Mark giaceva ora in posizione fetale al centro della stanza, illuminato sempre dalla luce del monitor del suo computer che amava tanto quanto odiava.
Ed una lacrima scivolava sulla sua guancia per colpire il freddo pavimento.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
"Bene, eccoci qui." - disse Ginger.
"Sei sicuro che quella casa sia facile da ripulire?" - ribatté Giordy,
con un tono abbastanza timoroso.
"Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Ci vive solo uno sfigato, torna a
casa ogni sera alle 6:00 ed esce di casa ogni mattina, sempre alle
6:00. E' un tipo esile, non opporrà resistenza. Ha comunque della buona
roba: un televisore al plasma, un computer all'avanguardia... tutta
roba che potrà fruttarci dei quattrini."
"Hai ragione, ma..."
"Ma? Hai anche il coraggio di dire ma? Quando la smetterai di importi
dei limiti e imparerai ad essere un uomo? Se riusciamo a rubare almeno
quel computer, non immagini quanti soldi ci faremo."
"Va bene, ce la faremo, siamo i Ginger e Giordy!"
"Sì, come ti pare."
L'insolita coppia di ladri scese dal furgone parcheggiato davanti a
casa Bone, attraversarono la strada per entrare nella palazzina.
Salirono sull'ascensore, e Ginger premette il tasto 10.
"E se qualcosa andasse storto?" - bisbigliò Giordy.
"Niente andrà storto se farai quello che ti dico, andiamo" - disse
Ginger, con tono deciso.
Le porte dell'ascensore si aprirono. La porta dell'appartamento Bone
era poco più sulla destra. I due vi ci si piazzarono davanti.
"Nessun rumore dentro, perfetto, starà dormendo." bisbigliò Ginger.
Tirò fuori dalla tasca un grimaldello, ed infilandolo nella serratura
della porta, riuscì a sbloccarla in meno di un minuto. I due entrarono
molto furtivamente, il cuore di Giordy pulsava a mille, era il suo
primo vero furto.
"Ok, non c'è niente di interessante qui in soggiorno, lasciamo stare la
cucina e andiamo nella camera da letto." - disse Ginger.
La porta della camera da letto era aperta, ed una fioca luce bianca
illuminava la stanza. Ginger si avvicinò con cautela allo stipite della
porta, sbirciò oltre e non riuscì a trattenere una risata.
Mark era sul pavimento privo di sensi, con le gambe in posizione
verticale su una sedia rovesciata. Ginger chiamò Giordy con un cenno
della mano destra, ed anche Giordy assistendo al pietoso scenario, rise.
"Ma che diavolo?!" - ridacchiò Giordy.
"Deve avere alzato il gomito"
"La depressione è una brutta bestia!"
"Basta chiacchiere, prendi il cervello del pc."
"Ok."
Giordy si avvicinò al suddetto cervello, ma inciampò inavvertitamente
addosso a Mark, il quale riprese conoscenza, ed emettendo gemiti di
stupore, cercò di alzarsi.
Non ebbe neanche il tempo di rendersi conto di essere sottosopra, che i
due ladri lo tempestarono di calci e pugni. Mark si sentì come
all'inferno. Percosse su percosse, per un motivo a lui oscuro, due
uomini in nero lo stavano picchiando. Era impotente. Era inutile. Era
tutto ciò che aveva sempre temuto di essere. Il dolore lancinante su
tutto il corpo gli fece perdere di nuovo conoscenza.
"Merda, prendigli almeno il portafogli e filiamocela!" - disse Ginger.
Giordy eseguì l'ordine, ed entrambi scapparono.
Mark giaceva ora in posizione fetale al centro della stanza, illuminato
sempre dalla luce del monitor del suo computer che amava tanto quanto
odiava.
Ed una lacrima scivolava sulla sua guancia per colpire il freddo
pavimento.