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Autore: NonSense    13/07/2010    4 recensioni
Cinque persone; quattro vittime ed un assassino.
Essere costretti a passare due giorni e due notti della propria vita rinchiusi in ospedale con altre quattro persone, soprattutto se queste sono tue amiche, è facile.
Sapere che una di queste è un assassino, e che prima della fine di questi giorni molto probabilmente ucciderà tutti, è difficile.
Accettare la sua identità, è addirittura impossibile.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio. . .

Si erano tutti seduti sul letto che si trovava parallelo a quello di Kiba.
- Questa barriera è stata attivata dall'interno. - affermò Neji.
- Che cosa vuoi dire? Che è stato uno di noi? - gli domandò arrabbiato Naruto.
Quando i suoi amici venivano accusati di aver fatto qualcosa di cui poi effettivamente non erano artefici, l'ira prendeva il sopravvento sulla ragione e lui cominciava ad imbestialirsi.
- Fammi il piacere di controllarti. - gli disse freddo Sasuke - Questa è solo una delle tante ipotesi. -
- E quali sarebbero le altre? - domandò Sakura.
- In realtà c'è solo questa e basta. E' evidente che sia stato uno di noi, perché avrebbe dovuto farlo uno dall'esterno? Senza contare il fatto che tutti sono convinti che ci siamo trasferiti nell'altro ospedale, quindi non avrebbe senso. - dichiarò serio Neji.
- Già, a parole sei sempre il migliore, eh Hyuuga? Ma quando si tratta di far quasi morire i propri amici in missione, te la cavi anche meglio, non è così? - domandò una voce ironica mista a disprezzo.
Kiba si era svegliato.
- Kiba, non sforzarti troppo. – gli disse Sakura.
L'Inuzuka, con un'energia che gli altri stentavano a credere che possedesse visto le sue condizioni, si era seduto sul proprio letto.
L'unica ragazza del gruppo a quella vista si allarmò e si precipitò ad andare ad aiutarlo a sdraiarsi.
Lui non aveva l'energia necessaria per compiere tutti quei movimenti e anche un'azione sbagliata gli sarebbe risultata fatale.
Quindi, da qualunque fonte fosse derivata tutta quella forza, era certo che non sarebbe durata a lungo. Dopo avergli rimboccato le coperte come se fosse stato un bambino, la Kunoichi ritornò a sedersi nello stesso posto di prima.
- Sentiamo, - cominciò a chiedere l’Uzumaki - perché mai uno di noi avrebbe dovuto fare una cosa simile? -
- Non lo so. - dichiarò il possessore del Byakugan.
- E come si fa a togliere questa barriera? - domandò nuovamente Naruto, dopo un breve periodo di silenzio.
- Si vede che tu all'accademia non aprivi un libro nemmeno per sbaglio. - disse Sasuke sbuffando - Non la si può togliere. Una barriera è programmata per rimanere attivata fino a quando lo decide chi l'ha attivata. Ma lo si decide all'inizio quanto farla durare e se anche la persona che l'ha attivata volesse toglierla adesso, non potrebbe. Ci rimane solo da sperare che non sia programmata per rimanere attivata per molto tempo, perché io voglio andarmene da questo posto. -
- La verità, - cominciò a dire l'Inuzuka - è che ognuno di voi avrebbe un buon movente per rinchiuderci tutti qui dentro. -
Gli altri si voltarono di scatto a guardarlo sorpresi e arrabbiati.
- Kiba non dire sciocchezze! - esclamò l'Uzumaki.
- Quanto sei ingenuo, Naruto. O forse fai solo finta di esserlo. La verità è che potresti essere stato proprio tu ad attivare la barriera. -
- Ma che cosa dici? -
- Naruto, perché non racconti a tutti della tua grave malattia? Magari capiranno meglio quello che intendo. -
A quelle parole, preso alla sprovvista, il ragazzo dai capelli biondi sgranò gli occhi.
- Naruto non è malato. - intervenne la medic ninja in sua difesa - Sono stata io stessa a curarlo quando è tornato dalla missione e ora lui sta bene. -
- No Sakura, io non sto bene. -
Lei si girò immediatamente verso di lui, fissandolo negli occhi.
- Ma tu mi hai detto che eri guarito... -
Come aveva fatto a non accorgersene che lui non stava bene? - Perdonami. La verità è che io non potrò mai più diventare Hokage. E nemmeno continuare a fare lo Shinobi. Tsunade mi ha spiegato la malattia di cui sono affetto, ma non ci ho capito granché. Le conseguenze che avrà su di me però le ho comprese anche fin troppo bene... - il suo viso venne rigato dalle lacrime e smise di parlare, cominciando a singhiozzare.
Si girò da un'altra parte per non essere visto mentre piangeva, intanto stringeva forte i pugni.
Perché Kiba l'aveva detto?
- E di quali conseguenze si tratta? - domandò Sasuke.
- Perderò totalmente l'utilizzo delle facoltà motorie. - fu debole la sua risposta.
- Quindi l'hai fatto per vendetta. – affermò Kiba - Hai voluto vendicarti di Neji perché è per colpa sua se noi abbiamo sbagliato, - continuò l'Inuzuka in vena di conversazione - e di Sasuke perché invece di rimanere lì ad aiutarci, è scappato. -
- Non sono scappato. - disse a denti stretti l'Uchiha - Ero andato ad affrontare Itachi. Io ho una vendetta ancora da compiere. -
- Già, tu e la tua cazzo di vendetta. Svegliati bell'addormentato, a noi non frega niente della tua vendetta. Ci hai quasi fatti morire, tu e quell'altro bastardo! - gridò rivolgendosi al ragazzo dagli occhi bianchi.
- Kiba, adesso basta per favore. - disse Sakura.
- No, non ho alcuna intenzione di starmene zitto e aspettare che qualcuno di voi mi uccida. -
- Concordo con Kiba. - affermò Sasuke.
- Qua. - affermò Naruto in tono freddo e risoluto, smettendo di piangere - Nessuno ucciderà nessuno. E' chiaro? -
- Come no. Capirai che ho ragione io quando ci sarà la prima vittima. -
- Ragazzi, - intervenne Sakura - io non capisco perché continuiate a dire che ci saranno degli omicidi. Noi siamo amici da tanto tempo e non posso credere che qualcuno di voi abbia dei dubbi su questo e che creda addirittura che qualcuno verrà ucciso. Se siamo chiusi qua dentro c'è una valida spiegazione e la scopriremo quando usciremo, perché usciremo tutti e vivi da questo ospedale. -
- No, non sarà così, Sakura. -
- Ma come fai dirlo, Kiba? -
- Io non mi fido di nessuno di voi e chiunque abbia attivato questa maledetta barriera, aveva uno scopo, no? E quale obiettivo migliore se non quello di uccidere? -
- Sentiamo, - chiese Neji - perché mai dovremmo fare una cosa simile? -
Sembrava che Kiba non vedesse l'ora che gli venisse posta quella domanda.
- Tu, - e qui volse gli occhi verso lo Hyuuga, - sei il primo sospettato, lo sai? Lo sappiamo tutti che ciò che è successo è solo ed esclusivamente colpa tua. La verità è che tu non vuoi che noi al processo diamo tutta la colpa a te. Perché lo sai, ma certo che lo sai, che ti dimetteranno dal tuo incarico di ninja se scoprono quello che è accaduto. Così non solo non sarai mai il capo clan degli Hyuuga, ma varrai anche meno di niente per il villaggio, anzi, sarebbe già tanto se non ti sbatteranno in una cella. Per ciò hai deciso di liberarti di noi, vero? -
Il viso di Neji rimase sempre serio, nonostante le accuse rivoltogli.
Gli altri invece, abbassarono il capo silenziosi; tutti sapevano che quello che aveva detto Kiba era vero.
Dopo un brevissimo periodo di silenzio, il ragazzo riprese il suo discorso a senso unico.
- Potresti essere stata anche tu, Sakura... -
- Io? - domandò la ragazza sorpresa e con lei, anche gli altri.
- Sì, proprio tu. Potresti averlo fatto perché vuoi vendicarti di Neji per la ferita che hai ricevuto sulla schiena. O magari per uccidere me. Lo sai benissimo che una volta uscito da questo ospedale non ci penserò due volte a denunciare i tuoi metodi di guarigione. Sei tu che hai inventato quelle medicine, nonostante tu sappia che ci possono essere degli effetti collaterali. Tsunade non lo sa, vero, che hai fatto di testa sua e che, sebbene lei ti avesse proibito di somministrare quelle medicine, tu l'hai fatto lo stesso? -
No, Tsunade non sapeva assolutamente niente. Aveva fatto tutto da sola.
E chissà a quali conseguenze sarebbe incorsa se si fosse scoperto quello che aveva fatto.
- Di quali medicine stai parlando? - domandò Sasuke.
Lui non ne sapeva niente.
- Di quelle che tutti voi avete assunto senza sapere la loro origine. - spiegò lo Shinobi.
Quando tutti si voltarono verso di lei, la Kunoichi si sentì in dovere di dare una spiegazione.
- Le ho sperimentate io personalmente - cominciò a dire - e come vedete sto benissimo. Anche voi due - e qui si voltò verso Neji e Sasuke, - avevate preso quelle medicine e siete salvi proprio per questo. Altrimenti non ce l'avreste fatta. - finì duramente.
- E quale sarebbe la loro origine? - domandarono i due ragazzi con le abilità innate.
Qui, la ragazza dai capelli rosa esitò un attimo, ma poi rispose con sicurezza.
- Abbiamo fatto degli esperimenti con il DNA di quel membro dell'Akatsuki, Kakuzu. Abbiamo scoperto che egli possiede delle cellule diverse da quelle umane e proprio queste potevano avere degli effetti benefici sulle persone che hanno riportato gravi ferite. -
- Ma tutto questo è disgustoso! - esclamò Naruto scandalizzato, facendo una smorfia.
La ragazza non poté far altro che rimanere in silenzio, se avesse detto qualcos'altro non avrebbe fatto altro che peggiorare la propria situazione.
- E infine ci sei tu, Sasuke - affermò Kiba con un sorrisetto amaro - Quello che si è rifiutato di venire a darci una mano per andare ad inseguire il fratello. Lo sai che la faranno pagare anche a te al processo, vero? Ci avevi impiegato così tanto a dimostrare a tutti che non eri più lo stesso ninja traditore che sei anni prima se n'era andato. Ti è costato molta fatica riguadagnarti la fiducia di tutti gli abitanti del villaggio e tutti i tuoi sforzi sono stati vani poiché hai perso tutto nel momento in cui ci hai voltato le spalle. Ti manderanno via dal villaggio e continuerai ad essere lo stesso stronzo che eri prima, solo che in più sarai anche un ninja traditore. Non credi che sia un peccato che mesi e mesi trascorsi a convincere le persone del tuo cambiamento siano sfumati in tre minuti, perché è quello il tempo che Itachi Uchiha ha impiegato per metterti KO, non è così? -
Il più giovane degli Uchiha non seppe che cosa rispondere; era tutto vero.
Ma sentirselo dire da uno che, durante quella missione aveva usato Naruto come scudo per difendersi dall'attacco di Hidan, lo irritava e non faceva che renderlo nervoso.
Già la situazione non era delle migliori, ora ci si metteva pure quello...
- Kiba, ora stai veramente esagerando. - gli disse Naruto, cercando in qualche modo di essere gentile. - Sasuke ha avuto le sue ragioni per fare delle scelte simili. E mi sembra che anche lui abbia pagato a caro prezzo il suo errore. -
- Sì, ma lui si è ferito per un errore che lui stesso ha commesso. Non è come te che sei inciampato sullo scaffale, non sapendone niente. Sasuke è andato di sua spontanea volontà a cercare Itachi, sapendo benissimo che non sarebbe riuscito a batterlo. Ha solo voluto strafare, come fa di solito... -
- E tu come fai a sapere che Naruto è inciampato sullo scaffale? - gli domandò il ragazzo dai capelli neri, sospettoso.
Forse si era lasciato sfuggire qualcosa in più.
- Ehm... -
- Anche tu hai preso le medicine, vero? - gli domandò Sakura.
- Sì. - rispose, girandosi dalla parte opposta, colto in flagrante.
- Bene, allora non siamo gli unici che nascondono qualcosa. - disse Neji con risentimento nei confronti di Kiba.
- Fossi in te avrei fatto meglio a stare zitto, Kiba. Tu hai usato Naruto come scudo per difendere te stesso. Cosa credi che diranno al processo? - gli domandò Sasuke con un ghigno appena accennato sul viso. - Allora, visto e considerato il tuo ragionamento anche tu ce l'avresti con noi e vorresti ucciderci. -
I minuti dopo quell'affermazione passarono in totale silenzio.
- Andatevene da qui. Tutti. Anche tu Sakura, non ho bisogno delle tue cure. -
I ragazzi uscirono lentamente dalla sua stanza e andarono tutti in stanze diverse; Kiba forse era stato brusco, ma forse aveva ragione.
Verso mezzogiorno, uno dei suoi amici entrò rapidamente nella stanza di Kiba e, notando che stava dormendo, gli staccò la flebo dal braccio, e senza quella flebo lui non aveva alcuna possibilità di rimanere in vita.
Inoltre si sporse verso il letto vicino, prese il cuscino che si trovava lì sopra e cominciò a premerlo sul viso del ragazzo, con l'intento di farlo soffocare.
- Tu parli un po' troppo... - affermò pochi minuti dopo, prima di andarsene e chiudere lentamente la porta dietro di sé.

Note dell’Autrice
Eccomi con un altro capitolo ^-^!! Spero vi sia piaciuto o perlomeno non vi abbia proprio fatto schifoXDD
Vaius; Allora, tu sei fin troppo intelligente per le mie storie XDD Hai indovinato, la prima vittima è proprio Kiba. Posso dirti che si salverà solo il colpevole, che chiaramente non è Kiba, visto che è morto XDD Grazie per i complimenti e in realtà mi fa piacere che ti metta un po’ d0ansia, l’obiettivo sarebbe proprio quello XD Ciao e al prossimo ^-^!
Giash; Ciao e grazie per aver messo la mia fan fiction tra le preferite ^o^! Sono contenta che ti piaccia, per ora XDD No, il complevole non era Kiba, quel poveretto non ce l’avrebbe mai fattaa sopraffare quattro ninja e ad ucciderli XD Ciao e al prossimo e spero che il capitolo non ti abbia deluso ( scusami, ma non ho capito se sei un ragazzo oppure una ragazza ^^”). A presto!
BlAcK_pAnTeR; Ma quale rompere XD? Mi fa piacere che tu legga la mia fan fiction, dico davvero ^-^! Quello che posso dirti è che Kiba ha combinato un pasticcio, ma lo si scoprirà più avanti XD Io brava a creare suspense? * rotola dalle risate, poi va a sbattere contro la sua libreria appuntita e muore* No, non lo sono assolutamente, te lo posso assicurare XD Baci e alla prossima^-^!
  
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