Era una fredda sera invernale, le vacanze di natale erano ormai finite e presto sarebbero iniziate le lezioni. La giovane Hermione era seduta su una poltroncina in velluto rosso di fronte al caldo fuoco del camino e ripeteva senza sosta i compiti delle vacanze. Nel momento in cui posò il libro di pozioni per prendere gli appunti di trasfigurazione la piccola Ginny entrò nella sala. - Ciao Secchiona! Possibile che anche durante le vacanze pensi sempre e solo a studiare? – commentò ironicamente la rossa guardando schifata la pila di libri. - Dovresti studiare anche tu Ginevra! – Rispose aspramente Hermione – Non mi sembra che l’ultimo trimestre sia stato tanto brillante per te – Ginny la fissò irritata e le rispose: - Almeno io ho conosciuto molte persone interessanti in giro per la scuola mentre tu sei sempre sola con questi libri. Cerca di distrarti un po’! – Dopo di che abbandonò la sala. Il giorno dopo Hermione si trovava in biblioteca ed era assorta in una di quelle letture che lei definiva ‘leggere’, ma stranamente non riusciva a trovare la concentrazione necessaria per andare avanti nella lettura. Posò ordinatamente i libri nello scaffale e uscì per raggiungere Harry e Ron nella sala grande. Nel momento in cui girò un angolo del corridoio intravide uno strano movimento dietro ad una delle statue che lo decoravano. Si avvicinò curiosa e scoprì Ginny che accarezzava la coscia di una studentessa Tassorosso. In un primo momento ebbe una grande voglia di rimproverarla con uno dei suoi soliti sermoni sulla morale, ma qualcosa di strano, mai sentito prima, la frenò. Sentiva una sensazione diversa, mai provata, che le risaliva dritto alla gola per poi riscendere lentamente nella parte bassa del suo ventre. Si stava eccitando e se ne vergognava. Risalita da quel torpore e resasi conto della situazione scappò via tanto rumorosamente da farsi scoprire da Ginny. Un sorriso si disegno sulle labbra della rossa. La sera seguente Hermione rimase tutto il tempo protetta dalle tende del suo baldacchino a rimuginare su ciò che era successo nel corridoio… “possibile che io… Non può essere!”. Improvvisamente vide un ombra avvicinarsi ed infilarsi nel suo letto. - Ciao Hermione! – Esclamò Ginny ridacchiando – Come è andata la giornata in biblioteca? Fatto qualche lettura interessante? – La bionda si paralizzò e non riuscì ad emettere alcun suono. Quella strana sensazione stava tornando ad emergere nelle sue viscere. - Sei silenziosa oggi, a quanto vedo! Forse hai bisogno di compagnia, posso dormire con te se vuoi… - - Sei pazza! – sussurrò Hermione cercando di coprirsi con le coperte, ma la rossa fu più veloce e si infilò sotto. – Che fai? – - Te l’ho detto, ti faccio compagnia! Ho paura del buio lo sai? – scherzò mentre lentamente le accarezzava le gambe con un piede. In quello stesso momento entrambe le ragazze ebbero un fremito. Si fissarono a lungo finché la rossa ruppe il ghiaccio scoprendo delicatamente i fianchi dell’amica. - Sei mai stata con un ragazzo? – chiese la rossa – ti assicuro che è talmente noioso… non sanno dove mettere le mani! – sussurrò mentre la punta dell’unghia le accarezzava il ventre insinuandosi dove nessuno mai aveva mai avuto accesso. Hermione rimase immobile come se fosse stata colpita dall’incantesimo della pastoia. - Non sono mai stata con un ragazzo… - Balbettò con poca convinzione – ti prego smettila! - La sua testa rispondeva in un modo ed il suo corpo in un altro; il conflitto interiore la stava divorando e nonostante il freddo invernale lei cominciava a sentire caldo. Ginny se ne accorse e cominciò a baciarla sul collo salendo a cavalcioni su di lei sussurrandole dolcemente quattro semplici parole che la fecero impazzire – So che ti piace! – Da quella notte la giovane Hermione si sentì veramente una donna.