco, ti mando una mail, ok?? Baciiii
e grazie!!! ;)
- _Delena_: grazie per la recensione!!! A quanto pare molte
di
voi non vedono di buon occhio il povero Stefan!!! xD ahahah!! Davvero
scrivi libri? Nono, non lo sapevo!! Che bello!!! *-* E poi, nella mia
storia su Dark Visions ho scritto dei ringraziamenti alla fine, se vuoi
leggili! Anche perchè non ricordo bene cosa ho scritto...
o.O
ahaha!! Bè, grazie di nuovo!!! Baci bacioni! :)
- clixa: ciao bella!! Grazie per la recenzione!! ^^ nono, Damon non
può fare brutta figura!! xD spero ti sia piaciuto il
capitolo! E
per sapere che succederà.... eh... chissà...
bisogna
attendere! xD Baci e grazie! :)
E
per rispondere ad una domanda comunitaria: chi lo sa cosa
accadrà tra Elena e Stefan?! Mah, si scoprirà
solo
leggendo! xD
Ancora grazie e tutte, vi adoro!!!
Al prossimo capitolo!!!
Cecy