Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lara Rye    16/07/2010    2 recensioni
Le presi la mano e la racchiusi delicatamente nella mia, stringendola forte ma cercando allo stesso tempo di non farle male.
Quella sensazione di unione con lei era semplicemente imperfetta eppure diversa da ogni emozione sentita prima, con o senza lei.
La sentivo presente. Eleein era con me, accanto a me.
Percepivo la sua pelle, il suo strano odore, la sua fragilità e la sua ingenuità.
La percepivo come lei era semplicemente, senza maschere o ponti, senza finzione o imbarazzo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Carta Bruciata.

Capitolo Due.

«Io vivo. Ogni volta che vengo qua è come se entrassi nel mondo vero, allontanandomi dall'insieme di menzogne. Entro in quell'unico posto che considero casa mia ovvero questo casale e prendo un pennello in mano. Su ogni tela bianca ce una storia che poi noi dipiangiamo.
I colori sono la cosa più bella del mondo. Immaginati un quadro bianco e nero o un viso. Immaginati un mondo non dipinto, come vedere il Golden Gate nero, senza quell'eccentricità dell'arancio che brilla su tutta San Francisco. Forse non sarebbe nemmeno così bello e probabilmente non avrebbe neanche un senso.
»

Quella stanza assomigliava ad una galleria d'arte, colma di bellezze straordinarie che parlavano di Eleein. Passavo per quel corridoio meravigliandomi di chi avessi a volte davanti, altre accanto, altre ancora insieme a me. Ogni tela dipinta era come una storia scritta e raccontata nei minimi dettagli da quella ragazza, piena di amore, gratitudine e allo stesso tempo di tensione, lesioni interne e flebili, sbucciature e fermezza. Erano allo stesso tempo pieni delicatezza e decisione,come se il tempo non potesse cambiare nulla di quel racconto imperfetto.Improvvisamente mi fermaì, notando un quadro diverso da ogni altro, sia per la pennellata, sia per ogni altra caratteristica.

«..Questo è diverso.»

Elley mi guardò, sgranando gli occhi, sorpresa dal mio accorgimento. Riguardai quel quadro e ne rimasi in qualche modo colpito, osservando ogni curvatura, ogni pennellata, ogni spigolo demercato, ogni fiamma di quel fuoco dipinto sulla tela bianca.
Quel fuoco era un segno di vita, ne ero totalmente certo, come un marchio inciso sulla sulle costole o un tatuaggio sulla pelle, come lo scosso dei polmoni colmi di catrame ad un attacco di tosse, come un ultimo grido che dice: 
«Voglio vita.» 
Lei mi mise una mano sulla spalla, accarezzandomela leggermente.
«Raccontami la storia di questo dipinto, Elley.» 
Eleein si sedette sulla poltrona posizionata al centro della sala, togliendosi i tacchi e rannicchiando le gambe sulla stoffa. Guardò il soffitto per qualche minuto poi abbassò lo sguardo e mi guardò negli occhi. 

«Da piccola mio padre mi aveva regalato una stanza per il mio ottavo compleanno. Era enorme, con dei grossi scaffali rossi, gialli e neri. Su di essi c'era carta, un infinità di carta. Lui mi regalò tutta quella carta perchè sapeva che amavo disegnare. Nessuna tela, colori ad olio e nemmeno pennarelli o una matita, no. Solamente carta. Fogli di tutti i tipi, di tutti i colori, di ogni tipo di forma o dimensione. In quella stanza poi c'era un enorme camino. Io ogni giorno dipingevo ma non ho nessun disegno fino ai miei diciassette anni perchè ogni pezzo di carta subito dopo averci disegnato lo buttavo nel fuoco e rimanevo seduta a guardare la carta.. bruciare.
»

Non le dissi nulla ma rimasi solo ad ascoltare un altra storia della sua vita.
Lentamente mi avvicinai a lei, inginocchiandomi davanti alla poltrona. Conoscevo Eleein da poco tempo eppure per me quella ragazza rappresentava un grido di vita.
Prima d'allora avevo conosciuto donne complicate, depresse, prive di forza con un passato ed una vita difficile ma mai avevo incontrato qualcuno che per tutta la sua vita aveva combattuto per vivere, per sorridere e crescere nel migliore modo possibile.

«Io non riesco a spiegarmi tutto questo.
Riesco a sentirti, ad ascoltarmi. Capisci che ti sento?
»
Mi avvicinai sempre di più a lei, sentendo quel suo odore, quella sua sensazione di insicurezza che invadeva anche me. Tremavo come tremava lei. Chiuse gli occhi, come se non volesse vedere il futuro ma solamente sentirlo dentro di se.
Le baciai le labbra, senza fretta e senza esitazione. Le sfiorai e poi le accarezzai piu forte, leccandole, assaporandole, rendendole mie. Elley subentrò sulle mie, addolcendole con il loro tocco e loro passione. 
La presi in braccio senza lasciarla andare, mi sedetti sul divano e l'appoggiaì sulle mie gambe, continuando quell'insieme inseparabile costituiti dai nostri baci.
Un suo bacio costituiva l'unione più indelebile a cui avevo mai partecipato. Mi attraeva, mi catturava con le sue storie di vita e lei, per me, era come droga. Intensa, cattiva, che porta felicità e dolore, che è dipendenza. Lei era la mia.

______

Dannazione. 

Non sta prendendo proprio la piega che desideravo però spero di esserci riuscita a scrivere qualcosa di decente.
Sciona: Sono davvero contenta che ti piaccia. Grazie mille per i complimenti. Cosa hai letto di mio?

Fede: Sai, non sono una che si ferma molto alla grammatica. è importantissima ma essa si può correggere mentre l'emozione non si detta e non si coregge. Si lo so che c'erano molti luoghi comuni ma da questa storia pretendo solo che sia parte di me e che lasci qualcosa, anche nella leggera banalità. Grazie per i complimenti e non ti preoccupare per Jake e Nessie.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lara Rye