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Autore: Aniel    13/07/2010    16 recensioni
Harry riceve inaspettatamente una lettera da una persona molto particolare. Una storia che si divide tra poteri troppo grandi perfino per un mago e un amore che riesce a superare ogni difficoltà. Riuscirà il nostro eroe a sopravvivere al nuovo, strano, anno?
Ps: la storia si svolge durante il settimo anno a Hogwarts di Harry, quindi lui e tutti i suoi compagni sono maggiorenni. Le vicende del sesto libro non sono tenute in considerazione.
Harry/Draco; Voldemort/nuovo personaggio
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Mpreg, Non-con | Contesto: Da VII libro alternativo
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28 – 5 anni dopo

 

 

La casa era luminosa e arieggiata, tirata a lucido nei minimi dettagli e ben decorata. Quel Natale si preannunciava il più bello che quella casa avesse visto negli ultimi trent’anni. Il mondo magico non vedeva un omicidio da quasi un anno, e viveva finalmente in pace e tranquillità. Narcissa aveva messo tutta se stessa nella preparazione di quella festa. Si era occupata personalmente delle decorazioni, aveva scelto il menù, era andata a comprare i regali. Voleva che tutto fosse perfetto perchè Draco, Harry e Kaylie erano partiti sette mesi prima e il loro ritorno avrebbe portato una notizia di cui solo la donna era stata informata. Con un ultimo colpo di bacchetta posizionò la stella più grande sulla cima dell’albero, un attimo prima che sentisse suonare il campanello. Con il portamento nobile tipico dei Black, Narcissa andò alla porta ad accogliere gli ospiti. Nonostante Lord Voldemort avesse smesso da tempo di essere il Signore Oscuro, la donna non riuscì a reprimere l’istinto di inchinarsi di fronte a lui e a sua moglie.

- Benvenuti! – disse con un gran sorriso.

- Narcissa, sei raggiante! –

- Sono molto contenta di passare questo Natale con voi Jadie, e di rivedere mio figlio –

- Lo siamo anche noi – acconsentì l’uomo. – Quei due si sono divertiti fin troppo, è ora che tornino ai loro doveri –

- Tu non vedi l’ora di rivedere Kaylie – gli sussurrò Jadie all’orecchio mentre si dirigevano in salotto, in modo tale che l’altra donna non sentisse. Voldemort sorrise, furbo. I tre si spostarono in salotto ed iniziarono a parlare del più e del meno dino all’arrivo di Lucius. L’uomo si tolse il mantello da viaggio e si buttò sul divano con molta poca eleganza.

- Quell’idiota di Caramell mi sta facendo diventare matto –

- Cos’ha fatto? – chiese Jadie, incuriosita.

- Vuole tornare in carica come Ministro della Magia ed è convinto che la mia vicinanza ad Harry possa aiutarlo a conquistarne i favori, ragion per cui mi segue come un cagnolino dappertutto. Somiglia ad un elfo domestico molto irritante –

- Piuttosto, notizie da Harry? –

- Arrivano stasera – tutti si voltarono verso Narcissa.

- Stasera? A me hanno detto domani –

- Mi hanno scritto questa mattina, hanno cambiato i programmi e arriveranno per cena –

- Che gran bel regalo di Natale! – sbottò Lucius con un sorriso.

“Sapessi fino a che punto” pensò sua moglie.

Passarono il resto del pomeriggio a discutere e a preparare la cena quando si sent’ un gran trambusto fuori. Narcissa anticipò tutti andando ad aprire la porta. Uno scricciolo dai capelli neri e con un vestitino verde le saltò tra le braccia.

- Zia Cissy! -

- Kaylie! Come stai? Ti sei divertita a Madrid? –

- Era bellissima! Papà mi ha fatto visitare tutti i luoghi magici del paese e lo zio Draco mi ha comprato tanti giochi –

- Ti ha viziata all’inverosimile, vorrai dire – Harry entrò e diede un bacione a sua figlia prima di salutare Narcissa con un gran sorriso. Aveva i capelli un po’ più corti, ma sempre scompigliati, gli occhi trasmettevano tanta gioia che la donna non potè fare a meno di sentirsi contagiata. Portava un mantello nero lungo fino ai piedi, ma si poteva scorgere una maglietta, nera anch’essa, babbana, sotto. Dietro di lui c’era Draco, anche lui sorridente, sempre uguale, si stava già tofliendo il mantello e lo stava appendendo. Salutando la madre sussurrò – Ora o dopo? –

- Meglio ora – rispose lei ammiccando. Quasi nello stesso istante l’ingresso si riempì di persone.

- Nonna! Nonno! –

- Oh, la mia Kaylie! – Voldemort sollevò la nipote finchè non fu alla sua altezza. – ma guardati! Sei cresciuta! Ancora qualche mese e mi supererai –

- No, è impossibile! Tu sei un gigante! – il nonno rise.

- Allora, ti è piaciuto il mio regalo di compleanno? –

- Si, mi ha divertita tanto! –

- Bene! Ora va di la a giocare mentre sgrido tuo padre – la bambina corse verso la sala da pranzo e tutti si voltarono verso i due ragazzi.

- Per quale motivo dovresti sgridarmi? – chiese Harry, incrociando le braccia.

- Una lettera al mese per sette mesi... una sola... senza considerare il fatto che non mi avete neanche avvertito quando siete partiti –

- Mi dispiace! Avevamo bisogno di una vacanza e tu non mi avresti mai permesso di partire se ti avessi avvisato –

- È vero! Vi siete divertiti almeno? – Harry e Draco si guardarono.

- Si, molto! – dissero all’unisono. – E abbiamo portato una sorpresa – aggiunse il moro. Con passi misurati si avvicinò al nonno, lasciò cadere il mantello per terra e accompagnò le mani dell’uomo al proprio ventre – È un maschio, nascerà per i primi di aprile – Voldemort barcollò, Jadie e Narcissa aveva dei sorrisi identici, Lucius assunse un’espressione incerta.

- Ma è... – cominciò, balbettando – è di entrambi? – chiese, guardando il figlio.

- Si – rispose Draco.

 

 


TONF!

 

 


Due ore dopo Kaylie era china su Lucius, e lo guardava con interesse. L’uomo aprì gli occhi e vide il viso della piccola vicinissimo.

- Ciao Kay, sai, ho sognato che stavo per diventare nonno -

- Non era un sogno, zio Lu – Lucius si alzò a sedere di scatto, guardando con ansia i presenti, fino a soffermarsi su Harry.

- Wow! Mi dispiace, ero impreparato a una notizia del genere –

- Non importa! Sospettavo che qualcuno sarebbe svenuto – il resto della cena trascorse tranquillo, con Kaylie che raccontava ogni particolare del viaggio. Quando giunsero al dolce qualcuno il fuoco uscì dal camino e due sagome comparvero davanti a loro. Harry si alzò di scatto e corse ad abbracciarne una.

- Hermione! Cosa ci fai qui? –

- Non avrai mica pensato di cavartela? Sono sette mesi che non ti vedo. Vieni, ho bisogno di parlarti – disse. Harry salutò Blaise con un abbraccio, poi seguì l’amica in giardino.

- Cosa devi dirmi, a parte che siamo nella stessa situazione? – Hermione sorrise.

- Non la chiamerei “situazione”. È così strano! – aggiunse, tastantosi la pancia. – Quando badavo a te non la immaginavo così – aveva gli occhi lucidi.

- Herm? Va tutto bene? –

- Si, sono solo commossa, credo. Blaise è fantastico, e lei sta benissimo, non potevo sperare di meglio –

- Lei? È una femmina? –

- Si, la chiameremo Heather. Già me li immagino che giocano insieme, i nostri figli –

- Lo faranno sicuramente e si cacceranno in un mucchio di guai, come noi – Hermione rise forte, ma Harry non ne fu contagiato, anzi, fece un lieve sorriso e poi tornò serio, aspettando che l’amica si calmasse.

- Cosa c’è? – chiese infatti, quando smise di ridere.

- Hai notizie dei Weasley? – la buttò lì come se le stesse chiedendo del tempo, ma lei sapeva quanto gli premesse avere quella risposta.

- In generale stanno bene. Mi chiedono spesso di te... mi chiedono soprattutto come mai non vai a trovarli. Credo che gli farebbe molto piacere –

- Si, lo credo anch’io ma non so se riuscirei a comportarmi come se niente fosse, dopo tutto quello che è successo – rimasero in silenzio per un po’ – E in particolare? – Hermione esitò.

- Anche Ron sta bene. Lavora come panettiere in un paese vicino Londra. Sembra che si stia adattando alla mancanza di magia. Ha anche una fidanzata babbana, si chiama Elizabeth –

- Bene! Spero che sia felice – continuarono a parlare della vacanza di Harry e del lavoro di Hermione fin quasi a mezzanotte, quando Voldemort uscì e disse che era ora di andare.

- Certo! – disse la ragazza – Mi dispiace di averlo rapito questa sera –

- Non importa! Lo sopporto tutti già tutti i giorni. Non sai che liberazione è stata questa vacanza – Harry sorrise e diede un pugnetto alla spalla del nonno.

- Non mi prendere in giro! Lo so che ti sono mancato –

- No, mi è mancata Kaylie, tu potevi rimanere dov’eri – replicò Voldemort, ma nei suoi occhi si leggeva chiarissima la nota di scherzo.

Arrivarono a Riddle Manor circa mezz’ora dopo, rallentati dai saluti. I coniugi Riddle andarono subito nella loro stanza, senza attendere un minuto di più. Draco diede ad Harry un dolcissimo bacio sulle labbra.

- Ti aspetto in camera. Buonanotte Kay! -

- Buonanotte zio Draco – Kaylie corse nella sua stanza e si infilò il pigiama, mentre il padre sistemava il letto.

- Papà? – chiese la bimba mentre si infilava sotto le coperte.

- Cosa c’è tesoro? –

- Mi racconti una storia? –

- Ma certo! Quale vuoi sentire? –

- Quella con i cinque cattivoni – Harrt sorrise e si sedette sul bordo del letto.

- C’era una volta un bambino che viveva con i suoi zii –

- Perchè non aveva un papà come me –

- No, non ce l’aveva, non aveva nè un papà nè una mamma e quindi era costretto a vivere con dei brutti e cattivi zii che lo trattavano male. Ma un giorno il bambino scoprì di essere speciale, di essere un mago e isse molte avventure insieme ai suoi amici contro un uomo cattivo, finchè, prima dell’ultimo anno di scuola, non scoprì che l’uomo cattivo era suo nonno –

- E andarono a vivere insieme –

- Senti un po’ piccolina – rise Harry facendole il solletico – conosci questa storia fin troppo bene, non hai bisogno di sentirla un’altra volta –

- No, no, la voglio sentire! Ti prego papà, raccontamela, starò zitta e buona – promise, aggrappandosi al braccio del padre e facendo gli occhioni dolci.

- Ok, allora, dov’ero rimasto? Ah, si, il ragazzo e il nonno andarono a vivere insieme e il ragazzo scoprì di essere ancora più speciale. Ben presto scoprì di aspettare una bella bimba, a causa di un potente incantesimo con cui il nonno l’aveva salvato dalla morte. Ma cinque maghi cattivi non volevano che il ragazzo fosse felice con i nonni, la figlia e il ragazzo di cui si era innamorato e cercarono prima di allontanarlo dalla famiglia e poi di prendere la piccola. Lui, però, riuscì a sconfiggerli e scoprì che il nonno in realtà non era cattivo, aveva solo bisogno di una famiglia che gli volesse bene e di riavere la nonna accanto –

- È la mia storia preferita papà –

- È anche la mia preferita. Ora dormi... è tardi! – Harry si avviò alla porta, ma venne bloccato.

- Papà? –

- Si, piccola? –

- Il ragazzo della storia sei tu? – Harry smise per un attimo di respirare. Non si aspettava che lo capisse così presto, a soli cinque anni.

- Si amore, sono io –

- Quindi la bambina sono io, è per questo che non ho la mamma? –

- Si –

- Ti voglio bene papà – disse con un gran sorriso.

- Anch’io ti voglio bene Kaylie, tantissimo –

- Papà? –

- Cosa? – la bambina esitò.

- Dovremmo aggiungere anche il fratellino alla storia –

- Ma certo Kaylie, subito non appena nascerà – e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Draco lo aspettava leggendo un libro. Quando Harry entrò lui alzò gli occhi.

- Le hai di nuovo raccontato la tua storia? –

- Si, solo che stavolta ha fatto i giusti collegamenti – il biondo ci mise un secondo a capire, poi sorrise.

- Doveva succedere prima o poi –

- Già! –

- È successo qualcos’altro? – Harry guardò il compagno dritto negli occhi. Si conoscevano da abbastanza tempo per intuire le emozioni dell’altro in un istante.

- Herm e Blaise chiameranno la bambina Heather –

- Si, Blaise me l’ha detto –

- E io mi chiedevo se tu sei sicuro sul chiamarlo James. Voglio dire, è anche figlio tuo, magari vorrai scegliere un nome che prenda anche la tua famiglia – Draco scosse la testa con convinzione.

- Mi piace il nome James, e avrà entrambi i nostri cognomi, ne abbiamo già parlato. E poi tuo padre mi stava simpatico, anche se ci ha messo un po’ di tempo per accettarmi. Qualcos’altro? –

- Herm mi ha parlato di Ron. Ha detto che sta bene – stavolta Draco era meno convinto.

- Sinceramente non capisco perchè ti interessi... ti ha reso la vita un inferno e ha quasi ucciso Kaylie –

- È vero! – disse Harry stendendosi accanto a lui – Ma era il mio migliore amico e non riesco a pensare male di lui... per essere completamente felice, in qualche modo, ho bisogno di sapere che lui sta bene. Oltretutto penso che al posto suo io avrei reagito allo stesso modo –

- No, non credo! Tu ascolti sempre le persone prima di giudicarle – dopo averlo detto, Draco sfiorò con le dita il marchio nero inciso sul braccio del compagno. – Alla fine, vedi, non è stata una maledizione –

- No – convenne Harry – è stata una benedizione – e, insieme, si addormentarono.

 

FINE

 

 


Wow! Non riesco a crederci! Lo so che sono in ritardissimo, di un mese esatto, per la precisione, ma l’università non da scampo. =D

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo gran finale. Sono le ultime recenzioni, le più importanti! Bacioni, e a presto!


PS: Sto aggiungendo questo appunto in ritardo, mi scuso per quelli che hanno letto il capitolo prima di questo momento. Ho sempre pensato che una persona non può nascere cattiva, lo diventa con il tempo, e ho sempre visto la cattiveria di Voldemort come una reazione al fatto che il padre l'aveva consapevolmente abbandonato prima ancora che nascesse. Nel mio immaginario Voldemort fa del male ai babbani perchè il padre era babbano e alle persone che non accettano le sue idee perchè il padre non aveva accettato la sua nascita e la sua natura di mago. Ho sfruttato questo mio pensiero per farlo redimere. In questa fanfic Voldemort ha trovato una famiglia che lo accetta per quello che è e, dopo un po', non sente più il bisogno di uccidere per sentirsi meglio, anzi, fa il possibile per rendere felici le persone che ama. Grazie ancora a tutti!

  
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